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Memento Santino Levoni, un uomo appassionato Elena Benedetti
È il meat free Geranium di Copenaghen, guidato dallo chef RASMUS KOFOED e dal sommelier SØREN LEDET, The World’s Best Restaurant 2022, nella classifi ca sponsorizzata da S. Pellegrino & Acqua Panna, che come ogni anno ha premiato l’eccellenza gastronomica di 24 Paesi presenti in cinque continenti, con 12 ristoranti al loro debutto. Sono sei i ristoranti italiani tra le prime 50 posizioni, due dei quali nella top ten: il Ristorante Lido 84 di Gardone Riviera (BS), guidato dallo chef RICCARDO CAMANINI, conquista la posizione più alta con la posizione n. 8 (nel 2021 si è classifi cato al n. 15). Al n. 10 Le Calandre di Rubano (PD), guidato dallo chef MASSIMILIANO ALAJMO, guadagna 16 posizioni dal 2021. Il ristorante Uliassi di Senigallia, dello chef MAURO ULIASSI, si classifi ca al n. 12, scalando 40 posizioni dal 2021. La posizione n. 15 è conquistata dal Reale di Castel di Sangro (AQ), il ristorante di NIKO ROMITO, mentre il Piazza Duomo di Alba (CN), con a capo lo chef ENRICO CRIPPA, va al n. 19. Alla posizione 29 il St. Hubertus dell’Hotel Rosa Alpina a San Cassiano dello chef NORBERT NIEDERKOFLER, sale dalla posizione 54 del 2021. In foto un piatto meraviglioso fi rmato da Enrico Crippa: la Vacca Podolica, tappa del menu Barolo, con il vino Barolo come unica salsa (photo © @letiziacigliutti; fonte: instagram.com/piazzaduomoalba).
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Santino Levoni, un uomo appassionato
A 80 anni ci lascia un imprenditore del mondo delle carni che, a capo del Gruppo Alcar Uno, è stato un esempio di visione, dedizione al lavoro e alla propria comunità e passione
di Elena Benedetti
In una domenica mattina di piena estate, lo scorso 24 luglio, Sante Levoni, imprenditore modenese a capo del Gruppo Alcar Uno, nella sua casa di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, è mancato all’affetto dei suoi cari. La notizia, diffusasi velocemente, ha profondamente addolorato tutti: amici, cittadini del territorio, dipendenti delle aziende del Gruppo e gli imprenditori del comparto delle carni. Già, perché Santino, come era solito farsi chiamare, aveva iniziato a lavorare nel mondo della lavorazione delle carni suine nel 1957. Una vita intera dedicata al comparto, dai primi anni di avviamento dell’attività, all’espansione durante la fase di grande crescita delle attività produttive trainate da
A destra: Santino Levoni con Renzo e Fabio Bervini e Daniele Riposati e Bruno Nicola Rainone di UNICEB alle celebrazioni dei 50 anni dell’Unione Italiana Filiera delle Carni (photo © UNICEB). In basso: Santino Levoni con la moglie Miriam e i fi gli Lorenzo, Luca e Leonardo in occasione del conferimento all’Ambasciata del Belgio a Roma dell’onorifi cenza di Cavaliere dell’Ordine della Corona.
consumi in forte trend crescente con l’inserimento in azienda dei fi gli LORENZO, LUCA e LEONARDO, fi no all’acquisizione di diverse realtà e il consolidamento di un Gruppo oggi ai vertici dell’industria della lavorazione delle carni suine.
Santino è stato un grande imprenditore, acuto e attento nel cogliere le dinamiche e le tendenze di un mercato in continua evoluzione, oltre che un uomo che ha sempre potuto contare su una famiglia, i suoi fi gli con le nuore e i nipoti e la moglie, la signora Miriam, che sono stati al suo fi anco fi no all’ultimo.
Ma Santino è stato anche una presenza sempre costante per la sua comunità: dall’organizzazione delle memorabili feste dell’Ordine dei Maestri Salumieri negli anni ‘80 e ‘90, all’impegno e responsabilità che sentiva per i propri dipendenti e, non ultimo, per il suo territorio, quell’Emilia operosa, pragmatica, instancabile di cui è stato espressione autentica.
A partire dagli anni ‘70 nella provincia di Modena, oltre ai distretti ceramico, tessile e metalmeccanico, prese quota anche quello della lavorazione e trasformazione delle carni suine grazie ai tanti allevamenti e alla produzione salumiera tipica della tradizione locale che di lì a poco sarebbe decollata a livello mondiale, tra salumi cotti (zampone e cotechino in primis) e crudi (con prosciutto, mortadella e numerose specialità). Santino colse opportunità, strinse accordi, ampliò i mercati, fece investimenti e acquisizioni e, supportato dai fi gli che completati gli studi entravano via via al suo fi anco in azienda, consolidò una realtà oggi leader a livello europeo.
Il tutto, ovviamente, non senza diffi coltà, da quelle personali come la perdita dolorosissima del giovane fi glio LUCIO mancato improvvisamente, ai tanti problemi affrontati nella quotidianità del lavoro in un contesto che col passare degli anni si è fatto sempre più complesso. «Ma Santino era un guerriero e un eroe — ha detto commosso e con orgoglio uno degli amatissimi nipoti ad un giornalista de La Gazzetta di Modena — e in questa vita bisogna essere come lui, dei sognatori pronti a tutto, anche a tirare fuori i denti per portare avanti i propri obiettivi e le proprie aspirazioni. E lui ce l’ha sempre fatta».
Al suo funerale c’erano tutti a salutarlo insieme alla famiglia: la cittadinanza, i suoi dipendenti — diversi con la maglia dell’Alcar Uno —, imprenditori, amici, colleghi. Oltre 1.500 persone che hanno reso omaggio ad un grande uomo che ha lasciato il segno nella sua comunità e nel comparto italiano.
Molteplici sono state le attestazioni di affetto, come quella di UNICEB, profondamente addolorata per la perdita di uno storico componente, già consigliere e vicepresidente della nostra organizzazione: “Il signor Santino Levoni è stato tra i protagonisti della fi liera agroalimentare italiana nonché fautore, con le sue preziose idee, della crescita della nostra associazione”.
Toccanti sono anche le parole espresse dagli organizzatori del Superzampone, una festa che ogni anno nel centro di Castelnuovo Rangone celebra questo salume che tanta prosperità ha dato alla regione.
«Per molti di noi, vivere la quotidianità signifi ca affrontare gli impegni che il lavoro ci pone di fronte, reagendo con la volontà di trovare soluzioni attraverso il nostro personale impegno. Ci sono invece uomini differenti, che impiegano le
Sante Levoni fotografato in occasione del Superzampone di Castelnuovo Rangone insieme all’attrice Sandra Milo (in alto) e con Luisa Falchi Vecchi, presidente dell’Ordine dei Maestri Salumieri Modenesi, lo chef Gianfranco Vissani e il conduttore Andrea Barbi (a sinistra).
loro capacità per prevedere il risultato dei progetti, sviluppando nuove idee, percorrendo strade diffi cili e quasi sempre contro corrente. Si immaginano il futuro e costruiscono un presente che diventerà un ponte solido verso il domani. Sanno trarre profi tto dalle loro idee, per garantire un futuro alla propria famiglia ed alle persone che accettano di condividerne le scelte.
Poche persone riescono ad affermarsi diventando addirittura un punto di riferimento in ciascuna delle attività intraprese. Santino Levoni apparteneva a questi.
Oggi con la sua scomparsa, viene a mancare un punto di riferimento nel mondo dell’industria alimentare. Viene a mancare una fi gura carismatica, capace di catalizzare il mondo imprenditoriale.
Viene a mancare una fi gura che non si è mai tirata indietro per migliorare il benessere del proprio paese».
Santino Levoni è stato salutato da tutti con gratitudine ed emozione in una sera d’estate. Appassionato pilota da sempre, il suo aereo ha sorvolato a bassa quota la folla per un ultimo saluto.