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Sommario
ANNO 8 - SETTEMBRE 2022
DIRETTORE RESPONSABILE Armando Munaò - 333 28 15 103 direttore@valsugananews.com VICEDIRETTORE
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Chiara Paoli
COORDINAMENTO EDITORIALE
Enrico Coser
COLLABORATORI
Waimer Perinelli - Erica Zanghellini - Katia Cont Alessandro Caldera - Massimo Dalledonne Emanuele Paccher - Francesca Gottardi Claudio Girardi - Silvana Poli - Laura Mansini Marco Nicolò Perinelli - Francesco Zadra - Erica Vicentini Eleonora Mezzanotte - Laura Fratini - Patrizia Rapposelli Alvise Tommaseo Ponzetta - Zeno Perinelli Alice Rovati - Adelina Valcanover - Nicola Maschio Giampaolo Rizzonelli - Mario Pacher
CONSULENZA MEDICO - SCIENTIFICA
Dott. Francesco D'Onghia - Dott. Alfonso Piazza Dott. Giovanni D'Onghia - Dott. Marco Rigo
EDITORE - GRAFICA - STAMPA
Grafiche Futura srl Via della Cooperazione, 33 - Mattarello (TN)
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Italia al voto Accade nel mondo: Cina-Taiwan
6 8 Il senso religioso 11 La guerra in Europa: Putin una minaccia per l’Europa 12
SPECIALE ELEZIONI
Elezioni politiche: a rischio astensionismo 15 Le elezioni e la partecipazione manchevole 16 Se le parole fossero voti 18 Tutti al voto 20 Il referendum del 1946; nasce la Repubblica italiana 23 I governi italiani dal 1861 ad oggi 26 I Capi della Stato Italiano 30 Il Presidente della Repubblica e il suo ruolo 31 I luoghi della politica: il Palazzo del Quirinale 32 Votano pure le donne 34 I Presidenti del Senato 36 I luoghi della politica: Palazzo Madama 38 I luoghi della politica: Palazzo Chigi 39 I luoghi della politica: Palazzo Montecitorio 40 I presidenti della Camera 41 Il personaggio: Grace Kelly L’età e l’affinità elettiva 42 46 Canta che ti passa: onore ai canuti 48 Personaggi di casa nostra: Pietro Marchioretto 51 Società oggi: Marca Cappato e l’eutanasia 53 I 40 anni di emoticon 55 Il libro sullo scaffale : Nel regno della notte 57 Tra Storia, Poesia e Letteratura: Giacomo Leopardi 58 Economia, società e finanza: La Cassa Rurale Alta Valsugana 61 Novità in libreria: il libro di Matteo Paoli 63 Il personaggio: Vittorio Marchesoni 65 La Stele di Rosetta 68 Il libro di Francescotti 69 Girovagando nell’Arte: Lorenzo Ghiberti 70 Quattro passi tra i vigneti: In vino Veritas 72 Il personaggio di ieri: Albano Tomaselli 74 Rivive la statua lignea 75 La Letteratura del BenEssere 77 Quando nasce in Trentino la meteorologia 78 Il libro di Poletti Tiziano 79 Che tempo che fa: Luglio 2022 caldo e poche piogge 80 Gruppo Romano Medica 82 Conosciamo l’Urologia 83 Lo Stato ci aiuta nelle cure psicologiche 84 Le leggende della Valsugana: la povera Giana 85 Trento e Bolzano le città più care d’Italia 86
Società oggi LA GUERRA IN EUROPA
Pagina 12
Il personaggio GRACE KELLY
Pagina 42
Girovagando nell'Arte LORENZO GHIBERTI
Pagina 70
LA CIMINIERA di Frattin Francesco CALCERANICA AL LAGO – Via Donegani, 2 – Tel: 0461 522449
Edicola - Tabacchi Cartoleria Ricariche telefoniche Lotto Puntoposta PuntoLIS per pagamento bollette
La politica di casa nostra
di Cesare Scoroni
ITALIA AL VOTO
Il Trentino Alto Adige. Questa Terra di Convivenza, di Passaggi e di Confini è stata Margine. Ancorandosi alle Tradizioni, alle Credenze ed ai Principi che ne segnarono la Storia ha saputo e voluto cambiare e crescere come Comunità. Non seguendo il Vento, della cui Potenza Distruttiva ha Esperienza, ma dandosi delle Regole a Difesa dell’Ambiente ed a favore della Coesione Sociale. Nel Rispetto di quella Somma di Singolarità che formano questa Comunità. Teniamo la Rotta! Tra le tante le Terre Alte anche l’arco alpino è un luogo di approdo relativamente recente, che ha forgiato chi lo popola nel costante rapporto con una Natura capace di un Linguaggio Severo e piuttosto Rarefatto. Fatto di
Panorama di Trento
un contesto da cui trarre il sostentamento richiede un non comune impegno ed espone a maggiori rischi, ascrivibili in primo luogo al fatto che lì ci si muove non solo in un ambito orografico complesso ed in costante evoluzione al mutare delle stagioni, ma in presenza di un territorio fragile. Come bene spiegò il dott. Ezio Amistadi nell’agevole saggio “Montanari si diventa” lo stesso evolversi, in luoghi assai distanti tra loro, ma simili nella difficoltà di costruirvi un rapporto equilibrato tra Uomo e Natura, di forme organizzative che includono i Beni Collettivi e la loro gestione, sottolinea la ragione “adattiva” della scelta di quelle Comunità nel fondare quel tessuto sociale su un rapporto cooperativo ispirato più che in altri al mutuo soccorso. Legna da tagliare e portare a valle, estrazione e metallurgia, valanghe e selvaggina, terre coltivabili strappate alle pendenze, terrazzamenti, dilavamenti e frane, pascoli e dirupi ed una logistica impervia sono state da sempre il prezzo per chi decideva di vivere nelle Terre Alte o vi nasceva per restarci. Per cui una grande emigrazione e lo spopolamento sono una costante, sulle montagne in ogni parte del mondo. Con i rischi relativi al ritrovarsi vaste porzioni di territorio prive del presidio necessario ad evitare poi disastri a valle. Le Terre Alte non sono fertili pianure, contese per garantire la Produzione a vaste Popolazioni, sono spazi dove il rischio di dover abbandonare è alto. Per cui chi
La politica di casa nostra
le vive si coalizza in una Convivenza che in primo luogo garantisca a chi le vive la sopravvivenza. Il Turismo vi trova spazi incontaminati poiché la densità antropica per gran parte dell’anno resta marginale e di presidio al Territorio. Se poi, come nel caso delle Alpi, le Valli rappresentano la Via attraverso cui viaggiano gli scambi tra Paesi e Culture diverse il Margine si fa anche cerniera. Diviene quindi occasione di un Passaggio che è Contaminazione di Persone ed Idee. Ben localizzato lì dove passano quei flussi. Questa Terra, il Trentino Alto Adige, conserva sempre la diffidenza ed il passo prudente dei montanari. Fortunatamente. L’Autonomia è autodifesa. Le Cose Repentine van capite. E pensate. Quando nel 1964 si avviò la costruzione dell’Autostrada del Brennero, fondamentale arteria dell’export italiano verso il Nord Europa e dell’arrivo dei turisti verso il Garda e l’Adriatico, o nel 1967 si volle e si sviluppò l’Innovazione del primo Piano Urbanistico Provinciale si investì nelle Idee, si cercò e costruì consenso, reputando importante per dei territori piccoli ed oggettivamente marginali mantenere una forte Coesione Sociale nel voler affrontare un Cambiamento. Faticoso, ma fruttuoso visto i disastri fatti da chi fugge da troppo tempo dalla fatica del Confronto e dell’Attenzione alle tante minoranze. L’Ambiente in cui viviamo va rispettato perché ciò che offre è figlio di una fatica che han fatto altri, questa è stata per decenni la linea di chi si è impegnato a valorizzare ciò che era di tutti. La frattura evidentissima che si ebbe nel rapporto tra singoli Territori, Territorio ed Ambiente con la uscita dalla scena politica di Walter Micheli nel 1994 e l’emergere di una dimensione della politica costruita prevalentemente sulle Narrazioni anziché sui Fatti, l’idea fuorviante, malamente mutuata dal piano nazionale, che un generoso premio elettorale di maggioranza dispensasse l’esecutivo dalla fatica della ricerca della rappresentatività e dal mantenimento della Coesione Sociale, la spesa pubblica come unica leva del Consenso e la rinuncia da parte della Politica a quell’elaborazione intellettuale che poteva finalmente contare su una buona Università sono stati un’uscita di rotta. Rotta che ora abbiamo tutti il dovere di ritrovare. A partire da quei Territori che sono Margine e Cerniera. Tra Nazioni e tra Culture. Riprendere la rotta non è più una opzione, è l’unica cosa che ci resta dopo il disastro che oggi viviamo. Barra al Centro e Testa sui Problemi che qualcuno ha creato.