I giudizi altrui spesso influenzano pesantemente la nostra vita e ci condizionano: invadono il nostro spazio interiore e ci spingono a vederci non come siamo davvero, ma come ci dipingono. I nostri presunti difetti, spesso oggetto delle critiche, sono in realtà l’espressione della nostra vera natura, che non dobbiamo soffocare. Occorre agire non dando retta agli altri, ma ascoltando l’istinto e le sensazioni del corpo. Nel libro spieghiamo come riconoscere i falsi maestri e come difendere la propria autonomia; così miglioriamo l’autostima, sperimentiamo nuovi modi di essere e seguiamo la strada più giusta per noi, non quella che ci viene indicata dagli altri.
Non farti giudicare dagli altri
RIZA
Non farti giudicare dagli altri
La salute, l’autostima e la felicità arrivano solo quando smettiamo di ascoltare critiche e giudizi
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Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
Non viviamo per fare quello che gli altri vogliono da noi, ma per realizzare la nostra unicità
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Non farti giudicare dagli altri
RIZA
Non farti giudicare dagli altri Testi a cura di Annalisa Sgoifo Editing: Giuseppe Maffeis Grafica di copertina: Roberta Marcante Ilustrazione di copertina: Elena Terrin © 2017 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
SOMMARIO INTRODUZIONE
Vivi la tua vita, non quella tracciata dagli altri ...............7 CAPITOLO 1
Ricordati di essere te stesso .......................................... 11 CAPITOLO 2
Zittisci il tuo giudice interiore..................................... 37 CAPITOLO 3
Rispetta le tue caratteristiche originali ........................ 57 CAPITOLO 4
Liberati dal timore di sbagliare ................................... 81 CAPITOLO 5
I diversi tipi di giudizi e di “giudici” ......................... 105 CAPITOLO 6
Cosa ottieni se elimini i pesi delle critiche................... 129
INTRODUZIONE
Vivi la tua vita, non quella tracciata dagli altri
N
on viviamo per fare quello che gli altri vogliono da noi, ma per realizzare la nostra unicità. È questa la frase fondamentale da tenere a mente quando sentiamo esprimere dei giudizi e delle opinioni su di noi. Non ci rendiamo conto che spesso, dando eccessivamente retta alle critiche formulate da altri nei nostri confronti, finiamo col farci condizionare pesantemente. Ci osserviamo con gli occhi degli altri e pensiamo di essere sbagliati. Vediamo noi stessi come ci disegna il giudizio degli altri e non come siamo in realtà e soprattutto perdiamo di vista il reale scopo della nostra esistenza. Ci dimentichiamo della nostra vera natura, che, contrariamente a quanto possiamo supporre, si rivela proprio nei nostri difetti, ovvero in quei lati della nostra personalità che sono più facilmente criticabili dall’esterno. I difetti infatti sono come “spigoli” della nostra forma originale, che ci rendono unici e suggeriscono ciò di cui abbiamo bisogno per il nostro 7
Introduzione
benessere. Tendiamo invece a soffocarli e a reprimerli, per timore dei giudizi altrui. Per evitare che gli altri ci critichino, ci sentiamo in obbligo di comportarci secondo le regole suggerite dalle consuetudini imperanti. Ci ritroviamo ad andare incontro, più che alle nostre esigenze, a quelle di chi ci sta intorno, per non rischiare di perdere il loro affetto o la loro stima. Così, progressivamente, costruiamo una gabbia dorata intorno alla nostra esistenza. Ne soffre anche la nostra autostima, che si basa in gran parte sul giudizio percepito piuttosto che sulla consapevolezza di sé. Questo accade soprattutto quando le opinioni esterne parlano all’orecchio del giudice interiore che è in tutti noi, e gli offrono nuovi spunti per criticarci. Perché i censori più severi nei nostri confronti in fin dei conti siamo sempre noi stessi...
Lasciati guidare dall’istinto Essere condizionati dai giudizi altrui comporta uno stato di allerta e ansia, aumenta la tendenza a reagire con nervosismo o a cadere, al contrario, in stati depressivi. Se ci allontaniamo da noi, ci adeguiamo agli altri, ci sentiamo sempre più timorosi e insicuri sul da farsi. Da non sottovalutare, inoltre, i segnali che il nostro corpo invia per porre freno a questo atteggiamento autolesionista: cefalea, gastrite, disturbi intestinali e infiammazioni spesso sono la conseguenza dello stato di attivazione eccessiva a cui l’organismo è sottoposto, a causa del disagio psicologico. 8
Vivi la tua vita, non quella tracciata dagli altri
Ecco l’intento di questo libro: dare consigli affinché i giudizi esterni non invadano il nostro spazio interiore, e non ci spingano ad agire e pensare come se fossimo davvero come gli altri ci raffigurano. Occorre essere consapevoli che i giudizi non hanno mai un valore assoluto e oggettivo ma solo relativo e soggettivo: non descrivono la realtà così come è davvero, ma come la vede chi sta parlando. Il valore del giudizio dipende poi soprattutto dalla persona che lo pronuncia e dalle intenzioni per cui lo fa; talvolta infatti ha lo scopo di sminuirci e non di aiutarci a migliorare. Cerca quindi di riconoscere le persone nocive che ti circondano, quelle che non stimolano la tua crescita ma al contrario ti fanno deviare dalla tua vera meta. Impara poi a non criticare te stesso a ogni costo, a zittire il tuo giudice interiore; osserva le tue emozioni e le tue scelte senza giudicare; nelle tue azioni lasciati guidare dall’istinto e dalle sensazioni corporee, che non mentono e sono la voce della tua essenza profonda. Non agire in base a modelli e consuetudini, ma cerca di sperimentare, di metterti alla prova. Impara a dire di no, a non accettare le imposizioni, a esprimere e difendere le tue posizioni. Così conquisterai autonomia, fiducia in te stesso, autostima e capacità di giocare liberamente la partita della tua vita. Troverai nuovi modi di essere e di esprimerti, con una maggiore carica vitale, perché ti sentirai più in sintonia con te stesso. Questa fiducia ti aiuterà ad evolvere e riuscirai ad avanzare lungo i percorsi più adatti alla tua vera natura, senza dare peso eccessivo a ciò che gli altri vorrebbero da te. 9
CAPITOLO 2
ZITTISCI IL TUO GIUDICE INTERIORE I giudizi ricevuti dalle persone intorno a noi finiscono per alimentare la voce interiore che ci critica, ci dice che abbiamo sbagliato, che dovremmo essere diversi... Questo “giudice” ci fa sentire inadeguati, peggiora l’autostima. Impara a non sottolineare sempre i tuoi errori, a capire che non sei come i giudizi ti dipingono
Capitolo 2
Segui la tua vera natura, non il parere degli altri
D
are eccessiva retta ai giudizi degli altri e farci condizionare dalle loro “sentenze” può influenzare pesantemente la nostra vita. La sensazione di sentirci sbagliati e inadatti, rispetto a quanto gli altri si aspetterebbero da noi, ci sottrae una notevole quota di energia vitale. A lungo andare diventiamo sempre più sensibili ai pareri altrui, ci sentiamo sempre più fragili e smarriti lungo un percorso di vita che corrisponde sempre meno alle nostre reali esigenze e potenzialità. Solo maturando la capacità di seguire la nostra voce interiore possiamo sapere sempre cosa è giusto fare, così riusciamo a seguire la nostra strada senza incertezze, guidati da un’innata fiducia in noi stessi. Al contrario, se rimaniamo superficiali e ci basiamo su quello che gli altri pensano di noi, finiamo col condividere i loro giudizi nei nostri confronti; in tal modo smettiamo di essere naturali, perdiamo la gioia di vivere e la capacità di seguire l’istinto, schiacciato da ragionamenti esteriori. La nostra parte più vera, l’anima, sa sempre cosa ci fa star bene, e con altrettanta precisione sa anche cosa non fa per noi. Peccato che abbiamo perso la capacità di ascoltarla: le nostre orecchie sono sempre puntate all’esterno, pronte a percepire cosa gli altri si aspettano da noi. 38
Zittisci il tuo giudice interiore
I luoghi comuni ci condizionano Diciamo troppi “sì” a ciò che le convenzioni o i luoghi comuni ci impongono o a ciò che noi stessi ci imponiamo come scelte obbligate, indiscutibili. Paradossalmente non riusciamo invece a dire di no, a rifiutare legittimamente ciò che ci allontana dal nostro percorso di evoluzione personale, quello che ci porta ad essere ciò che nel profondo già siamo. Il prezzo pagato è alto: si vive in superficie, focalizzando l’attenzione e la nostra attività mentale sulla funzione giudicante, ovvero quella che valuta ciò che va bene e va male razionalmente, basandosi sui modelli esterni, i giudizi delle persone. Questo atteggiamento rafforza la tendenza a inseguire quella che riteniamo la perfezione, ma che in realtà è una falsa meta, esteriore, che soffoca vitalità ed entusiasmo in quanto nulla può soddisfarla. Solo nelle favole il finale recita: “vissero felici e contenti”, ma in realtà l’epilogo delle fiabe è un “happy end” solo perché corrisponde alle attese comuni. Succede anche nella nostra vita: pensiamo che saremo felici se raggiungeremo gli obiettivi preconfigurati dalle opinioni comuni: ricchezza, fama, successo... Obiettivi rigidi e razionali, imposti dall’educazione e dalle aspettative esterne. Non portano alla vera soddisfazione personale, che si ottiene scardinando proprio tali presupposti e trovando la propria strada. Invece noi continuiamo spesso a fondare la nostra felicità sulla capacità di adeguarci a ciò che il nostro giudice interno o gli altri ci dicono sia giusto. 39
Capitolo 2
Le conseguenze di tale atteggiamento consistono non solo nel divenire troppo ricettivi a critiche che smantellano l’autostima, ma anche nel non credere più nella spinta interna ricevuta da istinti, sensazioni ed emozioni, allontanandoci così da ciò che ci rende felici. Questo a lungo andare può portare allo sviluppo di sintomi psicologici e somatici con i quali la nostra energia vitale, soffocata e mal direzionata, alimenta una tensione nervosa che si manifesta con mal di testa, mal di schiena, gastrite, alterazioni intestinali, infiammazioni agli occhi e alla pelle, senza apparente motivo, che si mantengono in modo cronico insieme ad ansia e depressione. Non sappiamo, o meglio non riusciamo a scorgere il motivo di questo malessere, e cerchiamo la spiegazione ragionandoci sopra secondo gli schemi comuni. Pensiamo di essere tristi perché non siamo perfetti e invece è proprio il contrario: siamo tristi perché cerchiamo di essere perfetti e così rinunciamo alla nostra strada. Ci imponiamo ciò che crediamo sia il nostro dovere e non scorgiamo cosa già ci fa piacere e ci indica quello che è più adatto a noi. Cosa possiamo fare, allora, quando ci sentiamo tristi e insoddisfatti? Non dobbiamo opporci o cercare facili e illusorie soluzioni chimiche (gli psicofarmaci), ma lasciare che il dolore faccia il suo lavoro. La tristezza e la depressione ci spingono a spazzare via le incrostazioni che ci fanno deragliare dai binari della vita. Aiutano a liberarci una volta per tutte delle opinioni altrui, dei giudizi inutili, degli attaccamenti superficiali, dei progetti e delle ambizioni che non ci appartengono. E a 40
Zittisci il tuo giudice interiore
ricominciare a vivere. Ma non dobbiamo per forza cadere tra le braccia della tristezza per reagire, possiamo farlo da subito, dal momento in cui i giudizi altrui e gli obblighi interni iniziano a soffocarci.
Rischi di chiuderti in una gabbia mentale Se ogni critica ci colpisce al cuore, minando l’autostima e rendendoci sempre più sensibili a suggerimenti e critiche, allora è il momento di liberarci della gabbia che stiamo pian pian costruendo attorno a noi. Una gabbia che non ci permette di credere in noi stessi, rendendoci sempre più permeabili all’influenza esterna. Seguendo le indicazioni contenute in questo testo, impareremo a riconoscere quanto rischiamo di essere preda delle critiche altrui, come poter riconoscere il giudice interno e i giudizi esterni più deleteri per l’autostima. Non solo, impareremo a contrastare alcuni aspetti mentali considerati delle virtù, per esempio la coerenza, il perfezionismo e l’inflessibilità di cui il giudice interno si avvale in eccesso, rendendoli complici della severa autocritica a cui ci sottoponiamo. Al contrario i nostri difetti diventeranno i maestri da rivalutare, in quanto spie della parte più autentica e spontanea della personalità; i difetti, ben lungi dall’adeguarsi alla maschera imposta dalle aspettative sociali, rivelano cosa è giusto per noi. Allora non soffochiamoli e impariamo a farci guidare dalla loro vitalità, liberandoci dal confronto e dalle opinioni esterne per riscoprire la nostra vera natura. 41
Capitolo 2
Non dare troppo spazio al giudice dentro di te Ognuno di noi dentro di sé, in base al carattere, all’educazione e all’esperienza, cerca di delineare cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa siamo e cosa non siamo. Crea una mappa di comportamenti da seguire, che può essere più o meno ordinata, più o meno precisa. Si potrebbe pensare che, quanto più la mappa è dettagliata, tanto più la persona possa orientarsi con sicurezza e decisione, senza sbagliare mai. Invece quando le certezze sono più radicate e, di conseguenza, rigide, ovvero quando ognuno di noi è convinto di conoscersi bene e a fondo, e di sapere cosa è più giusto fare e come farlo, allora molto spesso prende piede un severo giudice e censore interno. Questo fastidioso personaggio si presenta quando meno ce lo aspettiamo, ci impone di decidere in base a schemi netti, ci vorrebbe sempre perfetti e per questo non ci fa sentire a nostro agio in mezzo agli altri; non ci permette di sentirci bene e ci spinge sempre a desiderare di essere qualcun altro, una persona migliore. Questo accade perché la certezza lascia poco spazio alla libertà e ai lati più creativi della psiche. Ancorandoci solo a ciò che già sappiamo di noi e del mondo, ci perdiamo la possibilità di evolvere e retrocediamo nel timore di abbandonare la vecchia strada. Dimentichiamo che c’è sempre un nuovo lato della nostra personalità da esplorare e una nuova esperienza da vivere. 42
Zittisci il tuo giudice interiore
Ma proprio per questo troveranno sempre più spazio nella nostra vita interiore i sensi di colpa, l’autocritica, i lamenti, gli alibi, le giustificazioni, i ragionamenti. Alimenta la paura di essere inadeguati - Quando il giudice interiore imperversa, le critiche e i giudizi altrui possono facilmente giocare a suo favore e alimentare il timore di non valere niente e di essere sbagliati. Quando siamo bambini sappiamo bene che in noi convivono diversi modi di essere. Incarniamo diversi personaggi, passiamo da uno stato d’animo all’altro (per esempio dal pianto al riso) con naturalezza. Il problema si innesca quando cresciamo, perché schemi e modelli cui tendiamo ad aderire mirano a far sparire i contrasti e le differenze, a omologarci e inqua-
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