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I percorsi formativi per agricoltori

L’agricoltura in evidenza

Percorsi formativi per agricoltori nel Trentino orientale

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Anche per l’agricoltura è fondamentale l’aggiornamento delle competenze professionali. Le opportunità formative finanziate per le aziende agricole hanno l’obiettivo di incentivare l’innovazione e lo sviluppo della microfiliera aziendale, puntando su integrazione al reddito e diversificazione delle attività, oltre che sulla valorizzazione del territorio. Agriverde-CIA srl, l’ente di formazione di CIA-Agricoltori Italiani Trentino, organizza a partire dal 15 novembre 2022 a Pergine Valsugana un percorso formativo dal titolo “La capra e la pecora: allevamento con metodo biologico”, pensato per gli operatori zootecnici e finanziato dal GAL Trentino Orientale. Il corso avrà una durata di 24 ore e si concentrerà sull’allevamento ovicaprino con focus sul metodo biologico, dalla gestione degli animali alla commercializzazione dei prodotti. A seguito di questo corso, ad inizio 2023 sarà attivata anche un’iniziativa sulla trasformazione del latte di capra. Sono poi aperte le iscrizioni per il corso “La gestione dell’impresa agricola”, finanziato dal GAL Orientale. In uno scenario di crisi economica e nuove difficoltà (mercato globalizzato, fenomeni atmosferici intensi, ecc.), dotarsi di competenze manageriali di base può essere una strategia utile a gestire con successo l’impresa agricola minimizzando i rischi. Il corso ha una durata di 20 ore e si terrà a Pergine Valsugana dal 6 al 15 dicembre. Il corso “Smartphone, tablet, computer no panico! Indicazioni pratiche che facilitano la gestione dell’azienda agricola”, organizzato a Pergine dal 7 novembre, è una risposta pratica al bisogno di migliorare le proprie competenze informatiche. Un corso di 20 ore, finanziato dal GAL Trentino Orientale, nel quale si imparerà a creare un account di lavoro, installare applicazioni utili ai fini lavorativi, usare mail e Pec, creare promemoria e gestire scadenze, archiviare, come sfruttare il web per la gestione dell’azienda (es. catasto online) e nozioni di base di excel e word. “Fattoria didattica: workshop per operatore” è invece un’iniziativa finanziata dal PSR 2014-2020 che permette di ottenere i crediti formativi come previsto dalla legge provinciale sull’agriturismo. Un percorso di 10 ore a novembre fra Trento e Lavarone, nel quale i partecipanti avranno le competenze utili a creare o aggiornare l’offerta didattica della propria fattoria grazie all’esperienza delle Donne in Campo Trentino, da anni attive nella realizzazione di laboratori didattici per bambini e adulti. A Baselga di Piné, a novembre, sono organizzate due iniziative formative per la valorizzazione dei prodotti e del territorio trentino, finanziate dal Programma di Sviluppo Rurale per la Provincia Autonoma di Trento 2014-2020. La prima è “Tecniche di trasformazione della carne di suino e bovino”. Il corso, di 20 ore, è pensato per allevatori interessati a valorizzare i prodotti gastronomici tradizionali, per offrire ai clienti/turisti prodotti locali di alta qualità, da presentare nel menù degli agriturismi, da far assaggiare nelle degustazioni aziendali. L’iniziativa si terrà fra Trento e Baselga di Piné dal 2 novembre. Una seconda iniziativa è invece il “Corso di recinzioni tradizionali e abbeveratoi in legno”, 24 ore programmate dal 3 al 5 novembre, che permetterà di apprendere le tecniche per saper realizzare a regola d’arte recinzioni secondo modalità costruttive tradizionali e abbeveratoi in legno. Questi manufatti risultano essere vere e proprie opere di architettura rurale e caratterizzano il paesaggio di montagna. Dettagli e moduli di iscrizione su queste e altre iniziative (haccp, sicurezza, fitosanitari...) sono disponibili sul sito di CIA Trentino www.cia.tn.it/formazione o telefonando al 0461 1730489.

Foto di Valentino Gottardi

Società oggi

di Nicola Maschio

Caro energia, il Comune di Trento fa i conti sulla scuola: spese raddoppiate

Il rincaro dei costi legati all’energia non salva nessun comparto. Con l’avvio dell’anno scolastico, l’assessore provinciale all’istruzione, università e cultura Mirko Bisesti è stato chiaro: «Abbiamo stanziato 800 mila euro in più per far fronte ai rincari previsti nei prossimi mesi, soprattutto in vista del periodo invernale quando nelle scuole superiori bisognerà scaldare parecchio» . Rispetto alle strutture scolastiche di grado inferiore invece, l’assessore ha passato la palla alle amministrazioni comunali, sottolineando come saranno loro a dover intervenire in quanto loro competenza. E rispetto a quanto previsto per le numerose scuole del capoluogo, i numeri parlano chiaro: la spesa sarà almeno doppia rispetto allo scorso anno, con aumenti vertiginosi tanto nell’elettricità quanto nella gestione del calore. «Stiamo ovviamente parlando ancora di dati indicativi, di previsioni e ipotesi, ma qualche informazione possiamo già darla per certa: l’impennata dei costi è evidente – ha spiegato Franca Debiasi, dirigente del Servizio risorse finanziarie e patrimoniali del Comune di Trento. – Se consideriamo le spese per la gestione di asili nido, scuole d’infanzia, elementari e medie, in merito all’energia elettrica parliamo di una previsione di circa 800 mila euro in più rispetto ad altrettanti 800 mila che abbiamo speso lo scorso anno: sostanzialmente, un raddoppio netto dei costi per un totale di un milione e 600 mila euro. Discorso analogo per la gestione del calore: lo scorso anno le uscite sono state pari a due milioni e 134 mila euro, ma con l’ultimo assestamento di bilancio ed eventuali integrazioni che faremo a breve, l’idea è quella di metterne sul piatto altri 945 mila. Praticamente anche in questo caso i conti si alzeranno parecchio, superando i tre milioni di euro». Numeri da capogiro, ma che paradossalmente riguardano il solo comparto scolastico. La certezza che i prossimi mesi saranno durissimi dal punto di vista economico arriva anche dagli altri dati, quelli a livello generale, che seppure ancora preventivi (e dunque da confermare) lasciano già trapelare diverse criticità. «Lo scorso anno, per tutte le utenze elettriche del Comune di Trento, e dunque sedi degli uffici, edifici scolastici e così via, la spesa è stata tre milioni e 200 mila euro – ha aggiunto Debiasi. – Quest’anno sono stati già previsti tre milioni in più in assestamento di bilancio, ma abbiamo messo in conto di stanziare un altro milione: l’energia elettrica arriverà così a toccare un picco del +120%, per un totale di sette milioni e 200 mila euro. Per quanto riguarda la gestione del calore invece, servizio che ricordiamo essere appaltato all’esterno, rispetto ai quattro milioni che storicamente abbiamo sempre pagato quest’anno abbiamo inizialmente inserito nello scostamento di bilancio 100 mila euro in più, ma anche in questo caso ci sarà un “rinforzo”: stiamo parlando, con tutta probabilità, di un milione e 800 mila euro in più, quindi quasi sei milioni di euro. Oltre il 50% della spesa “classica”» .

Che tempo che fa

di Giampaolo Rizzonelli

E’ terminata la seconda estate più calda di sempre

Dal punto di vista meteorologico l’estate è terminata il 31 agosto, possiamo quindi tirare le conclusioni dopo diversi articoli che hanno sempre evidenziato quanto sia stata calda e siccitosa. Il primo report che ha analizzato l’estate 2022 è quello del Cnr/Isac, per l’Italia, da cui emerge un’anomalia di temperatura di ben +2,06°C (vedi fig.1) rispetto al trentennio climatologico di riferimento 1991-2020. L’estate 2022 è stata la seconda più calda dal 1800 (dall’inizio delle rilevazioni disponibili), in “cima” rimane sempre quella del 2003 con un’anomalia di temperatura di +2,58°C (mezzo grado in più di quest’anno). Non si pensava che potesse ripresentarsi in così breve tempo (19 anni) un’estate così calda. L’estate più fredda fu quella del 1816 con un’anomalia di -5,04°C, in pratica 7,1°C più fredda di quella di quest’anno. Dalle analisi del Cnr/Isac risulta anche che il periodo gennaio agosto 2022 è stato il più caldo di sempre per l’Italia sempre dal 1800. Il grafico di fig. 2, sempre del Cnr/Isac ci mostra invece l’andamento delle precipitazioni per l’Italia intera confrontato con il trentennio 1991/2020, anche in questo caso siamo ben lontani dai valori medi con un deficit pluviometrico notevole. A livello planetario come è andata? L’agenzia statunitense NOAA ci dice che l’estate 2022 è stata la quarta più calda di sempre dopo 2019/2020 e 2021 peraltro con differenze di anomalia minime rispetto a questo triennio, l’anomalia dell’estate 2022 è stata di +0,89°C (vs +0,93°C del 2019, +0,92°C del 2020 e +0,90°C del 2021) rispetto al periodo climatologico di riferimento 1901/2000. E a livello locale? Meteotrentino ha confermato che anche per il Trentino l’estate 2022 è stata la più calda da quando esistono rilevazioni dopo quella del 2003. Tuttavia alla stazione di Trento Laste si sono registrati in assoluto più giorni con temperature massime superiori a 30°C (65 giorni, mentre il 2003 si era fermato a 64). La temperatura media a Trento è stata di +24,8°C, superiore di 2,7°C alla media storica ma comunque inferiore di 0,1°C al valore record dell’estate 2003, stesso discorso a Castello Tesino dove la media è stata di +19,6°C, +2,4°C rispetto alla media storica ma inferiore di 0,6°C al valore record dell’estate 2003 di +20,2°C. Le precipitazioni in Trentino sono state disomogenee nel corso dell’estate ma ad ogni modo in tutte le località analizzate non è stata sicuramente l’estate più siccitosa, ad esempio a Trento sono caduti 266,6 mm in linea con la media storica di 268,3 mm, ben superiori all’estate 1928 quando caddero solamente 115,4 mm, stesso discorso vale per Castello Tesino dove sono caduti 348,2 mm a fronte di una media di 377,9 mm e ben superiori ai 204,2 mm dell’estate 1978. Come ho avuto modo di scrivere nei precedenti numeri il problema più grosso per la nostra provincia e in genere per gran parte del Nord Italia e non solo, sono state la scarsità di precipitazioni nell’inverno/primavera scorsa e soprattutto la scarsità di neve in quota.

Il personaggio di ieri

di Andrea Casna

FRANCO CHILETTO,

un pittore prestato al fumetto

Francesco (Franco) Raffaele Chiletto è fra i principali illustratori del Novecento italiano. Un artista a 360°. Pittore, illustratore e fumettista, Francesco Chiletto nasce a Torcegno in Valsugana il 31 marzo del 1897 da Cirillo e Giuseppina Eccheli. Il padre Cirillo è il falegname del paese e la famiglia abita al primo piano di una casa di proprietà nei pressi della chiesa. Al termine degli studi elementari il giovane Chiletto inizia a lavora nella falegnameria paterna. Nel maggio del 1915 è chiamato alle armi e vive in prima persona l’incubo della Grande Guerra. Nel primo dopoguerra, nel 1921, ottiene l’incarico per il restauro della Chiesa della Madonna dell’Aiuto. Ed è proprio in questo periodo che inizia la sua avventura nel mondo dell’arte frequentando l’accademia di Brera e nel 1927 iniziano ad apparire le sue prime illustrazioni pubblicate sul settimanale cattolico Pro familia. L’incontro con il mondo dell’editoria italiana e dei fumetti avviene nel 1936 sul settimanale Jumbo pubblicato dall’editore Vecchi. Chiletto, come scrive l’eseperto e studioso Fabio Trevisiol, nel libro «Fumetto! 150 anni di storie italiane», (a cura di Gianni Bono e Matteo Stefanelli, Rizzoli, 2012), è stato un pittore prestato al fumetto. «Chiletto – scrive sempre Trevisiol- è stato innanzitutto un pittore, sia in termini di vocazione artistica sia per il tempo materiale dedicato negli anni a questa attività. Lungi dall’essere un freno, questa passione gli ha permesso di lasciare un segno anche nel mondo del fumetto». Nel 1938, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, inizia a pubblicare sulle pagine del Vittorioso la saga storica Andus e poi nel 1939 il fumetto Alla conquista di un impero (illustrazione dell’omonimo romanzo di Emilio Salgari). Per quanto riguarda Andus, si tratta di una delle sue opere più famose e meglio riuscite. Scrive sempre Trevisiol: «Fedele alla propria origine di pittore, decide di utilizzare il pennello anziché il pennino. Il risultato è un effetto dipinto che, pur soffrendo una certa staticità, ha il vantaggio di ottenere con un’unica pennellata linee diverse, affianco tratti fini ad altri più spessi e modulati». Numerosi sono i suoi lavori: La freccia vermiglia, Gli sparvieri del mare, La rivincita di Santamaura, L’esploratore di ferro. Per L’Audace pubblica: Il piccolo filibustiere. Per Jumbo Gli eroi dell’aria e per Rintintin Andus la sua opera migliore. Per Il Vittorioso La mia avventura tra gli Arussi. L’elenco è lungo perché per Paperino è la La spada dei giganti e per L’avventuroso Il Corsaro Nero, pubblicato nel 1946 sugli Albi Salgari. Nel secondo dopoguerra Chiletto prosegue la sua attività nell’universo del fumetto italiano, riscuotendo un grande successo, grazie alla sua seconda produzione salgariana, tra il 1946 e il 1948, con il “ciclo dei corsari” sul settimanale Salgari. La sua ultima produzione è Battaglia sulla laguna, per il Vittorioso, nel 1957 Accanto alle committenze come illustratore e fumettista, Chiletto realizza, a partire dal 1944, opere pittoriche religiose per le chiese di Torcegno, Telve, Ronchi, Albaredo di Vallarsa e Bosco di Civezzano. Negli stessi anni realizza anche dipinti a carattere devozionale e molte opere per amici e compaesani. Chiletto muore nel 1976 all’età di settantanove anni.

Andus e il lupi del nord, copertina di Francesco Chiletto

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