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Trento e Bolzano le città più care d’Italia
Società oggi
di Patrizia Rapposelli
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TRENTO e BOLZANO, CITTÀ PIÙ CARE D’ITALIA
L’inflazione è alle stelle in tutta Italia, ma il record del caro-prezzi va a Trento e Bolzano, lo dice la classifica stilata da Unione nazionale dei consumatori (Unc), che ha elaborato i dati dell’Istat di luglio e riordinato le città italiane in base ai rincari.
Il cappuccino al bar è meglio consumarlo a Roma, costa in media 1,18 euro, piuttosto che a Trento, 1,68 euro, il più caro d’Italia. Per la spesa meglio optare per Napoli, dove si spende la metà, e se bisogna usufruire di un servizio, è meglio stare alla larga da Trento. Questa è la sintesi sulla base del viaggio tra i prezzi e le tariffe dopo il balzo dell’inflazione e l’analisi di luglio 2022 comunicata dall’Istat. Infatti, l’Istat ha reso noti i dati dell’inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e regioni più care d’Italia (aumento costo della vita). A tirare l’inflazione non è soltanto il caro energia, ma anche una crescita dei prezzi del carrello della spesa attorno al 10%, registrando un aumento che non si osservava da settembre 1984. Al primo posto Bolzano seguita da Trento. Le città del Trentino-Alto Adige sono al primo posto, un podio che costerà alle famiglie 2.521 euro in più all’anno. L’inflazione a Trento e Bolzano viaggia sul 10 per cento, appunto la più alta d’Italia. Sul gradino inferiore Milano, +8,1% genera una spesa supplementare pari a 2.199 euro annui per una famiglia tipo. Nella top ten rientra al quarto posto Bologna dove l’inflazione si aggira attorno all’8,6%, questo comporta un aumento della spesa di 2.145 euro, segue Brescia (+8,1%, 2.136 euro), Ravenna (+8,8%, +2.127 euro), Verona (+9,1%, 2118 euro), Padova (+8,7%, +2.025 euro) e Firenze (+8,6%, +2.006 euro). Al decimo posto Perugia, +8,6%, pari a 1.976 euro. Nella mischia delle posizioni inferiori citiamo Napoli, dove i prezzi sono aumentati del 7,6 % con una spesa maggiorata di 1.538 euro. E Roma con un’inflazione pari al 7,5% con una spesa superiore di 1.756 euro rispetto all’anno precedente. Occupano i posti più bassi della classifica Campobasso, città più virtuosa con un’inflazione del 6,9% e una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a “solo” 1.263 euro. Seguono Catanzaro (+7,1%, +1326 euro) e Bari (+7,8%, +1354 euro). Invece, a livello regionale si aggiudica il primo posto di territorio più costoso d’Italia il Trentino-Alto Adige, con un’inflazione annua a +9,7%, che registra a famiglia un aggravio medio pari a 2.521 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,7% implica un aumento del costo della vita pari a 2.001 euro, terzo il Veneto, +8,5%, con un rincaro annuo di 1.946 euro. La regione ultima, la più virtuosa, è il Molise (+6,9%, pari a 1.263 euro), seguita da Puglia (+7,9%, +1.279 euro) e Marche (+7,3%, +1.423 euro). Aspettando che il rialzo dei tassi deciso dalla Bce faccia effetto, l’Istat conferma che i prezzi sono cresciuti. Coldiretti ha calcolato che gli italiani spenderanno 564 euro in più solo per la tavola nel 2022. Da tener presente che i costi sono gonfiati anche a causa del taglio dei raccolti per la siccità. Un’emergenza che va affrontata e risolta con efficaci provvedimenti. Trento e Bolzano città più care d’Italia, un primato che scontenta.