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Il vaccino anti-crisi si chiama “local e-commerce”

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Cosimo Sorrentino

Cosimo Sorrentino

Il Vaccino Anti-crisi si chiama "local e-commerce"

di Chiara Papotti

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NETCOMM, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, in collaborazione con NETSTYLE e TUTTOFOOD MILANO, ha recentemente scattato una fotografi a sull’uso dell’e-commerce in Italia durante l’emergenza Covid-19. L’indagine statistica, riferita al 2020, evidenzia un vero e proprio boom dello shopping on-line. Tra i dati raccolti emergono la frequenza di acquisto on-line, aumentata del 79%, e la propensione dei consumatori a preferire le “consegne contactless” (consegne senza contatto). Ma la novità più sorprendente è la rivincita dei local e-commerce.

Per local e-commerce, o commercio di quartiere, si intende una particolare tipologia di commercio integrato che le piccole e medie imprese sviluppano in sinergia con piccoli negozi, al fi ne di vendere prodotti o servizi on-line ad un pubblico di acquirenti che si trova in prossimità della loro sede.

Con quasi 4 miliardi di persone bloccate in casa, il lockdown ha modifi cato rapidamente il modo di fare acquisti. In tanti sono stati costretti ad acquistare on-line per la prima volta direttamente dal negozio vicino, richiedendo la consegna a domicilio per evitare i disagi e la paura dell’uscire di casa. E il piccolo commerciante ha dovuto affrettarsi ad aprire un local e-commerce o potenziare quello già in possesso per sopravvivere

In epoca pre-Covid gli e-commerce di quartiere erano cosa rara e gli audaci negozianti che decidevano di aprirli rischiavano di fare un buco nell’acqua, scontrandosi con i grandi colossi del commercio on-line, che crescevano con costanza nella loro dimensione globale. Impossibile fare loro la guerra, i fedelissimi di eBay o di Amazon hanno continuato a fare i loro acquisti sulle grandi piattaforme di commercio internazionale, ma allo stesso tempo sono andati a cercare i local e-commerce dei negozianti di fi ducia per comprare prodotti freschi e facilmente deperibili: ortofrutta, ittico, carne.

Durante il lockdown, con quasi 4 miliardi di persone bloccate in casa, il modo di fare acquisti è cambiato rapidamente. In tanti si sono visti costretti ad acquistare on-line per la prima volta direttamente dal negozio vicino, richiedendo la consegna a domicilio per evitare i disagi dovuti alle regole imposte in piena quarantena. Il piccolo commerciante si è dovuto affrettare ad aprire un local e-commerce o potenziare quello che già possedeva per non essere sconfi tto dalla crisi economica.

Questa la ragione per cui l’ecommerce di prossimità ha registrato una crescita sorprendente che, in condizioni normali, avrebbe ottenuto in molti anni.

Oggi 7 Italiani su 10 hanno scaricato una app sullo smartphone per lo shopping: diffi cilmente torneremo indietro dall’on-line! Messi da parte i dubbi iniziali, quindi, oggi aprire un local e-commerce è un’occasione da non perdere. Negozi al dettaglio, macellerie e botteghe alimentari possono sfruttare a loro favore questa opportunità per crescere in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo

Il modern food retail, la modalità di acquisto multicanale nel settore alimentare attraverso il sito internet, ha visto così una crescita del 130% per i prodotti freschi e confezionati. Una vera e propria rivoluzione se si considera che nel 2019 pochissimi facevano la spesa on-line.

Oggi 7 Italiani su 10 hanno scaricato una app sul proprio smartphone per lo shopping e, secondo il Report annuale di Everli1, il principale marketplace europeo per la spesa on-line nato nel 2014, la crescita dell’e-commerce nel nostro Paese ha raggiunto il +208% rispetto al 2019 sugli acquisti via sito e via app.

Sono cambiate le modalità di acquisto e diffi cilmente torneremo indietro.

Piccoli commercianti e negozi di quartiere si stanno rendendo conto che la vendita on-line, da strumento secondario rispetto alla vendita al dettaglio, sta diventando un’alleata indispensabile per gli acquisti di tutti i giorni.

Messi da parte i dubbi iniziali che, per quanto comprensibili, non dovrebbero spaventare come qualche anno fa, oggi aprire un local e-commerce è un’occasione da non perdere. Negozi al dettaglio, macellerie e botteghe alimentari in genere possono sfruttare a loro favore questa opportunità per crescere in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Se stai pensando di aprire un local e-commerce, ma hai ancora qualche timore, ecco alcuni consigli utili da tenere presente:

Affidati ad un professionista

Realizzare gratuitamente e in piena autonomia un e-commerce è possibile; sono tantissimi i siti che oggi ti guidano passo passo, ma soltanto la consulenza di un esperto in digital marketing potrà darti tutte le informazioni necessarie per creare una piattaforma di successo a seconda del singolo caso.

Non sottovalutarti

Secondo l’ultimo rapporto “The future of Commerce 2021” di Shopify2 il 62% dei giovani consumatori preferisce comprare prodotti green e sostenibili da realtà indipendenti e il 65% degli intervistati ha dichiarato di voler sostenere le piccole attività. Nonostante si faccia ancora maggiormente ricorso ai marketplace per comodità, grazie alle nuove abitudini acquisite in piena pandemia le piccole realtà indipendenti potrebbero guadagnare spazio nel mercato digitale rafforzando la propria presenza, migliorando e velocizzando l’esperienza di acquisto.

Sii promotore di una logistica di prossimità sostenibile

Il tema della sostenibilità è un valore su cui fare leva al momento dell’apertura di un local e-commerce. Le consegne in prossimità riducono considerevolmente l’inquinamento atmosferico. Basti pensare che autovetture, furgoni, camion e autobus producono oltre il 70% delle emissioni di gas a effetto serra generate dai trasporti.

Chi si affida ad un e-commerce di prossimità di solito conosce già il negoziante e si fi da del suo operato: è quindi fondamentale off rire sempre supporto in tempo reale.

photo © Daisy Daisy – stock.adobe.com

Tanti sono i commercianti che durante il lockdown hanno consegnato spese a domicilio in bicicletta, a piedi, con mezzi elettrici o ibridi potendo contare su piccole distanze. Accelerare il cambiamento nella mobilità è decisivo nella battaglia per il clima e scommettere sulle piccole attività indipendenti può contribuire a favorire la logistica sostenibile.

Offri un’esperienza multicanale

Se i più giovani sono la forza trainante della crescita irreversibile dell’ecommerce, la clientela tradizionale è quella che potrebbe preferire un sistema di acquisto ibrido, che includa cioè la possibilità di scegliere e prenotare on-line, ma ritirare e pagare la merce direttamente in negozio. Diversi i vantaggi per entrambe le parti: il consumatore risparmia sulla spedizione e può ritirare nel momento più opportuno, senza dover tarare i propri orari alla consegna prevista; il venditore, dal canto suo, non deve farsi carico della consegna, guadagna una vista in negozio e l’opportunità di vendere qualcosa in più. Chi apre oggi un local e-commerce deve riuscire a integrare lo store on-line con il negozio fi sico, sapendo che il canale di vendita digitale non sostituisce ma integra il negozio retail.

Il contatto umano vince sempre

Chi si affi da ad un e-commerce di prossimità di solito conosce già il negoziante e si fi da del suo operato; è quindi fondamentale offrire sempre supporto in tempo reale, garantendo anche assistenza vocale. Il dialogo diretto e il contatto umano non sono paragonabili a nessuna email generata automaticamente dai grandi colossi delle vendite on-line. Sul tuo local e-commerce proponi un tour virtuale del negozio, oltre che i prodotti in vendita, e mostra il tuo staff al lavoro per non privare il tuo cliente di un’esperienza tradizionale. Non pensare che le persone vogliano da te solo un prodotto, crea occasioni di incontro, anche virtuali, e coltiva il rapporto di fi ducia che vi unisce.

Nonostante la crescita degli acquisti on-line nei negozi di quartiere, non mancano alcuni ostacoli per i venditori al dettaglio, tra cui costi di gestione, carenza di competenze specifi che e diffi coltà nella gestione della catena logistica. Bisogna quindi lavorare su questi aspetti per migliorare l’esperienza di acquisto e sostenere le piccole realtà indipendenti che rappresentano la spina dorsale delle comunità locali, nonché il motore della crescita economica post Covid-19.

Chiara Papotti

Note

1. blog.everli.com/it/spesa-online2020-abitudini-di-consumo-italiani 2. www.shopify.com/future-of-commerce/2021

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