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Il personaggio : Giorgio Casagranda

Il Personaggio

di Laura Mansini

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GIORGIO CASAGRANDA: Nulla vada sprecato!

Dalla politica al volontariato. Un passo molto importante che dimostra la grande umanità di uno dei politici trentini più interessanti: Giorgio Casagranda, l'attuale presidente di "Trentino Solidale".

L’abbiamo incontrato proprio nella bella sede di Trentino Solidale ODV, sita in viale Bolognini a Trento. Sorridente, determinato guida con piglio manageriale questa grande Associazione nata nel 2001, fondata da 6 amici , sede a Rovereto, con finalità di solidarietà ed assistenza: scopo principale essere di supporto ad altre associazioni con medesimi fini. Nel tempo si è ingrandita ed evoluta, trasferendosi a Trento, integrando ai nuovi tempi lo statuto sociale (l'ultima volta il 24 maggio 2019) per allinearla agli indirizzi ed alle norme del Codice del Terzo Settore (ds.lg. N117-2017), che prevedono sostegno alle Associazioni ed organismi operanti nel settore della solidarietà sociale, locale, nazionale ed internazionale su specifici progetti. Un'economia solidale su base di completo volontariato; non c'è personale dipendente, i volontari non vengono retribuiti in nessuna forma (neppure con rimborsi). "Ed è per questo che sta tutto funzionando così bene-afferma convinto Casagranda- chiediamo solo disponibilità di tempo, generosità e certamente professionalità. Il volontariato è la forza del nostro Trentino" Nato nel 1950 a Camparta di Meano, Giorgio Casagranda, dopo essersi diplomato geometra al Tambosi si è iscritto all'Università di Padova; ma erano i tempi delle contestazioni, delle lotte studentesche , che mettevano in difficoltà coloro che volevano studiare e dare gli esami, tanto che egli preferì tornare a Meano, iniziando a lavorare. A 23 anni spinto da alcuni amici prese la tessera della Democrazia Cristiana e nel 1977 divenne segretario della sezione DC di Meano. Nel 1980, convinto dal partito, candidò alle elezioni comunali di Trento con aspirante sindaco Giorgio Tononi. Le vinsero e in seguito ad un rimpasto di Giunta della maggioranza, Casagranda sostituì l'Assessore Riccardo Sani, fortemente criticato dalla popolazione trentina per aver riaperto al traffico il Centro Storico cittadino. Nel 1985, con sindaco Adriano Goio, venne rieletto e ottenne l'incarico di assessore al Traffico e Polizia Urbana. Inizia così una decisa carriera politica che con Lorenzo Dellai raggiunse il suo apice. Nel 1988 partecipò alle elezioni provinciali , vinse e diventò Assessore alle politiche sociali ed istruzione. Durante questa lunga carriera Casagranda ha conosciuto a fondo le gravi problematiche sociali ed è sempre stato attivo con significativi impegni nella cooperazione, ma soprattutto nel volontariato: nel 1992 divenne presidente dell'Associazione Trentina

Giorgio Casagranda presidente di Trentino Solidale

Il Personaggio

Sclerosi multipla venendo a contatto con una realtà molto dolorosa. Quando nel 2008 abbandonò la vita politica, accettò di entrare come volontario in Trentino Solidale (Odv) del quale prima divenne vicepresidente e poi Presidente. "All'inizio i volontari erano in 5. Ora siamo più di 750. e come vedi siamo molto attivi - ci conferma sorridendo Giorgio - Iniziano la raccolta alle 5.30 del mattino su tutta la nostra zona poi tornano qui ed i volontari addetti alla distribuzione nelle varie cassette, cominciano il loro lavoro. Si tratta di un'organizzazione molto efficiente, ognuno di loro ha un compito che svolge con molta attenzione fino alla chiusura cioè alle 18. La nostra missione consiste nella lotta allo spreco alimentare, a casa, in campagna nei vari supermercati raccogliendo il cibo rimasto, sia fresco che i scatola e poi distribuirlo a chi ne ha bisogno. Siamo convenzionati con la grande distribuzione come il Poli, l'Amort, ma anche con piccoli negozi e ristoranti che regalano ai volontari raccoglitori quella parte di cibo che altrimenti sarebbe buttata". Riassumendo quest'attività possiamo dire che l'Associazione, che Giorgio Casagranda ha munito di 20 furgoni, raccoglie, da Vipiteno ad Affi, in media 80 quintali di cibo al giorno, di questi 10 quintali solo di pane, che, se avanza, viene dato alle aziende agricole per gli animali; lo stesso avviene per gli Yogurt scaduti, altri alimenti non più commestibili. I negozi associati sono 330 per ora, ma si prevedono nuovi soci, soprattutto in questi tempi bui, che mordono nelle case dei meno abbienti. I cibi vengono raccolti al mattino e distribuiti alla sera. " Sono aiutate in questo modo 1900 famiglie, tutti i dormitori, con 31 punti di distribuzione suddivisi fra Trento e e provincia. Tutto il cibo arriva a Trento, dice Casagranda, e poi distribuito. In questo modo tutti ottengono il cibo gratuito. Le aziende possono detrarre dalle tasse le merci donate, i volontari, tra i quali ci sono studenti che alternano scuola e lavoro, hanno la consapevolezza e soddisfazione di aiutare, compiere un lavoro utile. Noi inoltre lavoriamo con il Tribunale di Trento che ci manda i detenuti i quali risolvono i problemi con la giustizia facendo volontariato." è un grande impegno, ma davvero molto importante. Instancabile il presidente ha coinvolto anche i giovani atleti dell'Aquila Basket a prestare servizio volontario, ha partecipato con l'Associazione alla giornata mondiale del pane. Un impegno riconosciuto che comprende anche l'istruzione ai giovani, infatti con Coldiretti sta andando nelle scuole della Provincia per educare gli studenti ad evitare lo spreco alimentare (il 40% del residuo viene buttato dalle famiglie). Attualmente Casagranda è Presidente anche dei Servizi di Volontariato, sito in via Lunelli che ha 12 dipendenti; fa parte del Consiglio Nazionale dei Centri di servizio volontariato che sono 49 in tutta Italia. Si occupa dell'area Europea ed ha presentato a Danzica la candidatura di Trento quale Capitale Europea del volontariato per il 2024. Attualmente sono rimaste in gara Trento e Leopoli Impegno, amore per la gente, voglia di essere d'aiuto ai meno abbienti, sono la cifra che contraddistinguono il nostro Personaggio di oggi.

La sede di Trentino olidale con furgoni

Il personaggio

di Waimer Perinelli

CESARE SCOTONI:

ingegnere e contadino

Cesare Scotoni, trentino, 59 anni, ingegnere per professione, contadino per passione. Questa la cornice di un ritratto difficile da tracciare perché la persona è un torrente in piena. Mobile, rapido nel pensiero, veloce nell’esprimerlo, capace di conversare contemporaneamente con più persone, di passare dal lavoro alla politica. Lo incontro in via san Francesco nella sede dell’UdC (Unione di Centro) il partito erede della Democrazia Cristiana, lo storico partito fondato da Alcide De Gasperi, sepolto dalla rivoluzione di mani pulite a fine Novecento e rigenerato, all’inizio del Duemila, dal Centro Cristiano Democratico, da Democratici Cristiani Uniti e da Democrazia Europea. Ha per segretario Lorenzo Cesa. Commissario in Trentino è Roberto Dal Ri. Anima e organizzatore è Cesare Scotoni la cui coerenza e tenacia gli sono valse l’incarico a responsabile delle relazioni con il PPE, partito Popolare Europeo di cui l’UdC è membro. L’Europa è un argomento che scotta e Cesare Scotoni è persona che con il fuoco si riscalda:”L’Europa è ferma,

Cesare Scotoni

esordisce, la sua Costituzione è sospesa dal 2004, lo statuto della BCE è scritto solo per la metà relativa all’inflazione e perfino l’unione monetaria è quasi un pretesto visto che l’Euro coesiste con almeno nove monete nazionali””. La partenza è chiara e a Bruxelles, accompagnato dal vice Renato Troncon dell’università di Trento, la confermerà al Gruppo del PPE all’Europarlamento. Il suo, con il PPE, sarà un intervento politico, ma con la politica Cesare convive da sempre. “La politica l’ho respirata fin da piccolo. Sono nato in una famiglia di politici e amministratori, dice, Il nonno Italo fu condannato dal tribunale austriaco come Irredentista per attività sovversiva; Lo zio Mario è stato podestà di Trento nel primo dopoguerra; lo zio Carlo parlamentare per il PCI nel secondo dopoguerra. “

E Lei?

“A me piace molto far funzionare le cose. Io sono fermo a un’Italia che non c’è, a quella fra il 1890 e il 1915, quando una monarchia liberale, dopo aver depredato il Sud, ebbe il coraggio di eleggere ministri meridionali.”

E oggi, cosa non funziona?

“La politica è ridotta spesso a puro opportunismo, manca la progettualità. La classe politica è impreparata.”

Un esempio?

I”l Trentino ha investito intelligenze, soldi e capacità sulle batterie a flussi, sull’idrogeno, sui motori a carburante idrogenato, sull’IT e il tutto riposa in un cassetto dei sogni. Abbiamo tutte le possibilità per un grande sviluppo e siamo fermi al palo. A volte il management è impreparato ma non corre rischi perché i debiti li copre la Provincia. Naturalmente con i nostri soldi”.

Cesare Scotoni ingegnere strutturista, ovvero progettatore di strutture, aeronautico. Imprenditore.

“Certo e ancora una volta per tradizione familiare. Nonno Cesare con la sua impresa ha edificato il palazzo di via Verdi sede di Sociologia, il manicomio di Pergine, le ferrovie della Valsugana, la Trento-Malé e della Val di Fiemme.”

E lei?

“Io con la “Cesare Scotoni 1878” sviluppo progetti di trasferimento tecnologico ed infrastrutturale e offro reti di competenze nel settore tecnologico a livello internazionale. Da vent’anni ho rapporti costanti con la Russia e altri paesi importanti come la Turchia, il Regno Unito, l’Uzbekistan un mercato importante, uno stato in crescita, una nazione che possiede l’edizione più antica del Corano, risalente al VI secolo d.c., scritta con il sangue perché non c’era l’acqua. Soprattutto un’economia in grande sviluppo con un mercato molto più aperto della Russia con la quale per colpa delle sanzioni è difficile commerciare: difficile oggi avere il pagamento per il lavoro fatto”.

Politico, imprenditore e contadino.

“ E’ vero, la campagna una passione, un colpo di fulmine. La Puglia salen-

Il personaggio

tina mi ha conquistato e vi abbiamo comperato un vasto terreno coltivato a vite e ulivi. Il sole, l’aria e ... l’acqua che ho con un pozzo profondo oltre 80 metri. Oggi anche in agricoltura bisogna essere manager. Ho l’uva e le olive ma non posso, per ora trasformarle e allora mi inserisco nella catena di lavorazione. Invece ho rinnovato l’attività di conservazione. Soprattutto di ortaggi e frutta dove, aiutato da una brava equipe di tecnici sto ottenendo lusinghieri risultati.”

Puglia, Roma, Londra, Bruxelles sono le tappe di un ingegnere-agricoltore. E la famiglia?.

“Collabora. Le mie figliole vivono fra Roma ed Helsinki; mia moglie apprezza soprattutto la Puglia salentina che suo padre, 91 anni, ama in modo particolare.”

Il cuore in Trentino?

“Il Trentino al centro come la politica. Il rapporto con Fratelli d’Italia è imprescindibile per un centro destra trentino. L’ UdC ha voglia di ben figurare alle prossime elezioni amministrative alle quali parteciperemo con una squadra di giovani amministratori locali.”

E lei?

“ Io no, sono e mi sento un organizzatore. Costruisco e controllo: anche in politica servono i manager”.

Cesare Scotoni alla Casa Bianca

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