Tyto Alba
AI MIEI COMPAGNI RESIDENTI ALL’ACCADEMIA, PER TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO INSIEME E CONDIVISO
QUESTO FUMETTO È STATO REALIZZATO ALLA REALE ACCADEMIA DI SPAGNA A ROMA, GRAZIE A UNA DELLE BORSE MAEC-AECID PER ARTISTI.
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NON
SONO DEGNO DI MORIRE COME GESÙ.
LO AVEVAMO CAPITO.
CI STAI FACENDO FARE UNA FATICACCIA.
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MA CHE SUCCEDE? STIAMO VOLANDO BASSISSIMO!
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9 CI SCHIANTEREMO! MORIREMO TUTTI! È TUTTO SOTTO CONTROLLO! SIGNOR FELLINI! STO PROVANDO UNA NUOVA MANOVRA DI ATTERRAGGIO CHE HO IMPARATO DA LEI. CHE COSA? TORNI IN CABINA! GUARDI, MIA COGNATA ABITA LÀ. MIO DIO! E ORA...? NESSUN IMPATTO. NESSUN AEREO. NIENTE...
HO SEMPRE SOFFERTO D’INSONNIA, FIN DA BAMBINO. DI SOLITO VADO A LETTO INTORNO ALLE DIECI E MEZZA E DORMO FINO ALL’UNA. POI IL NULLA.
MI SVEGLIO E PROVO A IMMAGINARE QUALCOSA, MA NON MI VIENE IN MENTE NIENTE. RIMANGO COSÌ PER UNA MEZZ’ORA, NEL CASO IN CUI DOVESSI RIPRENDERE SONNO.
MA È COME TENERE GLI OCCHI FISSI SU DI UN MURO. È TUTTO GRIGIO, SPENTO, OPACO. NESSUN SEGNALE, NESSUN FANTASMA. LA MENTE RESTA INERTE.
SPESSO MI ALZO E VADO IN STRADA.
NON POSSO LAVORARE IN QUESTO STATO, QUINDI NON MI RESTA CHE UNA SCELTA: PASSEGGIARE PER SCHIARIRMI LE IDEE.
DI SOLITO VADO VERSO PIAZZA DI SPAGNA. ANCHE SE ULTIMAMENTE MI SONO DATO A PASSEGGIATE PIÙ LUNGHE.
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SONO PASSATI MOLTI ANNI
QUANDO ANCORA GUIDAVO, ERO SOLITO VAGARE NOTTI INTERE PER ROMA.
A VOLTE DA SOLO, A VOLTE CON GLI AMICI. ERA UN MODO PER CONOSCERE PIÙ A FONDO LA CITTÀ.
PER DECIFRARNE I MISTERI.
COS’ERA PRIMA ROMA PER ME? COS’ERA, PER ESEMPIO, DURANTE LA MIA INFANZIA?
GRAN PARTE DELLE IMMAGINI CHE MI ISPIRAVA PROVENIVA DAI FILM.
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NEL MIO IMMAGINARIO I LIBRI DI SCUOLA, MUSSOLINI E GIULIO CESARE SI CONFONDEVANO CON IL CINEMA.
ALL’EPOCA IL CINEMA ERA UNA SPECIE DI RITO, ERA COME ANDARE IN CHIESA.
ANCHE SE LA CHIESA NON AVEVA QUELL’ATMOSFERA ACCOGLIENTE E FUMOSA.
RICORDO ALL’USCITA TUTTI QUEI VOLTI RASSEGNATI, DI RITORNO AL BUIO E AL FREDDO.
CHE PARCO È QUESTO? DOVE SONO FINITO?
ODDIO...
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ROMA È UNA CITTÀ ADATTA A ME, È L’UNICA CITTÀ IN CUI POSSO VIVERE; MI DÀ UN SENSO DI PROTEZIONE MATERNA, SIMILE A UNA PLACENTA, DOMINATA COM’È DALLA SANTA CHIESA. ROMA È LA GRANDE MADRE.
PUOI TRASCORRERE 364 GIORNI ALL’ANNO DEL TUTTO ESTRANEO A QUESTA CITTÀ, VIVENDO SENZA VEDERLA, O PEGGIO, SOPPORTANDOLA A STENTO. MA ALL’IMPROVVISO APPARE UNA FORMA, UN COLORE MAI VISTO, A VOLTE È UNA BREZZA LEGGERA CHE TI FA VEDERE E SCOPRIRE ALTI CORNICIONI E TERRAZZI CHE SI STAGLIANO CONTRO UN CIELO DI UN AZZURRO MOZZAFIATO. ECCO ALLORA CHE APPARE QUELLA SENSAZIONE DI PACE CHE CANCELLA QUALSIASI TENSIONE.
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1939, STAZIONE TERMINI, GLI OCCHI AVIDI DEL PROVINCIALE CHE SONO TUTT’ORA. ERANO TEMPI DI GUERRA, MA NON ESISTEVANO IL CAOS NÉ LA NEVROSI CHE OGGI TANTO SI CRITICANO A QUESTA CITTÀ.
A OGNI MODO ROMA POSSIEDE UNA SAGGEZZA ANTICHISSIMA, CHE LA SALVA DAI MALI CHE AFFLIGGONO LE GRANDI METROPOLI MODERNE.
STIAMO QUA AD ASPETTARE IL PONENTINO.
MIA MADRE ERA ROMANA E MI HA AIUTATO A CAPIRE IL MODO DI VIVERE DEI ROMANI. LA CALMA, L’ASSONNATA IMMOBILITÀ DELLA CITTÀ.
UNA GRANDE SAGGEZZA CHE LI PORTA A NON SPRECARE ENERGIE... MI SCUSI, COME POSSO RAGGIUNGERE VIA MONTECRISTO?
AAAH...
QUINDI? MA... DEVE ANDARE FIN LÀ?
SÌ !
SÌ, DA RIMINI.
DI DOV’È LEI? VIENE DAL NORD?
È LONTANISSIMO... LONTANISSIMO...!
DEVE ANDARCI PER FORZA?
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IN QUEGLI ANNI VOLEVO FARE IL DISEGNATORE. IO E IL MIO AMICO PITTORE RINALDO GELENG CERCAVAMO DI GUADAGNARCI DA VIVERE.
IN UN’OCCASIONE METTEMMO A DISPOSIZIONE IL NOSTRO TALENTO PER DECORARE LE VETRINE DEI NEGOZI.
CI DIVIDEMMO E IO TENTAI LA SORTE IN UN NEGOZIO DI SCARPE NELLA PARTE BASSA DI VIA VENETO.
VA BENE, LA LASCIO FARE, MA SI SBRIGHI.
GELENG MI AVEVA LASCIATO UN BOZZETTO DI RIFERIMENTO. ERA UNA DONNA PROVOCANTE CHE AVREBBE ATTIRATO L’ATTENZIONE DEI PASSANTI.
CHIESI UNA SCALA, CHE MI DETTERO DI MALA VOGLIA. DAVANTI ALLA VETRINA COMINCIAI A SENTIRE UNA FORTE ANSIA.
OH, GRAZIE MOLTE, SIGNORE.
NON ERO ABITUATO A DIPINGERE IN QUELLE DIMENSIONI. SUBITO SI FORMÒ INTORNO UN GRUPPO DI CURIOSI.
MA QUEL GIOVANE COME VI STA RIDUCENDO IL NEGOZIO?
IL CAPO GLI HA LASCIATO FARE UNA PITTURA.
IN EFFETTI IL DISEGNO STAVA
VENENDO ORRIBILE E DEFORME. PERFINO UN RAGAZZINO CHE ERA LÌ COMINCIÒ A DARMI CONSIGLI.
DEVI INGRANDIRE IL FIANCO.
AGGIUSTA IL BUSTO... UFF...
STAVO SUDANDO FREDDO... TUTTI MI GUARDAVANO STRANITI, TRANNE QUELLA COMMESSA CHE MI SEGUIVA CON SIMPATIA.
AHI, AHI... NO, NO...
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SCUSA, MI PRESTERESTI UNO STRACCIO BAGNATO?
CERTO.
LEI HA DELL’ACQUARAGIA?
VIENI, NON AVER PAURA!
VIENI, DAI!
HAI VISTO CHE HAI COMBINATO?
CHE COSA VUOLE?
TIENI, VAI A PRENDERTI UN PASTO CALDO.
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BELLA PORCHERIA STAI FACENDO.
GLI SERVE L’ACQUARAGIA.
QUELL’UOMO SI MISE A STRILLARE COSÌ TANTO CHE PRESI LE MIE COSE E ME NE ANDAI SFACCIATAMENTE.
VEDENDO CHE MI SEGUIVA, MI FERMAI UN ATTIMO. VIENI QUA! NO.
IN UN’ALTRA OCCASIONE, MENTRE FACEVAMO RITRATTI NEI RISTORANTI, CI IMBATTEMMO IN UNA FAMIGLIA CHE NON AVEVA L’ARIA DI ESSERE ROMANA.
CI OSSERVARONO CON RISPETTO, CI AVRANNO CONSIDERATO COME UNA COSA TIPICA DELLA METROPOLI, UN FENOMENO INSOLITO E CURIOSO.
VI
DISPIACE?
DI SICURO VORRETE AVERE UN RICORDO ORIGINALE DI ROMA.
È UNA BAMBINA MOLTO GRAZIOSA. VERRÀ UN BEL DISEGNO.
VEDIAMO...
ECCO QUA...
EEEHH...
NO, NO...
ACCIDENTI, RINALDO... NON MI VIENE...
AIUTO...
MA INSOMMA! SI PUÒ SAPERE CHE ROBA È QUESTA?
LA PREGO DI SCUSARE IL MIO COLLEGA, SIGNORE. È ALL’INIZIO E ANCORA NON SA BENE...
POSSO FARLO IO AL SUO POSTO.
NO, BASTA COSÌ! SE VI VA, PRENDETE DUE SEDIE E UNITEVI AL TAVOLO.
AVANTI, SEDETEVI, ORDINIAMO IL DOLCE E NON SE NE PARLA PIÙ.
ALLA FINE CI INVITARONO A CIOCCOLATO E PASTICCINI.
TUTTO SI CONCLUSE IN UN’ATMOSFERA STRANAMENTE FAMILIARE, PROVINCIALE. FU COME SE DEI PARENTI CI AVESSERO FATTO VISITA.
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SONO A PRANZO CON JUNG E LILIANA NELLA PIAZZA DI UN PAESINO DELLA LIGURIA (O DELLA SVIZZERA).
JUNG È UN VECCHIO BELLISSIMO, PIENO DI VIGORE FISICO E INTELLETTUALE, IL SUO SGUARDO È LIMPIDO E ACUTO.
MANGIAMO SPAGHETTI E NE ADDENTIAMO UNO CHE È LO STESSO E STA IN TUTTI E TRE I PIATTI .
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JUNG E LILIANA, NIENTE DI MENO.
CREDO CHE L’INSONNIA MI AIUTI A RICORDARE I SOGNI. DOVEVA AVERE UN LATO POSITIVO... QUANDO NON RIESCO A RIPRENDERE SONNO, RIMANGONO VIVIDI NELLA MIA MEMORIA.
ALMENO PER IL TEMPO CHE CI METTO AD ARRIVARE ALLO STUDIO.
SONO GIÀ TRENT’ANNI CHE DISEGNO I MIEI SOGNI. È STATO IL MIO PSICANALISTA, ERNST BERNHARD, SEGUACE DI JUNG, A CONSIGLIARMI DI FARLO.
VEDERE LILIANA BETTI INSIEME A JUNG SENZA DUBBIO MI FA RIFLETTERE... SICURAMENTE È STATA UNA PERSONA IMPORTANTISSIMA PER ME, E ANCHE PER IL CINEMA ITALIANO IN GENERALE. RICORDO LE CARICATURE IN CUI LA RITRAEVO COME UNA PICCOLA MUSA CHE ANNOTAVA I MIEI SOGNI.
PIÙ CHE UN’ASSISTENTE ERA QUASI IL MIO CAPO, DISCRETA E RISPETTOSA, COME UNO SPIRITELLO CHE MI DAVA CONSIGLI E MI ISPIRAVA COSTANTEMENTE.
NEGLI ULTIMI ANNI CI SIAMO ALLONTANATI... A CAUSA DI TANTE PERSONE E TANTE COSE...
24 OH...
Altri volumi della stessa collana pubblicati da Edizioni NPE:
San Martìn di Alberto Breccia – isbn: 978-88-36271-07-8
Bacchus – isbn: 978-88-94818-57-4
Ich – isbn: 978-88-36270-89-7
Peter Pan – isbn: 978-88-94818-93-2
Moby Dick, ed. brossurata – isbn: 978-88-36270-59-0
Freaky Mouse – isbn: 978-88-36270-05-7
L’uomo che ride – isbn: 978-88-36270-04-0
Infocomics – isbn: 978-88-36270-06-4
Dotter of her Father’s eyes – isbn: 978-88-94818-30-7
Time Breakers – isbn: 978-88-94818-20-8
Edward Mani di Forbice – Qualche anno dopo ed. brossurata – isbn: 978-88-94818-43-7
Coraline, ed. brossurata – isbn: 978-88-94818-15-4
Te graveyard book, ed. brossurata – isbn: 978-88-97141-76-1
Ray Bradbury: Shadow Show – isbn: 978-88-94818-13-0
Moving Pictures – isbn: 978-88-97141-48-8
La
edizioninpe.it
casa editrice del fumetto d’autore
Un Fellini anziano, che sofre d’insonnia, si sveglia ogni notte e fa lunghe passeggiate a Roma in attesa dell’alba. A volte sogna. Prende allora uno dei suoi taccuini e disegna questi sogni, come fa da trent’anni su consiglio del suo psichiatra. Durante le sue uscite rievoca ricordi delle strade che percorre, racconta aneddoti sul suo arrivo nella Città Eterna, sui suoi esordi come caricaturista di strada, sulla guerra.
Si susseguono appunti e sogni con i suoi compagni di viaggio: Giulietta Masina, Aldo Fabrizi, Rinaldo Geleng, Roberto Rossellini, Liliana Betti... Ma anche Salvador Dalí, il suo amato Dick Tracy, il circo, gli studi di Cinecittà, l’amico Balthus. Incontri immaginari con fantasmi del passato come Anita Ekberg, Marcello Mastroianni, Pier Paolo Pasolini. E infne in ospedale con Mastorna, il mitico personaggio di quel flm che non avrebbe mai realizzato.
Un poetico ritratto di uno dei più grandi registi della storia del cinema.
euro 19,90 ISBN:978-88-36271-41-2 edizioninpe.it Edizioni NPE