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Impariamo ad ascoltare: il disturbo del rumore - Mauro Prada
Impariamo ad ascoltare: il disturbo del rumore
Cresta
Ventre
Un’onda sonora in un grafico ha una forma ondulata (sinusoide). La parte alta è detta cresta, mentre la parte bassa è chiamata ventre. La distanza tra la cresta o il ventre e l’asse x è l’ampiezza del suono (intensità). La distanza tra due ventri o due creste successive è la lunghezza d’onda. L'unità di misura per la misurazione del suono è il decibel. Il suono viaggia a circa 300 metri/secondo. Quando vediamo un fulmine, possiamo quindi capire la distanza a cui è caduto, contando i secondi che trascorrono da quando vediamo la saetta a quando sentiamo il tuono.
Il suono si propaga attraverso mezzi elastici (tipicamente l’aria, ma anche liquidi e solidi) come un’onda e lo possiamo studiare con le grandezze tipiche delle onde: frequenza, ampiezza…
Per l’udito non è previsto un arresto o una sosta, è una porta sempre aperta verso il mondo esterno, una sentinella che non smette mai di vigilare. Siamo immersi, spesso inconsciamente, in un panorama immenso di suoni multiformi, ognuno con le proprie caratteristiche di volume, timbro, altezza, frequenza e durata.
Se ci fermiamo un momento ad ascoltare, possiamo cercare di riconoscere i singoli suoni: una voce lontana, un’auto che passa, una sirena a distanza… ma anche in una stanza silenziosa possiamo cogliere dei suoni: il nostro stesso respiro, l’impianto di riscaldamento, la vibrazione del cellulare. I suoni sembrano arrivare dal nulla e possono distrarci dalle nostre attività, o creare stati ansiosi senza che ne siamo consapevoli.
Vi sono però anche suoni che possono rilassarci e aiutarci ad aumentare la concentrazione, come il rumore della pioggia o il phon, questi sono detti rumore bianco e sono caratterizzati da una medesima ampiezza su tutte le frequenze, che in qualche modo ci protegge dalle variazioni di intensità dei suoni occasionali e quindi dalle distrazioni.
L’udito umano è uno strumento molto potente, in grado di percepire differenze di pressione (il suono in definitiva
è questo) bassissime, dell’ordine di 20 μPa ovvero milionesimi di Pascal fino a pressioni di decine di Pascal. Per la misura di questa enorme estensione è stato necessario introdurre una scala di misura esponenziale: i decibel. Le modalità con cui effettuare le misure di rumore e le tecniche di rilevamento sono definite nel Decreto del Ministero dell’Ambiente del 16/03/1998. L’acustica ambientale si occupa di misurare le principali sorgenti di rumore ambientale rappresentate dalle infrastrutture di trasporto e dalle attività produttive; la tutela dei cittadini dall’esposizione al rumore è storicamente garantita dall’Art. 659 del Codice Penale, che punisce il disturbo della quiete pubblica e, a partire dagli anni novanta del secolo scorso, dalla Legge n.447 del 26.10.1995 (“Legge Quadro sull’inquinamento acustico”). L’art. 659 del Codice Penale prevede due distinte ipotesi di reato: • una, contemplata dal primo comma, che punisce il disturbo della pubblica quiete da chiunque determinato e cagionato, con modalità espressamente e tassativamente determinate; • l’altra, disciplinata dal secondo comma, che punisce le attività rumorose, industriali o professionali, esercitate in difformità dalle prescrizioni di legge o dalle disposizioni dell’autorità.
LA LEGGE QUADRO 447/95
1. Definisce: • L’inquinamento acustico • Le sorgenti di rumore • I valori limite che le sorgenti di rumore devono rispettare 2. Stabilisce le competenze di: • Stato • Regioni • Province • Comuni • Enti gestori / proprietari delle infrastrutture di trasporto 3. Fornisce indicazioni per: • La predisposizione dei piani di risanamento acustico • Le valutazioni di impatto acustico 4. Impone ai Comuni l’obbligo di provvedere alla classificazione acustica del proprio territorio, atto che deve essere coordinato con gli altri piani di regolamentazione e pianificazione locale (quali il Piano di Governo del Territorio o il Piano Urbano del
Traffico). I limiti di riferimento e la definizione delle classi per la zonizzazione acustica sono dettati dal DPCM 14/11/1997.
La Direttiva 2002/49/CE, recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 194/2005, riassume le strategie previste dall’Unione Europea per un approccio uniforme a livello comunitario, ai fini della tutela dell’ambiente e della salute della popolazione dall’inquinamento acustico. Come ARPA Lombardia garantiamo supporto tecnico a Comuni e Province per la vigilanza e il controllo dell’inquinamento acustico. Interveniamo in termini di Prevenzione, con l’emissione di pareri e di Controllo, effettuando misurazioni, anche in ore notturne, in seguito ad esposti e lamentele ricevuti dai Comuni, relativamente alle sorgenti di rumore ambientale, rappresentate da attività industriali, artigianali, commerciali, pubblici esercizi e cantieri.
Letture consigliate
• https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1998/04/01/76/sg/pdf • https://www.minambiente.it/sites/default/files/legge_26_10_95_447.pdf • https://www.anit.it/wp-content/uploads/2015/02/DPCM_14_11_19971.pdf • https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2005/10/13/05A09688/sg • https://www.arpalombardia.it/Pages/Attivita-produttive/Attivit%C3%A0%20produttive.aspx • Williams M, Penman D. Metodo Mindfulness. Mondadori, 2014. • Spagnolo R, Manuale di acustica applicata. Città Studi, 2002.