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La notte degli Oscar
Il cinema in cronaca
di Katia Cont
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La NOTTE degli OSCAR
La notte tra il 25 e il 26 aprile ha avuto luogo finalmente la notte degli Oscar 2021 – rinviata causa pandemia alla fine di aprile dall’abituale posizione a cavallo tra febbraio e marzo. Il 26 aprile, data importante per la cultura italiana, almeno per quanto riguarda le zone gialle, perché ha coinciso con la riapertura delle sale cinematografiche e teatrali italiane. Le prime infatti hanno corso subito ai ripari aggiudicandosi le pellicole più premiate della 93 esima edizione, per cercare di ristabilire una sensazione di normalità o pseudo tale, sempre a “debita distanza”. Il film Nomadland, già vincitore di numerosi Golden Globe e Bafta, ha consacrato la sua superiorità vincendo ben tre statuette: miglior film, miglior regia e miglio attrice protagonista. Chloé Zhao, seconda donna a trionfare nella categoria “miglior regia” dopo Kathryn Bigelow con The Hurt Locker nel 2010, Frances McDormand, qui anche produttrice, si è guadagnata la terza statuetta, come Meryl Streep, Liz Taylor e Ingrid Bergman come attrice protagonista hanno raccontato la storia di una sessantenne, improvvisamente rimasta senza marito e senza lavoro, che si ritrova a vagare attraverso l’America dei reietti e dei precari vivendo sul suo camper. Per questa edizione, gli Oscar hanno cambiato l’estetica, la grafica e la location. Il pre-show è stato caratterizzato da un red carpet meno frenetico che ha regalato diversi momenti di musica con le esibizioni dei nominati alla Miglior Canzone Originale. Qui abbiamo potuto ascoltare la nostra connazionale Laura Pausini, nominata con Io si, nella colonna sonora del film “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti. Purtroppo per l’Italia questa edizione ci ha lasciati a bocca asciutta e nemmeno “Pinocchio” di Garrone, candidato per trucco e costumi, hanno portato a casa le statuette sperate. Oltre tre ore di cerimonia che hanno visto premiato Anthony Hopkins come miglior attore. A 83 anni, la star inglese di “The Father” che aveva già vinto nel 1994 per “il Silenzio degli Innocenti”, non ha ritirato il premio di persona e il giallo sul discorso di ringraziamento non mandato in onda, ancora interroga chi lo aspettava con ansia. Migliori attori non protagonisti sono risultati Daniel Kaluuya di “Judas and the Black Messiah” e la sud coreana Yuh-jung Youn di “Minari”. Miglior film internazionale è stato “Un altro giro” di Thomas Vinterberg. Miglior film d’animazione dell’anno è “Soul” che ha confermato le attese della vigilia, miglior documentario è stato infine il tenerissimo “Il mio amico in fondo al mare”.