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Fiere Con MEAT-TECH e HostMilano, Tuttofood 2021 ancora più hub internazionale per i salumi

Prince sulla copertina della rivista musicale Rolling Stones dell’aprile del 1985. Nel 1984 l’artista aveva ottenuto il successo mondiale con Purple Rain, raggiungendo contemporaneamente la prima posizione nelle classifi che dei singoli, degli album e dei fi lm. Prima di lui c’erano riusciti solo i Beatles. Il fi lm omonimo vinse anche l’Oscar per la miglior colonna sonora con canzoni originali (photo © www.today.it).

ma allo stesso tempo ne è il protagonista perché ne sta uscendo.

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Si muove, la sua immagine è sfocata, si lascia alle spalle la band e tutti i simboli di tour passati, i palchi e le insegne luminose, ma allo stesso tempo li mette in primo piano.

Musica al centro di tutto. Un disco che comincia col brano omonimo, capolavoro nel capolavoro, un punto di svolta, una nuova strada. La musica è minimale e complessa, sa di blues e funk e di sintetico, viene fuori quasi tutta da un synth Fairlight. Il riff di tastiera principale, i bassi non sono frutto di programmazione, ma sono tutti presi dall’archivio dei suoni campionati di default. Lo spoken word contribuisce a renderla ipnotica e seducente. Il resto lo fa il testo che tratta di olocausto nucleare, povertà, AIDS e diseguaglianze razziali nell’era Reagan.

Un brano che anche nel video segna un deciso focus sulla sua essenza perché il testo e il ritmo sono messi in scena attraverso una rappresentazione grafi ca essenziale, non ci sono trucchi o distrazioni.

Il disco poi inizia a correre tra momento di intimità, divertimento, sesso e ovviamente amore, attraverso fi ltri musicali che spaziano dal solare rock‘n’roll di Play in the Sunshine, al rap di Housequake per poi arrivare al soul di The Ballad of Dorothy Parker, solo stando nel primo lato del primo disco.

Si ricomincia con It, che sta di diritto tra classici del genio di Minneapolis, muovendosi tra synth e chitarra elettrica in una dinamica perfetta di alternanza e commistione.

L’ottimo esercizio di pop psichedelico di ispirazione beatlesiana di Starfi sh and Coffee precede il raffi nato jazz di Slow Love, agli antipodi della carnale Hot Thing, funky ed elettronica in un modo così personale che ha fatto scuola per la generazione a seguire.

Ma oltre a innovare sa anche mettere in pratica le infl uenze più importanti come la ricchezza melodica di STEVIE WONDER in Forever In My Life.

Il secondo disco parte con il pop di U got the Look, cantata in duetto con SHEENA EASTON, interprete scozzese con cui aveva già collaborato in precedenza. Troviamo invece le tracce dell’alter ego femminile Camile nei giochi vocali che si snodano lungo il fresco R’n’B di If I was Your Girlfriend. Se Strange Relationship è un altro gioiello pop, I Could Never Take the Place of Your Man è un altro giro di rock’n’roll dove è però chiara la matrice jam da cui è nata. Nei quasi sette minuti del brano, si succedono parti strumentali e cantate in misura uguale, svelandosi in una varietà che racconta di improvvisazione.

L’ultimo lato si apre con la preghiera gospel elettrifi cata di The Cross, per poi esplodere in It’s Gonna Be a Beautiful Night, ibrida e viva tra live e studio. La conclusiva Adore si colloca tra le più iconiche canzoni di Prince, sensuale tra fi ati e falsetto, chiude un disco immenso in maniera magistrale unendo soul e new jazz.

Quello che è chiaro e prezioso di questo album, uscito nella seconda metà di un decennio spesso furbo e ingannevole, è la forte identità artistica del suo autore. Prince ha codifi cato un suo linguaggio, fatto di autogestione e tecnica. Perché il suo talento è grande ma non gli basta, così lo studio di registrazione è un altro strumento per sperimentare e realizzare, non solo un mero luogo di cronaca analogica o digitale. Un’emancipazione che porta in questa occasione all’avvio di un progetto fondamentale nella sua vita e nella discografi a da lì a venire: Paisley Park, un complesso di studi di registrazione e sale prove dove scrivere, sviluppare e registrare audio e video, in totale indipendenza.

“Sign O’ The Times” rimane ancora oggi a distanza di più di trent’anni un disco imprescindibile, non solo riferendosi alla produzione di Prince. Un album in cui convivono soul, funk, jazz, pop ed elettronica in un modo così intenso e perfetto che lo rendono un modello assoluto per molti imitatori, qualche bravo discepolo e pochi eredi del piccolo grande principe di Minneapolis scomparso purtroppo nel 2016.

Giovanni Papalato

Nota

A pagina 110, photo © Lucio Pellacani.

Con MEAT-TECH e Host Milano, TUTTOFOOD 2021 ancora più hub internazionale per i salumi

Come si è evoluto il mercato dei salumi nell’anno che ha cambiato tutto? Secondo il Rapporto Coop, tra giugno e fi ne agosto 2020 i salumi affettati pronti all’uso hanno messo a segno un +13,7% grazie soprattutto ai cambiamenti nelle abitudini di consumo: più eco, healthy e free from, con una crescita nell’interesse dei consumatori per i prodotti confezionati, mentre è calato quello per il banco servito. Buoni anche i numeri dell’export, che guarda sempre più anche ai mercati emergenti. O oramai ex emergenti, come la Cina, puntando in particolare sulla breve stagionatura. Per cogliere appieno tutte le opportunità della ripresa occorre dunque sintonizzarsi sulle nuove tendenze e guardare ai mercati in un’ottica di sempre maggiore internazionalizzazione. Il luogo migliore per farlo? Tuttofood 2021, che si terrà a fi eramilano dal 22 al 26 ottobre prossimi. Ulteriore valore aggiunto dell’edizione di quest’anno, la manifestazione si terrà in contemporanea con Host Milano e MEAT-TECH, con accesso per i buyer e visitatori professionali ai tre eventi: un’occasione importante per moltiplicare i momenti di networking anche con nuovi interlocutori italiani ed esteri, oltre a consolidare il rapporto con quelli esistenti, integrando la tradizionale attenzione di Tuttofood per il mondo GDO e retail con il focus su ristorazione e fuoricasa di Host Milano.

Forte anche per questa edizione della partnership con ASS.I.CA., grazie a queste sinergie nel 2021 Tuttofood rafforzerà ulteriormente il proprio ruolo di manifestazione di riferimento anche per il settore carni e salumi, dove alle produzioni di eccellenza italiane si affi anca il meglio dell’offerta internazionale per un incontro domanda-offerta realmente globale.

Punto focale per il settore sarà l’area dedicata Tuttomeat, uno dei punti di forza storici di Tuttofood grazie alla completezza dell’offerta merceologica combinata alla contiguità con le fi liere affi ni, che genera sempre nuove opportunità di business.

Altro grande valore aggiunto per il settore carni e salumi — che solo Tuttofood può offrire — sarà la contemporaneità con la terza edizione di MEAT-TECH, la fi era di IPACK-IMA dedicata alle soluzioni di processing e packaging per l’industria delle carni, dei derivati e dei piatti pronti.

Tra le altre novità della manifestazione spicca Tuttofruit, e si segnala la crescita organica degli ultimi settori lanciati — Tuttowine, Tuttodigital e Tuttohealth — oltre al consolidamento dei settori tradizionali.

Di grandissimo rilievo come sempre anche il palinsesto di eventi. In particolare, Tuttofood 2021 sarà ancora di più anche un luogo dove parlare, vedere, toccare tutto ciò che riguarda l’innovazione con Evolution Plaza, l’arena dedicata alla trasformazione digitale e anima dell’area Tuttodigital. Di grande rilievo anche lo spazio Innovation Area, che presenterà il nuovo concorso di Tuttofood dedicato all’innovazione. Ritorna anche la Retail Plaza, il palcoscenico dove si confrontano i protagonisti del mondo del Retail e della GDO.

Sempre in tema di innovazione, le soluzioni digitali avanzate di Fiera Milano Platform permetteranno di interagire con i propri stakeholder in modalità ibrida, integrando i contatti in presenza — compreso il matching — con quelli in digitale anche da remoto.

>>Link: www.tuttofood.it Punto focale per il settore carne e salumi sarà l’area Tuttomeat, mentre nell’area Tuttodigital, oltre ai grandi player, attenzione puntata sulle start-up innovative.

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