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Francia – Europa – Italia

Francia

Le associazioni suinicole Agrial, Eureden, Elpor, Evel Up, G.R.P.P.O., Porcinéo, Porélia, Sypro Porcs, Porvéo e Porc Armor Évolution hanno adottato gli statuti e i regolamenti interni della nuova Associazione dei Produttori (AOP) Porc Grand Ouest. Il progetto, guidato da giovani allevatori della Francia occidentale, è il primo in Europa per le carni suine. Lo scopo della nuova AOP è rafforzare il potere di mercato degli allevatori membri, garantire una risposta alle esigenze di mercato e alle aspettative dei consumatori. L’AOP Porc Grand Ouest si inserisce nel quadro della riforma della Politica Agricola Comune e agirà con l’obiettivo di ottenere programmi operativi che consentano il cofi nanziamento di progetti di ristrutturazione, in particolare per l’ammodernamento degli allevamenti (fonti: 3tre3.it – porelia.com; photo © terra.bzh).

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Europa

La Commissione europea ha appena pubblicato la sua valutazione sulla “Strategia dell’Unione Europea per la Protezione e il Benessere degli Animali 2012-2015” per identifi care in che misura gli obiettivi siano stati raggiunti. In termini di attuazione, le due priorità fondamentali della Commissione erano e continuano ad essere la protezione degli animali durante il trasporto e il benessere dei suini, con particolare attenzione alla tematica del taglio della coda. Per quanto riguarda il trasporto, la Commissione ha concentrato il proprio lavoro sull’affrontare le sfi de legate ai lunghi viaggi. Per garantire la corretta applicazione della legislazione, la Commissione ha valutato diversi Stati Membri nell’ambito di un progetto triennale (2017-2019). Questo progetto si è concentrato esclusivamente sul benessere degli animali esportati in Paesi Terzi su strada e via mare. Per quanto riguarda il benessere dei suini, la Commissione ha sviluppato attività per aiutare gli Stati Membri a migliorare il loro livello di conformità. Nel marzo 2016, la Commissione ha adottato una raccomandazione sull’attuazione della Direttiva 2008/120/CE, che stabilisce norme minime per la protezione dei suini per ridurre la necessità del taglio delle code. È stato accompagnato da un documento di lavoro che fornisce gli strumenti tecnici per migliorare l’applicazione e il rispetto della normativa. Il taglio della coda dovrebbe essere effettuato solo in circostanze rigorosamente defi nite; tuttavia, molti Stati Membri lo praticano ancora regolarmente. Oltre alla strategia, la Commissione ha condotto audit negli Stati Membri per valutare il modo in cui essi abbiano utilizzato questa raccomandazione per migliorare la conformità con il diritto dell’UE. La Commissione ha inoltre sviluppato un ampio materiale di comunicazione per assistere e incoraggiare gli allevatori di suini, con approcci diversi, ad evitare il taglio abituale della coda (fonti: eur-lex.europa.eu – 3tre3.it; photo © Helene Devun – stock.adobe.com).

Italia

«L’approvazione in Conferenza Stato-Regioni delle Linee Guida di riferimento per la produzione igienica delle carni di selvaggina rappresenta un passo fondamentale per la valorizzazione di quello che, grazie ai chiarimenti normativi, può divenire un rilevante comparto alimentare nazionale. Invito le singole regioni a recepire le indicazioni così da renderle operative, adattandole alla realtà locali, e dando vita alla fi liera della selvaggina italiana». A dichiararlo è stato il deputato FILIPPO GALLINELLA, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, a seguito dell’intesa sancita tra le Regioni sulle linee guida che chiariscono l’origine — animali abbattuti durante il regolare esercizio dell’attività venatoria o durante le attività di controllo degli enti —, e destinazione della carne di selvaggina selvatica. «È possibile l’autoconsumo, l’immissione sul mercato di piccoli quantitativi nonché la commercializzazione attraverso un centro di lavorazione riconosciuto, dopo ispezione veterinaria. Le Linee Guida defi niscono poi i requisiti dei locali per la gestione e la lavorazione della selvaggina, oltre le indicazioni igienico-sanitarie generali nonché la gestione delle carcasse. Auspico un celere recepimento delle Regioni così da rendere presto concreta questa opportunità affi nché si possa dar vita alla fi liera della selvaggina italiana, magari anche con un marchio che ne valorizzi la qualità della produzione» ha spiegato Gallinella (fonte: EFA News – European Food Agency; photo © Michael Breuer).

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