Ogoniok

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Sergio Toppi

ogoniok Kas-Cej – transiberiana


Ogoniok

Kas-Cej Transiberiana di Sergio Toppi © 2016 – Fonds de Dotation Sergio Toppi - éditions Mosquito © 2021, Edizioni NPE Tutti i diritti riservati. Collana Sergio Toppi, 10 Direttore editoriale: Nicola Pesce Ordini o informazioni: info@edizioninpe.it Caporedattore: Stefano Romanini Ufficio stampa: Gloria Grieco ufficiostampa@edizioninpe.it Coordinamento editoriale: Valeria Morelli Traduzione di Transiberiana: Stefano Andrea Cresti Stampato tramite Tespi srl – Eboli (SA) nel mese di settembre 2021 Ogoniok fu pubblicato per la prima volta su «Comic Art» n.96, ottobre 1992 Kas-Cej fu pubblicato per la prima volta su «Corto Maltese» nn. 10-11 (anno 2), ottobre-novembre 1984 Transsibérien fu pubblicato per la prima volta per Editions Mosquito, 2011 Si ringraziano Erasmo Frascaroli e Gianni Brunoro per la gentile consulenza. Edizioni NPE è un marchio in esclusiva di Solone srl Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA) edizioninpe.it facebook.com/EdizioniNPE twitter.com/EdizioniNPE instagram.com/EdizioniNPE #edizioninpe


Ogoniok Kas-Cej Transiberiana di Sergio Toppi



1.

Kas-Cej


Pubblicato per la prima volta su «Corto Maltese» nn. 10-11 (anno 2), ottobre-novembre 1984


una cena squisita, amico mio. sono lieto che il vostro felice ritorno mi abbia concesso di goderne… quel vostro champagne d'annata, poi, è stato una vera sorpresa… posso congratularmi con la vostra cuoca?

eupossia arkadinova, avete sentito il signor consigliere? ci onora entrambi, voi del suo apprezzamento, me della sua amicizia: un'occasione eccezionale per la casa di un modesto studioso come me…

non esagerate in modestia, bakhrushin: all'istituto di antropologia avete fama di scienziato geniale anche se di idee liberali… ma ditemi del vostro viaggio…


…un incarico di alta responsabilità, bakhrushin, e questo istituto ha deciso di affidarvelo. vi recherete sul luogo indicato dalle istruzioni che vi verranno trasmesse e vi eseguirete le ricerche antropometriche più ampie ed esaurienti: mi attendo molto da voi. troverete una persona fidata ad attendervi, partite subito in modo di trovarvi sul luogo all'inizio del disgelo. questo è tutto.

come volete, ghennadj efimovitc. iniziò tutto con la chiamata del mio superiore diretto, quel lucertolone accademico di shcuckin… non mi ha mai potuto soffrire per una nostra remota controversia dottrinale. ero preparato a tutto quando me lo trovai davanti con quella faccia agra…

si trattava di andare a esumare vecchie ossa di una insignificante tribù siberiana, sterminata dal vaiolo non so quanti anni fa. un lavoro oscuro e senza senso, prova del malanimo di shcuckin verso di me… un autentico esilio…

mio caro amico, voi dovreste essere pronto ad affrontare i rischi della siberia con le idee alquanto libere che professate… ah… ah… ma continuate, prego, mentre approfitto del vostro champagne.

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il luogo della mia ricerca era un villaggio sperduto nella taiga, vicino a un affluente della tunguska* inferiore, viluykj era il suo nome. nelle sue vicinanze aveva terminato la sua esistenza un piccolo gruppo di nenets**, sui quali dovevo indagare. patii che la neve a san pietroburgo era ancora alta…

avanti, eudossia arkadiova, non fate così: ho la più ferma intenzione di tornare alle vostre cure così sollecite…

che la vergine di kazan vi protegga, signore, e che vi scampi dai lupi e dai briganti…

mi sentivo assai meno sicuro di quanto volessi apparire: avevo davanti un'eternità di spazio da percorrere, dei disagi enormi da affrontare… avrei volentieri dato ordine al cocchiere di voltare i cavalli…

mi meravigliate, viktor tikonovitc, per un progressista come voi portare avanti la luce del sapere dovrebbe valere qualsiasi sacrificio…

* toponimo russo che indica alcuni fiumi della siberia centrale. ** nenci o nenezi, una popolazione nomade indigena della Russia.

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certamente ghennadj efimovitc… devo ammettere che quel lunghissimo avvicinarsi alla mia meta è stata una esperienza affascinante. ho visto scorrermi sotto gli occhi l'immensità del nostro paese, fiumi, foreste, laghi, volti di persone che non avrei mai conosciuto, tutto un mondo così lontano dalle aule accademiche e dalle pagine dei libri.

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mentre l'inverno cedeva a una incerta primavera, il mio viaggio volgeva al termine: superata la confluenza tra il cunya e la tunguska, un carro mi trascinò nel fango grasso del disgelo fino oltre un bosco interminabile di betulle…

se volevi arrivare a viluykj il tuo viaggio è finito, signore: eccolo davanti a te…

* Tipica abitazione rustica della Russia, a uno o a due piani, interamente costruita di tavole di legno e di tronchi d'albero.

il villaggio sembrava deserto, ma dietro le piccole finestre delle isbe*, indovinavo occhi attenti che mi osservavano…

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c'era un grande

silenzio rotto solo dal sibilo di un leggero vento che sapeva ancora d'inverno.

viktor bakhrushin? benvenuto, eccellenza. sono jakub dacenko, il poliziotto del villaggio… vi aspettavo…

aspettavo: qualcuno si sarebbe fatto vivo, qualcuno che, come mi era stato detto, era stato preavvisato del mio arrivo. poi, finalmente, una voce…

poco più tardi, in una isba del villaggio.

vi accolgo in pace, eccellenza, e sarò onorato se vorreste abitare con me: la mia casa è povera, ma almeno non brulica di pidocchi come quella dello starosta* al quale sarebbe toccato ospitarvi. accettate, vi prego.

con grande piacere. ma ora vorrei riposare un po': il viaggio è stato faticoso e son in piedi dall'alba. domani prenderemo gli accordi per iniziare il mio lavoro.

* Nel mondo slavo, in origine indicava l'anziano del villaggio, in seguito, il capo di un'amministrazione locale o di una particolare istituzione civile.

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come volete, eccellenza. spero non dobbiate trovarvi troppo a disagio: questo è un mondo molto, molto diverso dal vostro…

questo devo fare, jakub il mattino dacenko: cercare le ossa seguente… della gente morta tanto tempo fa per poterle studiare. avete mai sentito di un gruppo di nenets? circa ottant'anni fa erano presenti in questa zona, poi un'epidemia li distrusse… dovrebbe esserci da qualche parte una traccia della loro sepoltura, ne sapete no, qualcosa? eccellenza, sono qui da soli dieci anni e conosco bene questa gente, ma di questi nenets non ho mai sentito parlare. ma vi condurrò il più vecchio degli anziani e state sicuro che se sa qualcosa ve lo dirà certamente…

non abbiate paura, sono solo uno scienziato e vi chiedo di aiutarmi.

se questo è il volere di sua eccellenza non possiamo dire di no.

dacenko fu di

parola e il mattino seguente… sì, eccellenza, mi ricordo di aver sentito parlare dei nenets da mio padre, erano una piccola tribù, gente pacifica, e morirono tutti per una grande malattia. furono seppelliti tutti assieme non lontano dal villaggio, conosco quel posto… dacenko dice che dobbiamo aiutarvi a ritrovare le loro ossa, che san metodio ci protegga…

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e così, dietro le indicazioni

del vecchio, cominciarono gli scavi su una piccola altura non lontana dal paese…

nessuno qui, sapendo cosa cercate, vi darebbe una mano, sono superstiziosi in modo incredibile e vedono il diavolo dappertutto…

i lavori procedono bene e la gente collabora volentieri. non abbiatevene a male, dacenko, se ve lo dico: ma la vostra presenza armata è proprio necessaria? eccellenza, sì, col vostro permesso.

…ma forse lo temono meno di me e del mio fucile. anche il pope del villaggio non vede con piacere uno straniero in cerca di ossa antiche. scommetterei i miei stivali migliori, che in questo momento sta scaldando le orecchie a tutte quelle anime timorate che pendono dalle sue labbra, mi sembra di sentirlo…

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capite ora, eccellenza, il perché della mia presenza armata? laggiù hanno trovato qualcosa…

sono turbato, fratelli: qualcuno è venuto da lontano a profanare con la sua scienza arrogante il sonno dei morti pagani, facendosi scudo dell'autorità della legge. e io vi dico obbedite alla legge, ma state attenti alle vostre anime poiché esse sono in pericolo…

barin, signore, qui ci sono vecchie ossa… molto bene, avete fatto un buon lavoro: lasciate tutto come sta, ora tocca a me occuparmene. sono contento che abbiate trovato quello che cercavate: rimando la gente a casa e rimango a farvi compagnia… non vi dispiacerà, vero, eccellenza?

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ero stato fortunato, la memoria del vecchio si era rivelata esatta. riuscii a collezionare un buon numero di reperti osteologici che mi confermarono con le loro caratteristiche, di appartenere a quel gruppo di nenets che tanto interessano il mio arcigno superiore. il lavoro finì con l'assorbirmi completamente e sulle mie carte si accumulavano dati su dati relativi agli indici cefalici, all'angolo mandibolare, al piano periorbitale di broca*… le Ore passavano veloci al mio rozzo tavolo di lavoro e la compagnia era discreta e del tutto silenziosa… * parte dell'emisfero cerebrale dominante la cui funzione è coinvolta nell'elaborazione del linguaggio.

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per tutto quel periodo mi ero mosso pochissimo dall'isba di dacenko, che rispettava scrupolosamente la mia quiete: ma un giorno…

…fuori è primavera e la taiga fiorisce come una bella ragazza: domani usciremo insieme a cavallo… sempre inchiodato alle vostre carte, eccellenza, è ora che vi prendiate un po' di svago…

il mattino seguente, al sorgere del sole. un momento… prima di muoverci è meglio che prendiate questa…

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continuate a non capire, eccellenza. forse LA pistola è inutile a san pietroburgo, qui no. qualche anno fa c'era al villaggio un giovanotto, un certo kostia, un tipo prepotente, svelto col coltello, ci fu una rissa, uccise un uomo e lo imprigionai. riuscì a fuggire, divenne un bandito. da allora gli do la caccia, senza risultato: una volta gli metto del piombo in corpo, un'altra lui a me, una sfida. potrebbe sbucare dal nulla, è molto pericoloso ed è meglio avere un'arma a portata di mano: da queste parti è una buona cosa come una pelliccia contro il freddo, come una bottiglia contro la malinconia… e ora muoviamoci, la giornata è splendida…

come volete, amico: ma non mi ci vedo con questo arnese addosso e inoltre sono sempre stato un pessimo tiratore…

e quello che cos'è?

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la tomba di kas-cej, l'invincibile. così dice la gente, qui kascej era un guerriero famoso, così terribile che persino i fiumi gelavano al suo grido di battaglia. correva per tutta la taiga predando e saccheggiando. poi quando anche questa fu troppo piccola per lui, scese al sud dove sorgono le grandi città d'oro e tornò con ricchezze favolose. dicono che sia seppellito sotto quel tumulo, assieme al suo bottino e… …vegliato dai suoi uomini più fidati, e dicono che possa uscire dalla sua tomba per fulminare chiunque provi a toccare il suo tesoro. nessuno del villaggio passerebbe la notte vicino alla tomba di kas-cej o verrebbe a scavarci un buco grande quanto un copeco*… nemmeno se ci fosse ad ordinarlo jakub dacenko con il fucile e la sciabola?

ma ora è tempo di ritornare…

nemmeno, eccellenza, nemmeno lo volesse lo zar…

s'è levato un vento leggero e il suo fruscio copre lo scatto sommesso di un otturatore… * Moneta russa del sec. XVI, originariamente d'argento, oggi centesima parte del rublo.

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dacenko… cosa è stato… siete ferito?

kostia… eccolo là… mi ha beccato il maledetto…

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la pistola, prendetela e sparategli addosso a quel figlio di puttana, prima che ci faccia secchi tutti e due…

…fate presto, per tutti i santi, schiacciate quel maledetto grilletto, cosa aspettate…

…non muovetevi, jakub… restate dove siete…

…e anche tu, signore, mi rivedrai, non mi piacciono quelli che mi sparano addosso…

ti prenderò, bastardo, un giorno o l'altro. avanti eccellenza, rimettetemi in qualche modo a cavallo.

non ti finisco, jakub: al prossimo incontro ti farò scoppiare la testa… sarà un gioco da ragazzi, non sei più quello di una volta…

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una storia affascinante, viktor tikonovitc: mi sembra di vedervi intento a fare fuoco sopra i briganti, la scienza che si sposa all'avventura…

…la ferita di dacenko era grave ma non mortale, l'amico era forte come un bisonte, occorrevano solo tempo e riposo perché si ristabilisse. mi trovai molto solo senza la sua compagnia e molto isolato…

non avevo mai impugnato un'arma contro un uomo… la cosa sconvolgente è che in quell'istante ho desiderato che i miei colpi andassero a segno… ne provo ancora repulsione al ricordo, come di un balzo all'indietro nei territori oscuri dell'istinto… …era

chiaro che dal villaggio saliva nei miei confronti un muro di avversione di cui non mi era difficile riconoscere l'ispiratore… ne parlai a dacenko, ma non mi fu di nessun conforto.

se avete finito il vostro lavoro andatevene al più presto, eccellenza, non appena i traghetti giù al sud riprenderanno a funzionare dopo le piene della primavera: questo non è posto per voi e non ci sono io a coprirvi le spalle. prima ve ne andrete meglio sarà.

lo farò appena mi sarà possibile.

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«Non si devono lasciare le tombe aperte e senza offerte. Gli spiriti dei morti aspettano e la lunga attesa li rende avidi…»

In questa decima uscita della collana dedicata al Maestro dei Maestri, storia e mito si fondono tra loro e diventano ancora una volta protagonisti del destino dell’uomo. La misteriosa e profonda foresta russa nasconde personaggi bizzarri e inquietanti: dallo sciamano Ogoniok al fantasma vendicativo Kas-Cej, fino al più grande dei conquistatori…

Il volume raccoglie tre storie ambientate in Russia alla fine del XIX secolo, nelle quali Toppi esplora l’anima del folklore slavo attraverso la magia del suo tratto. Transiberiana fu realizzata nel 2011 in esclusiva per il mercato francese poco prima che Sergio Toppi morisse e viene pubblicata in Italia per la prima volta in un elegante volume cartonato.

Sergio Toppi (Milano 1932 – 2012), è stato un illustratore ed un fumettista italiano. Oggi è considerato uno dei più grandi autori mai esistiti. “Dalle sue tavole così incise e così bulinate, dalla ricchezza traboccante delle sue storie misteriose e tragiche ci viene costantemente il conforto che può esistere un uomo così responsabile, così pronto a rispettare il suo impegno. Come una religione. Il suo lavoro tende alla perfezione, per semplice senso del dovere”.

edizioninpe.it ISBN: 978-88-36270-33-0

euro 16,90


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