Uomo & società di Grazioso Piazza
Muoversi è semplice, lo è meno gestire chi si muove Il tema della mobilità, degli spostamenti di persone e cose, coinvolge ciascuno di noi in modo diretto, è parte del nostro quotidiano e produce effetti sul sistema in cui viviamo, che si tratti della congestione delle nostre città o dei passi alpini. Tutti si spostano, ogni giorno, chi di poche centinaia di metri, chi va più lontano, chi lo fa per un motivo, chi per un altro.
L
’argomento è quindi tra quelli che, assieme al calcio, sono parte delle nostre discussioni con amici, colleghi o vicini di casa. Se per la questione calcistica vale il detto che “al bar son tutti allenatori”, anche per il tema della mobilità ciascuno ha la sua ricetta, riguardo alle scelte che si dovrebbero attuare e su quali siano le cose che invece non andrebbero permesse.
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Ricette che spesso sono costruite sulla base delle conoscenze personali, ma non considerano la complessità del tema. Per comprendere più a fondo cosa significhi analizzare, gestire e governare la mobilità delle persone è forse utile fare un passo indietro e osservare cosa sia in realtà quel fenomeno che fino a qui abbiamo indicato, appunto, con il
termine di mobilità. In fin dei conti essa altro non è che un qualcosa che nasce dall’egoistica assoluzione di uno o più dei bisogni che ciascuno esprime. Nell’arco della giornata ci troviamo a fare i conti con delle necessità: recarsi a scuola o al lavoro, fare la spesa o una visita medica. Oltre a queste si aggiungono ulteriori esigenze, più voluttuarie: andare in palestra o al ristorante, fare una vacanza o incontrare gli amici. Tutto questo ci porta a concretizzare delle scelte, talvolta inconsce o automatiche. su dove soddisfare le nostre necessità, sul come raggiungere tali luoghi e su quale strada percorrere. Domande le cui risposte saranno in gran parte guidate dal principio della nostra personale comodità o di quella della nostra famiglia. Il presupposto per la ricerca di soluzioni orientate a servire gli spostamenti delle persone è quindi la consapevolezza del dover dare risposta a un insieme collettivo di esigenze non omogenee, ma dettate da necessità, abitudini e stili