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Un’epidemia di false notizie
Società , Covid e informazione
di Alice Rovati *
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Un’epidemia di false notizie
L’emergenza Covid 19 ha esasperato la propagazione delle bufale: la salute è, infatti, uno degli argomenti preferiti da chi diffonde notizie false. Un fenomeno che oggi ha assunto proporzioni preoccupanti, al punto da mettere in allarme la stessa Organizzazione mondiale della sanità. Non a caso è stato coniato il termine “infodemia”: una situazione di caos informativo in cui le notizie, in gran parte false o non verificate, si propagano senza controllo soprattutto attraverso i social network (ma non solo), provocando danni gravi alla tenuta sociale e alla fiducia dei cittadini in chi sta gestendo la crisi. Sono soprattutto i social network, incluso Whatsapp, che in questo periodo rendono virali le notizie infondate. Arriva un messaggino e subito si condivide, senza pensarci troppo. Purtroppo la diffusione delle notizie avviene con meccanismi molto particolari. Sebbene in rete si trovino tantissime informazioni diverse, tendiamo sempre a cercare e condividere quelle che confermano i nostri preconcetti. Ci chiudiamo in quelle che vengono definite “echo chambers”, camere dell’eco, bolle in cui rafforziamo e diffondiamo le nostre convinzioni, senza verificarle. La situazione di incertezza che si è creata con l’epidemia ha esacerbato questo meccanismo: paura e preoccupazione sono basi potenti su cui fanno leva le fake news. Un altro aspetto inquietante è la velocità con cui viaggiano queste notizie. Il modo più efficace per arginare la diffusione delle bufale è quello di fornire gli strumenti critici ai cittadini, rendendo pervasiva l’informazione di qualità. Tra i punti più significativi c’è quello di rompere le catene di passaparola, non condividendo nulla di cui non si conosca l’affidabilità della fonte, soprattutto se la notizia che circola è troppo buona o troppo cattiva per essere vera. Più in generale, esistono alcune semplici regole da seguire che possono aiutarci a individuare le fake news e a starne alla larga. 1. Diffidare dei titoli altisonanti. 2. Leggere tutta la notizia e non fermarsi al titolo. 3. Fare una ricerca sulla fonte. 4. Fare un controllo incrociato: associare il nome della fonte a parole come ‘bufala’ o ‘fake’ su un motore di ricerca per verificare che non si tratti di contenuti ingannevoli. 5. Controllare che nell’indirizzo del sito compaia il protocollo di sicurezza https e verificare la testata. 6. Fare attenzione alla formattazione delle pagine web: errori di battitura, refusi e layout inusuali spesso segnalano contenuti di bassa qualità. 7. Verificare data e località delle notizie per capire se sono aggiornate. A volte una notizia non è falsa, ma semplicemente superata o vecchia. 8. Fare attenzione alle foto e ai video. Fare clic con il tasto destro sull’immagine da verificare e selezionare “Cerca l’immagine su Google” per controllare se quell’immagine è apparsa su altri siti, se è datata o contraffatta. 9. Assicurarsi che la notizia riportata non sia uno scherzo. 10. Riflettere prima di condividere o commentare una notizia facendola cosí diffondere. Per dettagli sul decalogo della buona informazione: https://safety.google/intl/it_it/comeinformarsionline/ Altroconsumo, in collaborazione con Fondazione Mondo Digitale e Google promuove “Vivi Internet, al meglio”, un progetto sulla cittadinanza