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L’editoriale

di Marco Nicolo’ Perinelli

Identità Trentina e identità Tirolese

A 50 anni dal Secondo Statuto d’Autonomia

In uno dei corridoi del Palazzo del Consiglio regionale, a Trento, è appesa una piccola bacheca in legno scurito dal tempo, una di quelle incise a mano e impreziosite da una vetrinetta, dove si appendono le comunicazioni ufficiali. Per molti anni sono passato davanti a quella bacheca, osservando ogni volta incuriosito una scritta, “Regione Trentino-Tiroler Etschland”. Una incisione che rimanda a una storia che non tutti i trentini ricordano, quella di una Regione che fino a 50 anni fa portava una denominazione ufficiale diversa, dal 1948 al 1972, e che ha vissuto una profonda tensione sfociata in anni di vero terrorismo. Fu in reazione a quel momento drammatico della nostra storia che fu steso il Secondo Statuto, che portò alla divisione delle competenze dell’ente regionale e, di fatto, a due Province autonome separate. Un passaggio storico fondamentale, che ha permesso la pacificazione di un territorio che viveva da molti anni un clima difficile. Oggi dunque abbiamo una Regione priva di competenze specifiche di peso, se non quella dell’ordinamento degli organi comunali, per i quali esistono comunque delle differenze, e due Province che marciano su binari sempre più divergenti. Tuttavia esiste un tema fondamentale che ci divide che ancora una volta le recenti elezioni politiche hanno messo in luce: quello dell’identità. Oggi, parlando dell’Alto Adige-Südtirol, e in parte del Trentino, si parla di un modello virtuoso di convivenza tra popoli e culture di lingua diversa. Ed è certamente vero sotto molti profili, ma esiste ancora una forte connotazione identitaria che divide le diverse culture. Identità che si lega prima di tutto alla cultura di un popolo e alla lingua che esso parla. E così, mentre per i sudtirolesi di lingua tedesca esiste un collante facilmente riconoscibile, altrettanto non è per i Trentini: le recenti elezioni politiche hanno evidenziato come in Trentino si ragioni con logiche prettamente nazionali, dimenticando o ignorando quelli che sono gli interessi locali in favore di partiti che funzionano con dinamiche aliene al territorio trentino stesso. E questo, al di là dei meriti o demeriti delle rappresentanze locali, è sintomatico della mancanza di una vera identità trentina e, più probabilmente, di una conoscenza della specificità della nostra Autonomia. Ecco dunque che l’annacquata appartenenza ad un Tirolo storico, ma soprattutto ad una storia autonomistica che affonda le radici nel Principato Vescovile di Trento, si è fatta sempre più labile, il rapporto con Bolzano/Bozen sempre più difficile anche per le logiche legate all’onda emotiva che nasce a sud di Borghetto, e il Trentino rischia di diventare sempre più provincia veneta. Eppure esiste qualcosa che va oltre queste logiche partitiche, ed è proprio il recupero di quella identità che si respira nei piccoli comuni, dove le persone sono capaci di fare ed essere comunità, di prendersi cura del bene comune, di unirsi in nome di un legame con il proprio paese. Ed è facendo leva su questo spirito, che ha portato alla nascita della Federazione Trentina della Cooperazione, già nel 1895, e alla rete del volontariato che possiamo recuperare quell’identità che non può basarsi solo sulla lingua, ma che deve trovare la propria origine nella storia millenaria di un territorio che ha sempre dimostrato capacità di autogoverno e motivo di essere in quel sistema di valori che rendono i Trentini unici. Oggi dunque dobbiamo recuperare quello spirito, ritornare a riflettere sulla nostra Autonomia dando significato a quella parola. Che non significa chiudersi nel localismo ma, imparando dai nostri vicini sudtirolesi, recuperare una nostra forte identità per poi aprirci all’altro. Occorre investire sulla cultura, sul recupero di una vocazione alla libertà che nasce solo dal sapere. Un popolo senza identità è destinato a diventare solo una accozzaglia di coabitanti, centrati solo sul proprio interesse. E non può essere questo il futuro del Trentino.

Tirolo-Südtirol-Trentino

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