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Italia e le mascherine fasulle
Società, sanità e Covid
di Patrizia Rapposelli
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ITALIA INVASA DA MASCHERINE FASULLE?
Chiarezza e trasparenza è quello che chiedono gli italiani dopo mesi di baraonda nella gestione della pandemia. Chi ha parlato di inefficienza e chi di scelte poco coerenti, una cosa è sicura ne è passata di acqua sotto i ponti e disastrosi sono stati gli effetti di questa pandemia. Oggi il governo gioca a Twister, dà i colori, e il popolo lotta per i propri diritti, muore di fame o di Covid. È chiaro che in questo marasma l’unico che sembra uscirne vincitore è il virus e forse alcuni signori che ne hanno guadagnato. Infatti, sembrerebbero esserci degli aspetti oscuri nella gestione dell’epidemia in Italia, si parla di affari milionari con le mascherine. Questo lungo periodo ha insegnato che per tornare a vivere è necessaria una politica che metta in sicurezza il cittadino. C’è un ma. Stando a quanto appreso dalla redazione di Fuori dal Coro ci sarebbero mascherine contraffatte in circolazione. All’inizio della pandemia i dispositivi di sicurezza scarseggiavano e il personale sanitario si accontentava di quello che passava in convento; tra i dpi ricordiamo quei “pannucci”, resi noti al pubblico da un video del presidente della Regione Campania che egli stesso constatava, ma ad oltre un anno da quella emergenza clinica e di approvvigionamento di forniture, oggi assistiamo al sequestro di mascherine inutili, inefficaci e pericolose. Come sono arrivate? Dall’inizio dell’epidemia il governo ha introdotto la procedura in deroga, la quale si basa su un esame documentale; significa che si controllano le carte e non si fanno i test in laboratorio, né visite in azienda come nelle procedure ordinarie, questo ha comportato l’arrivo di una marea di documentazioni fasulle. Un meccanismo per il quale basta l’autocertificazione del produttore per entrare nell’elenco dei dispositivi accettati in “deroga”. Nella prima emergenza si è reso necessario, ma oggi perché questa procedura è ancora valida? Secondo le dichiarazioni di Fuori del Coro da settembre sono arrivate in Italia 65milioni di mascherine cinesi. Un affare milionario che vede una maxi-ordinazione da 1,2miliardi di euro, voluta dallo stesso commissario straordinario di quel tempo; le mascherine provenienti dalla Cina fanno parte di una commessa di 800milioni di pezzi su cui sta indagando la procura di Roma, perché con questa commessa sono andati nelle tasche di tre signori (intermediari) un totale di 72milioni di euro. Forse uno spreco miliardario e forse per prodotti scadenti tant’è che la Guardia di Finanza sta facendo i dovuti controlli e sta provvedendo al sequestro di milioni di mascherine fasulle. Un fatto gravissimo perché questi dispositivi di sicurezza sono entrati negli ospedali, nelle Aziende sanitarie, nelle RSA e nelle farmacie. Una testimonianza fa sapere che il personale sanitario si era accorto da tempo che qualcosa non andava nel materiale e da mesi richiedeva rassicurazioni all’Inail proprio su alcuni modelli a seguito sequestrati. I dispositivi di protezione individuale oggetto dei sequestri sembrerebbero essere milioni in tutta Italia. Sempre dall’inchiesta condotta dalla redazione di Fuori dal Coro 12 sarebbero i modelli incriminati. Le mascherine Ffp2 non a norma vendute in qualità di dispositivi di protezione di livello altissimo (90%) filtrerebbero soltanto il 36% e in alcuni casi anche meno. L’Italia sembrerebbe invasa da queste mascherine pericolose e molte farmacie, certamente inconsapevoli, vendevano dispositivi risultati poi essere sotto indagine. Saranno ancora in circolazione?