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Livio Jannattoni - Lo "scrittore di cose romane"

Livio Jannattoni, lo scrittore "cose romane"

di Elena Castiglione

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Scrittore e giornalista, probabilmente il più grande conoscitore della Roma dell’Ottocento e del primo Novecento, ma anche uomo dai molteplici interessi: dai treni alla musica, dalla letteratura inglese, alla gastronomia. Pane per i suoi denti anche la storia dell’arte, la poesia e il dialetto.

Il padre ferroviere asseconda la curiosità che fin da bambino mostrava verso la lettura e il mondo che lo circondava portandogli libri, riviste, giornali (che lui comincerà a collezionare e che legge in maniera insaziabile) e portandolo in giro per la città eterna a mostrargli le tante rovine e le infinite curiosità. La madre invece, lo introduce al mondo della musica.

L'elegante penna di Livio Jannattoni, oltre che vergare numerose opere storico-letterarie, ha scritto anche per numerosi quotidiani come La Voce Repubblicana, Il Tempo, Il Messaggero, Paese Sera e Repubblica e collaborato con molte riviste come Il Tiberino, La Fiera letteraria, Capitolium, Letteratura, Le Vie d'Italia, Dramma, Sipario, Ingegneria ferroviaria, L'Urbe, Studi Romani, Palatino, Roma ieri oggi domani, Monte Mario e tante altre. Ha collaborato per 45 anni a La Strenna dei Romanisti, rivista che raccoglie scritti di autori “dalla condivisa curiosità di indagare la storia di Roma nelle sue pieghe più recondite e sconosciute, ... dall’intento di rendere testimonianza di un passato personalmente vissuto e altrimenti destinato a scomparire”. Dal 1953 è stato presente in programmi della RAI-TV.

Per noi di Lazio Gourmand, l’immensa cultura che Luigi Jannattoni ci ha tramandato rappresenta una fonte d’ispirazione dove attingere e colmare le tante curiosità che ci legano alla nostra amata città e alla nostra regione.

Scrive Luigi Pallottino in ricordo del suo amico e collaboratore sulle pagine de La Strenna dei Romanisti:

«Raramente uno scrittore può identificarsi, come Livio Jannattoni, con l'uomo. La passionalità, la intransigenza quasi rude contro ogni forma di sciatteria, contro la vacuità di certo «romanismo» parassitario, sentimentale e stucchevole: Roma per lui non era una entità da esaltare e da venerare; al contrario, l'autentico amore per la sua città lo portava spesso a sferzarne i vizi, a giudicarne severamente ogni caduta; i suoi scritti erano impietosi verso la domestica filosofia del «volemose bene», sempre tesi alla ricerca della verità, del rigore filologico, costantemente ispirati ad una profonda coscienza civile. Questo suo atteggiamento, che non gli procurava facili amicizie, si manifestava non soltanto negli scritti, ma in tutte le espressioni della sua attività, rivolta essenzialmente a promuovere e coordinare iniziative culturali, nelle quali la sua partecipazione consisteva sempre nel dare, nel dare generosamente, senza altro corrispettivo che la soddisfazione morale dei risultati».

A tal proposito leggiamo nella prefazione di uno dei suoi ultimi libri Roma intima e sconosciuta, del 1990:

« ...Un tempo vivere a Roma significava godere una ruvida, affabile armonia. E il fenomeno beneficiava tutti, romani e non romani, perfino i meno abbienti. Oggi quell'esistenza si riduce invece ad una forma di oltraggiosa, a volte dispettosa confusione, che si attenua e dissolve in parte soltanto verso le ore notturne. Un trapasso repentino di fronte al quale si prova stupore e amarezza. Profonda amarezza...»

« ...Proviene da qui, e da tutto il resto, il tiro al bersaglio dei pesanti attributi che, a torto o a ragione, non vengono risparmiati alla città. Positiva o negativa, benevola o malevola, viva o moribonda, candida o lurida. Una Roma senz'altro difficile, a momenti impossibile, ma pur sempre citta-presenza. Una presenza di mai abbandonate speranze, per un presidio di umana fede, di bellezza e di lavoro. Per cui noi, ottimisti e capoccioni, vogliamo continuare a crederci. E a parlarne... ».

Luigi Jannattoni scompare improvvisamente il 27 luglio 1992.

La sua ultima opera la Cucina romana e del Lazio esce postuma e sarà terminata da colleghi amici recuperando le notizie tra i suoi innumerevoli appunti.

È un’opera sensazionale che riporta piatti classici e ricette conosciute e sconosciute, quelle dell’antica cultura gastronomica di Roma salvata dalla tradizione popolare. All’interno un patrimonio iconografico la cui ricerca è stata curata personalmente dall’autore.

Ogni volta che lo apro mi perdo rapita nei suoi racconti. Mi sembra di aver vissuto ogni tempo, di esserne stata io stessa testimone. Una passione che travolge. Grazie Livio, “scrittore di cose romane” – come amavi definirti! Attraverso te, i tuoi libri, i tuoi innumerevoli scritti ho rivissuto anche tanti racconti di mia madre… della mia famiglia. Li ho approfonditi, sono andata a scovare curiosità delle quali non avevo mai sentito parlare, o ne ho riscoperte altre… sopite, dimenticate. E apprezzato tanti modi di dire, così genuini, schietti, divertenti, non volgari, ma popolari che ci caratterizzano e che a volte ci hanno fanno amare… altre odiare!

Fonti:

www.liviojannattoni.it

La Strenna dei Romanisti wikipedia

Livio Jannattoni, Roma intima e sconosciuta

Livio Jannattoni, La Cucina romana e del Lazio

OPERE DI LIVIO JANNATTONI, DEDICATE ALLA CITTÀ DI ROMA E ALLE SUE TRADIZIONI

(fonte wikipedia)

• Roma e gli inglesi, ed. Atlantica, 1945.

• Gioacchino Belli: bibliografia dei Sonetti romaneschi, ed. Palombi, 1950

• Roma fine Ottocento: Trilussa dal madrigale alla favola, 1871-1901, ed. Palombi, 1957

• Il "primo" Belli, ed. Bardi, 1959

• Il ghiottone romano. Il breviario del laico a tavola sulle rive del Tevere, ed. Bramante, 1965

• Bocca romana, ed. Palombi, 1968

• Roma e i poeti, ed. Sciascia, 1969

• Osteria romana: un prologo e dieci quadri per una ricostruzione d'ambiente e di vita, ed. Ceschina, 1970

• Una certa Roma: stemmi, insegne, tavolette, emblemi , ed. Libreria Frattina, 1971

• Osterie della vita e dell'amore: andantino romano, ed. Libreria Frattina, 1972

• Osterie e feste romane. Dal vino delle scampagnate al "pranzo e cena". Cronaca, tradizioni, costume e nostalgie, ed. Newton Compton, 1977

• Il Tevere: un fiume e la sua città: feste e barconi, 3000 anni di storia, un purgatorio eterno, ed. I Dioscuri, 1979

• Lazio rustico e sconosciuto, ed. Newton Compton, 1979

• Roma fine ottocento, ed. Newton Compton, 1979

• Roma sparita negli acquarelli di Ettore Roesler Franz, ed. Newton Compton, 1983

• Roma. Un viaggio particolare, scritto con Giancarlo Gasponi, 1983 (ed. Euroedit, 1994)

• Mastro Titta boja di Roma, ed. Lucarini, 1984

• Roma Belle Epoque, Multigrafica Editrice, 1986

• Roma intima e sconosciuta, ed. Newton Compton, 1990

• La cucina romana e del Lazio, ed. Newton Compton, 1991

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