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La Romagna toscana: storie, saperi e sapori di un territorio unico di Massimiliano Rella
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alla carne d’asino alla vacca Romagnola fino al mandorlato al cioccolato di Modigliana. Cosa lega questi prodotti così distanti? Sicuramente l’unicità e la territorialità. Siamo nella Romagna toscana, zona montuosa e collinare interna della provincia di ForlìCesena, un territorio unico dal punto di vista ambientale, dove storie, saperi e sapori si intrecciano per regalarci gioielli gastronomici irripetibili.
Spezzatino di asino romagnolo al ristorante dell’agriturismo La Cerreta a Rocca San Casciano (FC).
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Partiamo dai somari Tra le principali curiosità, anche gastronomiche, c’è il recupero dell’asino Romagnolo. Il merito va anche al signor FRANCESCO CALLI, proprietario con la moglie VALERIA e il figlio STEFANO dell’agriturismo LA CERRETA, a Rocca San Casciano (www.aziendagricolacerreta.it). Calli una ventina d’anni fa fondò l’azienda e nel 2003 cominciò ad incrementare l’allevamento di questo somaro autoctono a rischio d’estinzione, dai 3 capi iniziali alla settantina di oggi. Sembra che questa razza derivi dall’asino pugliese. Nel 1941 l’Elenco Generale dei Cavalli e Asini Stalloni del Regio Deposito Stalloni di Reggio Emilia ne contava appena 46 tra quelli iscritti alla monta. La meccanizzazione agricola, lo spopolamento delle zone rurali montane e collinari avevano infatti comportato un progressivo declino di quest’asino, più evidente nel dopoguerra e negli anni ‘70. Però, dal 1996, l’Associazione Provinciale degli Allevatori di Forlì Cesena (www.asinoromagnolo.it) ne ha favorito il recupero. Dal punto di vista gastronomico, la carne d’asino Romagnolo può essere
Premiata Salumeria Italiana, 5/19