Ich

Page 1


ICH di Luciano Saracino e Ariel Olivetti © Luciano Saracino e Ariel Olivetti © 2022 Solone srl per questa edizione Tutti i diritti riservati. Collana Clouds, 21 Direttore editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Caporedattore: Stefano Romanini Ufficio stampa: Gloria Grieco ufficiostampa@edizioninpe.it Service Editoriale: MN Grafica Revisione bozze: a cura della redazione Progetto grafico e illustrazione di copertina: Ariel Olivetti Traduzione: Stefano Romanini Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) nel mese di settembre 2022 Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE #edizioninpe


di Luciano Saracino e Ariel Olivetti



Il Potere della Maschera di Adriano Forgione

Direttore editoriale xPublishing e della rivista «Fenix - Enigmi e Misteri dell’Uomo e della Storia»

Il concetto di “Essere Soprannaturale” è la chiave per comprendere il pensiero antico, così differente e lontano da quello contemporaneo, asservito completamente alla tecnologia e alla durezza e crudezza dell’esteriore. I semi di questo pensiero arcaico e affascinante sopravvivono, però, nella cultura del fantastico, che ha nei fumetti il suo mezzo espressivo più attento ad assorbirne linguaggi e ispirazioni. La pubblicazione che avete tra le mani ne è esempio significativo. Saracino e Olivetti sono riusciti a estrapolare dal campo mentale delle culture della selva, e delle civiltà che ne sono derivate nei millenni, un humus creativo potente basato su ciò che noi figli della modernità reputiamo semplici superstizioni ma che, al contrario, è fondamento dell’interazione che l’Uomo ha da sempre con i poteri dell’invisibile e del trascendente. La maschera, così centrale in questa storia, è, difatti, oggetto sacro e sacerdotale già dalla preistoria, e ancora oggi in uso (sebbene nell’Occidente moderno non sia più espressione di un potere sacerdotale), è espressione del potere di trasmutazione. Per capirne la funzione bisogna riferirsi innanzitutto al significato della parola “Maschera”, la cui etimologia è incerta. Tra i significati più antichi vanno menzionati il proto-germanico Maskwq che vuol dire “maglia”, “nodo”, “reticolo” e il latino Masca che significa “fantasma”. Anche nell’arabo troviamo lo stesso seme in quanto Masakha significa “afferrare”, in questo caso da associare al senso di “possessione”. Questi significati sono strettamente collegati tra loro perché, per gli antropologi, le maschere rituali rappresentavano il potere degli “Spiriti degli Antenati” o di “Esseri Sovrannaturali” (divinità o potenze insite nella natura e al di sopra della stessa) e che, una volta indossate, tornavano in vita in una forma di possessione che aveva il sacerdote-sciamano come ricettore e la maschera come fulcro catalizzatore. Se siamo di fronte a un oggetto di culto relazionabile a esseri sovrannaturali, la maschera indica quindi una funzione specifica, quella del messaggero divino, che prende possesso dell’individuo che la veste, ed entrambi divengono una cosa sola. Si crea un “legame”, da cui il significato di “nodo” attribuito alla maschera nel proto-germanico.


Tutte le antiche culture contemplavano l’esistenza di diversi esseri sovrannaturali, ma tutti erano sottoposti e inferiori gerarchicamente a un “essere superiore” cui era associata la funzione di “fondamento” e “civilizzazione culturale”, colui che è il “Portatore di Civiltà e Saggezza”, disceso allegoricamente dai cieli, cioè dai mondi invisibili, per portare una Legge divina, promettendo prima di lasciare questo piano e di ritornare poi in un momento imprecisato del tempo futuro. Questo “Essere”, in tutte le Tradizioni, è colui che “tiene insieme”, cioè “annoda”, la Creazione tutta e, allo stesso tempo, è invisibile agli uomini in quanto sempre in procinto di ritornare, e pertanto, anche in quanto “morto ritornante” è associato alla figura del “fantasma”– il latino Masca. In Egitto, ad esempio, il fantasma è Osiride, con cui si unisce Iside per generare la sua forma giovanile e risorta di Horus, apparendogli in questa veste anche nei sogni, preparandolo alla battaglia finale con il maligno Seth. Nel Vangelo è Gesù ad essere definito “fantasma” nell’episodio della camminata sulle acque in Matteo 14:26: «E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: “È un fantasma!” e dalla paura gridarono». Non bisogna meravigliarsi, la maschera è il ricettacolo degli antenati primordiali e dei loro poteri spirituali completamente sconosciuti agli uomini odierni. Nello specifico, analogamente a quanto già scritto, tra le maschere di ogni gruppo rituale è sempre esistita una maschera principale che rappresenta proprio “l’antenato mitico”, il civilizzatore, e pertanto ne raccoglieva i suoi principi spirituali. Chi la indossava era un sacerdote di alto rango che diveniva tutt’uno con essa entrando in uno stato alterato di coscienza. Spesso la maschera era decorata con i colori associati ai quattro elementi: nero-acqua, rosso-fuoco, bianco-aria, giallo-terra. Ciò non deve farci dimenticare che a questa maschera era associato anche un costume tradizionale, non meno importante della maschera stessa nel definire l’essenza spirituale che veniva incarnata. Un’essenza che è sempre un ponte tra la vita e la morte, tra due mondi attigui e che in essa trovano comunicazione, il cielo e la terra. Bisogna allontanarsi dal concetto moderno di maschera, quale strumento burlesco, ed entrare in un campo mentale di tipo iniziatico-tradizionale, dove la generazione stessa della maschera rispondeva al mantenimento di un ordine cosmico ancestrale, spesso in relazione con i momenti stessi della creazione e della genesi. Ogni rituale, che fosse un rituale di propiziazione della caccia, del raccolto o un rituale iniziatico di qualsiasi tipo, era sempre una meta-genesi, un rinnovamento del mondo, andando a celebrare e riproponendo con tutto il contesto i primi momenti della creazione fino all’apparizione della Sapienza incarnata sulla terra, l’epifania eternamente attesa, il completamento del Dio manifesto, che rigenera le “ferite” dovute alla caducità del mondo. Dunque, le maschere trovate ovunque nel mondo erano espressione dei supremi fondatori a cui quelle culture antiche offrivano atti sacri, tanto da incarnarli attraverso ritualità sciamaniche vestiti di quella maschera che li avrebbe richiamati. Con queste informazioni sarà più semplice per chiunque comprendere gli archetipi contenuti nell’opera di Saracino e Olivetti e nel potere delle maschere che ne sono protagoniste.


La giungla odora di verde. Di ruggito dei giaguari. di fragore delle piante quando nascono. di canto di ogni uccello che si apre nel silenzio.


E di paura.

Non avete mai pensato di fermarvi, nostra amata signorina?

Anche la giungla, adesso, odora di paura.

Per favore... io...

Vi hanno mai detto che non va bene far arrabbiare chi deciderà della vostra morte? Possiamo essere dolci e rapidi o possiamo prenderci il nostro tempo. Cosa decidete, Vostra Maestà?

Potete andarvene. La giungla vi perdonerà se...

“La giungla?”


Credete davvero che la giungla manderà uno spirito o una follia simile a difendervi? Sapevo che gli abitanti di queste terre fossero degli idioti... ma non avrei mai immaginato quanto. Da quello che puoi vedere, fanciulla, la vostra amata giungla ha inviato un battaglione di zanzare per difenderti. E adesso…

Ahhhhh!

che diav…?

9


La giungla odora di urina.

Di ipocrisia.

Di sangue.


E di speranza.

Sei…?

…la giungla?

“Non temere”.

Sono già andati via. “Riposa”.

Non torneranno.


Gli uomini nuovi non si sentono a proprio agio circondati dal verde.

il verde nasconde troppi misteri che non riescono a interpretare con i loro poveri libri senza fede.

Ecco perché hanno aperto bocche nella giungla.

E tornano a quelle bocche ogni volta che il verde graffia ciò che chiamano anima.


E si sono lasciati ingolosire da quelle bocche.

Si sentono al sicuro, in quelle bocche.

Ed è lì che lasciano addormentare... …i loro sogni senza sogni.


Per favore, potreste ripetere la vostra storia, se non è chiedere troppo?

Bene... allora... io... noi... stavamo inseguendo una... un guerriero!... Un pericoloso guerriero che ci era sfuggito e stava scappando attraverso la foresta.

Ma un orso è uscito dai cespugli e li ha uccisi tutti... tranne la... il guerriero. E tranne me, che sono riuscito a fuggire dopo una valorosa battaglia. Quindi stai dicendo che un orso vi ha attaccati in queste terre dove non ci sono orsi.

È sufficiente.

L’orso più grande che si sia mai visto mio signore.

Bene, allora devi avere delle valide ragioni per riposare. Puoi ritirarti.

E, per favore…

…Fai in modo che nessun altro venga a sapere più di questa storia.


“Lasciate che vi dica che la cosa comincia a preoccuparmi, Frate “Non c’è da Bustos”. stupirsi, Lope de Errasquin”. “Prima un gigantesco giaguaro sulle rive di Chancay. Un centinaio dei nostri morti – bestie più, bestie meno. Poi qualunque cosa fosse quella che ha colto di sorpresa il buon vecchio Tambuscio ad Antioquia”. “Quello che è successo a incahuasi è stato invece un incubo vero e proprio. Trecento uomini dilaniati da un... serpente di cento metri?” Che cosa abbiamo di fronte, padre? Che cos’è esattamente il nostro nemico? Non so davvero più cosa pensare, Frate Bustos. Ho perso molti uomini e temo che la situazione peggiorerà se non riusciamo a fermarlo in tempo. Senza dubbio, questa è opera di Satana in persona. E avete ragione: peggiorerà ancora di più, signore, se non facciamo qualcosa al riguardo.

“E ora un orso”.

Come se non avessimo già abbastanza problemi con questi dannati indiani e il caldo. E con le zanzare. E con la febbre.

mi sono permesso di inviare un emissario per trovare uno dei nostri uomini migliori e prendere in mano la situazione. Di chi si tratta, padre? Sebastián de Loup.

Lo conoscete?

Senza dubbio. È il migliore tra tutti i soldati che la nostra amata chiesa ha addestrato per combattere il nemico. il diavolo? anche.


il dolore, prima o poi, finisce per andare via.

E gli occhi, anche se la luce fa male, tornano ad aprirsi.

Piangi sempre mentre dormi?

Non lo so... io... Non sforzarti. Non ti alzi da giorni. La ferita era troppo profonda. Chi sei?

il mio nome è Yaretzi. Significa “colei che sarà sempre amata”.

Mi chiamo ich.

“Significa ‘maschera’ “

16


Sono guarito. Mi hai curato bene. Per caso sei una...?

Non sforzarti di parlare di ciò che non capisci, ich. Semplicemente conosco alcuni segreti della giungla. E li ho usati per guarirti.

“Che cosa mi hai dato?”

Bobinsana per evitare che la ferita si infetti e copaiba per farla cicatrizzare. Camalonga per farti recuperare energie. E zuppa di testa di coporo* così non mi dimenticherai mai.

Ora te ne andrai. Me l’hai detto nel tuo soMi gno. aspettano. Non posso più perdere tempo. Tornerai?

*pesce tropicale d’acqua dolce, NdT

No. Ma ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me.

“Addio...”

“...Yaretzi”.


ich desiderò con tutto se stesso che non fosse già troppo tardi.

Aprì e chiuse le ali con tale forza che le distanze si accorciarono, sotto e sopra di lui.

Doveva arrivare. La sua missione non era salvare una ragazza – una sola ragazza! – dalle grinfie dell’invasore.

La sua missione era proteggere la sua gente.

Poteva sentire i loro profumi.

Ascoltare le loro risate.

Sentirli.


Per ogni nuova nave, nuove grida. Nuove atrocità.

Nuova terra che muore.

E poteva anche vederli arrivare.

Nuove nubi che cantano storie tragiche.

Qualcosa dentro di lui gli urlò di non avvicinarsi.

il cielo ora odora di fine.

È arrivato tardi. Ha sentito una ragazza gridare nella giungla e si è fermato per aiutarla. È stato ferito nello scontro. Ha perso giorni. Lune.

Ora tutto ciò che era stato non esiste più.

Ora tutto ciò che doveva essere non esiste più.

È arrivato tardi.


C’è un posto in cima al mondo, dove il silenzio suggerisce e Ich ascolta. Un luogo in cui Ich si confronta con le sue mille anime, in cerca di risposte. La sua terra è minacciata dai conquistadores, e insieme ad essa le tribù che la abitano, ma il giovane indigeno è determinato ad arrestare quel fiume di dolore. Indossando delle misteriose maschere, che gli conferiscono i caratteri di temibili spiriti della natura, affronterà i soldati spagnoli in una serie di sanguinosi e violenti scontri nel cuore della giungla amazzonica. Una battaglia che sfocia in un’atavica lotta tra il Bene e il Male.

ISBN:978-88-36270-89-7

edizioninpe.it Edizioni NPE euro 19,90


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.