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Il giardino botanico del parco di Peradeniya

Su questo numero il viaggio nei giardini storici illustrati dai giardinieri che hanno preso parte al corso per Esperto di giardini e parchi storici promosso dalla Scuola Agraria del Parco di Monza, va oltre i confini nazionali. Giunge fino allo Sri Lanka e ci fa sognare a occhi aperti

testo e foto di Stefano Gavin

Serra di orchidee.

IL GIARDINO IL GIARDINO BOTANICO DEL PARCO DI PERADENIYA

Ci troviamo in Asia, nell’Oceano Indiano, in quell’isola a forma di pera che incantò Marco Polo: lo Sri Lanka. Un paese che affascina per usi e costumi della popolazione e soprattutto per la biodiversità dei suoi ambienti naturali. Precisamente siamo a pochi chilometri da Kandy, nel cuore dell’isola, capitale dell’ultimo regno singalese, caduta nel 1815 nelle mani degli inglesi, e visitiamo il giardino botanico di Peradeniya, il più grande orto botanico dello Sri Lanka e, per dimensioni, il secondo in Asia.

L’ARCHITETTURA DEL GIARDINO

Dal 1371 il giardino era riservato agli svaghi della famiglia reale singalese. Dopo aver resistito per secoli alle dominazioni portoghesi e olandesi, nel 1821 il governo inglese affida ad Alexander Moon il compito di realizzare un giardino botanico, e ne diventa il primo direttore. Una vasta superficie di 60 ettari, dei quali 40 destinati al giardino e alle serre per la coltivazione di fiori tropicali e campi per la coltivazione sperimentale, in particolare di caffè, cacao, cannella. La villa reale diventa per alcuni anni la residenza per il soggiorno temporaneo di nobili inglesi e gli edifici sono destinati alle attività dell’esercito. Nel 1843 il botanico George Gardner apporta alcune modifiche che ancora oggi si possono osservare. L’ingresso richiama lo stile del giardino formale e accoglie i visitatori attraverso un parterre geometrico ben ordinato; si raggiunge poi, al centro, una fontana. Proseguendo si possono

www.monzaflora.it

Orchidea ibrido di Vanda. Couroupita guianensis.

BOTANICO DEL PARCO DI PERADENIYA

attraversare diversi sentieri che disegnano un vero parco paesaggistico all’inglese, formato da spaziose aiuole che ospitano collezioni botaniche di pregio, e un laghetto coperto da Nymphaea. Al termine del parco, l’ansa del fiume Mahaweli Ganga, con i suoi 335 km il più lungo dello Sri Lanka, grazie alle mani dell’uomo, separa con perfetta maestria il giardino botanico dalla natura lussureggiante della confinante giungla.

IL PATRIMONIO BOTANICO

Sono state classificate oltre 4.000 specie vegetali. L’orto delle specie officinali permette di conoscere piante a noi note, come la noce moscata, i chiodi di garofano, il cardamomo e altre spezie: noi le troviamo solo in cucina – già pronte all’uso –, mentre in questo Paese crescono e prosperano. Per maggiori informazioni

L’AUTORE DELL’ARTICOLO

Nato in una località del Nord

Milano, trascorre la sua infanzia fra i boschi del Trentino, dove sviluppa un forte legame con la natura.

Perito agrario di formazione, frequenta la facoltà di Scienze

Naturali presso l’Università di Milano. La sua professione si stabilizza nel giardinaggio e da qui l’interesse a specializzarsi sulle tematiche del giardino storico continuando i propri studi presso la Scuola Agraria del Parco di Monza.

Viale di Coleus.

Vuoi saperne di più sul corso per Esperto di giardini e parchi storici? Trovi due approfondimenti sulle pagine della nostra rivista: uno sul numero 022 a pag. 48, l’altro sul numero 025 a pag. 32.

Viale di palme.

LA GESTIONE E GLI USI: CRITICITÀ E POTENZIALITÀ

Le serre riqualificate ospitano una rassegna di 300, tra specie e varietà, di orchidee e altre piante di origine tropicale. Il giardino incanta per il viale delle Palme reali, piantate nel 1950, e il viale delle Palme da cocco (coco de mer), una noce che può pesare fino a 20 kg. Conservati in ottime condizioni i Dendrocalamus giganteus, i bambù giganti – i più grandi nel mondo – e altri esemplari di piante monumentali, tra i quali il Ficus benjamina, Fico gigante di Giava, che copre una superficie di 1.600 mq e possiede radici in rilievo. Si ricorda anche il Couroupita guianensis, l’albero dalle palle di cannone, piantato nel 1901 da re Giorgio V e dalla regina Maria d’Inghilterra, caratteristico per i suoi fiori, vistosi e profumati, di colore dal giallo al rosso.

Frutto del cacao.

Uno degli aspetti che potrebbe infastidire i visitatori occidentali è la presenza delle volpi volanti (Pteropus giganteus) che defogliano gli alberi, ma che provvedono, con il guano prodotto, a concimare le aiuole sottostanti. L’attuale riqualificazione del sito storico a orto botanico ha ridato vita a questo luogo. La fortuna sta nella copresenza di quattro importanti istituzioni governative: il Dipartimento dell’Agricoltura di Cylon, la locale Università di Agraria, la Scuola di Floricoltura e Giardinaggio e il National Erbarium. Realtà che hanno creato un moderno polo di ricerca botanica, formazione, apprendistato e divulgazione. Il Parco, visitabile con l’acquisto di un biglietto, stima due milioni di visitatori all’anno.

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