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Conserve Conserve ittiche made in Italy, un successo tutto italiano Federica Cornia

Conserve ittiche made in Italy, un successo tutto italiano

Il comparto italiano delle conserve ittiche nel 2020 ha superato la quota dei 2 miliardi di euro, un grande risultato per l’ANCIT – Associazione Nazionale dei Conservieri Ittici e delle Tonnare, che quest’anno festeggia 60 anni

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di Federica Cornia

Versatili, pronte da usare, buone: le conserve ittiche sono alimento immancabile nel carrello della spesa. La loro lunga durata, la facilità di conservazione, l’accessibilità, i valori nutrizionali al pari del pesce fresco, la versatilità, la comodità d’uso, sono tutti aspetti che ne hanno determinato e continuano a determinarne il successo. In costante crescita, il comparto delle conserve ittiche si conferma infatti tra i più virtuosi dell’industria alimentare italiana, premiato dai consumatori anche in tempi di pandemia, tanto che nel 2020 il mercato nazionale delle conserve ittiche ha superato i 2 miliardi di euro. Acciughe sotto sale e sottolio, sgombri, sardine, salmone, vongole e antipasti di mare rappresentano l’eccellenza della tradizione gastronomica italiana e contribuiscono al prestigio del made in Italy in tutto il mondo, ma primo fra tutti resta il tonno in scatola. Ambasciatore dell’eccellenza raggiunta dal comparto, è lui che guida produzione e consumo. Chi non ha infatti nella propria dispensa almeno una scatoletta di tonno?

Evergreen salvapasto, buono sia d’estate che d’inverno, usato in insalata ma anche nel condimento di primi piatti, lo troviamo su pizza, nel ripieno di verdure e può diventare protagonista nel polpettone. C’è poi chi lo usa per ricette cosiddette “gourmet”. Lo mangiano davvero tutti (99%), un Italiano su 3 lo consuma 2-3 volte a settimana. Tra i giovani (18-25 anni) questa percentuale sale al 41% (fonte: DOXA 2021).

Nel 2020 i dati parlano di un valore di mercato italiano di oltre 1,40 miliardi di euro, con una produzione

Conserve ittiche: tutte le ragioni del successo

1. Sono sicure

Le conserve ittiche sono un prodotto sicuro, salutare e totalmente naturale, che non necessita della presenza di additivi conservanti, perché non ne ha bisogno. Le scatolette in banda stagnata o alluminio offrono al consumatore praticità e lunga conservazione, mantenendo nel tempo l’integrità e le proprietà organolettiche del pesce. Vanno conservate in dispensa perché le confezioni, una volta riempite, vengono chiuse ermeticamente e grazie al processo termico di sterilizzazione e all’utilizzo di 2 ingredienti come sale e olio o acqua (come il tonno o le altre conserve al naturale) non è necessario nessun altro tipo di agente, garantendo una conservazione sicura per diversi anni.

2. Sono pratiche e hanno una lunga shelf-life

I progressi tecnologici compiuti dalle aziende produttrici hanno comportato una costante riduzione del peso dei contenitori, Il peso medio del contenitore metallico è infatti diminuito del 6%, favorendo e agevolando la trasportabilità del prodotto. Il peso di una scatoletta monoporzione è di 24,5 grammi di acciaio (nel formato di 80 grammi di tonno), può essere trasportato facilmente. Il metallo è estremamente resistente garantendo il 100% di protezione contro ossigeno, gas, luce, umidità e altre contaminazioni. La deperibilità delle conserve ittiche risulta azzerata. Non scadono mai e hanno una shelf-life di 5 anni.

3. Non conoscono limiti geografi ci e culturali

Le conserve ittiche sono “democratiche”: non hanno barriere culturali, geografi che o religiose, sono protagoniste di tante diverse culture alimentari (dall’araba, all’asiatica, alla mediterranea). E sono un problem solver del pasto: perfette per occasioni di consumo “fuoricasa” come una gita in barca a vela, il pranzo in spiaggia o un trekking in montagna, ma ideali anche nelle cene last minute da soli o tra amici. Sarà anche perché non vanno cotte, refrigerate e condite e, nel caso del tonno in scatola, è il preferito dai principianti ai fornelli. Non mancano mai nella cambusa di un buon marinaio sono ideali per gli amanti dell’aria aperta che praticano camping.

4. Sono contemporanee e interpreti dei valori attuali

Le conserve ittiche sono in armonia con lo spirito dei tempi. Nei nuovi stili di vita che si vanno sempre più affermando, c’è sempre meno spazio e tempo per cucinare e dedicarsi alla preparazione del cibo. Le nuove famiglie e le ultime generazioni si affi dano sempre più a soluzioni facili, capaci però di rispettare alcune importanti regole alimentari e dietetiche. Le conserve ittiche sono espressione di importanti valori attuali: tempo, facilità, salubrità, convenienza, gusto e praticità. A questi si aggiunge l’assenza di stagionalità.

5. Sono accessibili e antispreco

Conservano nel tempo le proprie caratteristiche qualitative, riducono gli sprechi alimentari e garantiscono un importante risparmio di risorse a monte, non necessitano di energia per la conservazione, i materiali per il confezionamento sono totalmente riciclabili. La deperibilità del contenuto ne risulta azzerata e sono disponibili in confezioni monouso che evitano lo spreco del pesce: solo l’1% fi nisce nel cestino. L’acciaio è riciclabile al 100% e praticamente all’infi nito. Grazie al riciclo del metallo è possibile risparmiare fi no al 75% (acciaio) e fi no al 95% (alluminio) dell’energia utilizzata per produrre la materia prima.

6. Hanno un profi lo nutrizionale completo ed equilibrato

Parliamo di alimenti che contengono importanti caratteristiche nutrizionali, al pari del pesce fresco: proteine nobili cioè di alto valore biologico, minerali (calcio, potassio, fosforo, ferro, iodio), vitamine del complesso B, oltre alle vitamine D, A ed E. Ma soprattutto si tratta di pesci che contengono acidi grassi polinsaturi omega 3 che hanno effetti benefi ci sul sistema cardiovascolare riducendo il colesterolo totale ed aumentando il cosiddetto colesterolo “buono” (HDL-Colesterolo) e regolando i fenomeni di aggregazione piastrinica per prevenire le malattie a carico dell’apparato cardiovascolare. Le conserve ittiche coniugano gusto e salute posizionandosi come prodotti di prima scelta per un’alimentazione basata sulla Dieta Mediterranea. Fonte: ANCIT - Associazione Nazionale dei Conservieri Ittici e delle Tonnare

nazionale di oltre 80.300 tonnellate e un consumo di oltre 160.000 tonnellate (circa 2,67 kg pro capite).

Il confronto con gli anni precedenti fa emergere come il tonno in scatola abbia conquistato le scelte del consumatore con una scala di crescita esponenziale e costante, in Italia e all’estero (UE e non UE). Se si confrontano i dati con quelli del 2011, il valore di mercato nazionale del tonno in scatola è aumentato del 31,3%, la produzione italiana del 18%, il consumo pro capite del 17,4% e le importazioni del 12,5%, a dimostrazione della vitalità del settore. Dati che confermano l’Italia come uno dei più importanti mercati al mondo per il consumo di questo alimento e come secondo produttore europeo, dopo la Spagna. Per quanto riguarda il comparto conserviero ittico che, oltre al tonno comprende anche acciughe, sgombri, salmone e sardine in scatola, il fatturato 2020 è di circa 405 milioni. Se si aggiungono le specialità e il salmone affumicato il valore totale del settore conserviero ittico supera i 2 miliardi di euro.

A far registrare le maggiori performances è il dato delle esportazioni italiane di tonno in scatola. Negli ultimi 10 anni, sono più che raddoppiati (+122%) i quantitativi di tonno in scatola spediti all’estero, raggiungendo un totale di 30.500 tonnellate per un valore di oltre 200 milioni di euro. Le esportazioni riguardano principalmente i Paesi UE (Germania, Grecia, Repubblica Ceca, Slovenia) ma anche i Paesi Terzi, in primis Canada, benefi ciario dell’Accordo CETA, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, ma anche Israele. Questo trend positivo è confermato anche dall’accelerazione avutasi nel semestre gennaio-giugno 2021 (+13,5% in quantità) rispetto allo stesso periodo del 2020, che — qualora confermato — porterebbe i quantitativi export sulle 35.000 tonnellate con un incremento del valore del 10% (fonte: elaborazioni ANCIT su dati ISTAT).

C’è da chiedersi se i risultati raggiunti oggi dal comparto conserviero ittico italiano sarebbero stati gli stessi se nel 1961, in pieno boom economico, un gruppo di imprenditori non si fosse incontrato a Roma, nella Sala del Consiglio dell’Istituto Nazionale e dato vita al Sindacato Nazionale dei Conservieri Ittici, fondando quella che allora si chiamò CONSERPESCA, diventata poi Associazione Nazione Conservieri Ittici e delle Tonnare, ovvero ANCIT.

E proprio quest’anno l’Associazione Nazionale dei Conservieri Ittici festeggia il suo 60o compleanno, traguardo importante e cifra tonda che diventa particolare occasione di bilanci. «I primi 60 anni di ANCIT ci mettono di fronte ai traguardi raggiunti — afferma SIMONE LEGNANI, presidente di ANCIT — ma anche a quelli che ancora ci attendono. Il comparto delle conserve ittiche ha saputo evolversi puntando all’innovazione pur restando fedele alla tradizione e ne sono la prova gli antichi valori che si sono tramandati sino a oggi. È un risultato niente affatto scontato e possiamo esserne orgogliosi. La nostra prossima sfi da più grande è la sostenibilità, un concetto complesso di portata globale. Chi conosce il mare sa che le sue risorse non sono infi nite. Il pesce sa rigenerarsi ma l’uomo deve lasciare alla natura il tempo di fare il suo corso. Monitoraggio degli stock ittici, regolamentazione delle modalità e delle stagioni di pesca, rispetto degli standard e verifi ca continua delle certifi cazioni: sono tutti tasselli di un mosaico fatto di oggettività. Tutti si devono impegnare e i conservieri lo hanno capito da tempo. Tutte le aziende che aderiscono all’ANCIT sanno che, per continuare, è fondamentale garantire la qualità dei processi produttivi nel rispetto della conoscenza passata e rispettare la tutela delle risorse ambientali, energetiche e produttive per assicurare la stessa sopravvivenza delle persone e del pianeta». Ma i primi buoni risultati ci sono: secondo l’ultima analisi dell’IUCN (Unione mondiale per la conservazione della natura), grazie alle pratiche di pesca sostenibile e alla salvaguardia della natura, 4 diverse specie di tonni, i cui stock erano in diminuzione a causa della pesca illegale, stanno ripopolando mari ed oceani.

Federica Cornia

• LAVORAZIONE MOLLUSCHI CEFALOPODI • DEPURAZIONE MOLLUSCHI BIVALVI • COMMERCIO PRODOTTI ITTICI

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