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SOSTENIBILITÀ I vasi del futuro salutano la plastica di Costanza di Matteo
I VASI DEL FUTURO
SALUTANO LA PLASTICA
Nuove norme accelerano il passaggio a contenitori ecosostenibili, anche per l’uso agricolo. I produttori, se non vogliono rimanere tagliati fuori, dovranno adeguarsi: la richiesta da mercati esteri e distribuzione nazionale inizia a farsi sentire
di Costanza di Matteo
Le preoccupazioni circa l’impatto ambientale dei rifiuti in materiale plastico stanno portando a grandi cambiamenti nel settore. Anche i governi nazionali, oltre alla Comunità Europea, stanno promulgando nuove normative per accelerare il passaggio a nuove plastiche ecosostenibili, cambiamenti che coinvolgono anche le plastiche ad uso agricolo. I segnali sono sempre più evidenti, e dalla fine del 2019 le aziende florovivaistiche iniziano a ricevere richieste di plastiche “green’’ dai mercati esteri, mentre più recentemente sono arrivate identiche richieste anche dalla grande distribuzione nazionale. Questo significa che farsi trovare impreparati, fra poco, significherà perdere clienti. Perché le piante prodotte in vasi non riciclati saranno meno vendibili, e il retail prediligerà le aziende che useranno solo contenitori ecosostenibili. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, grazie al prontuario realizzato da Desch Plantpak per i suoi clienti.
I 6 CAMBIAMENTI PIÙ IMPORTANTI I sei punti che seguono rendono bene il quadro generale. Emerge l’importanza del cambiamento in atto nel settore delle plastiche in generale e nello specifico per quelle di uso agricolo. La situazione è ancora in evoluzione, ma la direzione è chiara: si procede verso l’eliminazione quasi totale delle plastiche non riciclate.
1.Eliminazione del ‘Black Carbon’ dagli additivi miscelati al polimero PP per la produzione dei vasi mono-estrusi neri o co-estrusi con interno nero.
Questo additivo di colore nero crea problemi agli “scanner” che selezionano la plastica riciclata; per questo diversi Paesi del Nord Europa lo hanno bandito già nel 2020.
2.Eliminazione di additivi minerali miscelati al polimero PP per la produzione dei vasi, quali idrotalciti o silicati.
Questi additivi provocano un aumento del peso specifico della plastica impedendo il galleggiamento in acqua, operazione necessaria in fase di selezione delle plastiche riciclate.
3.Incentivazione all’uso di plastiche riciclate provenienti sia da riciclo industriale che urbano.
Le catene della grande distribuzione europea pretendono che la plastica legata alla produzione e all’imballo della pianta in vaso sia riciclata e certificata.
4.Introduzione di certificazioni europee che verifichino la qualità della plastica riciclata e la riciclabilità del prodotto finale.
L’Istituto Cyclos – HTP ha certificato le nuove linee di prodotti della Desch Plantpak.
5.Introduzione di una tassa nazionale destinata alla plastica monouso pari a 45 centesimi al Kilogrammo.
È stata rinviata al 1° luglio 2021 l’introduzione di un’imposta di 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei MACSI, ovvero manufatti con singolo impiego che hanno o sono destinati ad avere funzione di contenimento, protezione, manipolazione o consegna di merci o di prodotti alimentari, ad esclusione dei manufatti compostabili.
6.Introduzione di una tassa europea pari a 80 centesimi al chilogrammo.
Il 14 dicembre scorso è stata approvata la decisione 2020/2053/Ue che dal 1° gennaio 2021 impone una tassa di 0,80 centesimi per ogni kg di plastica non riciclata. La tassa è concepita come un incentivo a ridurre il consumo di prodotti di plastica monouso, promuoverà il riciclaggio e darà impulso all’economia circolare. L’Italia dovrebbe essere meno colpita di altri Paesi europei, essendo il nostro livello di riciclo tra i più elevati.
I vasi Recover® vengono realizzati a partire da rifiuti da consumo in plastica.
IN BREVE
• La normativa europea mira a sostituire la plastica monouso con plastica riciclata certificata • Sarà possibile continuare a usare vasi in plastica non ecosostenibile solo per esportazione extra UE • I Paesi del nord Europa iniziano a non accettare piante coltivate in contenitori non a norma • I vasi realizzati secondo i nuovi criteri hanno in ogni caso un costo di produzione leggermente superiore