Il giardino d'inverno di Nicolò Sovilla
UN DONO DI NATALE ALLA NATURA
I
n inverno la natura muore, per poi rinascere in primavera. Non è vero, ma quanti di voi, in questa stagione, osservando sconsolati il proprio giardino senza foglie e fiori, lo credono senza vita? La natura può sembrare più “pigra” quando le temperature si abbassano, ma il suo apparente letargo non è totale. Se è vero che i giardini ora richiedono manutenzioni scarse, o addirittura non le richiedono affatto, è altrettanto vero che, con certi accorgimenti, potete fare sì che il vostro piccolo Eden personale risulti “un po’ più vivace”, anche quando la maggior parte delle piante ha ormai perso le foglie, aiutando contemporaneamente la piccola fauna selvatica a svernare e trovare cibo. Affinché sia voi che la natura possiate goderne in inverno, il “dono di Natale” di cui si parla nel titolo va preparato in primavera-autunno: si tratta di scegliere le giuste piante e di mettere in pratica certi semplici trucchi. Edera (Hedera helix) Dalle nostre parti, l’edera cresce
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ovunque, anche – e soprattutto! – dove non vorreste. Ma quanto può risultare decorativa in un giardino innevato! Essendo un rampicante, potreste impiegarla per ricoprire uno steccato, una pergola, un muro. E poiché non perde le foglie, durante l’inverno sarà uno spettacolo tutto da ammirare. Non richiede particolari cure, se non una sfoltita ogni tanto, data la sua tendenza colonizzatrice. Un consiglio: non potate l’edera fino a marzo inoltrato, altrimenti non produrrà le sue preziose bacche! Molti forse non sanno, infatti, che l’edera fiorisce in autunno e produce una miriade di piccole bacche scure in inverno. Molte specie di farfalle e falene ne apprezzano le foglie, utilizzandole come alimento per le larve o per svernare. I suoi fiori attirano gli insetti impollinatori. Le sue bacche forniscono ristoro a tante specie di uccelli in un periodo in cui il cibo scarseggia. Tra i volatili che amano questo frutto troviamo il merlo, che spesso utilizza l’edera per nidificare. Agrifoglio (Ilex aquifolium) Cosa c’è di più
natalizio dell’agrifoglio? Ecco un altro sempreverde del sottobosco molto decorativo – non solo come centrotavola! – e altrettanto utile. L’agrifoglio (anche chiamato “alloro spinoso”), tradizionalmente impiegato per scacciare gli spiriti maligni, in inverno è una vera calamita per merli e tordi grazie alle sue tipiche bacche rosse. Non solo: come l’edera, i suoi fiori attireranno tanti impollinatori, fondamentali per l’ecosistema. Mettere a dimora un agrifoglio è un investimento a lungo termine: può raggiungere i 10 m di altezza e i 500 anni di vita! Attenzione: trattandosi di una pianta dioica, per favorire l’impollinazione e la conseguente produzione di bacche bisogna avere sia una pianta con fiori maschili che una con fiori femminili. Accertatevene chiedendo al vostro vivaista di fiducia. Rosa canina Largamente impiegata per infusi e cosmetici, la rosa canina, in natura, è una risorsa importante per merli e tordi sasselli, che da ottobre a dicembre ne divorano le bacche, un falso frutto dal colore rosso acceso. Attorno ai fiori