8 minute read

Tra Stato e Istituzioni: Potere e responsabilità

Tra Stato e Istituzioni

di Cesare Scotoni

Advertisement

Potere & Responsabilità

Questi son “tempi curiosi”. Un setaccio che ci sta mostrando una Classe Dirigente che, in gran parte, esercita il Potere senza conoscere quei meccanismi di Legittimazione, che son antichi e ben diversi da quelli della Legittimità formale.

Se nella nostra Democrazia Repubblicana la Legittimità nasce dal Voto ad un Parlamento, che a sua volta legittima un Governo, quella Democrazia per esercitare poi la sua Potestà, implica che quella Legittimità sia Riconoscibile e Riconosciuta. Per questa ragione l’art. 88 la nostra Costituzione, fa garante il Presidente della Repubblica di quella evidenza riservandogli la potestà di sciogliere in autonomia anche la singola Camera del nostro Parlamento qualora lo ritenesse utile e di indire le Elezioni (ad esclusione dell’ultimo semestre detto semestre bianco). Precedentemente l’origine del Potere trovava nel Sangue, nella Discendenza Divina o nella Sacralità della Chiesa il meccanismo di Legittimazione e, in tempi più remoti, un Sovrano il cui Potere non si riflettesse nel benessere del suo Popolo, ovvero di chi ne riconosceva la Sovranità, metteva la sua Vita nelle mani degli Dei e veniva così rimpiazzato. La relazione tra Potere, Interesse Generale, fonti di Legittimità e meccanismi di Legittimazione è al centro ora di un mondo dove i meccanismi della Comunicazione, dell’Interattività e dell’Informazione hanno allargato enormemente la platea di chi può “guardare il Potere”, il chi lo esercita ed il come. E sta ancora cercando le modalità per trasmettere in modo credibile a chi con il voto democratico deve legittimare una classe dirigente il modo in cui quella classe dirigente intende Rappresentare ed Esercitare quella Potestà. Venendo alla cronaca più recente del nostro Paese, la vicenda del 1992, con “Tangentopoli”, la sua sfacciata strumentalità, e il deludente rapporto tra i danni fatti al Sistema Paese e risultati ottenuti in condanne, si è solo completata quell’opera di demolizione della Prima Repubblica e del suo Sistema di Consociativismo nel nome di un interesse Generale, di Imprese Pubbliche, di Banche Pubbliche e di meccanismi di perequazione e di tutela dei Lavoratori cominciata nel 1978 con il sequestro di Aldo Moro e con il progressivo dividersi di un Sindacato Unitario ed il confondersi del ruolo di quello con la militanza partitica ed i suoi interessi. Quella Credibilità, demolita in modo determinato e sistematico da chi immaginava per il Paese un diverso Patto Costituente senza poi riuscirci, era fatta anche di Forme e Ritualità costruite per tradurre il Potere in un percorso “leggibile” al Popolo con gli occhiali delle Istituzioni Repubblicane e il loro valore fondativo. Lo sforzo di generale delegittimazione delle Istituzioni cui ci hanno abituato gli ultimi 30 anni, la debolezza di chi, ignorando volutamente che una parte importante del Paese non era pronta

Tra Stato e Istituzioni

Palazzo Chigi - Governo Italiano - Sede del Consiglio dei Ministri Palazzo di Giustizia - Corte Suprema di Cassazione

comunque ad abbandonare l’assetto costituzionale post bellico, ha immaginato in un’overdose di formule comunicative, finalizzate ad ottenere un momentaneo Consenso, che scardinasse quei meccanismi costituzionali che garantiscono la Legittimità Formale, l’ignoranza di chi, digiuno del fatto che la Legittimazione del Potere prevede il fatto che quello sia riconosciuto e riconoscibile da quel Popolo che, nell’ambito della formalità della Legge, esercita la propria Sovranità, hanno congelato il Paese in uno scontro focalizzato esclusivamente sul Consenso anziché sulla Legittimazione. Possiamo perciò vedere di comunicazione ed in particolare in televisione il susseguirsi di personaggi, piuttosto discutibili per proprietà del linguaggio che, quotidianamente, senza Autorevolezza e Credibilità, sostengono con la massima disinvoltura un giorno un’ovvietà ed il giorno seguente il suo esatto contrario. Senza Pudore né Consapevolezza. Ignorando le regole basi della “sacralità laica” del Potere di cui loro dovrebbero dare Rappresentazione. Ed i Poteri Repubblicani sono sempre tre: Legislativo, Esecutivo e Giudiziario, e spesso fra questi molti personaggi, politici e non faticano a trovare Legittimazione.

FARMACIA de PREZ sas

I SERVIZI

ELETTROCARDIOGRAMMA (ECG)

valido anche per le certificazioni mediche dello sport di tutte le fasce di età

TRATTAMENTO GRATUITO DELLA PELLE DEL VISO

con massaggio dermocosmetico a base di ossigeno

CHECK UP GRATUITO

per la prevenzione della caduta del capello e il trattamento di salvaguardia del cuoio capelluto

CONSULENZA NUTRIZIONALE COMPLETA

con anamnesi generale e valutazione della composizione corporea e proposta eventuale di un piano alimentare MISURAZIONE della pressione, della glicemia, dell’emoglobina glicata, del colesterolo totale/LDL/HDL, dei trigliceridi, dell’acido urico, della transaminasi,misurazione INR.

Servizio di Psicologia

ì Pesata gratuita dei bambini. ì Foratura delle orecchie. ì Preparazioni galeniche.

FARMACIA de PREZ sas - dr. Federico Giuliano - dr. Gabriele Bonini & C. Via Dante, 31 ƒ LEVICO TERME - Tel: 0461/706116 www.farmaciadeprezsas.it - whatsapp: 391/7500073

Società oggi

di Armando Munao’

La droga e l’uso che ne fanno i giovani, purtroppo anche in età scolare, è un vero problema che sempre più angoscia i genitori, anche perché, secondo il parere di medici e psicologi, sovente, oltre a non sapere come affrontare il problema, hanno le naturali e logiche paure che i loro figli possano perdersi in questo “malato” e crescente universo. Un concreto e costante pericolo che non di rado pone in loro comprensibili domande: mia figlia o mio figlio fanno uso di droghe? E in caso affermativo come mi devo comportare? In cosa avrò mai sbagliato? E perché l’hanno fatto? E chi frequentano? Interrogativi che quasi mai trovano giuste risposte anche e soprattutto perché, in questo nostro quotidiano vivere, i rapporti genitori-figli sembrano allontanarsi da quel positivo dialogo che è base e fondamento per l’unione e la stabilità della famiglia. Oramai, in questa nostra moderna società, si fa largo uso di droghe e a nulla valgono gli allarmi e le tristi cronache che i giornali e le tv quotidianamente riportano. I giovani sono desiderosi di fare nuove esperienze, di verificare i loro limiti, di confrontarsi con i loro pari età e dimostrare ai loro “compagni”, a volte emulandoli, di appartenere a pieno titolo al “gruppo” di riferimento, specialmente quello scolastico o di vita in comune. E infatti, secondo le statistiche e le specifiche indagini, è con queste motivazioni che si entra, già da giovani, nel mondo della droga. Dapprima quasi per gioco, per “provare” e per non essere da meno degli altri, poi sempre di più per accorgersi, quando è ormai troppo tardi, di non poterne più uscire. Un allarme, quello della droga giovanile, che emerso, nella sua drammaticità, durante la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse

DROGA

MALEDETTA

tra i giovani. A renderlo noto sono stati i presidenti della Federazione servizi dipendenze (FederSerD), della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict) e del Coordinamento nazionale dei coordinamenti regionali che operano nel campo dei trattamenti delle dipendenze (InterCear). E sono i numeri che disegnano questa preoccupante situazione. Secondo i dati dell’ultima indagine (2018) dell’ESPAD (European Survey Project on Alcohol and Other Drugs), il 33,6% degli studenti italiani, pari a circa 870.000 ragazzi ha dichiarato di aver utilizzato almeno una sostanza illegale nel corso della propria vita scolastica, tra i 15 e i 19 anni di età, mentre 25,6% dice di averlo fatto nell’ultimo anno di scuola, magari coinvolgendo gli altri a provare o essere stato da altri coinvolto. I numeri dicono anche che tra questi, la stragrande maggioranza, circa il 90%, ha assunto una sola sostanza illegale. Il restante 10% è invece un “poliutilizzatore”, avendo assunto due o più droghe. Gli altri studenti, pari a circa 400.000 unità, dichiarano di aver usato sostanze psicoattive illegali. Quello però che deve maggiormente far riflettere è che circa 30.000 giovani, hanno riferito di aver assunto una o più sostanze senza sapere cosa fossero (il 78% di loro non era a conoscenza e non aveva consapevolezza neanche degli effetti che avrebbero provocato). La ricerca ESPAD 2018 evidenzia e conferma che l’uso iniziale di cannabis rappresenta spesso la “porta d’accesso” a problemi di dipendenza più gravi giungendo anche all’utilizzo contemporaneo di altre sostanze che sono l’anticamera di droghe pesanti e dalle quali difficilmente si può tornare indietro. I dati sottolineano anche che nell’ultimo decennio c’è stato un preoccupante aumento del numero di studenti che hanno dichiarato di aver assunto eroina e

Società oggi

droghe pesanti nell’età compresa tra i 15 e 17 anni. In merito poi al mercato droga e affini, gli operatori sul campo evidenziano che il fenomeno “droga” non solo è in continuo aumento, ma che l’età si è abbassata sempre più arrivando a coinvolgere quelli compresi tra gli 11 e i 14 anni. Giovani facilmente malleabili dai più “esperti”. Il mercato degli stupefacenti purtroppo cambia e si potenzia perché non solo diventa sempre più capillare sul territorio, ma offre le più svariate droghe a costi sempre più bassi e più accessibili. Altro dato preoccupante è che cresce, in maniera esponenziale, l’uso delle droghe di origine sintetica e le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) di origine sintetica che sono state provate almeno una volta dall’8,5% degli studenti. Una di queste è la Spice, un mix di erbe che ricorda la cannabis, i cui effetti sono molto più devastanti e le pericolose conseguenze ancora non sono chiare. L’aspetto più tragico dell’universo droga, però, è che in questi ultimi 2 anni sono aumentate le morti per overdose: nel 2019 sono stati registrati 373 casi (+11e che l’eroina continua a rappresentare la causa principale dei decessi (45,3%), anche se quelli attribuibili all’uso di cocaina sono in costante aumento. E sempre in tema di numeri, la ricerca ci dice che sono stati quasi 7mila cinquecento i ricoveri in ospedale direttamente correlati all’uso di stupefacenti, soprattutto di giovani e under 45 che, principalmente, hanno fatto uso cocaina. Quello, però che più preoccupa è il cosiddetto policonsumo ovvero l’uso di alcool, analgesici, oppiacei, benzodiazepine e altri psicofarmaci che sono utilizzati in un dannosissimo mix. Pratica questa maggiormente a rischio per gli adolescenti. Purtroppo i servizi pubblici, attualmente esistenti, hanno “carenze importanti” ed “enormi difficoltà” perchè sono pochissimi i giovani che vanno nei centri spontaneamente. E quelli che ci vanno non sempre portano a compimento il percorso di recupero. Quindi, assumono una importanza fondamentale le molte strutture private sparse in Italia che quasi sempre sostituiscono quelle pubbliche.

This article is from: