2 minute read

A parere mio: un Parlamento di nominati

A parere mio

Un PARLAMENTO di NOMINATI

di Claudio Taverna

Il prossimo 25 settembre gli elettori saranno chiamati a confermare un parlamento di nominati. Altro che voto libero e democratico. E’ la conseguenza del “Rosatellum”, la molto discussa legge elettorale. Questa legge (1/3 parlamentari eletti nei collegi uninominali e 2/3 con i sistema proporzionale) consegna nelle mani di ristette consorterie dei comitati elettorali (i partiti non esistono più) il controllo dei parlamentari, ridotti al ruolo di «yes man» L’elezione dei candidati con il sistema proporzionale avviene tramite il listino. Vale a dire con voto obbligato, mentre l’elezione dei candidati (anch’essi designati dalle consorterie) nei collegi uninominali avviene dalla loro competizione diretta, ovvero vince chi prende un voto in più. Ci si può candidare in un solo collegio uninominale, mentre il sistema del “paracadute” assicura, inoltre, al candidato la possibilità di presentarsi in 5 circoscrizioni proporzionali. Gli elettori, pochi o tanti che siano, voteranno per i candidati del listino. Può essere eletto il candidato paracadutato diverso da quello votato, come diversa potrebbe essere la circoscrizione elettorale di appartenenza. Allora, dov’è il legame tra parlamentare e territorio? La responsabilità di questa legge, non a torto criticata, è della classe politica nazionale, senza distinzione tra maggioranza e opposizione, perché a tutti fa comodo controllare i parlamentari di Camera e Senato. Il presidenzialismo, ripescato così tardivamente dalla Meloni, non assolve FdI dalla responsabilità di appartenere alla consorteria. Fu Randolfo Pacciardi a proporre, negli anni ‹60, la «Nuova Repubblica» e l›elezione diretta del Capo dello Stato, idea ripresa successivamente da Giorgio Almirante con «‹alternativa al sistema verso la Nuova Repubblica». L’elezione diretta del sindaco, proposta sempre da Almirante, trovò inizialmente l’opposizione feroce del PCI che la bollò come deriva «podestarile», salvo poi cambiare idea quando capì che l’elezione diretta del “primo cittadino” avrebbe potuto consegnare nelle sue mani moltissime città e comuni italiani, come puntualmente avvenne. In conclusione, il 25 settembre si consumerà, per l’ennesima una volta, l’ esproprio della volontà popolare!

Rodolfo Pacciardi

COMUNICATO DI REDAZIONE

Informiamo i nostri lettori che all'interno di questo numero è stato realizzato uno SPECIALE ELEZIONI” (da pag. 15 a pag. 41) contenente non solo dati, numeri e notizie, anche storiche (relative al referedum del 1946 e alla nascita della Repubblica Italiana), ma anche una particolare descrizione di quelli che sono i Palazzi politici del potere in Italia con l'elenco di tutti i Presidenti della Repubblica, del Governo Italiano, del Senato e della Camera dei Deputati.

This article is from: