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Che tempo che fa
Sbarramento di Tenna nella mappa austriaca del 1915
ti perché obsoleti. La fase di disarmo, fra ordini e messa in opera avvenne fra febbraio e maggio del 1915, con l’intensificarsi delle ordinanze fra l’aprile e maggio 1915. L’armamento dei due forti fu utilizzato per rinforzare la nuova linea trincerata che da Caldonazzo saliva sino alla Panarotta: il famoso sbarramento di Tenna.
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Lo sbarramento di Tenna al
1916. Con l’estate del 1916, grazie alle dichiarazioni dei prigionieri di guerra, disertori e con l’evoluzione della tecnica fotografica ed aerea, il Servizio Informazioni migliorò il proprio sistema di raccolta dati. La monografia stampata nel giugno del 1916, «I monti da Valsugana al bacino d'Adige, parte II, le linee di difesa austriaca», frutto del lavoro di Cesare Battisti e Antonio Piscel, descrive la linea dello sbarramento che si sviluppava sul seguente tracciato: Busa Verle, Pizzo di Levico, Monte Carbonile, Monte Persico, Caldonazzo, Tenna, Benne, Busa Granda e Panarotta. Una linea che al 1916 si appoggiava alle postazioni avanzate, come si vede nella mappa austriaca, sui monti Persico e Carbonile, Novaledo, Marter e S. Osvaldo. Per la difesa di Levico interessanti erano erano le postazioni sul Monte Persico e Monte Carbonile che l’esercito austriaco costruì, a partire dalla primavera del 1915, per impedire l’avanzata nemica dalla Val di Sella. Ancora oggi, infatti, l’intero perimetro del Monte Persico è percorso da quello che rimane delle antiche trincee collegate fra loro da camminamenti interni di collegamento. In questa zona gli italiani annotarono la presenza di 4 piazzole per artiglieria e una batteria da campagna a 786 m sempre sul medesimo monte. Oggi di questo antico e complicato sistema rimane qualche traccia sul Sommo, sul Persico e attorno ai forti di Tenna, Benne e Busa Granda.
Le guerre in Valsugana
CHE TEMPO CHE FA Inverno 2021/2022: mite e “siccitoso”
Un anno fa avevo scritto un articolo sulle nevicate che avevano interessato Levico Terme nei mesi di dicembre 2020 e gennaio 2021. Alla fine dell’inverno 2020/2021 a Levico erano caduti 124 cm di neve, nell’inverno appena concluso (ricordo che l’inverno meteorologico inizia il 01/12 e termina il 28/02) i cm caduti sono stati solamente 47. I giorni nevosi (giorno in cui cade almeno 1 cm di neve) nel 2020/2021 erano stati 12, nel 2021/2022 appena 3. Nell’inverno 2020/2021 lo spessore massimo della neve al suolo a Levico Terme aveva raggiunto i 64 cm il giorno 02/01/21, mentre nell’inverno appena concluso è stato di 24 cm il giorno 15/02/22. L’inverno 2020/2021 non era stato uno dei più nevosi, basta tornare all’inverno 2012/2013 per trovare nevicate più abbondanti quando caddero in totale 226 cm in ben 26 giorni nevosi. Che sia stato un inverno secco viene evidenziato anche dal report di Meteotrentino pubblicato il 3 marzo, dal quale si evince che a Trento ci sono stati solo tre giorni piovosi (giorno in cui cade almeno 1 mm di pioggia o neve sciolta), uno per ogni mese (08/12, 05/01 e 15/02). Dato eloquente è quello delle precipitazioni dell’intera stagione invernale, a Castello Tesino questo inverno sono caduti 85 mm quando nell’inverno precedente erano stati 564,8, la media storica è pari a 205,6 mm, con minimo storico nel 2012 con 29,4 mm e massimo storico nel 2014 con 828,8 mm. Come dicevo in apertura anche le temperature sono state piuttosto miti questo inverno, a Castello Tesino la temperatura media è stata di +2,0°C, rispetto a una media di +0,7°C, anno più freddo fu il 1963 con -3,1°C e più caldo il 2007 con +3,5°C. Situazione analoga a Trento, la stazione Laste ha registrato una media di +4,8°C a fronte di un valore medio storico di +2,5°C, minimo storico il 1929 con -1,3°C e massimo storico il 2007 con +5,4°C. (Giampaolo Rizzonellli)