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ossier Bimestrale Giugno/Luglio 2017 n. 6 - € 4,90 Italia

SCELGO DI STARE BENE

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI - P.I. 30/05/2017

Le nuove scoperte che ti regalano anni di vita

Come restare

giovani Le piccole cose da fare ogni giorno per rigenerare le cellule e il DNA

FAI IL TEST: così scopri la tua vera età biologica

Lucidità mentale: se la mantieni attiva non invecchi più

Alimentazione: ecco i cibi che fermano il tempo

Le vitamine antiage: ti proteggono da ictus e Alzheimer


SOMMARIO L’EDITORIALE DI VITTORIO CAPRIOGLIO 3 Nella maturità puoi dare il

GLI STUDI NEUROLOGICI 24 Come si fa a mantenere

LE ABITUDINI DA ADOTTARE 6 Dalla Svezia le 10 regole

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meglio di te stesso

giovane il cervello?

I tessuti cerebrali si possono rigenerare

per puntare ai 120 anni

I PROBLEMI DA PREVENIRE 44 Come mantenere le ossa forti ed elastiche

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E così il tuo cuore non perde il ritmo

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Perché devi regolarizzare la pressione sanguigna?

LA DIETETICA ANTIAGE OCCHIO ALLE QUANTITÀ 52 Mangiare meno è utile per restare in salute?

LONGEVITÀ TRA SCIENZA E CRONACA 8 Ora l’obiettivo è allungare l’aspettativa di vita

CHI VIVE DI PIÙ E PERCHÉ 10 Per quale motivo le donne

LE ABITUDINI QUOTIDIANE 28 Stai coltivando la tua energia vitale?

sono più longeve?

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Perché in alcuni paesi si vive più a lungo?

LE NUOVISSIME SCOPERTE SCIENTIFICHE 32 Esiste un limite di età che non si può superare?

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LA STORIA E LE TRADIZIONI 16 Per gli antichi la

terza età era l’età migliore

LA LETTURA PSICOSOMATICA 20 L’elisir di giovinezza: ricorda di meno e sogna di più

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Per rallentare l’avanzata del tempo basta difendere i telomeri Perchè lo “stess ossidativo” è il primo nemico?

I SUGGERIMENTI NUTRIZIONALI 42 La miglior prevenzione si deve fare a tavola

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ALIMENTAZIONE ANTIAGE TUTTE LE NOVITÀ 56 Il cibo può attivare i geni di lunga vita?

CRONOALIMENTAZIONE E INVECCHIAMENTO 60 Fermi il tempo se mangi al momento giusto

GLI ANTIOSSIDANTI NATURALI 64 Quali integratori combattono gli effetti dell’età?


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Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore generale: Liliana Tieger Progetto grafico: Roberta Marcante Immagini: Fotolia, 123rf, Shutterstock Hanno collaborato per i testi: Giada Bossi, Stefania Conrieri, Giulio Divo, Michael Morelli, Marcella Valverde,Tommaso Varotti, Elia Manzini.

GLI EFFETTI SUL CORPO DELLA VITA INTERIORE 66 E se fosse l’amore l'elisir più potente?

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Qual è l’azione antiage dei piccoli piaceri?

Con la consulenza scientifica di: Dottor Raffaele Morelli medico, psichiatra, psicoterapeuta Dottor Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Dottoressa Daniela Marafante medico, psicoterapeuta Professor Emilio Minelli esperto di Medicina Integrata Centrata sulla Persona

Professor Salvatore Di Somma professore ordinario di medicina interna Dottor Fabrizio d'Adda di Fagagna biologo cellulare Professor Andrea Giustina endocrinologo e docente di endocrinologia Dottor Fulvio Ferrara medico, esperto in diagnostica e patologia medica Dottoressa Raffaella Cencello specialista in scienze dell'alimentazione e dottore di ricerca in neuroscienze Professor Antonino Di Pietro dermatologo Direttore pubblicità: Doris Tieger Ufficio pubblicità: Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Segreteria: Luana Lombardi Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Responsabile ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio Abbonamenti: Maria Tondini, Clarissa Cazzato

GLI ESERCIZI PER LA LONGEVITÀ 72 Qual è lo sport migliore

Autorizzazione del tribunale di Milano n° 4 del 10/01/2017 ISSN 2531-3371 EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Stampato da Elcograf S.p.a. - Via Mondadori, 15 - 37131 Verona Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola n° 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

per muscoli e linea?

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È con il Tai Chi che liberi le energie allunga-vita

LA BELLEZZA DELLA SALUTE 78 Come puoi prevenire e attenuare le rughe

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Sai che i capelli indicano la tua età biologica?

Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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CHI VIVE DI PIÙ E PERCHÉ

Perché in alcuni Paesi SI VIVE PIÙ A LUNGO? Nel mondo esistono popolazioni che godono di maggiore salute e longevità rispetto alla media. Gli scienziati ne studiano caratteristiche e abitudini di vita per cercare di allungare vita e benessere anche del resto della popolazione

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i chiamano blue zones, zone blu. Sono state scoperte e così definite da due studiosi, Gianni Pes del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Sassari e Michel Poulain dell’Università Cattolica di Louvain, professore emerito di demografia. Le blue zones sono le località della Terra in cui si vive di più e si invecchia in salute. I due scienziati hanno individuato sulla terra ben cinque blue zones: l’Isola di Okinawa, in Giappone, Nicoya in Costa Rica, Icaria

in Grecia, la comunità avventista di Loma Linda in California e alcune aree della Sardegna. Qui la percentuale di centenari è più alta che in ogni altra area nota al mondo e soprattutto si tratta di persone con parametri biochimici che farebbero invidia persino a chi ha 30, 40 anni di meno.

I segreti biologici della longevità In assoluto, il luogo in cui si vive di più al mondo è l’Isola di Okinawa, ed è qui che è stato creato l’O-

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CHE COSA HANNO IN COMUNE I SUPER LONGEVI DELLE “ZONE BLU”

Si chiamano blue zones e sono le località della Terra in cui si concentrano tante persone molto anziane, ma che godono di buona salute

• Praticano attività fisica, non necessariamente dello sport, ma comunque svolgono una vita dinamica, in cui non manca il movimento quotidiano.

kinawan Centenarian Study per individuare i fattori biologici, genetici e comportamentali che determinano una così alta aspettativa di vita: ben il 20% della popolazione, che conta un totale di un milione e trecentomila abitanti, ha infatti superato i cento anni di età. Gli studi hanno dimostrato che quella popolazione possiede un profilo genetico particolare: sul cromosoma 6 sono presenti strutture in grado di migliorare la risposta immunitaria e abbassare il rischio di patologie infiammatorie. Nello stesso cromosoma sono anche presenti i geni coinvolti nelle patologie autoimmuni e nella produzione di insulina. Questo è un tratto comune tra le popolazioni che vivono nelle zone blu: la loro produzione insulinica è ottimale, obesità e diabete sono malattie sconosciute.

• Hanno la percezione di essere utili nel loro

contesto sociale e familiare: sono apprezzati e rispettati.

• Conducono una vita poco stressante, legata ai cicli naturali.

• Si alzano da tavola prima di avere raggiunto un senso di sazietà.

• Consumano frquentemente legumi, nella loro • •

alimentazione quotidiana. La carne non è presente più di una volta a settimana. Bevono piccole quantità di vino, senza eccedere. Vivono in comunità in cui si è mantenuto il senso religioso.

to: gli abitanti delle zone blu mangiano poco. Quelli di Okinawa, per esempio, non introducono più di 1100 calorie al giorno, contro le 2000 e oltre degli adulti occidentali. Riducendo il contenuto di calorie diminuiscono, di conseguenza, i livelli di insulina e colesterolo e rallenta il calo fisiologico del DHEA, l’ormone che sostiene il metabolismo e favorisce la pulizia dai radicali liberi. Inoltre mangiare poco manda in sofferenza le cellule anomale, potenzialmente tumorali, che sono così aggredite con successo da un efficientissimo sistema immunitario.

Il cibo è comunque la prima cura Esiste un termine, nell’isola di Okinawa, che spiega il segreto della lunga vita: è la parola “Ishokudoghen”. Significa “cibo medicinale” e infatti i giapponesi attribuiscono al regime alimentare il segreto della loro longevità. Questo è basato sul consumo di pesce, verdura e frutta fresca, soia con i suoi derivati e alghe. Il consumo di riso è più basso rispetto a quello di altre aree del Giappone, mentre si consumano più spezie, come la curcuma. Ma non è tut-

La Sardegna: l’Okinawa d’Italia La Sardegna è la Blue Zone d’Italia. I ricercatori dell’Università di Sassari hanno studiato con attenzione lo stile di vita locale, a cui attribuiscono una importanza primaria. L’alimentazione è basata sull’autoproduzione: ortaggi coltivati nel cortile di casa, vigne da cui si produce vino artigianale, formaggi ricavati da latte di pecore allevate allo stato semibrado. Questo risulta decisivo: l’alimentazione sana, biologica, basata sulla produzione locale consente di fare il pieno di flavonoidi e polifenoli che contrastano l’invecchiamento cellulare. E nei formaggi pecorini delle piccole produzioni contadine sono stati individuati bacilli resistenti all’attività gastrica, che contrastano l’azione negativa del colesterolo. ▲

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GLI STUDI NEUROLOGICI

Come si fa a mantenere

GIOVANE IL CERVELLO? La nostra aspettativa di vita aumenta. Diventa allora necessario prestare attenzione all’efficienza del sistema nervoso centrale, affinché ci segua fedelmente nel nostro percorso di vita. Ci sono molti modi per proteggere e potenziare le facoltà cerebrali. E non è mai abbastanza presto per cominciare, divertendosi

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he l’Italia sia un Paese in cui si vive a lungo è fuori da ogni dubbio. E questo è sicuramente un bene. Non possiamo però trascurare gli effetti per così dire “collaterali” di una longevità tanto diffusa: l’aumento proporzionale di alcuni disturbi, cronici, legati all’età. Problemi che, allo stato attuale, non sono ancora curabili e che, di conseguenza, devono essere il più possibile prevenuti. Tra questi dobbiamo prestare grande attenzione alla diminuzione delle facoltà intellettive, come prontezza e memoria. Una mente lucida è infatti importante soprattutto per mantenere una vita di relazione soddisfacente che, come abbiamo visto, è uno degli ingredienti della longevità nelle cosiddette “blue zones”. Ma come si mantiene una mente giovane?

Sfrutta le facoltà mentali. Altrimenti si depotenziano Facoltà come pensiero razionale, memoria, lucidità appartengono al regno delle funzioni cerebrali. Queste, così come i muscoli del corpo, possono essere fortificate secondo un principio ben noto in neurologia che è quello della plasticità cerebrale. Questo si condensa in una frase che in inglese recita così: “use it or lose it”, che significa: “usalo o lo perdi”. Susan Rohwedder, una ricercatrice che lavora presso il RAND Center for the Study of Ageing che ha sede a Santa Monica, in California, ha condotto una interessante ricerca di monitoraggio delle facoltà intellettive dopo il ritiro in pensione. Dati alla mano, la ricercatrice ha evidenziato come il cambio dei ritmi di vita, RIZA Dossier

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LA TECNOLOGIA CI AIUTA A DIFENDERE LA MEMORIA?

I ricercatori oggi affermano che per il cervello vale la regola del “o lo usi o lo perdi”. I nostri strumenti intellettivi, infatti, devono essere sempre stimolati con occupazioni piacevoli e gratificanti

In quest’ultimo periodo si è molto discusso sulla relazione tra tecnologia e processi di decadimento cognitivo. Nel recente passato molti studiosi avevano puntato il dito contro l’uso di computer, tablet e telefonini: avevano timore che l’utilizzo massiccio di questi strumenti impedisse il mantenimento di alcune funzioni, specialmente quelle legate alla memoria, dato che questi strumenti memorizzano indirizzi, numeri telefonici, appuntamenti, percorsi stradali al posto nostro. Tuttavia i ricercatori della John Hopkins Univesity di Baltimora hanno notevolmente ridimensionato queste paure e perplessità. Gli scienziati statunitensi hanno infatti precisato che i supporti tecnologici non sono nemici delle facoltà cognitive perché restituiscono altri stimoli: consentono di mantenere contatti con persone lontane, spingono ad aggiornarsi per rimanere al passo con i tempi e sono una finestra sul mondo. In definitiva, spiegano, danno al nostro cervello stimoli che ci “tengono” nel presente, rispetto a esercizi mnemonici un po’ fini a loro stessi.

di ambiente e impegno mentale abbia spesso coinciso con un vero e proprio tracollo, dal punto di vista delle performance intellettuali. Un calo che non è spiegabile solo con l’effetto dell’età.

Non è un muscolo ma esige un po’ di esercizio ogni giorno

ma dopaminergico. Questo sistema è quello che regola il senso di gratificazione quando facciamo una cosa divertente. Di sazietà dopo un buon pranzo. Di soddisfazione sessuale dopo avere avuto un rapporto piacevole. Insomma, è il sistema che produce sensazioni di benessere. Ebbene con il passare del tempo il sistema dopaminergico perde i suoi recettori, e ciò apre la porta dapprima ai disturbi dell’umore e poi al morbo di Parkinson, che infatti viene trattato proprio con sostanze utili ad aumentare la concentrazione di dopamina nel cervello. Ma se noi continuiamo a gratificarci con occupazioni piacevoli, interessanti, arricchenti e “sazianti”, da un punto di vista mentale, possiamo allontanare lo spettro della demoralizzazione legata all’azione dell’età. E anche il decadimento delle funzioni cerebrali. La chiave, allora, consiste nell’avere il coraggio di ammettere che una cosa ci piace e trasformare questo piacere in azione, assecondando questa passione. Che sia il ballo, la filatelia, il paracadutismo, il pianoforte, il salto in alto… Non c’è un modo “giusto” per tenere vivo il ■ sistema dopaminergico.

Da un punto di vista cerebrale, se vogliamo salvaguardare una particolare facoltà, non è necessario eseguire esercizi specifici. Guidare la macchina, per esempio, mantiene efficiente la coordinazione motoria necessaria per condurre l’automobile, ma allo stesso tempo tiene attivo anche il senso dell’orientamento e quello deputato al rispetto delle norme stradali. Come possiamo vedere, con un singolo gesto possiamo sostenere tante facoltà diverse. Ciò significa che se non vogliamo perdere la capacità di analisi e di giudizio che magari contraddistinguono la nostra abilità lavorativa, dobbiamo trovare il modo di introdurre questi elementi che ci caratterizzano nelle nostre occupazioni quotidiane.

Per una mente agile e lucida la prima alleata è la dopamina Dovendo individuare un bersaglio per l’azione rigenerante sul cervello, è facile indicarlo nel siste-

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ALIMENTAZIONE ANTI AGE TUTTE LE NOVITÀ

Il cibo può attivare I GENI DI LUNGA VITA? Gli scienziati hanno scoperto che alcuni alimenti stimolano determinati geni, chiamati SIRT, in grado di bloccare i meccanisimi di accumulo dei grassi e quelli dell’invecchiamento. Sono venti e sono super ricchi di antiossidanti

CON LA CONSULENZA DELLA DOTT.SSA RAFFAELLA CANCELLO SPECIALISTA IN SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E DOTTORE DI RICERCA IN NEUROSCIENZE PRESSO L’ISTITUTO AUXOLOGICO ITALIANO

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e ricerche più innovative in tema di longevità sottolineano l'importanza di nostri comportamenti quotidiani. Sono loro che possono influenzare la cosiddetta “espressione genica”, cioè possono attivare o disattivare alcuni geni, migliorando o peggiorando il nostro metabolismo e così la nostra salute e aspettativa di vita. È il caso delle “sirtuine”, particolari proteine che svolgono un’attività enzimatica e che sono attivate (o disattivate) da due geni chiamati Sirt1 e Sirt2. Le sirtuine si attivano quando calano le energie a causa di digiuni o attività fisica prolungata: a quel punto proteggono le cellule da possibili danni dovuti alla privazione calorica, mandandole a riposo e facendo sì che sfruttino al massimo le risorse interne. In particolare

LA DIETA CHE AGISCE

I cibi Sirt non devono mai mancare dalla tavola e vanno associati anche ad altri che ne potenzino l’efficacia: tra questi, i pesci grassi (salmone, sardine, sgombro) e quelli che contengono leucine (pecorino, parmigiano, soia, uova, alghe), in modo da evitare che regimi dietetici restrittivi possano causare carenze. Nella dieta Sirt, in linea di massima, non si pongono restrizioni sugli alimenti, ma si richiede di scegliere tra loro quelli più salutari. Per esempio, i capperi, il sedano e il radicchio forniscono luteolina, una sostanza antinfiammatoria che protegge il cervello, mentre il prezzemolo e il sedano sono una fonte di apigenina, che contrasta il tumore al seno. La dieta consiste in due fasi, una di dimagrimento e l’altra di mantenimento.

L’alimentazione è in grado di attivare alcuni geni. Sono quelli che regolarizzano il metabolismo e purificano le cellule

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quel meccanismo chiamato autofagia, con il quale le cellule sono in grado di sopravvivere riciclando il loro stesso materiale di scarto per trasformarlo in “combustibile”. I geni Sirt, quindi, istruiscono le cellule su come effettuare una azione depurativa naturale e spontanea.

SÌ ALLE PIANTE SELVATICHE E BIO DEL MEDITERRANEO I livelli maggiori di polifenoli si trovano nelle piante selvatiche o in quelle coltivate con agricoltura biologica perché devono sopravvivere all’ambiente e non dispongono di quegli “aiuti” che avrebbero con l’agricoltura intensiva. La massima concentrazione di cibi Sirt, comunque, si ha in quelli tipici della dieta mediterranea, ossia olio extravergine di oliva, frutta secca, frutti di bosco, verdure a foglia verde, erbe aromatiche e vino rosso, che sono stati messi in relazione anche a una riduzione delle malattie cardiovascolari e cerebrali degenerative come l’Alzheimer.

Grazie al cibo li puoi “accendere” Non solo digiuno e calo di risorse energetiche stimolano questi geni: anche alcuni cibi sono in grado di farlo. Tra questi, ci sono quelli ricchi di sostanze antiossidanti, in particolare i polifenoli e tra questi - il resveratrolo uno dei più noti per i suoi effetti benefici, presente soprattutto nei frutti rossi e negli acini di uva nera e rossa. Si è scoperto che il consumo di resveratrolo produce un effetto simile a quello della restrizione calorica e protegge le cellule dall’invecchiamento. Vi sono poi anche altre sostanze contenute nei vegetali che promuovono la produzione delle sirtuine da parte dei geni Sirt: tra queste, la quercitina presente, tra l’altro, in mele, cipolle, tè verde, frutti di bosco, e la fisetina, contenuta in vegetali come fragole, mirtilli e cetrioli. Ma il vero segreto dei cibi Sirt non risiede solo nella loro abbondanza di nutrienti, un aspetto interessante e che merita un approfondimento è quello legato alla richezza di "tossine deboli". Di che cosa si tratta? Se pensiamo a brevi digiuni o all'attività sportiva sappiamo che portano ad uno stress, ma si tratta - per una volta - di uno stress benefico perché non determina uno stato infiammatorio o la sovraproduzione di radicali liberi. Al

contrario, stimolano i meccanismi che permettono di recuperare una piena efficienza, che sono regolati proprio dalle sirtuine. Questo meccanismo, che prende il nome di “ormesi”, è comune a tutti i viventi, piante comprese: per resistere allo stress producono antiossidanti, come i polifenoli. E così, quando mangiamo queste piante, assumiamo anche i polifenoli che attivano in noi i meccanismi di difesa dallo stress, gli stessi del digiuno e dell’attività fisica. In pratica, mangiando i vegetali che contengono antiossidanti, assumiamo un concentrato di quelle sostanze benefiche che agiscono anche sui nostri geni. E la concentrazione (e la biodisponibilità) di queste sostanze in questi alimenti, è tale da farne dei veri e propri elisir di lunga vita. ■

SUL PATRIMONIO GENETICO Fase iniziale

Fase di mantenimento

Dura 7 giorni e può far perdere fino a 3,2 kg. Nei primi 3 giorni è concesso un massimo di 1000 kcal, con un solo pasto solido, da fare entro le 19 e 3 centrifugati/estratti: a colazione, a metà mattina e a merenda, almeno un’ora prima - o due ore dopo - il pasto solido. Gli ingredienti ideali sono: cavolo riccio, rucola, prezzemolo, mela, sedano, tè matcha. Nei 4 giorni successivi le calorie aumentano fino a 1500 così divise: 2 succhi e 2 pasti solidi. Sono ammessi: pasta di grano saraceno con gamberoni o pollo con cavolo rosso e cipolla rossa e anche 15-20 g di cioccolato fondente all’85%. Scegli bevande prive di calorie come acqua, caffè e tè verde.

Dura 14 giorni. Si consumano 3 pasti al giorno, 1 succo verde Sirt e 2 spuntini. Tra i cibi, si può scegliere tra uova, yogurt, pollo, gamberoni, fagioli, patate, pasta, pizza e insalatone Sirt, frutta e verdura, cioccolato fondente. In più, due o tre volte alla settimana, si può bere un bicchiere di vino rosso ai pasti. Questo schema si può ripetere al bisogno e, se gestito bene, non si creano carenze nutrizionali. Alla fine, non si dovrebbe ingrassare più e si guadagnano anni di lunga e buona salute.

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GLI EFFETTI SUL CORPO DELLA VITA INTERIORE

Qual è l’azione antiage DEI PICCOLI PIACERI? I processi di invecchiamento accelerano a causa dello stress fisico e mentale. Ciò significa che ogni strategia adatta a vincere questo problema allunga la vita. Ci sono piaceri che funzionano meglio di altri. Ecco quali sono quelli più efficaci

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Il vantaggio dello stare in movimento

i sono attività che donano piacere e allungano la vita? La risposta è sì. E sono quelle che consentono di esprimere al meglio determinate caratteristiche che appartengono al codice genetico presente in ognuno di noi. Alcune di queste attività non le percepisci piacevoli subito, perché i mille pensieri del quotidiano non le rendono invitanti a prima vista. Ma basterebbe dar loro anche solo una possibilità per comprendere il valore rigenerante che hanno per la mente e per il corpo.

L’Homo sapiens, specie alla quale apparteniamo, è geneticamente programmata per svolgere un compito biologico semplice ma vitale: muoversi. L’uomo nasce nomade e il suo patrimonio ereditario non si è modificato nei “pochi” millenni in cui, da esploratore e cacciatore-raccoglitore, è diventato stanziale. Sul British Journal of Sport Me-

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LE VIRTÙ DI UNA RISATA

I mille benefici della lettura

Lo dice anche il proverbio: “il riso fa buon sangue”. Ridere - secondo quanto affermato dagli esperti della Mayo Foundation - abbatte tutti gli ormoni dello stress: il cortisolo del 39% e l’epinefrina del 70%. Aumentano le beta endorfine, ormoni anti depressione, del 27%. L’importante è ridere di cuore: la risata sarcastica, amara, condita con ironia cattiva, invece, alza il livello dello stress.

Per qualcuno leggere è noioso. Ma il tuo cervello, in realtà, ti chiede di farlo. Perché? Il motivo è semplice: la tua vita sedentaria frena la tua curiosità naturale e istintiva verso quei mondi lontani e diversi che la natura ti spingerebbe a esplorare ogni giorno e non solo in vacanza. La lettura, quindi, rappresenta l’opportunità per scoprire tante cose nuove che daranno al tuo cervello tutta la dopamina di cui ha bisogno per allontanare lo stress. Lo affermano gli studiosi della Yale School of Public health che ha sede negli stati uniti, a New Haven, sulla base di una ricerca, condotta per ben 12 anni su 3635 persone. Chi dedica alla lettura più di 3 ore e mezzo a settimana abbatte del 23% il rischio di eventi mortali acuti rispetto a chi non apre alcun libro o rivista.

dicine è stata pubblicata una ricerca che indica come l’attività sportiva faccia produrre serotonina e dopamina, alzando il tono dell’umore e generando un senso di gratificazione e appagamento. Una partita a tennis, a calcetto, una nuotata non dovrebbero essere interpretate solo come “doveri” da assolvere per bruciare calorie o tonificare i muscoli: sono fonti di profondo benessere perché ci mettono in sintonia con la nostra natura più antica, istintiva e, quindi, autentica.

La longevità: verde come la natura Stare nel verde, anche solo quello dei parchi cittadini, ti fa vivere più a lungo. Il contatto con la natura è un piacere intimo e intenso, che puoi associare alla lettura o a una buona compagnia, così come al silenzio dell’ascolto di te stesso Lo dicono gli psicologi dell’Università del Minnesota il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Health and Place. Anche la vicinanza con l’acqua rappresenta una fonte di benessere e armonia: facilita la connessione con la sorgente vitale interiore. n

Amici per sempre Il valore dell’amicizia e delle relazioni con gli altri è un’altra chiave di piacere e di longevità. Lo ha dimostrato uno psichiatra statunitense che insegna all’Università di Harvard, Robert Waldinger, che attualmente ha raccolto l’eredità della conduzione di uno studio - iniziato ben 75 anni or sono - nel quale è stato monitorato lo stato di salute di 724 bambini (di allora), in relazione alle loro abitudini di vita. Tra questi, gode di migliore salute chi ha saputo tessere una trama di relazioni soddisfacenti, non necessariamente legate a un rapporto di coppia. Waldinger stesso ha affermato, sulla base degli esiti della ricerca, che è più salutare un divorzio rispetto a una relazione matrimoniale “a vita”, intrisa di veleno. Come argutamente diceva Mark Twain: “La vita è troppo breve per litigare sempre”.

IL POTERE (PER ORA) INSPIEGATO DI SAUNA E MASSAGGI Sauna e massaggi allungano la vita. Lo dicono ricercatori finlandesi della University of Eastern Finland di Kuopio. Gli eventi cardiovascolari acuti sono nettamente minori (il 50% in meno) tra chi pratica saune e massaggi e maggiore è la frequenza e la durata, più potente è l’effetto. Il motivo? Forse il mix di relax, buona compagnia e tempo speso per se stessi: le ipotesi sono ancora al vaglio.

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