3 minute read
Il personaggio: Erika Giovanna Klien
Il personaggio
di Massimo Dalledonne
Advertisement
Erika Giovanna Klien
A Borgo Valsugana Erika Giovanna Klien è nata il 12 aprile del 1900. La sua vita è stata breve. Infatti morì di infarto nel 1957 ma anche oggi l’artista è ricordata come uno dei più importanti rappresentanti dell’Arte Cinetica. E non è un caso che, nel 1998, l’ex sede della biblioteca comunale, in piazza Degasperi, venne intitolata alla sua memoria. Da 23 anni tutte le esposizioni artistiche in paese vengono ospitate nello Spazio Klien.
Che cos’è l’arte cinetica? La parola deriva dal greco movimento e può essere descritta come una miscela di elementi cubistici, costruttivisti e futuristici. L’origine dell’Arte Cinetica è stata formata dalla classe di Franz Cizek nella Kunstgewerbeschule viennese (scuola di arti e mestieri), il movimento e la dinamica erano le caratteristiche più essenziali. Figlia di Francesco e Anna Krons Charhur, come si legge nel sito www. erikagiovannaklein. comwww. “dal 1919 al 1924 studia alla Kunstgewerbeschule (scuola di arti e mestieri) di Vienna nelle classi di Victor Schufinsky, Frank Cizek, Rudolf Larisch e Reinhold Klaus. La Jugendkunstklasse di Cizek (classe di arte giovanile) e la sua classe di arte per bambini sono state le più importanti per il suo sviluppo artistico”. In entrambe le classi i giovani studenti sono stati insegnati in arte cinetica con particolare attenzione al movimento e alla dinamica”. Si diploma nel 1925 e durante il suo apprendistato ha preso parte a diverse mostre e ha sviluppato un particolare interesse per il teatro e il teatro di figura. “Incoraggiato dallo scrittore e ballerino Leopold Wolfgang Rochowanski e da sua moglie la ballerina Katja Kandinsky - si legge ancora - Klien ha visitato una scuola di recitazione e ha lavorato a un teatro di figura cinetico. Nel 1925 terminò la sua formazione diventando insegnante d’arte e si trasferì in uno studio a Purkersdorf nella Bassa Austria. Ha lavorato come artista grafica e ha creato giocattoli per bambini. Tra il 1926 e il 1928 insegnò alla Elizabeth Duncan School di Klessheim a Salisburgo. Di lei ne ha scritto recentemente anche don Armando Costa che ricorda come l’artista “fosse profondamente influenzata dalla passione pedagogica di Cisek, considerato il fondatore della moderna educazione dell’arte. Da lui derivò il suo interesse per l’insegnamento dell’arte ai bambini con metodo pedagogico all’avanguardia che costituì una delle sue principali occupazioni”. Nel 1928 nasce il figlio Walter Klien, viveva con una famiglia affidataria. Nel settembre del 1929 Erika Giovanna Klien si trasferì a New York, dove visse per il resto della sua vita. Ha lavorato come insegnante d’arte in scuole molto famose come la Stuyvesant School, Dalton School, New School for Social Research e der Spence School. Ha anche pubblicato scritti teorici sull’educazione artistica. Nel 1934 Klien si recò in New Mexico e ispirata dalla cultura indiana iniziò a lavorare alla serie astratta del volo degli uccelli. Era interessata al movimento di esseri umani, animali e piante, a strumenti tecnici e veicoli moderni come la metropolitana. Ancora don Costa. “Visse in condizioni difficili anche a causa della congiuntura economica sfavorevole e problemi di salute che nel 1940 la costrinsero a lasciare l’insegnamento. Ha lasciato un’ampia eredità artistica che è stata studiata e analizzata negli anni ‘70”. Il lavoro di Klien contiene vedute di villaggi e città, composizioni figurative e geometriche. Influenzata dal teatro, dalla musica e dalla danza, il movimento e il ritmo erano le forme di espressione più rilevanti nelle sue opere. Nel 1987 il Museo di Arte Moderna di Vienna le dedicò una mostra, una seconda esposizione si tenne due anni dopo alla Rochel Adler Gallery di New York. L’unica retrospettiva di Erika Giovanna Klien in Italia venne ospitato nel 2001 a Bolzano.