4 minute read

Zootecnia e economia circolare: gli ex-prodotti alimentari

De Castro: i nostri allevamenti non sono ciminiere

Così l’europarlamentare sulla nuova proposta UE di riduzione delle emissioni industriali

Advertisement

«C ondividiamo l’obiettivo dell’esecutivo UE di ridurre i gas serra e l’inquinamento nel suolo e nell’acqua. Ma non permetteremo che questo obiettivo degeneri nell’ideologia, paragonando i nostri allevamenti a delle ciminiere e mettendo a repentaglio la sostenibilità del settore zootecnico, che si trova già oggi a dover affrontare numerose sfi de»: così PAOLO DE CASTRO, relatore per il Gruppo S&D in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo sulla Direttiva inerente le emissioni industriali nel suo intervento a commento della proposta della Commissione UE, che vorrebbe obbligare anche gli allevamenti di minori dimensioni a sottomettersi ad un regime di autorizzazioni e a implementare pratiche produttive sempre più stringenti.

«I nostri allevatori si distinguono

già a livello globale per l’utilizzo di tecniche innovative per migliorare costantemente le loro performance ambientali e devono essere supportati nella transizione verso modelli produttivi capaci di coniugare ancora meglio i tre livelli di sostenibilità:

sociale, ambientale e economica. Al contrario — rincara l’europarlamentare —, un sistema di autorizzazioni come quello proposto dalla Commissione UE imporrà anche alle aziende più piccole l’utilizzo di pratiche calate dall’alto, senza adattarsi alle varie esigenze produttive né garantendo loro alcun sostegno».

«Siamo pronti a metterci al lavoro — conclude B — per migliorare una proposta sproporzionata da parte dall’esecutivo UE, che allo stato attuale non può essere sostenuta dalla Commissione Agricoltura, se non con sostanziali aggiustamenti che salvaguardino le nostre produzioni e la sicurezza alimentare dei nostri cittadini. Non possiamo permetterci di mettere a rischio la sostenibilità dei nostri agricoltori e allevatori, con oneri poco sensati che aggiungerebbero incertezza a un settore già sotto pressione, ma che continua a dimostrarci la sua resilienza facendo arrivare ogni giorno cibo sulle nostre tavole» (fonte: EFA News – European Food Agency).

Nasce il “burger sospeso” a sostegno delle persone fragili

In tutti i Doppio Malto milanesi (Porta Romana, Navigli, Duomo e Scalo Milano) è arrivato il “burger sospeso”, il cui ricavato va a Fondazione Progetto Arca Onlus, realtà che serve pasti ai senza tetto a Milano e in altre città italiane tramite la “cucina mobile”. Il servizio è attivo infatti anche a Varese, Torino, Roma, Napoli e Bari, con delle “mense” che viaggiano su ruote per andare incontro ai bisogni, off rire il calore di un pasto e aprire alla possibilità di una relazione di ascolto e di fi ducia. «Dal giugno 2021 collaboriamo con Fondazione Progetto Arca e oggi questo ulteriore passo ci consente di coinvolgere tutti i nostri clienti» ha dichiarato Giovanni Porcu, CEO di Doppio Malto. «Voglio restituire un pezzetto del buono che è capitato alla nostra azienda». Solo a Milano, Progetto Arca serve circa 150 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana. Nell’ultimo anno sono stati serviti più di 2 milioni e 600.000 pasti, off erte 340.000 notti di accoglienza e 3.000 visite mediche, dando aiuto a più di 25.000 persone.

Approfondimento di ASSOSUINI

Zootecnia e economia circolare: gli ex-prodotti alimentari

Anche se in molti sembrano ignorarlo, il settore zootecnico presenta diversi aspetti positivi quando si parla di tutela dell’ambiente e delle risorse. Uno di questi è il fatto che le fi lie-

re zootecniche sono virtualmente

senza sprechi. Dalle centinaia di prodotti che si possono ottenere da un singolo capo bovino o suino, fi no alla riduzione delle emissioni attraverso la produzione di biogas e biometano, i modi con cui la zootecnia riesce ad implementare il concetto di economia circolare sono innumerevoli. Uno, importantissimo, ma forse meno noto, è la valorizzazione dei cosiddetti “ex-prodotti alimentari”. Ne parliamo con VALENTINA MASSA, imprenditrice nel settore dei mangimi circolari, componente della giunta di ASSALZOO e presidente della European Former Foodstuff Processors Association.

Innanzitutto, cos’è EFFPA?

«EFFPA (www.effpa.eu)è l’associazione europea — ma di fatto internazionale —, che unisce i trasformatori di ex-prodotti alimentari. In particolare si compone di associazioni nazionali (Regno Unito, Francia, Germania, Paesi Bassi) e aziende importanti che rappresentano altri mercati (Belgio, Spagna e Portogallo, Italia, Grecia, Danimarca, Canada e USA). Si stima che, annualmente, in Europa siano processati 5 milioni di tonnellate di exprodotti alimentari, 3,5 dei quali nei Paesi europei in cui EFFPA è attiva».

Da dove provengono i cibi di scarto da cui si ricavano i mangimi animali?

«La defi nizione corretta è exprodotto alimentare, in inglese former foodstuff. Defi nizione sancita

Zootecnica virtuosa? Pare proprio di sì! Il settore zootecnico presenta diversi aspetti positivi quando si parla di tutela di ambiente e risorse, a partire dalla messa in pratica del concetto di economia circolare con sprechi quasi nulli.

This article is from: