Le piccole cose per essere felici

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Le piccole cose per essere

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Le piccole cose per essere

Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

Le mosse semplici e vincenti che ci regalano la gioia di vivere

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rimandare la Felicità al momento in cui realizzeremo i nostri progetti per il futuro significa non vivere mai il presente e le tante gioie che ci può regalare. I piaceri che illuminano la vita sono quelli più semplici e spontanei; arrivano senza sforzi, se ti lasci guidare dall’intuizione e assapori gli istanti che vivi. In questo libro ti insegniamo come riconoscere i piccoli gesti che donano La vera felicità: non serve guardare lontano, perché la gioia è già qui; Per gustarla ti serve solo imparare a percepire, attraverso il corpo, tutto ciò che ti fa star bene.

felici

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LE PICCOLE COSE PER ESSERE

felici

LE MOSSE SEMPLICI E VINCENTI CHE CI REGALANO LA GIOIA DI VIVERE

RIZA


Le piccole cose per essere felici Editing: Giada Bossi Grafica di copertina: Roberta Marcante Immagine di copertina: Alberto Ruggieri Foto: 123rf, Fotolia © 2016 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.


Sommario Capitolo 1

I gesti semplici racchiudono l’energia più grande ...... 7 Capitolo 2

Gli ostacoli che bloccano la gioia............................. 21 Capitolo 3

Oggi è il momento migliore per essere felice ............ 49 Capitolo 4

Non hai bisogno di cambiare la tua vita ................ 77 Capitolo 5

Lascia che sia il tuo istinto a guidarti .................. 101 Capitolo 6

Le piccole azioni che portano benessere e felicità.... 123



Capitolo 1

I gesti semplici racchiudono l’energia più grande La felicità è già al tuo fianco, in ciò che ti circonda; non la vedi perché hai un’idea preconcetta di come dovrebbe essere. Non è il punto di arrivo di un percorso, ma il tragitto in sé. Non si può programmare, solo attendere come una forza sconosciuta che arriva all’improvviso, per illuminare tua anima


Capitolo 1

La felicità è già qui accanto a te Una volta un discepolo chiese a un grande saggio: «Maestro, qual è la cosa più importante nella vita?». E il saggio rispose: «Di volta in volta quella in cui sei occupato». Se la felicità è un panorama, è quello che i nostri occhi stanno ammirando. Qualunque cosa sia la felicità è già accanto a te, in ciò che ti circonda ora. O per essere ancora più precisi, è in primo luogo dentro di te. È fatta di semplicità, di istinto e di mistero. Non c’è nessun percorso da fare per ottenerla e non devi conquistarla. Devi solo imparare a vederla. E ogni giorno è il giorno giusto per cominciare. Pensiamo che sia un traguardo lontano, una sorta di premio da raggiungere, probabilmente da meritare.

È sempre a tua disposizione Per conquistarla ci sforziamo, ci impegniamo moltissimo e il più delle volte finiamo per impantanarci in ragionamenti tortuosi, rinunce insensate, scelte dolorose, percorsi che ci fanno immolare a vuoto tanto del nostro tempo e delle nostre energie. Tutto questo è inutile, in realtà, perché lo stato di benessere e di felicità è sempre accanto a noi, sempre accessibile, in ogni istante. Se la felicità è un profumo, è il profumo che stiamo 8


I gesti semplici racchiudono l’energia più grande

odorando. Se la felicità è una musica, è quella che stiamo ascoltando in questo momento. Noi però non la riconosciamo e per di più la immaginiamo distante e difficile da raggiungere. E così rinunciamo, lasciamo perdere, ci adeguiamo e poco alla volta la vita perde colore, sapore e odore.

Non farti accecare dai pregiudizi La strada per la felicità è molto più breve e semplice di quello che comunemente crediamo; ma noi ci ostiniamo a volerla immaginare lunga e in salita, costellata di impedimenti e ostacoli. Si tratta in realtà di luoghi comuni, pregiudizi sulla vita che assorbiamo dall’esterno e che accettiamo passivamente. Fin da quando eravamo piccoli ce ne hanno propinati di tutti i tipi: «Essere felici è difficile», «Io sono il frutto del mio passato», «L’ansia è il mio peggior nemico», «I problemi vanno affrontati di petto», «Devo migliorare», «Senza il mio ex non posso vivere». Questi sono soltanto alcuni degli ingannevoli ed erronei cartelli stradali che ci portano continuamente fuori strada, lontano dalla felicità che, invece, è proprio accanto a noi, presente in ogni momento della nostra vita. Sembra, infatti, che la felicità sia l’eccezione nelle nostre giornate, nei nostri mesi e nei nostri anni; invece, se ci comportassimo in modo naturale sarebbe un’ospite fissa, che viene a farci visita, immancabile, tutti i giorni, più e più volte. Questi pregiudizi sono zavorre dannose: da un lato ci 9


Capitolo 1

ancorano e non ci permettono di andare al nostro passo, mentre dall’altro ci snervano e ci impediscono di guardare in faccia le cose. Il risultato è una vita greve e sfocata! Per rendercene conto, basta pensare a quante volte ci lamentiamo della pesantezza di certe situazioni o di come ci sentiamo spesso fuori fase, ovvero angustiati da un vago senso di malessere a cui nemmeno noi sappiamo dare un nome. Smascherare i pregiudizi significa, allora, recidere le corde che ci legano a questi pesi. Questo ci porta a spiccare il volo, come una mongolfiera alleggerita dalle zavorre e improvvisamente libera. E allora accade che la felicità racchiusa nell’esistenza quotidiana trova il modo di emergere, ogni giorno può portare i suoi frutti, le soluzioni vengono a galla, i

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problemi trovano la giusta collocazione; il dolore può emergere quando è il momento e acquista un senso e un ritmo: se si manifesta, non lo fa più in modo monolitico, ma alternato ad altri stati d’animo. I talenti emergono, la spontaneità prende il posto del calcolo, i rapporti si animano, i sentimenti si liberano dalla patina uniforme e triste dei conformismi. Non bisogna dunque pensare che sentirsi felice sia un percorso e che comporti fatica, abnegazione e pazienza. In realtà, è lo stato più naturale che esista. Anche in questo momento potremmo esserlo, ma se guardiamo altrove non vi riusciamo. Il futuro di felicità che immagini irreale e lontano, può essere il tuo oggi reale, se solo cambi sguardo. Non c’è alcuno sforzo da fare, se non quello di mettersi in testa di non farne. Basta disidentificarsi, e si è automaticamente nella felicità. Si parte da un’errata convinzione, secondo la quale la felicità arriva dall’esterno, dalle relazioni, dagli oggetti. Invece proviene dall’interno, ed è come un vento misterioso di cui non conosciamo né l’origine né la destinazione. Ci basta aprirci al suo passaggio. Non dobbiamo possederla, è semmai lei a possederci.

È uno stato naturale del cervello L’opinione comune sulla felicità è che sia un bene raro e di lusso, irraggiungibile, privilegio di pochi, o meglio di quelli che sono stati baciati dalla fortuna o che, grazie ai più strenui sforzi, possono dirsi “arrivati”. 11


Capitolo 1

Commettiamo lo sbaglio di crederla una merce preziosa, quasi irraggiungibile e sfuggente, che scompare come fumo tra le dita non appena sembra di averla afferrata. Questa visione è in realtà frutto di un dannoso pregiudizio, un drammatico fraintendimento; credendo di sapere già tutto sulla felicità, ignoriamo il suo aspetto più importante e veritiero: che essa è dentro di noi. Per questo, non ha alcun senso rincorrerla o aspettarla da qualcun altro come se fosse un dono o un premio. Crediamo che ogni gioia abbia bisogno di un tributo di dolore, quando in realtà gioia e dolore non hanno alcuna connotazione morale intrinseca, a meno che non siamo noi a dargliela. Alla felicità abbiamo diritto tutti, ce lo conferisce la natura stessa. Essere felici è uno stato naturale e non qualcosa che dobbiamo meritare. L’organismo la crea naturalmente - L’uomo distil-

la continuamente la sua felicità nel laboratorio alchemico più potente che esista, il suo cervello. Se infatti le emozioni che proviamo possono agire come perturbatori, il cervello tende all’equilibrio mantenendo sempre attive le centraline del piacere e della gratificazione, secernendo endorfine e neurotrasmettitori, in particolare la serotonina, che ha un ruolo importante nel nostro benessere psicofisico. Il guaio è che spesso proliferano i brutti pensieri, che hanno un elevato potere “infestante”; gli stati d’animo negativi e l’ansia mettono radici nel cervello come le erbacce in un campo, affaticando la mente e rendendola insensibile agli spunti di felicità che ci circondano. 12


I gesti semplici racchiudono l’energia più grande

È racchiusa nell’attimo che stai vivendo ora Definire cosa sia la felicità non è un compito facile. Tra i primi a occuparsene furono i filosofi della Grecia antica, che distinsero la felicità interiore, quella di natura più spirituale ed elevata, da un tipo di felicità che deriva invece dalla realtà concreta, considerata meno nobile e di minor importanza. Una discriminazione durata più di duemila anni, e cessata soltanto agli albori del XX secolo, quando il piacere materiale venne rivalutato come fondamentale nella ricerca dell’armonia e dunque del benessere e della felicità. Secondo il filosofo greco Epicuro, la felicità, intesa come assenza di sofferenza del corpo e di perturbamento dell’anima, è ciò a cui l’uomo dovrebbe tendere e il su fine ultimo. Il saggio antico invitava a godere senza affanni di ciò che era possibile procurarsi senza sforzo eccessivo, soddisfacendo i bisogni più naturali e necessari e lasciando sullo sfondo quelli non necessari, che, nella grande maggioranza dei casi, costituiscono soltanto una fonte di infelicità. La felicità è connessa strettamente anche all’autostima, il sentimento che si prova quando ci si sente soddisfatti di se stessi, l’energia vitale è libera di fluire e noi non perdiamo troppo tempo a crogiolarci nei dubbi. Questo da un lato ci fa andare incontro ai cambiamenti in modo rilassato, dall’altro ci induce a frapporre una barriera naturale alle negatività. Chi ha stima di sé, poi, è capace di assumere un certo distacco e di giudicare con spirito critico anche le pro13


Capitolo 1

prie idee e le proprie convinzioni. Avere fiducia in se stessi, infatti, non significa affatto aver raggiunto una verità, essere realizzati, ma sapere e accettare che tutto al mondo è dinamico, mutevole, e dunque lo siamo anche noi con le nostre certezze che dunque sono, per forza di cose, provvisorie. Riporre fiducia in sé significa anche poter “cavalcare” serenamente questa mutevolezza incessante, che ci investe in ogni momento ed è la caratteristica più tipica e normale della nostra intera esistenza, anche se a volte facciamo di tutto per non volerlo vedere. Spesso, poi, possiamo commettere l’errore di confondere la felicità con la serenità, ma i due concetti non sono esattamente sovrapponibili. La serenità è in genere descritta soprattutto come assenza di turbamenti e di preoccupazioni. Spesso la serenità è la precondizione affinché la felicità si realizzi, ma non è detto che la felicità si esaurisca in essa. Talvolta infatti uno stato di apparente serenità nasconde in realtà l’assenza di stimoli e una dimensione di chiusura e di staticità: allora diventa nemica della gioia e della realizzazione e una vita vissuta nel suo nome è una vita chiusa, che, per timore, non riesce a realizzarsi compiutamente. Allegria e gioia sono sue conseguenze - Allegria

e gioia, spesso associate al concetto di felicità e usate come suoi sinonimi, sono invece manifestazioni emotive legate all’esterno, e come tali estremamente variabili e transitorie, legate a un momento specifico. Queste emozioni possono pertanto manifestarsi quali 14


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conseguenze della felicità, ma non sono certo loro a generarla. Per loro stessa natura, non possono essere permanenti e dopo qualche istante sfumano.

Una potente energia dell’anima La felicità è la signora del nulla, una delle più potenti sostanze dell’anima. Nasce quando sono tramontate le identificazioni e quando abbiamo smesso di aggrapparci al passato o al futuro. Quando invece non hai niente da dirti, vivi il presente come se non fossi nessuno, allora stai invitando la felicità ad attraversarti. Felicità è mistero - La felicità appartiene allo scono-

sciuto, alle radici che attingono al profondo.

Felicità è eternità - La felicità non rimugina sul

passato e non programma il futuro, ma vive appieno soltanto nel presente.

Felicità è semplicità - Ci sono piccole cose che fan-

no la differenza: le lucciole nei prati, l’odore del pane appena sfornato, quello dei panni appena lavati...

Felicità è libertà - Se la felicità arriva per un motivo

prevedibile, è scadente; se arriva senza motivo allora è un lampo dell’eterno. Felicità è autenticità - Le cose che ti vengono natu-

rali sono quelle che appartengono alla tua natura.

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Capitolo 1

Felicità è sorpresa - La felicità giunge all’improv-

viso. Come una farfalla, si lascia ammirare soltanto se non cerchi di afferrarla.

Felicità è istinto - È il tuo lato antico che ti guida

verso ciò che più ti è gradito e ti appaga.

Felicità è silenzio - Solo in uno stato silenzioso puoi

ascoltare la voce del tuo interno.

Felicità è affidamento - Esiste una forza che ti ha

creato e continua a rigenerarti; abbi fiducia in lei.

Non la puoi programmare La felicità non è qualcosa che si può stabilire in partenza, è estranea al calcolo, alla logica e alla razionalità e non ha a che fare con il pensiero. Non è causalità - Non stai male per una storia finita

o per un progetto non andato a segno, ma perché li hai trasformati in un alibi per evitare di vivere davvero. Non è identificazione - L’estraneità è la migliore te-

rapia: niente di ciò che è nel visibile può crearti un disagio duraturo. La felicità non è perfezione - Rispetta la tua rab-

bia, le tue paure, la tua indole, le tue imperfezioni, che sono ciò che ti caratterizza pienamente. 16


I gesti semplici racchiudono l’energia più grande

Non è progetto - Non devi cambiare le cose, ma li-

mitarti a percepire, cedere e semplicemente aspettare qualcosa che non sai cos’è.

Non è recita - La felicità non arriverà dal personag-

gio che hai imparato a memoria.

Non è legge - È dai gesti non convenzionali e non

previsti che nascono le azioni più nitide e appaganti.

Non è chiacchiera - Le parole inutili ti spingono

verso l’inautenticità e l’infelicità.

Non è sicurezza - La felicità appartiene agli uomini

privi di certezze e vive nella spontaneità.

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