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Aziende MFC Carni sul tetto del mondo Gaia Borghi

Le spedizioni possono sempre essere un’incognita, non sempre vanno a buon fi ne e a volte per cause che sono fuori dal nostro controllo.

cause che sono fuori dal nostro controllo. • Gli inserti delle spedizioni possono essere una buona soluzione per conquistare e mantenere la fi ducia del cliente, per gestire i reclami e migliorare la propria brand identity. • Tieni in considerazione l’idea di utilizzare esclusivamente packaging ecosostenibile per le spedizioni: non solo fa bene all’ambiente, ma spesso è anche più economico!

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Conclusioni

Spedire alimenti freschi non è come fare le classiche spedizioni e-commerce (ad esempio, le spedizioni ePacket). In questo caso entrano in gioco numerose variabili da considerare e regolamenti da rispettare per salvaguardare la salute pubblica. Al contempo, la vendita e la spedizione di prodotti alimentari può dare grandi soddisfazioni soprattutto perché il made in Italy è estremamente richiesto, in particolare all’estero.

Note

• Fonte: BLOG DI SHOPIFY, Come

vendere cibo on-line: guida completa alla vendita di prodotti

a limentari, testi di: MATTEO

MORONI. • www.shopify.com/it/blog/spedire-prodotti-alimentari?utm_ source=exacttarget&utm_ medium=email&utm_ campaign=blog&utm_ content=it • www.shopify.com/it/blog/come-vendere-cibo-online

Diritto di recesso per prodotti alimentari

Nella vendita on-line è previsto il diritto di recesso, disciplinato dal decreto legislativo n. 21/2014 e che consiste nella possibilità, da parte del consumatore, di cambiare idea sull’acquisto eff ettuato. Questo può avvenire in alcuni determinati casi elencati all’art. 59 del codice del consumo. Quest’ultimo prevede delle eccezioni, in particolare alla lettera d) per “la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente”. Nel settore alimentare, più che in qualsiasi altro settore, è bene tenersi sempre aggiornati sulle normative vigenti per non incorrere in spiacevoli situazioni. Ecco quindi un riassunto e ancora qualche consiglio per vendere prodotti alimentari on-line senza problemi.

MFC Carni sul tetto del mondo

Il Gruppo MFC primeggia alla World Steak Challenge 2022. Le carni presentate al concorso dall’azienda della famiglia Calò conquistano tutte la medaglia d’oro, compreso il nuovo marchio, Jügena Angus cross breed Holstein. «È una grande soddisfazione» commenta Eleonora Calò. «È bello sapere che abbiamo fatto onore ai nostri fornitori e ai nostri clienti, i quali possono a loro volta dire di avere le bistecche migliori al mondo»

di Gaia Borghi

Una delle medaglie vinte da MFC Carni al WSC 2022. «È stata una bellissima esperienza e, soprattutto, una gran bella soddisfazione» mi dice ELEONORA CALÒ, proprietaria con la famiglia del GRUPPO MFC CARNI, a proposito della recente partecipazione dell’azienda alla World Steak Challenge 2022, svoltasi a Dublino lo scorso fi ne settembre (si veda l’articolo completo sull’evento a pagina 80). Già lo scorso anno l’azienda di Frigento (AV) aveva partecipato per la prima volta e con successo alla Challenge, vincendo ben tre ori. Ori che in questa edizione della competizione sono saliti addirittura a quattro, avendo MFC portato in Irlanda anche un nuovo brand, Jügena Angus cross breed Holstein allevato in Polonia, che ha riscosso particolare apprezzamento da parte della giuria.

Queste in totale le carni presentate da MFC Carni:

• Swami Beef (Jersey danese); • Wadi Wagyu (Wagyu spagnolo); • Swami Wagyu (Wagyu svedese); • Jügena (Angus polacco cross

breed Holstein).

«Le prime tre tipologie hanno confermato gli ori conquistati alla World Steak Challenge 2021 — prosegue Eleonora — ma la giuria ha mostrato di apprezzare particolarmente il fi letto di Jügena, il nostro nuovo marchio, presentato a Dublino per la prima volta quest’anno, che ha

infatti raggiunto il primo posto in classifi ca. Si tratta di un incrocio tra un Angus polacco e una Holstein/ Frisona, una carne caratterizzata da una bella marezzatura spinta ma estremamente equilibrata in termini di gusto, con quell’ottimo rapporto qualità-prezzo che ha la carne polacca. Una carne che, in linea generale, risulta sempre tra quelle più amate quando la si assaggia, proprio per la qualità della marezzatura che offre». La Polonia vanta infatti carni tra le migliori al mondo grazie al clima freddo del Paese e alla lunga tradizione nell’allevamento che avviene in questo caso allo stato semibrado, il che consente agli animali di sviluppare una carne bella grassa.

Gli altri brand di MFC Carni vincitori della medaglia d’oro sono Swami beef, selezione da capi femmina di razza Jersey, provenienti dall’estremo nord della Danimarca. «Non è solo una carne pregiata, Swami è un sentimento” si può leggere nel sito del Gruppo campano. Il suo nome è di origine indiana e significa amore, venerazione. “Nella religione induista indica un guru, un maestro spirituale. Swami è anche questo, una guida verso l’eccellenza, un prodotto che si distingue e che lascia il segno tra i palati più fi ni”. Swami beef presenta una marezzatura molto accentuata (6-10 sulla scala Kobe), gusto intenso e deciso, note dolci e una morbidezza inconfondibile.

Il Wadi Wagyu — termine arabo che indica un fi ume in piena, come il gusto pieno e travolgente di questa carne — è un Wagyu F3 (87,5% di genetica Wagyu) che nasce e viene allevato in Spagna, nella comunità autonoma di Castilla y León, tra i campi di girasole e i vigneti nelle vicinanze dei fi umi Esgueva e Pisuerga, seguendo un’alimentazione grainfed integrata con uva rossa. Proprio questa integrazione conferisce alla carne un caratteristico sapore dolce.

Lo Swami Wagyu è un Wagyu 100% Tajima full-blood, grazie all’importazione dagli USA dei migliori embrioni Wagyu presenti fuori dal Giappone. I capi, principalmente castrati o più precisamente steer, nascono e vengono macellati direttamente in Svezia, ad un’età compresa fra i 6 e i 9 anni, seguendo un’alimentazione grass-fed. Queste caratteristiche di allevamento donano alla carne una sapidità maggiore rispetto al Wagyu giapponese. «Anche rispetto al Wagyu giapponese vincitore di questa competizione, ammesso a partecipare alla Challenge per la prima volta in questa edizione — puntualizza Eleonora Calò —, il nostro Wagyu svedese, oltre ad avere una tenerezza incredibile, possiede un gusto molto più deciso, che tutti i giurati hanno messo in evidenza e che ha colpito molto anche noi quando lo abbiamo assaggiato: un gusto stupendo!» sorride Eleonora.

«A volte ci capita di dimenticarci di quanto siamo bravi. E con questo voglio dire che il nostro modo di lavorare è talmente scrupoloso, il livello qualitativo che richiediamo a noi stessi talmente elevato, che a volte ci stupiamo per primi dei risultati raggiunti dai nostri prodotti, dalle nostre carni.

Per questa competizione, ad esempio, tutti i produttori iniziano a prepararsi tra aprile e maggio perché le carni devono essere presentate entro la metà del mese di luglio e per ogni prodotto è previsto uno studio approfondito, una selezione rigidissima. Quando abbiamo selezionato le carni da portare in Irlanda eravamo letteralmente sommersi dalle richieste, è stato uno dei momenti di maggior lavoro dell’anno, per cui ci siamo

Michele e Eleonora Calò durante le premiazioni al WSC 2022.

MFC Carni, MEAT the Pleasure

La storia di MFC Carni inizia nei primi anni ‘90 da un ingrosso carni aperto dai fratelli Domenico e Francesco Calò, che decidono di mettere a frutto la lunga esperienza accumulata nel settore, nel borgo di origine romana di Frigento, in provincia di Avellino, nel cuore dell’Irpinia. Da generazioni i Calò sono infatti una famiglia di allevatori e macellai. Ma è nel 2008, con l’inaugurazione del nuovo stabilimento, che nasce la MFC come è oggi, un’impresa consolidata sul mercato ma anche una realtà in crescita costante, considerata punto di riferimento nel settore delle carni in Italia. Il processo di diversifi cazione e integrazione adottato, ha portato nel 2013 alla nascita del salumifi cio Irpinia Salumi e nel 2014 all’acquisizione di una delle aziende leader in Campania per la distribuzione alimentare poi ribattezzata MFC Food & Beverage. Nel novembre del 2019 è avvenuta l’acquisizione di un’azienda per la produzione di prosciutti cotti. “Operiamo nel settore delle carni da ben 4 generazioni. La dedizione e l’amore di tutti per quello che facciamo ci ha permesso di raggiungere risultati molto soddisfacenti negli anni. Saper ascoltare e comprendere le esigenze di chi, ogni giorno, ci dà fi ducia, penso sia uno dei nostri punti di forza, ragionando come un’unica e grande famiglia” sono le parole di Domenico Calò (in foto, la sede di MFC Carni a Frigento).

>> Link: www.mfccarni.com

I giudici del WSC edizione 2022, 60 di provenienza internazionale, sono stati chiamati a valutare le carni presentate nei vari tagli — Fillet, Sirloin e Rib-Eye — sia crude che cotte. Inoltre, al fi ne di evitare valutazioni opinabili, è stata adottata una cottura unica, medium, per tutti i tagli in gara, ovvero una cottura che al cuore raggiunge una temperatura fra i 54 e i 58 °C. In foto, Michele Calò durante la preparazione della carne al FIRE di Dublino, sede dell’evento.

Una delle selezioni pregiate fi rmate MFC.

trovati in diffi coltà perché pensare di togliere alla nostra clientela, che curiamo personalmente e singolarmente, una carne di livello elevato davvero ci dispiaceva. Insomma, alla fi ne abbiamo vinto selezionando le carni nelle settimane peggiori!

Anche per questo mi piace pensare e dire che le medaglie vinte non appartengono solo a noi ma a tutti i nostri dipendenti, al Gruppo nel suo insieme, è una ricompensa che va oltre l’aspetto economico, ripaga degli sforzi e del lavoro quotidiano di ogni elemento di MFC Carni.

Alzare sempre l’asticella della qualità è quello che ci ha sempre caratterizzato come Gruppo e prendere parte a competizioni come questa, dove il livello delle aziende partecipanti parte da una base altissima, ci aiuta a misurarci con altre aziende internazionali, a confrontarci e a capire se la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Diciamo che questa vittoria lo sancisce uffi cialmente».

A livello di marketing partecipare e, soprattutto, vincere la Challenge è senza dubbio una conquista non di poco conto. Tutti i vincitori del WSC hanno infatti il diritto di utilizzare i loghi uffi ciali e le medaglie della competizione sui packaging e in ogni contesto di comunicazione e promozione dei propri prodotti. «È bello sapere che abbiamo fatto onore ai nostri fornitori e alla nostra clientela, la quale, a sua volta, potrà comunicare alla propria che quella che stanno per acquistare e che andranno ad assaggiare è realmente una delle carni migliori al mondo» conclude Eleonora.

Quella di MFC Carni è la storia di una famiglia, i Calò, dedita da generazioni all’allevamento e alla macellazione degli animali e alla commercializzazione delle carni. Il Gruppo dispone di 4 siti produttivi in Campania e Puglia ognuno dotato di una propria piattaforma logistica, più un’altra piattaforma riservata al canale HO.RE.CA. a 360° per tutti i prodotti food e non food a Manocalzati, in provincia di Avellino. E c’è in cantiere il progetto di una ulteriore espansione dello stabilimento originale, per garantire una capacità produttiva ancora maggiore.

«Inoltre, come Irpinia Salumi, produciamo internamente anche una ricca tipologia di salumi, sia tradizionali della nostra zona, l’Irpinia, che non: penso ad esempio alla Bresaola di Wagyu, commercializzata col marchio HAMo Wagyu, e ai prosciutti cotti, alla cui produzione è dedicato uno stabilimento specifi co acquisito nel 2019. Tutta la produzione ha però come comun denominatore la naturalità degli ingredienti, con un utilizzo quasi nullo di nitriti e nitrati».

Ma non è fi nita qui… «Infatti!» continua Eleonora. «L’ultima idea è legata al mondo dei distillati: abbiamo messo in commercio da qualche settimana un gin a base Swami Wagyu nelle versioni da 200 e 500 ml, del quale abbiamo l’esclusiva. Si tratta

del primo Wagyu gin al mondo!

La distillazione avviene in Germania con botaniche naturali, che entrano in contatto con l’affumicatura delle carni cotte al BBQ con legno di melo che regala al gin un sapore delicato e una sottile nota fruttata. Oltre alle classiche proposte a base gin, abbiamo sperimentato anche diversi cocktail con vino e birra. In sostanza, è un prodotto in più per la ristorazione che potrà sorprendere con†una vera chicca la propria clientela».

Gaia Borghi

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