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L’Italia in mostra

Il cinema in controluce

di Katia Cont

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L’Italia in Mostra

Cinque storie che riguardano aspetti sociali molto forti e, il più delle volte, riguardano questioni che nascono da relazioni d’amore, amore in tutte le sue forme. Cinque lungometraggi che hanno raccontato la cinematografia italiana, come dichiarato dal direttore artistico della Mostra, che si è espresso sul cinema italiano evidenziando la grande quantità della produzione. “Il signore delle Formiche” di Gianni Amelio con Luigi Lo Cascio, Elio Germano e Sara Serraiocco, ispirato ai fatti accaduti tra il 1959 e il 1968 quando il professore di filosofia Aldo Braibanti fu messo alla gogna e processato per il suo orientamento sessuale; “Bones and all” di Luca Guadagnino con Timothée Chalamet; “Monica” di Andrea Pallaoro; “L’immensità” di Emanuele Crialese con Penelope Cruz, un’opera quella di Crialese che potrebbe essere considerata un romanzo di formazione (auto-biografico) e “Chiara” di Susanna Nicchiarelli con Margherita Mazzucco, il film biografico su Santa Chiara D’Assisi. Il film di Luca Guadagnino è stato il primo dei 5 film italiani in gara alla 79ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia diretta da Alberto Barbera svoltasi al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022. “Bones and All” è fondamentalmente una storia d’amore meravigliosa, devastante e tragica che in più momenti farebbe piangere Čechov”, come ha riportato Indiewire. Per il Guardian: “Bones And All è un film stravagante e oltraggioso: spaventoso e sorprendente nel suo distorto idealismo romantico”. Con ‘Bones and All’ il regista torna a dirigere Timothée Chalamet per una storia d’amore di cannibalismo teen nel Midwest, nella profonda America di provincia. Il film ha conquistato il 94% di recensioni positive e i consensi della stampa internazionale portando Guadagnino alla vittoria del Leone d’Argento per la miglior Regia. Il film è andato doppiamente a premi grazie alla prova della sua giovane protagonista femminile, la 28enne canadese Taylor Russell, alla quale è andato il premio Mastroianni al giovane talento. Il giorno dopo, il 3 settembre, con 11 minuti di applausi è stato accolto “Monica” di Andrea Pallaoro che ha ottenuto un importante riconoscimento come “Miglior Film italiano a Venezia”, istituito dall’associazione ARCA CinemaGiovani, giunta alla sua 21esima e organizzata dall’Associazione nazionale ricreativa culturale sportiva dipendenti Gruppo Enel. Il film parte da un’esperienza personale del regista che lo ha portato a riflettere sul suo passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono. In totale sono stati venticinque i film italiani presenti in laguna, cinque dei quali in gara per il Leone d’Oro, una tale sovrabbondanza di produzioni, grazie anche ad un record di finanziamenti elargiti per risollevare un settore molto colpito dalla pandemia che rischia forse di minare la qualità delle produzioni e di complicare la distribuzione al pubblico sempre più in difficoltà a frequentare le sale.

Andrea Pallaoro

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