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Non solo animali: l’asino

Non solo animali di Monica Argenta

“Asino è chi non sa nulla di me”

Un tempo, fortunatamente sempre più lontano nel passato, rimbombavano i rimproveri dei maestri o dei professori verso quegli alunni non troppo preparati: “Asino!” dicevano e a volte facevano addirittura indossare al povero studente delle fittizie orecchie lunghe. Chissà poi se quegli stessi Maestri e Professori conoscevano minimamente un asino... Non credo, non si sarebbero espressi così. Partiamo con un po' di dati: L' albero genealogico degli asini domestici ha due grossi rami: uno in Africa e l’altro in Asia. Non è chiaro quale sia il più antico, ma è certo che i primi ad essere addomesticati furono gli asini africani. L’addomesticamento dell’asino risale a 5000 anni fa nella regione della Namibia e che l’espansione dell’allevamento asinino sia stato determinato dai mercanti che portarono l’animale in tutta l’Africa magrebina. Certo è che in Asia, nel III millennio a.C., si addomesticavano già gli asini per essere cavalcati, attaccati ai carri e sottoposti al trasporto e che gli antichi Egizi li allevavano per impieghi agricoli. Anche in Europa si diffuse presto la pratica dell'allevamento dell'asino e l'Italia rimase uno dei paesi europei ai primi posti per produzione asinina fino ai primi del '900. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, venendo a meno la sua funzione agricola e bellica, si registrò un rapido decremento delle presenze di questo animale. Tuttavia, dai primi anni del nuovo millennio, sembra esserci una timida ripresa dell'allevamento degli asini, soprattutto grazie alle riscoperte delle “nuove potenzialità”. Gli asini sono sempre più considerati come animali o da compagnia, da terapia; sono utilizzati per accompagnare i turisti nelle attività di trekking o semplicemente vengono impiegati come “sfalciatori-tosaerba naturali”, per strade, sentieri, appezzamenti terrieri. Considerati questi i vantaggi di avere questo animale, verrebbe proprio voglia di adottarne uno. Ma poi, è così semplice prendersene cura in modo adeguato? E' vero che questo animale ha una natura molto rustica e che si accontenta di foraggi magrissimi ma non dobbiamo dimenticare che per il suo benessere sono necessarie molte cure e attenzioni. Inoltre, un asino ha una vita media molto lunga, circa 30 anni. Pur accontentandosi di pranzare “sfalciarci” il prato, dobbiamo ricordare che in realtà ci sono un gran numero di erbe tossiche e stare molto attenti. Il veterinario sarà necessario non solo in caso di malesseri. Bisognerà provvedere a regolari vaccinazioni, vermifughi e altri interventi ordinari sanitari per una cifra che si aggira intorno ai 200 Euro all'anno. A questo dovranno essere aggiunte ovviamente tutte le spese mediche straordinarie e le spese per il maniscalco che dovrebbe essere impiegato per il pareggio del piede con regolarità. Insomma, adottare un asino non è certo economico per chi vuole semplicemente risparmiarsi la pena di tagliare l'erba del proprio prato! Al contrario, per chi volesse averlo come amico, l'asino si rivelerà una scelta vincente perché con la sua sensibilità, la sua calma e le sue lunghe ciglia conquisterà il cuore anche del più “duro” degli esseri umani. Ce lo insegna la sua storia di addomesticamento avvenuta ben prima di quella del cavallo e la sua presenza tra i miti e le leggende più belle del pianeta.

Si ringrazia della collaborazione per la stesura dell'articolo il Dott. Vet. Erik Franchi- L'Anello del Re Salomone- Fattoria Didattica- Figino (MI)

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