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Quattro passi tra i vigneti: In vino Veritas

Quattro passi tra i vigneti

In Vino Veritas

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di Claudio Girardi

Giorni cruciali per il settore vitivinicolo per la vendemmia 2022 che è gia in corso in alcune regioni d’Italia. Anche in Trentino Alto Adige per alcuni tipi di uva si è già dato il via alla vendemmia. Nelle prime considerazioni raccolte tra gli addetti ai lavori si concorda su un calo generalizzato dei livelli quantitativi di almeno il 10%, più accentuato laddove ci sono state grandinate, mentre sulla qualità, mai come quest’anno si conferma determinante l’attenta gestione agronomica del vigneto. Ne abbiamo parlato con Maurizio Iachemet, classe 1980, nato a Trento enotecnico dal 2004 presso le cantine Monfort di Lavis. “Sono di origini Cembrane dice Maurizio, una valle viticola e per certi versi molto simile a quella della Valsugana, e oramai svolgo questa attività da quasi vent’anni. “ Nel territorio della Valsugana -continua Maurizio- produciamo uve da vitigni autoctoni nella frazioni di Serso e Viarago che sono nel comune di Pergine Valsugana, in Trentino, all’imbocco della Valle dei Mocheni. Da li produciamo il vino che si chiama Blanc de Sers, e l’omonimo spumante e il roseè de Sers sempre in versione bolla. Si tratta di vini spumanti non doc ma vini spumanti di qualità che vengono ottenuti da questi vitigni autoctoni in via di estinzione ma recuperati negli anni che sono la vernaccia, la vanderbara e il veltriner rosato. Inoltre-prosegue Iachemet nel Perginese abbiamo uve di Chardonnay e Pinot nero dalle quali produciamo del Trento doc di ottima qualità.

Come sarà l’annata 2022 del vino Trentino?

L’annata 2022 -dice Maurizio- è molto particolare perché abbiamo avuto temperature alte superiori a quelle del periodo e anche qui in Trentino ha cominciato a fare caldo già dal mese di maggio per cui ad un certo punto sono iniziati i problemi per la siccità anche se oltre il 90% dei vigneti trentini è irrigato. A metà luglio questo ha permesso di salvare gran parte del raccolto che ha visto la sofferenza per quei vigneti dove i terreni erano maggiormente sabbiosi e poco profondi. L’annata 2022 con questo caldo è stata anticipata di circa 12-15 giorni rispetto al 2021 e la vendemmia è partita nel Trentino prima di ferragosto. Abbiamo iniziato con la vendemmia delle uve adibite

a base spumante proprio per evitare di perdere freschezza ed acidità sulle stesse. Ora stiamo vendemmiando le uve rosse e l’annata vede delle uve integre senza marciume, molto mature ed equilibrate in particolare per le uve rosse, che beneficiano di un clima cosi caldo e soleggiato e che sicuramente daranno grandi rossi ricchi di colore e di corpo. Si tratta di annate che nell’enologia arrivano circa ogni 10 anni se non di più. Anche qui ci sono problemi di reclutamento del personale? Ritengo che le aziende medie trentine di dimensioni da un ettaro e mezzo a due reperiscano il loro personale all’interno della loro gestione familiare ma non c’e’ ombra di dubbio che qualche difficoltà nel reperimento del personale ci sia stata anche da noi. Le problematiche legate alle sempre più mutevoli e imprevedibili condizioni climatiche impongono un più attento monitoraggio da parte dei vignaioli e degli enologi, con particolare attenzione alla custodia e alla sostenibilità ambientale, elementi ormai necessari anche per un adeguato riconoscimento da parte dei consumatori, cosa ne pensa? Il Trentino è sempre stato all’avanguardia e al passo con i tempi. C’è un disciplinare di produzione certificato che punta alla sostenibilità molto restrittivo nell’utilizzo dei prodotti fito sanitari il tutto per l’attenzione del consumatore e alla sua salute. Per non parlare poi dell’attenta supervisione e attenzione degli addetti ai lavori per quel che riguarda la tutela dell’ambiente e del paesaggio trentino. Ovviamente come tecnici siamo consapevoli che questo mutamento del clima è evidente e reale e che purtroppo se prima era una cosa eccezionale ora è diventato la realtà.

Secondo lei quale e il rapporto vini trentini e i giovani?

I giovani sono attenti a quello che bevono e anche molto tradizionalisti, ci tengono a bere trentino. Sono anche preparati e conoscitori del mercato più di quello che noi pensiamo, apprezzano i nostri vini non solo per campanilismo ma principalmente perché c’è una reale qualità del prodotto trentino, in particolare i vari Trento doc che godono in questo momento di un successo straordinario!

Ritiene importanti i social nel mondo del vino?

Si certo per il marketing sono veicoli eccezionali. Stanno informando molto i consumatori sia sulle cantine e sui loro progetti, fungono da amplificatore del marchio, dei loro prodotti e del brand aziendale. Avete risentito di ulteriori problemi legati alla carenze di materie prime ? Nell’ultimo anno il prezzo di tutte le materie prime è volato alle stelle, con ripercussioni pesantissime lungo tutta la filiera agroalimentare. Lo sanno bene i produttori di vino, che hanno già lanciato l’allarme. I rincari sono impietosi, sia per il vetro, i cartoni, il legname, come anche tappi, gabbiette, etichette. A cui poi si deve aggiungere la bolletta energetica molto più salata rispetto a due anni fa. Il vetro scarseggia, i rincari crescono e i tempi di consegna sono aumentati. Ma le aziende trentine hanno saputo far fronte a ciò e gli ordinativi del vetro sono stati fatti a tempo debito per evitare di trovarsi poi impreparati. Altro problema delle etichette ma anch’esso fortunatamente è stato scongiurato in quanto le cantine trentine si sono organizzate per tempo. Ma la problematica senza ombra di dubbio esiste.

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