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Tullia Fontana espone a Castello Tesino
Tullia Fontana-Lula espone a Castello Tesino
LA VITA NELL’ARTE
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Tullia (Lula) Fontana
“Si tratta di una sognatrice che affida al mondo nascosto della propria sensibilità l’elaborazione di un ‘senso’ dell’umano ,senso che sta e starà sempre più al di là della tangibilità consueta ,fuori di ogni oggettività: il rapporto che giunge ad una situazione intima e indecifrabile.” Rinaldo Sandri, indimenticabile critico del quotidiano L’Adige, morto all’inizio degli anni 90, tratteggiava così, il carattere umano ed artistico di Tullia Fontana (Lula) artista poliedrica originaria di Borgo Valsugana, capace di unire i colori della valle, i fiori, laghi, monti alla cultura internazionale di Venezia. Tullia Fontana, residente a Carzano, poco lontano da Borgo, spinta dalla forza che sola appartiene agli artisti e incoraggiata dagli insegnanti, si è dedicata al difficile percorso artistico diplomandosi all’Istituto d’Arte di Trento e perfezionandosi a Venezia, negli anni 60, con la frequenza dei quattro anni di corso dell’Accademia, dove si è diplomata con il massimo dei voti. E’ nella città lagunare, seguita dal maestro Giuseppe Santomaso, artista che con Emilio Vedova rappresenta l’astrattismo sia lirico che espressionista, Tullia approfondisce la tecnica e osserva con spirito critico il mondo cogliendone la profondità spirituale. Il suo percorso artistico segue due strade: una fatta di tele, colori e disegno, di passione per Paul Klee, Chagall, Magritte, Picasso e Max Ernst; l’altra della ricerca di spiritualità attraverso la magia della Venezia bizantina. La prima parte della sua esperienza l’ha portata a partecipare ad importanti mostre, una assieme al fratello Nerio, fra l’altro apprezzato fotografo d’arte. Tullia Fontana non si ferma tuttavia alla materia ovvero la trascende attingendo energie fisiche e intellettuali dalle sue frequentazioni veneziane; i mosaici del Torcello e di san Marco, con le chiese cristiane copte, ortodosse. Nascono così le Icone rappresentazioni sacre appartenenti all’arte bizantina e di cui è ricca la storia dell’Oriente. Ma non si accontenta di raffigurare su tavola le immagini di Maria, dei Santi, di Cristo, e vi aggiunge alcuni tratti personali che lo scrittore e critico d’arte Renzo Francescotti, chiama Contaminazioni. “Non amo dipingere all’aperto, dice Tullia Fontana, mi piace lavorare nel mio piccolo studio, che riproduce gli ambienti dell’Accademia. La pittura è un modo di vivere. La vita stessa.”