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Tra Stato e Istituzioni : Potere e responsabilità
Tra Stato e Istituzioni di Cesare Scotoni
POTERE & RESPONSABILITÀ
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Questi son “tempi curiosi”. Un setaccio che ci sta mostrando una Classe Dirigente che, in gran parte, esercita il Potere senza conoscere quei meccanismi di Legittimazione, che son antichi e ben diversi da quelli della Legittimità formale.
Se nella nostra Democrazia Repubblicana la Legittimità nasce dal Voto ad un Parlamento, che a sua volta legittima un Governo, quella Democrazia per esercitare poi la sua Potestà, implica che quella Legittimità sia Riconoscibile e Riconosciuta. Per questa ragione l’art. 88 la nostra Costituzione, fa garante il Presidente della Repubblica di quella evidenza riservandogli la potestà di sciogliere in autonomia anche la singola Camera del nostro Parlamento qualora lo ritenesse utile e di indire le Elezioni (ad esclusione dell’ultimo semestre detto semestre bianco). Precedentemente l’origine del Potere trovava nel Sangue, nella Discendenza Divina o nella Sacralità della Chiesa il meccanismo di Legittimazione e, in tempi più remoti, un Sovrano il cui Potere non si riflettesse nel benessere del suo Popolo, ovvero di chi ne riconosceva la Sovranità, metteva la sua Vita nelle mani degli Dei e veniva così rimpiazzato. La relazione tra Potere, Interesse Generale, fonti di Legittimità e meccanismi di Legittimazione è al centro ora di un mondo dove i meccanismi della Comunicazione, dell’Interattività e dell’Informazione hanno allargato enormemente la platea di chi può “guardare il Potere”, il chi lo esercita ed il come. E sta ancora cercando le modalità per trasmettere in modo credibile a chi con il voto democratico deve legittimare una classe dirigente il modo in cui quella classe dirigente intende Rappresentare ed Esercitare quella Potestà. Venendo alla cronaca più recente del nostro Paese, la vicenda del 1992, con “Tangentopoli”, la sua sfacciata strumentalità ed il deludente rapporto tra i danni fatti al Sistema Paese e risultati ottenuti in condanne, si è solo completata quell’opera di demolizione della Prima Repubblica e del suo Sistema di Consociativismo nel nome di un interesse Generale, di Imprese Pubbliche, di Banche Pubbli-
che e di meccanismi di perequazione e di tutela dei Lavoratori cominciata nel 1978 con il sequestro di Aldo Moro e con il progressivo dividersi di un Sindacato Unitario ed il confondersi del ruolo di quello con la militanza partitica ed i suoi interessi. Quella Credibilità, demolita in modo determinato e sistematico da chi immaginava per il Paese un diverso Patto Costituente senza poi riuscirci, era fatta anche di Forme e Ritualità costruite per tradurre il Potere in un percorso “leggibile” al Popolo con gli occhiali delle Istituzioni Repubblicane ed il loro valore fondativo. Lo sforzo di generale delegittimazione delle Istituzioni cui ci hanno abituato gli ultimi 30 anni, la debolezza di chi, ignorando volutamente che una parte importante del Paese non era pronta comunque ad abbandonare l’assetto costituzionale post bellico, ha immaginato in un’overdose di formule comunicative, finalizzate ad ottenere un momentaneo Consenso, che scardinasse quei meccanismi costituzionali che garantiscono la Legittimità Formale, l’ignoranza di chi, digiuno del fatto che la Legittimazione del Potere prevede il fatto che quello sia riconosciuto e riconoscibile da quel Popolo che, nell’ambito della formalità della Legge, esercita la propria Sovranità, hanno congelato il Paese in uno scontro focalizzato esclusivamente sul Consenso anziché sulla Legittimazione. Possiamo perciò vedere di comunicazione ed in particolare in televisione il susseguirsi di personaggi, piuttosto discutibili per proprietà del linguaggio che, quotidianamente, senza Autorevolezza e Credibilità, sostengono con la massima disinvoltura un giorno un’ovvietà ed il giorno seguente il suo esatto contrario. Senza Pudore né Consapevolezza. Ignorando le regole basi della “sacralità laica” del Potere di cui loro dovrebbero dare Rappresentazione. Ed i Poteri Repubblicani sono sempre tre: Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, e spesso fra questi molti personaggi, politici e non faticano a trovare Legittimazione.
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