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Tecnologie Rintracciabilità senza lacune in cinque punti
Co. Ltd., Arabia Saudita. «Partecipare fa la differenza: il mio obiettivo è vedere, provare e testare prodotti di alta qualità». «Ritengo importante un contatto faccia a faccia e per me è fondamentale per trovare novità per la mia azienda di import di prodotti italiani», conclude TOM BERGER di Guido’s Fresh Products, USA.
Forte anche per questa edizione della partnership con ASS.I.CA., grazie a queste sinergie nel 2021 Tuttofood rafforzerà ulteriormente il proprio ruolo di manifestazione di riferimento anche per il settore carni e salumi, dove alle produzioni di eccellenza italiane si affi anca il meglio dell’offerta internazionale per un incontro domanda-offerta realmente globale. Punto focale per il settore sarà l’area dedicata Tuttomeat, uno dei punti di forza storici di Tuttofood grazie alla completezza dell’offerta merceologica combinata alla contiguità con le fi liere affi ni, che genera sempre nuove opportunità di business.
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Tuttofood 2021 sarà ancora di più anche un luogo dove parlare, vedere, toccare tutto ciò che riguarda l’innovazione con Evolution Plaza, l’arena per la trasformazione digitale e anima dell’area Tuttodigital. Di grande rilievo anche lo spazio Innovation Area, che presenterà il nuovo concorso di Tuttofood dedicato all’innovazione. Ritorna anche la Retail Plaza, il palcoscenico dove si confrontano i protagonisti del mondo del retail e della GDO.
Un’esperienza che si potrà vivere in totale sicurezza grazie a Safe Together, il protocollo messo a punto da Fiera Milano che copre le modalità di accesso, la gestione delle aree espositive — inclusa la sanifi cazione — e le misure di protezione durante la visita. Quest’anno, inoltre, sarà più semplice gestire la relazione anche con chi non potrà essere presente grazie all’implementazione di MyMatching all’interno di Fiera Milano Platform con nuove funzionalità che favoriscono gli incontri di business.
Tuttofood Milano fi eramilano, 22-26 ottobre 2021 >> Link: Tuttofood.it
ICE /ITA agenzia sempre più al fi anco di Tuttofood per consolidare l’internazionalizzazione dell’agroalimentare
Dopo la resilienza dimostrata durante oltre un anno di pandemia, l’agroalimentare affronta oggi la sfi da di consolidare i risultati ottenuti. La chiave per continuare a crescere è l’internazionalizzazione: perché solo in una dimensione autenticamente planetaria il settore può trovare, oltre agli spazi per una crescita quantitativa, anche un contesto che alimenti l’innovazione confrontandosi con le migliori esperienze di tutto il mondo. Un impegno che nella food industry non può contare solo sul prestigio del made in Italy: deve mettere a sistema gli attori delle fi liere, le istituzioni e le fi ere quali strumenti di politica industriale. Ecco perché Tuttofood ha rafforzato ulteriormente in questi mesi la già stretta collaborazione con ICE/ITA Agenzia, mettendo in campo nuove soluzioni che valorizzano le potenzialità della trasformazione digitale. «ICE ha costruito con Tuttofood una proposta di eventi digitali per ampliare i contatti verso i mercati esteri più interessanti, incontrando il favore di tutta la fi liera dell’agroalimentare» commenta il presidente di ICE Carlo Ferro. Il primo incontro, dedicato agli Stati Uniti, si è svolto a maggio, mentre un altro dedicato al Canada si è tenuto ai primi di giugno. Arricchisce gli eventi la realizzazione di incontri B2B on-line, offrendo nuove prospettive di business e permettendo di avvicinare in modo più diretto le controparti estere».
«Mai come oggi le fi ere sono prima di tutto uno strumento fondamentale per l’internazionalizzazione dell’industria italiana e di questo le aziende ne sono ampiamente consapevoli» afferma Luca Palermo, AD di Fiera Milano Spa. «I numeri parlano chiaro: le oltre 50 manifestazioni realizzate da Fiera Milano nel 2019, in epoca pre-Covid, hanno generato 17,5 miliardi di euro di export per le aziende espositrici e le fi ere sono, e saranno, il cuore pulsante per il commercio estero. E questo grazie soprattutto a un partner importante come ICE che non ha mai smesso di sostenerci e sono certo risulterà fondamentale anche per le aziende espositrici di Tuttofood».
Il programma di eventi on-line sviluppato con ICE si conferma in linea con la fi losofi a di Fiera Milano, che ha effettuato rilevanti investimenti per realizzare una vetrina e un marketplace digitali per restare costantemente connessi con i propri target. «Il sistema si è mosso e lo ha fatto velocemente, attraverso il Patto per l’Export, per dare il massimo supporto alle nostre imprese, per l’agroalimentare e l’intero tessuto industriale e artigiano del Paese che guarda ai mercati esteri» conclude Ferro. «All’interno del Patto si colloca il sostegno di ICE al sistema fi eristico italiano, sia per le manifestazioni fi siche che per quelle digitali o le cosiddette phygital. La realizzazione di incontri B2B on-line offre nuove prospettive di business e permette di avvicinare in modo più diretto le controparti estere, si possono raggiungere target lontani geografi camente e, allo stesso tempo, rafforzare i rapporti con gli stakeholder che si sono già dimostrati interessati o sono stati presenti alla fi era fi sica».
Fiere, strumenti innovativi per comunicare al meglio. Informare, intrattenere e attirare l’attenzione: ecco perché molti scelgono i ledwall
Ritornano le fi ere e le aziende riprendono a lavorare pensando a come allestire al meglio lo stand. Per molti è un’occasione per consolidare il proprio ruolo nel settore e diffondere i valori aziendali in maniera coinvolgente. E la tecnologia può rappresentare un utile alleato in questo senso. In diversi settori, ad esempio, i roll up — i tradizionali pubblicitari pannelli verticali in plastica tipici di molti stand — stanno lasciando sempre più spazio alla loro versione elettronica, decisamente molto più accattivante. Queste specie di roll up 2.0 si chiamano in diversi modi: display, ledwall, videowall. Sono sistemi composti da pannelli alti circa 2 metri che trasmettono immagini nitide in qualsiasi condizione di clima o luce. Trovano il loro maggiore impiego nelle vetrine dei negozi, nei convegni e nelle fi ere.
Pratici e facili da installare, i ledwall veicolano messaggi dinamici e proiettano immagini in movimento collegando semplicemente una chiavetta USB e si telecomandano dal nostro smartphone. Quindi possiamo scegliere noi quali contenuti mostrare e in quale momento. Si possono acquistare o noleggiare per le fi ere o per un evento anche in maniera modulare, componibile, in modo da aumentare la superfi cie di proiezione, mettendoli uno di fi anco all’altro.
Questi roll up 2.0 sono una delle tante soluzioni messe a disposizione ad esempio da una società come Lorri Mediaservice a Modena, partner delle aziende di tutta Italia che individuano in queste tecnologie innovative la chiave per catturare l’attenzione e magari fare interagire le persone, proponendo formule di acquisto o noleggio e tutta l’assistenza del caso. Non solo con i ledwall, ma anche con regie video e installazioni speciali quando l’esigenza di un WOW è particolarmente richiesta.
Il ritorno alle fi ere in presenza è un banco di prova per presentarci nella nostra migliore versione. Chi è attento alle novità può dunque approfi ttarne per proporsi con una comunicazione rinnovata,
unica ed emozionante.
Lorri Mediaservice Srl >> Link: lorri.it/news/ledwall-portatili-a-noleggio
RINTRACCIABILITÀ SENZA LACUNE IN CINQUE PUNTI
Batteri nel latte, fi pronil nelle uova, parti in plastica nella carne macinata: sono casi limite, certo, ma se un richiamo è inevitabile, le aziende devono sapere esattamente quali prodotti hanno consegnato e a chi. Queste cinque raccomandazioni aiutano a raggiungere una rintracciabilità senza lacune indipendentemente dalle dimensioni aziendali.
1. Fissare gli obiettivi
Solo un buon concetto di tracciabilità con obiettivi chiaramente defi niti porta al successo. Innanzitutto va analizzato lo stato attuale dell’azienda per individuarne i punti deboli. Poi va chiarito quali sono gli obiettivi da raggiungere tramite la tracciabilità: maggiore sicurezza alimentare e richiami più rapidi? Standard qualitativi più alti? Adempimento di nuove leggi o linee guida? Oppure, come spesso accade, una combinazione di più obiettivi? Le esigenze e i desideri individuali delle aziende sono però molto diversi: il quadro giuridico di un produttore italiano di formaggi e salumi, per esempio, è diverso da quello di un produttore di carne americano; un’azione di richiamo in Italia deve essere completata in tempi diversi rispetto ad un altro Paese. Poi ci sono le tendenze guidate dal commercio o dai consumatori, come i nuovi sigilli di qualità.
Tutto questo va valutato strategicamente e considerato dal punto di vista concettuale. È consigliabile, quindi, formare un team di progetto ben assortito con diverse competenze e conoscenze operative, possibilmente composto dal personale dell’IT, dei reparti di produzione e del controllo qualità, e infi ne dalla direzione. Sarebbe inoltre opportuno coinvolgere il fornitore del software per la tracciabilità già in questa fase.
2. Defi nire le dimensioni dei lotti
La qualità della tracciabilità dipende dalla defi nizione del lotto e dalle sue dimensioni. Chiaramente lotti più piccoli e omogenei consentono una tracciabilità più mirata. Con piccoli lotti, però, aumenta lo sforzo per l’acquisizione dei dati e crescono i costi. Nella defi nizione o delimitazione dei lotti, gli esperti raccomandano un compromesso tra la gestione del rischio aziendale da un lato e l’effi cienza economica dall’altro. Una pratica spesso utile e comprovata a livello internazionale è la formazione di lotti giornalieri o lotti ancora più piccoli. Raccomandazioni più ampie
Il modulo CSB-Traceability garantisce una rintracciabilità effi ciente e senza lacune.
che possano essere valide per qualsiasi azienda hanno poco senso perché qui le differenze strutturali e organizzative sono troppo grandi. Ad esempio, il latte da bere proveniente da grandi aziende agricole, che viene lavorato e distribuito da un’unica industria lattiero casearia, è più facile da rintracciare, nonostante le grandi dimensioni dei lotti, rispetto a un formaggio biologico prodotto in piccoli lotti e commercializzato attraverso appositi negozi biologici. Anche nel caso delle barbabietole da zucchero, che ogni autunno giacciono nei campi in grandi quantità, per esempio, i grandi lotti di materie prime non sono critici: la formazione di piccoli lotti in questo caso non è necessaria semplicemente perché vi è un basso rischio. Tutt’altro concetto deve essere applicato per la carne bio di bovini provenienti da allevamenti biologici. In questo caso la rintracciabilità deve essere seguita e dettagliata lungo tutto la fi liera di trasformazione con molteplici informazioni che devono anche essere stampate sulle etichette di prodotto.
3. Scegliere il tipo di identifi cazione
Prerequisiti per una tracciabilità completa sono l’etichettatura e l’identifi cazione univoca dei prodotti interessati, meglio ancora se automatizzate. È possibile questo solo usando numeri di identifi cazione, codici a barre o RFID secondo gli standard GS1, numero dell’unità di spedizione SSCC e EPCIS. Nel caso ideale, le materie prime in entrata sono già contrassegnate dal fornitore: il ricevimento della merce è decisivo infatti per tutti gli ulteriori processi di identifi cazione. È qui che, supportati dalle giuste tecnologie informatiche, si gettano le basi per il trasferimento di informazioni al magazzino, alla produzione, all’imballaggio e all’etichettatura fi no al picking. In linea di principio, la tracciabilità può essere documentata anche su carta. Ma con l’aumento dei volumi di produzione, del numero di reparti e di persone coinvolte nel processo di documentazione e del numero di lotti di materie prime presenti nel prodotto, aumenta anche la complessità del processo di rintracciabilità. E al più tardi in caso di eventi sfavorevoli, la carta mostra tutti i suoi limiti rispetto all’elaborazione elettronica dei dati.