Italiano in cucina 02 2020

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РЕЦЕПТЫ >>> СТР. 74

ДЕТСКИЙ УГОЛОК >>> СТР. 52

УПРАЖНЕНИЯ >>> СТР.25

А ТАКЖЕ ШКОЛА ИТАЛЬЯНСКОЙ КУХНИ, АДАПТИРОВАННОЕ ЧТЕНИЕ, АУДИОПОДКАСТ И МНОГОЕ ДРУГОЕ (+ ОТВЕТЫ НА ЗАДАНИЯ ИЗ ПРЕДЫДУЩЕГО НОМЕРА) A C H I PI AC E L 'I TA L I A N O. . . E I L C I B O I TA LI A NO

В ЫПУСК 2 2 0 2 0


Б РА Щ ЕНИ Е Т РЕ Д АК Ц И И

сн ова приветствуем всех лю б и телей л ь я нско й к у х н и и и та лья н с кого я з ы ка в ем жур на л е! о м выпуске д л я н а ш и х м а лен ьки х читателей ы нач и на ем с е р ию п оделок и ра з влечен и й от т ы "B a ri l l a " ! ак всегд а, в ы найдёте ещё б ольш е полез ной о рмац и и и е щё б оль ш е упражнений! ио запи с и к н а ш ему п од ка с ту и в и део к о му из упражнений с ка чи в а й те в м ес те с нало м

ия т н о го ва м чте н и я и обуч ения!

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С ОДЕР ЖАНИЕ Адаптированное чтение - стр. 3 Упражнения из учебников - стр. 8 Упражнения - стр. 25 Школа ресторанного бизнеса - стр. 31 Школа итальянской кухни - стр. 44 Иллюстрированный словарь - стр. 50 Детский уголок - стр. 52 Аудиоподкаст. Пеллегрино Артузи - Наука приготовления и искусство поглощения пищи - стр. 67 Рецепты на русском и итальянском языках- стр. 74 Ответы на задания из предыдущего номера - стр. 86



CULTURE Greci: ҭҺүҴҲ chiamavano: ҡҪҹÓ…ҏҪҾҲ terra: ҹүҜҾÓ‰ vigne: ҏҲҡҸҭҺҪҎҡҲҴҲ vite: ҏҲҡҸҭҺҪҎҡҸү ҏҲҡҸ appartengono: ҚҺҲҡҪҎҾүҰҪҟ fanno parte: Ó‰ŇŹŇľÓ‰ÓˆҟҝÓ‰ Ó ŇŞŇťŇźÓ†Óˆ subito dopo: ҝҺҪҹҽ ҚҸҝҾү diffondere: ҺҪҝҚҺҸҝҟҺҪҡҲҟÓ† mentre: ҚҸҴҪ ҏҸ ҏҺүҜÓ‰ a portare ...fu la civiltĂ etrusca: ҴҟҸ ҚҺҲҡÓŠŇť ŇŤÓ…ҾҲ Ó‡ҟҺҽҝҴҲ invece: ҡҪҚҺҸҟҲҏ comprese: ŇŹŇ´ŇľÓˆÓ ŇŻŇˇÓ… settentrionali: ҝүҏүҺҡÓ…ŇŻ a quei tempi: ŇŹ ҟҸ ҏҺүҜÓ‰ veniva conservato: ҝҸҿҺҪҡÓ‰ҾҸҝÓ† soprattutto: ŇŹ ҸҝҡҸҏҡҸҜ aveva: ҲҜүҾҸ sapore: ҏҴҽҝ conosciamo oggi (conoscere): ŇśÓ… ҹҡҪүҜ ҝүҭҸҎҡÓ‰ riscaldare: ҺҪҹҸҭҺүҏҪҟÓ† bollire: ҴҲҚүҟÓ† raggiungere: ŇŽŇ¸ŇťŇźŇ˛Ó Ó† affumicato: Ň´Ň¸ŇšÓ ÓŠҡÓ…Ňł vagamente: ҝҜҽҟҡҸ acqua: ҏҸҎҪ arricchito: ҸҍҸҭҪÓƒÓŠҡҡÓ…Ňł spezie: ҝҚүÓ€ҲҲ miele: ŇśÓŠŇŽ capire: ҚҸҡӉҟӆ poteva essere invecchiato: ҜҸҰүҟ ŇŤÓ…ŇźÓ† ҝҸҝҟҪҺүҡҸ migliorato: Ň˝ŇľŇ˝Ó Ó‚үҡҸ chiamato: ҡҪҹÓ…ҏҪүҜҸү veniva ancora servito: ҚҸҎҪҏҪҾҸҝÓ† grazie ad: ҝҚҪҝҲҍҸ centinaia: ҝҸҟҡҲ uve (uva): ҏҲҡҸҭҺҪҎ non si trovano: Ҳҿ ҡүҾӆҹӉ ҡҪҳҟҲ mondo: ҜҲҺ

La cultura del vino I Greci chiamavano la penisola italiana Enotria, la terra del vino e delle vigne. La vite e il vino appartengono all’ Italia in maniera viscerale, fanno parte della sua cultura nel profondo. Furono i Fenici, e subito dopo i Greci, a diffondere la vite nel Mediterraneo e nell´Italia meridionale. Mentre a portare la coltivazione della vite, o “vitis viniferaâ€?, in Toscana e nel nord della penisola fu prevalentemente la civiltĂ etrusca. L’ Impero Romano diffuse invece la viticoltura nel resto della penisola, oltre che in numerose zone d’ Europa. Da Roma infatti il vino si diffuse nelle province dell’ Impero, comprese quelle settentrionali e il Nord Africa.

A quei tempi il vino veniva

conservato

soprattutto in anfore di terracotta e aveva un

sapore

diverso che oggi.

da

molto quello

conosciamo Veniva

fatto

riscaldare e bollire fino a raggiungere un aroma affumicato, vagamente simile a quello del Madeira e veniva allungato con acqua e arricchito con spezie e miele. I Romani furono anche i primi a capire che il vino poteva essere invecchiato e dunque in certi casi migliorato. Esisteva un vino chiamato Opimian che veniva ancora servito dopo ben 100 anni. Oggi l’Italia è erede di questa cultura millenaria. Grazie ad un clima ottimale e alla varietĂ del terreno, la penisola produce centinaia e centinaia di uve autoctone, che non si trovano in nessuna parte al mondo se non in Italia, e offre una enorme varietĂ di vini dallo stile

УРОВЕĐ?ĐŹ Đ’1

unico e personalissimo.


CULTURE La vite viene coltivata in ogni regione del paese, senza eccezioni, e rispetto

coltivata: ҚҺҸҲҹҏҸҎҲҟҝÓ‰ paese: ҝҟҺҪҡҪ senza eccezioni: ŇŤŇŻŇą ҲҝҴҾÓˆÓ ŇŻŇˇŇ˛Ó‰

ai tempi passati, in cui

rispetto ai tempi passati: ŇŹ Ň¸ŇźŇľŇ˛Ó Ň˛ŇŻ Ҹҟ ҚҺҸÓ‚ŇľÓ…Ňż ҏҺүҜÓŠҡ

dominava il “vino del

vino del contadino: ҞүҺҜүҺҝҴҸү ҏҲҡҸ

contadinoâ€?, oggi si sono fatti passi da gigante verso una produzione di qualitĂ e i controlli si sono fatti piĂš severi. Dal Friuli alla Sicilia, ogni regione ha i suoi vitigni e le sue particolaritĂ , legate al clima ed alla terra. Dal Piemonte che è terra di grandi rossi come il Barolo e il Barbaresco all’Alto Adige e al Friuli, terra di grandi bianchi, eleganti e aromatici, dall’ Italia centrale, patria del Sangiovese, con la Toscana in testa, alle regioni meridionali, con la Campania e la sua grande varietĂ di vitigni, con la Puglia e i suoi vini robusti e corposi come il Primitivo di Manduria, con la Sicilia terra ricca di storia e tradizioni.

ha i suoi: ҲҜүүҟ ҝҏҸҲ ҝҸҍҝҟҏүҡҡÓ…ŇŻ vitigni: ҏҲҡҸҭҺҪҎҡÓ…ŇŻ ҾҸҹÓ… le sue particolaritĂ : ҝҏҸҲ ҸҝҸҍүҡҡҸҝҟҲ legate: ҝҏÓ‰ҹҪҡҡÓ…ŇŻ Ňť clima: ҴҾҲҜҪҟ grandi: ҍҸҾÓ†Ó‚Ҳү rossi: ҴҺҪҝҡÓ…ŇŻ bianchi: ŇŤŇŻŇľÓ…ŇŻ corposi: ҡҪҝÓ…ÓƒүҡҡÓ…ŇŻ storia: ҲҝҟҸҺҲÓ‰ tradizioni: ҟҺҪҎҲÓ€ҲҲ dimenticare: ҹҪҍÓ…ŇźÓ† scorbutici: ŇźÓŠҜҡÓ…ŇŻ fascino: Ň¸Ó ŇŞŇşŇ¸ŇŹŇŞŇˇŇ˛ŇŻ amore: ŇľÓˆҍҸҏÓ† si lega: ҚҺҲҏӉҹӅҏҪүҟҝÓ‰ cibo: ŇŻŇŽŇŞ talmente forte: ҡҪҝҟҸҾÓ†ҴҸ ҝҲҾÓ†ҡҪÓ‰ legame: ҝҏӉҹӆ sagre: ҝҪҭҺÓ… ҞүҝҟҲҏҪҾҲ ҜүҝҟҡҸҳ ҴҽҿҡҲ

E come dimenticare il Veneto e il suo Amarone o la Sardegna e i suoi vini scorbutici e di grande fascino? In Italia l’amore per il vino si lega all’amore e alla passione per il cibo e la socialitĂĄ. Talmente forte è il legame fra il paese e il vino che numerose sono le sagre e gli eventi che ovunque celebrano questa bevanda dalla storia millenaria. Una su tutte la Sagra dell’ Uva a Marino, nel Lazio, una delle feste tradizionali piĂš note che si celebra ogni anno ogni prima domenica di ottobre. Nata come festa religiosa, nel corso dei secoli si è trasformata in una festa pagana con fontane che letteralmente danno vino al posto dell’ acqua.

ovunque: ҏүҹҎү celebrano: ҚҺҪҹҎҡҽÓˆŇź CFWBOEB ҡҪҚҲҟҸҴ feste tradizionali: ҟҺҪҎҲÓ€ҲҸҡҡÓ…ŇŻ ҚҺҪҹҎҡҲҴҲ si celebra (celebrare): ҚҺҪҹҎҡҽүҟҝÓ‰ Ň¸ŇźŇśŇŻÓ ŇŞŇŻŇźŇťÓ‰ anno: ҭҸҎ prima domenica: ҚүҺҏҸү ҏҸҝҴҺүҝүҡӆү nata: ҺҸҰҎүҡҪ nel corso dei: ҡҪ ҚҺҸҟÓ‰ҰүҡҲҲ secoli: ŇŹŇŻŇ´ŇŞ fontane: ҞҸҡҟҪҡÓ… letteralmente: ҍҽҴҏҪҾÓ†ҡҸ danno: ŇŽŇŞÓˆŇź ҚҺүҎҾҪҭҪÓˆҲ al posto: ҏҜүҝҟҸ acqua: ҏҸҎҪ


CULTURE Greci: ҭҺүҴҲ chiamavano: ҡҪҹÓ…ҏҪҾҲ terra: ҹүҜҾÓ‰ vigne: ҏҲҡҸҭҺҪҎҡҲҴҲ vite: ҏҲҡҸҭҺҪҎҡҸү ҏҲҡҸ appartengono: ҚҺҲҡҪҎҾүҰҪҟ fanno parte: Ó‰ŇŹŇľÓ‰ÓˆҟҝÓ‰ Ó ŇŞŇťŇźÓ†Óˆ subito dopo: ҝҺҪҹҽ ҚҸҝҾү diffondere: ҺҪҝҚҺҸҝҟҺҪҡҲҟÓ† mentre: ҚҸҴҪ ҏҸ ҏҺүҜÓ‰ a portare ...fu la civiltĂ etrusca: ҴҟҸ ҚҺҲҡÓŠŇť ŇŤÓ…ҾҲ Ó‡ҟҺҽҝҴҲ invece: ҡҪҚҺҸҟҲҏ comprese: ŇŹŇ´ŇľÓˆÓ ŇŻŇˇÓ… settentrionali: ҝүҏүҺҡÓ…ŇŻ a quei tempi: ŇŹ ҟҸ ҏҺүҜÓ‰ veniva conservato: ҝҸҿҺҪҡÓ‰ҾҸҝÓ† soprattutto: ŇŹ ҸҝҡҸҏҡҸҜ aveva: ҲҜүҾҸ sapore: ҏҴҽҝ conosciamo oggi (conoscere): ŇśÓ… ҹҡҪүҜ ҝүҭҸҎҡÓ‰ riscaldare: ҺҪҹҸҭҺүҏҪҟÓ† bollire: ҴҲҚүҟÓ† raggiungere: ŇŽŇ¸ŇťŇźŇ˛Ó Ó† affumicato: Ň´Ň¸ŇšÓ ÓŠҡÓ…Ňł vagamente: ҝҜҽҟҡҸ acqua: ҏҸҎҪ arricchito: ҸҍҸҭҪÓƒÓŠҡҡÓ…Ňł spezie: ҝҚүÓ€ҲҲ miele: ŇśÓŠŇŽ capire: ҚҸҡӉҟӆ poteva essere invecchiato: ҜҸҰүҟ ŇŤÓ…ŇźÓ† ҝҸҝҟҪҺүҡҸ migliorato: Ň˝ŇľŇ˝Ó Ó‚үҡҸ chiamato: ҡҪҹÓ…ҏҪүҜҸү veniva ancora servito: ҚҸҎҪҏҪҾҸҝÓ† grazie ad: ҝҚҪҝҲҍҸ centinaia: ҝҸҟҡҲ uve (uva): ҏҲҡҸҭҺҪҎ non si trovano: Ҳҿ ҡүҾӆҹӉ ҡҪҳҟҲ mondo: ҜҲҺ

La cultura del vino I Greci chiamavano la penisola italiana Enotria, la terra del vino e delle vigne. La vite e il vino appartengono all’ Italia in maniera viscerale, fanno parte della sua cultura nel profondo. Furono i Fenici, e subito dopo i Greci, a diffondere la vite nel Mediterraneo e nell´Italia meridionale. Mentre a portare la coltivazione della vite, o “vitis viniferaâ€?, in Toscana e nel nord della penisola fu prevalentemente la civiltĂ etrusca. L’ Impero Romano diffuse invece la viticoltura nel resto della penisola, oltre che in numerose zone d’ Europa. Da Roma infatti il vino si diffuse nelle province dell’ Impero, comprese quelle settentrionali e il Nord Africa.

A quei tempi il vino veniva

conservato

soprattutto in anfore di terracotta e aveva un

sapore

diverso che oggi.

da

molto quello

conosciamo Veniva

fatto

riscaldare e bollire fino a raggiungere un aroma affumicato, vagamente simile a quello del Madeira e veniva allungato con acqua e arricchito con spezie e miele. I Romani furono anche i primi a capire che il vino poteva essere invecchiato e dunque in certi casi migliorato. Esisteva un vino chiamato Opimian che veniva ancora servito dopo ben 100 anni. Oggi l’Italia è erede di questa cultura millenaria. Grazie ad un clima ottimale e alla varietĂ del terreno, la penisola produce centinaia e centinaia di uve autoctone, che non si trovano in nessuna parte al mondo se non in Italia, e offre una enorme varietĂ di vini dallo stile unico e personalissimo.


L’ITALIA A TAVOLA

LA POESIA IN CUCINA Isabella Bernardin Stefano Scatà

QUANDO MADDALENA CARUSO RACCONTA LE SUE RICETTE, SEMBRA DI SENTIR DECLAMARE I VERSI DI UNA POESIA. Come quando parla delle verdure, l’ingrediente che più di ogni altro ama cucinare: “Ieri sera stavo saltando queste favette verdi brillanti, le punte di asparago belle tese, un cipollotto bianco latte”, mi dice come rapita, durante la nostra chiacchierata telefonica. “Ho iniziato a cucinarle senz’acqua, facendo loro male con il fuoco, in modo che tirassero fuori lo spirito… Ecco, per me le verdure sono commoventi, mi emozionano”. Non fatevi ingannare, però, dalle espressioni sofisticate. Per Maddalena Caruso, Food Styler di origine veneziana, la buona cucina è soprattutto genuinità, territorio, stagionalità; inoltre “ha il potere di sistemare moltissime cose, in questa vita”. Quali? “Innanzitutto, è una delle poche co-

la ricetta il verso l’ingrediente m. saltare la favetta la punta di asparago teso la chiacchierata il fuoco tirare fuori lo spirito commovente ingannare sofisticato la genuinità il territorio

°¥¶¥¯² ±²¨µ®²¢®°¥­¨¥ ¨­£°¥¤¨¥­² ¯ ±±¥°®¢ ²¼ ±¢¥¦¨© £®°®µ ±¯ °¦ ¯°³£¨© ° §£®¢®° ®£®­¼ ¢»­¨¬ ²¼ ¤³µ §¤¥±¼ ¦¨¢»¥ ®¡¬ ­»¢ ²¼ ±«®¦­»© ¯®¤«¨­­®±²¼ §¤¥±¼ °¥£¨®­

il potere sistemare tormentato sublimare la dignità in agguato il tatuaggio formarsi da favola curato la somiglianza editoriale la punta l’orgoglio sfiorare il forno il pollo la rivincita la stagionalità

±¨« ®°£ ­¨§®¢ ²¼ ¨§¬³·¥­­»© ¤®° ¡®² ­­»ҳ ¤®±²®¨­±²¢® ±ª°»²»© ² ²³¨°®¢ª ±´®°¬¨°® ¢ ²¼±¿ ±ª §®·­»© ±®µ° ­¿¾¹¨© ±µ®¦¥±²¼ °¥¤ ª²®°±ª¨© ­¥¬­®£® £®°¤®±²¼ §¤¥±¼ ¯°¨ ª ± ²¼±¿ ¤³µ®¢ª ª³°¨¶ §¤¥±¼ ¬¥±²¼ ¢»¤¥°¦ª

se che ancora oggi riescono a mettere gli esseri umani insieme e a fargli trascorrere un po’ di tempo seduti…” Non è poco, in un’epoca tormentata dalla fretta e nella quale il cibo è sempre più sublimato: “La gente ne parla, ne legge, lo guarda”, osserva Maddalena, “togliendogli la dignità. Il rischio in agguato è quello di farlo diventare un’ossessione, invece che un piacere”. 36 anni, 25 tatuaggi, un figlio tredicenne, dopo essersi formata in Svizzera in Hospitality Industry Management e aver abitato per molti anni in Francia, Maddalena vive ora con il marito, il figlio e tre cani, in una meravigliosa villa sulle colline di Asolo, in provincia di Treviso. In questo scenario da favola, curato “a sua immagine e somiglianza”, ha ambientato le creazioni culinarie del libro Amore, uscito sul mercato tedesco questa primavera. “Un libro felice”, mi spiega, “perché canta molto bene le stagioni, che in Italia, hanno molto carattere”. Una prima prova ben riuscita, e forse non l’ultima, perché Maddalena sta già lavorando a nuovi progetti editoriali. “Mi piacerebbe creare vari episodi su costruzioni culinarie fantastiche, non più legate alle stagioni”. Viene da chiederle da dove le vengano idee così creative e un talento eccezionale per la cucina. “Di certo non dalla famiglia”, precisa con una punta di orgoglio. “Le donne della mia vita non hanno mai sfiorato un forno. Nella mia famiglia non è mai esistito il pranzo della domenica con le lasagne della nonna e il pollo della zia… Si può dire che la mia è stata una rivincita!” Maddalena Caruso (36).



Упражн е н и я и з ита л ь янс ких у ч е бников Представляем вам учебник "Caleidoscopo italiano" для уровня B1-C1 от издательства Loescher editore. Это учебник, рассказывающий о разнообразии итальянской реальности во всех ее аспектах, как физических, так и культурных, которые собраны, как фрагменты калейдоскопа, чтобы создать общее впечатление об Италии. Он нацелен на тех, кто уже обладает хорошим уровнем знания итальянского и направлен на укрепление и расширение этого знания. Разнообразие литературных те кс тов помогает исследовать Италию и её жителей и в то же время дает в озможность практиковать и углублять знание языка с помощью разнообразной деятельности. В учебнике шесть глав . Первые четыре являются тематическими и касаются языка, географии, людей, их вкусов и привычек соответственно. Пятый исследует тему миграции, особенно актуальной в последние годы . Шестой предлагает выбор те кс тов, взятых из литературы, наиболее любимых и популярных в современной Италии. Каждый раздел и каждый отдельный те кс т можно рассматривать как самостоятельную тему для обучения. Мы , как обычно, рассмотрим тему, наиболее близкую к общей тематике нашего журнала.

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УРОВЕНЬ B1

















УРОВЕНЬ B1 З а п олн ите пропуски н едос т а ющи ми пр я м ым и м е с то имени ями Esistono diversi pi di gnocchi e tu apprezza anche per la semplicità e la rapidità con cui si possono preparare. Ci sono quelli fa con la farina di frumento, di riso, di semola e poi quelli fa con le patate, il pane secco o il semolino. Ogni regione italiana annovera, nella propria storia culinaria, una specialità di gnocchi. Le prime tes monianze che 1/__ riguardano si hanno presso la corte sforzesca, in Lombardia, in occasione dei banche di nozze e dei festeggiamen per le vi orie militari. I milanesi 2/__ avevano ba ezza con il nome di

zanzarelli e 3/__ presentavano a tavola per mostrare tu a la ricchezza della loro Signoria. La preparazione era abbastanza diversa da quella odierna, infa per far4/__ usavano: la mollica di pane, le mandorle tritate, il la e ed il cacio lodigiano (un formaggio stagionato pico della zona). Tu o ciò era simbolo della prosperità della casa. Nel Seicento, in Toscana, 5/__ chiamavano malfa : la rice a era molto più semplice e a portata di mano di un grande numero di persone perché prevedeva semplicemente l’u lizzo dell’acqua, delle uova e della farina a sos tuzione delle mandorle e del pane. Con il tempo a ques semplici ingredien si aggiunsero le patate e ancora oggi i più conosciu e diffusi sono ques ; 6/__ potete, infa , gustare in ogni regione della penisola. Si sa che le patate sono state introdo e da noi solo intorno al 1500 cioè dopo la scoperta delle Americhe e dal 17o0, gli gnocchi di patate hanno

Gl i gno cchi di p atate

я и н е н Упраж


bollire. Quando sono ancora calde, sbucciate11/__, schiacciate12/__ e me ete13/__ su un piano di lavoro ben infarinato. Aggiungete un pizzico di sale e la farina quindi impastate il tu o fino ad o enere un composto compa o ma allo stesso tempo soffice. A questo punto aggiungete un uovo e con nuate ad impastare il tu o fino a render14/__ un amalgama senza grumi e compa o. Prendete l’impasto e dividete15/__ in tan filoni dello spessore di 2-3 cen metri quindi iniziate a tagliare i vostri gnocchi riponendo16/__ su una superficie o un vassoio infarinato. Per finire, pra cate le cara eris che rigature degli gnocchi facendo scivolare ogni gnocco sulla forche a e schiacciando17/__ un po’. Quando sono pron lasciate18/__ riposare per 15 minu , e dopo fate19/__ boliniziato a diffondersi a macchia d'olio sos tulire in una pentola abbastanza grande con endo piano piano quasi tu e le altre varietà. l'acqua salata, quando saliranno a galla, scolate20/__. Preparate la salsa che più vi piace e A Roma, secondo la tradizione, 7/__ cucinacondite21/__. vano solo di giovedì, un de o popolare diceva così: “Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa”. Al Sud invece, sopra u o in Campania, il giorno in cui venivano prepara era la domenica. Ingredien : 1 kg di patate 300 gr di farina po 00 1 uovo sale (quanto basta) Preparazione: Per prima cosa preparate le patate (si consiglia di u lizzare quelle farinose rosse): lavate7/__ e, senza sbucciar8/__, me ete9/__ in una pentola con dell'acqua salata e lasciate10/__


L’italiano con Gian Burrasca! Giannino, detto Gian Burrasca, è un bambino combinaguai di nove anni. Dopo aver combinato un pasticcio dietro un altro viene spedito dal padre in collegio, dove si mangia sempre riso. Così, per non mangiar più l’odiato cereale, penetra nottetempo di nascosto nella dispensa, dove ricopre di petrolio tutte le balle di riso. Il giorno seguente la cuoca sarà quindi costretta a cucinare qualcosa di diverso: la deliziosa pappa col pomodoro.

Прочитайте отрывок из книги и поставьте предлоги на нужные места: con – con – a – alla – alla – alla – ai – ai – in – per – per – per Evviva, evviva!… Oggi a desinare si è finalmente cambiato minestra!… Abbiamo avuto una eccellente pappa col pomodoro (1)________ quale le ventisei bocche degli allievi del collegio Pierpaoli hannno rivolto con ventisei sorrisi il più caldo e unanime saluto… Noi della Società segreta ci guardavamo ogni tanto (2)_______ un sorriso diverso da tutti gli altri perché sapevamo il mistero di questo improvviso cambiamento. Chi sa che tragedia era successa (3)______ cucina!… La signora Geltrude girava attorno (4)_______ tavola con gli occhi iniettati di sangue che pareva una belva… Per me e per Mario Michelozzi è stata una grande soddisfazione quella di aver fatto cambiar regime (5)_______ nostri pasti, e ripensando alla nostra audace spedizione di stanotte, (6)_______ pericoli affrontati (7)_______ tanto sangue freddo, mi par d’essere uno degli eroi di quelle imprese gloriose che si trovano in tutte le storie di tutti i popoli e che a farle devono essere state molto divertenti per chi le ha fatte, quanto sono noiose a leggerle (8)______ i poveri scolari perché devono poi impararle a mente con tutte le date… E alla fin dei conti non si tratta forse delle medesime cause e dei medesimi fatti nei quali chi ha più cuore e più coraggio si sacrifica (9)______ il bene comune? Anche nelle storie delle nazioni ci sono i popoli che ogni tanto si stancano d’aver sempre minestra di riso, e allora avvengono le congiure, i complotti, e saltano fuori i Michelozzi e gli Stoppani che affrontano i pericoli finché per la loro abnegazione, non si passa (10)______ pappa al pomodoro… Che fa se il popolo ignora chi è stato che ha fatto cambiar minestra? (11)______ noi basta la coscienza d’aver fatto quel che abbiamo fatto (12)______ la felicità di tutti.

Посмотрите видео с песней один раз, и заполните пропуски в тексте песни:


Viva la pappappappa col popopopopopopomodoro Viva la pappappappa che è un capopopopopopolavoro Viva la pa papappappa col popopomodor La storia del _____________ ormai ce l’ha insegnato che il popolo _____________ fa la rivoluzion ragion per cui affamati abbiamo _____________ perciò buon appetito facciamo _____________ Viva la pappappappa col popopopopopopomodoro … La pancia che ____________ è causa del complotto è causa della _____________ abbasso il direttor la zuppa ormai l’è _____________ e noi cantiamo tutti vogliamo detto ______________ la pappa al pomodor Viva la pappappappa col popopopopopopomodoro

Слово “burrasca” означает: guaio; tempesta; brigante; coraggio.

Поставьте в порядок этапы приготовления pappa col pomodoro:

a) Dopo 5 minuti circa, versateci il brodo, salate e pepate. Se lo desiderate, potete aggiungere anche un po’ di peperoncino piccante (sarebbe perfetto, se poteste metterci del chipotle mora: un tipo di peperoncino messicano…). b) Per realizzare questa ricetta facilissima, gustosa e soprattutto fiorentina, occorrono: 800 grammi di pomodori maturi, 500 grammi di pane toscano un po’ raffermo, 1 litro e 1/2 di brodo, qualche foglia di basilico fresco, aglio, olio di oliva, sale e pepe. c) Quando prende a bollire, unite il pane, già spezzato in piccole parti, affondandolo il più possibile. Lasciate cuocere per un paio di minuti. Spengete il fuoco, ma lasciate il tegame coperto per almeno un’ora. Ogni tanto rimestate bene gli ingredienti per dare al tutto la consistenza di una pappa. d) Si procede così: in un tegame rosolate 2 spicchi di aglio divisi a metà in 6 cucchiai di olio. Appena questi accennano a prendere colore, unite i pomodori precedentemente pelati e tagliati a pezzetti e le foglie di basilico. Fate cuocere un po’ a fuoco moderato. e) Può essere mangiata sia calda che fredda, ma ricordate di condirla nel piatto, al momento di servirla, con un filo di olio di oliva di quello buono, ed evitate assolutamente il formaggio. 1) ____ 2) ____ 3) ____ 4) ____ 5) ____

УРОВЕНЬ A2


УРОВЕНЬ B2 Le frittelle di Carnevale e un esercizio sui pronomi Ра сст авьте ме сто и ме н и я: 2 50 g ramm i d i s e m o l i n o; 1 / 2 li t ro d i latte ; 2 uova, 50 grammi di burro; uvetta su lta n in a ( s e __ _ p i a c e) , un bi c c h ie r in o d i l i q u o re ( b ra n d y, rhum , m ars ala o v in s anto, s e co ndo il vost ro g u sto ); 1/2 bustina di lievito; scorza d i limo n e g ratt u g i ata ; zucchero, un pizzico di sale e olio per frig ge re . S i pro c e d e co s ì : fate b ol l i re i l l atte , _ _ _ avete ag g iunto un bicchie re di acqua, con due cucchiai di zucchero, il pizzico di sale e la scorza di limone g ratt u g iata . Ve rs ate _ _ _ i l s em o l i no e fate cuo ce re a lungo, f ino a qua ndo il li quido n o n sarà stato a s s o r b i to . To g liete il co m po sto dal f uo co e fate___ raffre d d are . Q u a n d o __ _ è raffre ddato be n be ne , unite _ _ _ i tuo rli delle due uova, il bicchierino di liquore, il lievito e l’uvetta, se ___ piace e ___ ___ volete mette re. L a s c i ate_ _ _ r i p os are pe r un’o retta e po i inco rpo rate ___ gli albumi ___ avrete precedentemente montato a neve; fatelo con delicatezza , _ _ _ ra c co m a n d o! P re n d ete quindi il co m po sto e date _ _ _ la for ma di picco le p alli n e __ _ fr i g ge rete in abbo ndante o lio bo lle nte . S co late ___ e cospargete___ generosamente di zucchero semolato. ___ mangerete così tante c h e p o i n on __ _ s o s e __ _ ring raz ie rete de l m al di pancia _ _ _ ___ avrò fatto ve n i re s u g ge re n d o __ _ que sta ricetta!s ullo stile di v ino da produrre , su lla lavo ra z i o n e d el l ’u va e lo svo lg im e nto de i pro ce s s i pro duttivi.



УРОВЕНЬ B2 Il professionista e il mondo del lavoro

Unità didattica 1 Gestire le situazioni problematiche

Unità didattica 2 Trovare lavoro

1.1 All’interno del gruppo di lavoro 1.2 Nei rapporti con la clientela

2.1 2.2 2.3 2.4

Come proporsi Redigere un curriculum La lettera di accompagnamento Il colloquio

C. H. Mackie, Venezia, belvedere, 1910.

IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO


Francesco Bianchi Via Roma 60 12100 CUNEO

Cuneo, 1 Settembre 2004

Spett.le HOTEL RISTORANTE XX Piazza Duomo 123 20100 MILANO Alla c.a. Sig. Alfredo Rossi

Egregio Signor Rossi, facendo seguito agli accordi presi telefonicamente, con la presente Le invio in allegato il mio curriculum vitae. RingraziandoLa ancora per la disponibilità, resto in attesa di incontrarLa personalmente; con l’occasione Le porgo i miei più cordiali saluti Francesco Bianchi

(firma) ........................................

“La prima impressione è quella che conta”: un principio sempre valido, da tenere presente recandosi a un colloquio di lavoro. Puntualità, aspetto curato, un comportamento aperto e cordiale contribuiranno a formare nel nostro interlocutore la prima, fondamentale opinione che si farà di noi.

2.4

Il colloquio

Abbiamo ottenuto un colloquio: ciò significa che la nostra candidatura, che per il momento abbiamo proposto solo per telefono o per iscritto, ha destato una curiosità positiva, e l’azienda è interessata a conoscerci di persona. Per confermare a tutto tondo questa prima buona impressione, al momento del colloquio è bene presentarsi preparati, ed è importante raccogliere quante più informazioni sia possibile sull’azienda. Non sempre è il candidato con le migliori credenziali ad essere scelto, ma spesso è colui che in quel momento risponde meglio alle necessità dell’interlocutore. Meglio ripassare il proprio curriculum prima dell’incontro, per non avere TROVARE LAVORO

LA FIGURA PROFESSIONALE

3° esempio: in occasione di un colloquio


impacci su date e nomi. La durata dell’incontro potrà essere al massimo di un’ora ed è in questo breve lasso di tempo che bisogna saper comunicare determinazione, autostima e capacità. In particolare, ecco come ci si deve presentare: • avere l’aspetto curato; • essere a conoscenza di nome, cognome e mansioni dell’interlocutore; • arrivare puntuali; • salutare con un sorriso, guardando in viso l’interlocutore e porgendo la mano; • prestare con calma attenzione alle domande cercando di dare risposte dettagliate ed esaurienti; è normale che il nostro interlocutore ci chieda particolari sulle motivazioni che ci hanno portato a scegliere quella professione, quali sono le nostre aspettative di carriera, i motivi per i quali abbiamo scelto proprio la sua azienda e perché riteniamo di essere adatti a ricoprire quel ruolo: cerchiamo perciò di arrivare preparati dando risposte sincere; • se un atteggiamento troppo impacciato può avere un effetto negativo, attenzione a non ostentare, magari per superare l’imbarazzo, un eccesso di sicurezza; • comunicare in generale un atteggiamento di fiducia e di apertura verso l’interlocutore: uno sguardo aperto e un sorriso saranno un’ottima carta di presentazione. Qualora il colloquio fosse telefonico, è comunque fondamentale seguire delle regole di buona educazione. In questo caso la durata sarà sicuramente ridotta quindi è essenziale specificare brevemente la propria specializzazione, prepararsi a rispondere chiaramente ad eventuali domande e annotarsi le informazioni ricevute.

V

E

R

I

F

I

C

A

1. Completa la seguente frase: All’interno del gruppo di lavoro (brigata) è necessario superare .................................. individuali; è dunque fondamentale che ognuno assuma un certo ............................................................. .

2. Quali sono i fattori che possono creare problematiche all’interno del gruppo? a. Confusione di ruoli b. Carichi di lavoro c. Aiuto reciproco d. Interesse per il lavoro e. Competenze non chiare dei singoli

3. Nell’attività di gestione del gruppo è essenziale: a. definire preventivamente .......................................................................................................; b. stabilire delle .........................................................................................................................; c. coinvolgere il gruppo dando informazioni attraverso ............................ o semplici e rapide .............................................; d. agire sulla ............................................................... del singolo componente facendone emergere la ................................................................................. . IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO


5. Da quali elementi è determinata la soddisfazione di un cliente? ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................

6. Saper gestire un reclamo significa (sottolinea le frasi esatte): a. cercare il colpevole della situazione b. prestare attenzione al cliente c. agire sempre d’impulso alle lamentele d. comunicare il problema ai superiori e. individuare il problema f. interessarsi al problema solo se grave

7. Ad un colloquio di lavoro è consigliabile: a. essere nervosi b. arrivare puntuali c. trattare sul compenso

8. Per la stesura di un curriculum è necessario: a. dilungarsi sulle proprie competenze b. scrivere almeno 3 pagine c. essere chiari e sintetici

9. Il curriculum può essere scritto: ...................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................

10. Quali sono le occasioni in cui si presenta un curriculum accompagnato da lettera? a. ................................................................................................................................................ b. ................................................................................................................................................ c. ................................................................................................................................................

IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO

LA FIGURA PROFESSIONALE

4. In quali condizioni il lavoro di gruppo è più funzionale? ...................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................


Obiettivi:

Conoscenze

Competenze-abilità

• Conosce i componenti del gruppo di

• Sa distinguere i ruoli di ciascun com-

• • •

• • •

lavoro. Conosce i vari tipi di riunione. Conosce le dinamiche di gruppo. Conosce le problematiche del gruppo di lavoro. Conosce le problematiche dei clienti.

1.1

ponente della brigata. Sa intervenire nelle riunioni. Sa utilizzare il problem solving. Si inserisce attivamente nel gruppo di lavoro. Sa gestire i reclami della clientela.

All’interno del gruppo di lavoro

In un settore come quello della ristorazione, la qualità dei servizi che vengono offerti e realizzati è strettamente legata alla dinamica di gruppo, alla buona riuscita del “gioco di squadra”. Le relazioni fra gli individui che ne fanno parte possono essere positive o negative, ma all’interno del gruppo di lavoro (brigata) è necessario superare i conflitti individuali in vista del risultato comune, e per ottenere questo è fondamentale che ognuno conosca e svolga pienamente il proprio ruolo. Esaminiamo di seguito i fattori che possono creare problematiche all’interno del gruppo: • confusione di ruoli; • disuguaglianze nei carichi di lavoro; • conflittualità; • disinformazione sulle decisioni prese dal vertice; • trattamenti differenziati. Questi sono alcuni elementi da tenere in considerazione da parte delle figure impegnate nell’attività di gestione perché possono essere dannosi all’attività stessa. È essenziale dunque: • definire preventivamente e con chiarezza ruoli e posizioni; • stabilire delle regole; • coinvolgere il gruppo fornendo informazioni attraverso riunioni o semplici e rapide comunicazioni; • agire sulla motivazione del singolo componente facendone emergere le potenzialità individuali. GESTIRE LE SITUAZIONI PROBLEMATICHE

LA FIGURA PROFESSIONALE

Unità didattica 1 Gestire le situazioni problematiche


Perché il lavoro d’équipe funzioni senza “incepparsi” deve esserci in primo luogo una suddivisione chiara dei ruoli.

Una comunicazione frequente ed efficace contribuisce a mantenere alta la motivazione tra i componenti del gruppo.

Da parte dei singoli componenti si avranno i migliori risultati se essi saranno: • presenti e impegnati nel proprio ruolo; • competenti; • meticolosi; • disponibili allo scambio di opinioni ed informazioni. Gestire e partecipare effettivamente ad un gruppo di lavoro non è cosa semplice: è necessario saper ascoltare le opinioni altrui, stando attenti a cosa e come si discute; occorre essere pronti al confronto e accettare le critiche; controllare le emozioni e cercare di acquisire la capacità di affrontare situazioni non prevedibili. Il lavoro di gruppo dimostra la propria efficacia quando bisogna risolvere un problema: questo perché ciò che un individuo comunica stimola altre idee e nuovi punti di vista, portando più velocemente alla soluzione (problem solving).

1.2

Nei rapporti con la clientela

L’albergo ed il ristorante sono tipi di azienda il cui, più che altrove, è il personale che “fa” il prodotto: ecco quindi l’importanza, da parte di ciascuno, di comprendere quali siano le proprie responsabilità all’interno dell’azienda stessa. Fornire un servizio, infatti, non significa solo possedere un bagaglio tecnico, ma consiste in un insieme di tatto, di calore, di simpatia, di cordialità e di buon IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO


Se un cliente ha un reclamo da presentare, occorre interrompere ciò che si sta facendo e prestargli la massima attenzione.

Nella maggior parte dei casi il cliente insoddisfatto non comunica il suo scontento e passa alla concorrenza. “Se un cliente soddisfatto ne fa venire altri tre, uno scontento ne fa perdere altri quattro”, dice un’antica massima del Savoy di Londra. Saper gestire un reclamo significa aiutare il cliente a trasformare la sua insoddisfazione in riconoscimento della vostra affidabilità. È importante dunque comprendere, prima che sia troppo tardi, se c’è qualcosa che lascia insoddisfatto il vostro ospite. Se si vuole riuscire a gestire con successo un reclamo, ecco alcune regole da seguire: 1. Prestate attenzione a chiunque vi faccia un reclamo, anche nel caso in cui pensate stia esagerando. Il cliente esige attenzione e considerazione. 2. Ascoltate attentamente interrompendo all’istante quello che state facendo. 3. Evitate di cercare i colpevoli, utilizzando frasi come “Mi dispiace, ma non sono io che me ne occupo”: contribuirebbe soltanto a peggiorare la situazione. 4. Non mettete in dubbio le affermazioni del cliente con commenti del tipo “Guardi che non è possibile, lei si sbaglia!”. Cercate invece di intervenire per risolvere il problema, rassicurando il cliente con frasi come “Sono dispiaciuto dell’accaduto”,“Provvedo subito”. 5. Riformulate quanto il cliente vi ha detto per essere certi di aver compreso il problema; servirà a voi chiarirvi le idee e ad entrambi per dare la giusta dimensione al reclamo. 6. Individuate il motivo del reclamo considerando tutte le circostanze; esso può essere ingigantito se il cliente è dell’umore sbagliato. Anche nel caso in cui il cliente avesse torto, evitate di rimarcare il suo errore. 7. Scegliete la soluzione più giusta coinvolgendo il cliente nella ricerca della soluzione. 8. Comunicate il reclamo alle persone coinvolte e alla direzione, per prevenire futuri inconvenienti. Il cliente solitamente ricorda più facilmente la persona del luogo, perciò se ha incontrato qualcuno pronto a gestire un suo problema non lo dimenticherà.

GESTIRE LE SITUAZIONI PROBLEMATICHE

LA FIGURA PROFESSIONALE

senso che, a loro volta, influenzano anche l’efficienza e la professionalità. È vero che la soddisfazione di un cliente è in parte determinata dalla prima impressione generale in cui contano l’ambiente e l’estetica, ma è altresì vero che la sensibilità del cliente è particolarmente acuta verso cordialità e cortesia, aspetti dovuti solo a comportamenti umani. Questa capacità di entrare in sintonia con lo stato d’animo e i desideri del cliente tuttavia non è frutto di insegnamenti ma si acquisisce soltanto con l’esperienza. Costumer is king, “il cliente ha sempre ragione”: questo principio di antichissima data è tuttora il punto di riferimento della professionalità e della capacità di porgere il servizio. Le situazioni più complesse si presentano quando ci si trova davanti ad un cliente insoddisfatto: se non si prende nella giusta considerazione un reclamo si perde l’opportunità di recuperare la fiducia del cliente.


Unità didattica 2 Trovare lavoro

Obiettivi:

Conoscenze

Competenze-abilità

• Conosce il curriculum vitae. • Conosce i modi di proporsi per la ri-

• Sa scrivere il proprio curriculum. • È in grado di sostenere un colloquio

• Conosce le tecniche di comunicazione.

• Sa scrivere una lettera di presenta-

cerca di un lavoro.

2.1

telefonico. zione.

Come proporsi

Dalla teoria alla pratica: potrebbe essere questo il “titolo” di quel delicato momento in cui, dopo anni di studio e di tirocinio, ci si affaccia finalmente al mondo del lavoro. È importante farlo con il piede giusto, per saper val e tutte le possibilità che il mercato offre; perciò il primo, fondamentale passo è: informarsi. Tenere gli occhi aperti, insomma, non solo per quel che riguar proprio ambito territoriale ma anche le altre realtà, anche all’estero; i mezzi di informazione oggi di certo non mancano. Frequentare spesso le pagine di guide turistiche, giornali specializzati e Internet, ma anche partecipare a meeting, corsi, forum cercando di allargare il proprio giro di conoscenze nel settor dare modo di venire a conoscenza di molte notizie utili.

Primo, sapere ciò che si vuole Prima di tutto occorre avere le idee chiare sui propri obiettivi: fare un esame serio, onesto e completo su quel che si vuole ottenere, quali sono le caratteristiche personali e professionali necessarie, quel che si è disposti a fare oppure no (una carriera di un certo tipo, ad esempio, potrebbe richiedere trasferimenti in altre città o soggiorni all’estero); è utile disegnare un ipotetico percorso per tappe intermedie, e individuare quali saranno, per giungere a quel traguardo, i passi necessari da fare entro un anno, entro cinque anni, entro dieci. Sapere ciò che si vuole è fondamentale per evitare, per quanto possibile, di perdere tempo (e di farlo perdere ad altri); in ogni caso, ambire a migliorare la propria posizione ed essere disponibili ad imparare sempre sono due “motori” importanti per selezionare le proposte, cercando di individuare le più qualificate: saranno quelle che metteranno le basi per una carriera di successo. IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO


2.2

Redigere un curriculum

Il “caposaldo” per proporre la propria candidatura è compilare il curriculum vitae. Esso deve contenere tutti i dati utili al potenziale datore di lavoro per sapere chi siamo e quali sono state e sono attualmente le nostre esperienze e competenze. Per la stesura del curriculum è importante essere completi, chiari e sintetici. Evitare in ogni caso di cadere in errori abbastanza comuni, quale la tentazione di dare di sé un ritratto troppo “alto”, omettere al contrario dati importanti, oppure essere prolissi: sono fondamentali la correttezza e la sincerità, cercando di fornire un’immagine professionale senza diluire i contenuti con lungaggini controproducenti. Dal punto di vista estetico deve presentarsi ordinato, senza errori, gradevole da leggere, scritto a macchina o al computer, su carta bianca in formato A4. Gli elementi essenziali da inserire riguardano:

Le caratteristiche di un buon curriculum sono la sincerità, la sintesi e una presentazione ordinata e gradevole.

TROVARE LAVORO

Dati anagrafici: nome e cognome, luogo e data di nascita, indirizzo, numero di telefono, stato civile, posizione nei confronti del servizio militare per gli uomini, cittadinanza. Una foto di buona qualità non è obbligatoria, ma gradita. Titoli di studio e corsi di specializzazione: generalmente l’elenco dei titoli conseguiti è posto in ordine cronologico partendo dal più recente e andando all’indietro. Corsi, tirocini, seminari, sono da indicare in questa parte solo se sono attinenti alla figura per cui ci si candida, specificandoli sotto la voce “Corsi di specializzazione”. Esperienze professionali: si suggerisce anche in questa parte di seguire l’ordine cronologico, partendo dalla più recente e andando all’indietro; inoltre è bene menzionare solo quelle esperienze che hanno attinenza con la figura richiesta. Per ogni posizione che si ricopre o che si è ricoperta indicare le mansioni, l’area di responsabilità e il nome dell’azienda, la città e il periodo. Conoscenze linguistiche: le lingue conosciute vanno indicate secondo l’ordine decrescente di padronanza indicando il grado di dominio nella forma scritta, letta, parlata, considerando che: • Madrelingua: indica il pieno dominio della lingua letta, scritta e parlata; • Ottimo: indica la capacità di conversare di qualunque argomento e di scrivere e leggere senza difficoltà e senza errori; • Buono: indica la capacità di leggere testi di una certa complessità, di sostenere una conversazione, di scrivere con l’aiuto di un dizionario; • Discreto: indica una sufficiente capacità di esprimersi e di capire un interlocutore, oltre che di comprendere testi più semplici; • Scolastico: indica la conoscenza dei rudimenti della lingua, che permettono una comprensione e una capacità di spiegarsi a livello elementare. Conoscenze informatiche: indicare i programmi applicativi e di navigazione conosciuti. Disponibilità: indicare se si è disponibili a trasferte, trasferimenti, turni, part-time, corsi di aggiornamento, ecc.

LA FIGURA PROFESSIONALE

Con mentalità aperta, disponibilità alle situazioni nuove e mettendo in conto qualche difficoltà, senza perdersi d’animo: se saremo seri e determinati troveremo senz’altro l’azienda che fa per noi.


Altre competenze: si indicano qui eventuali altre competenze (la patente di guida di cui si è in possesso, ad esempio). Altre informazioni: in questo paragrafo vanno menzionate le informazioni utili a completare il proprio profilo personale ma che non sono indispensabili per la candidatura: interessi, hobby, eventuali attività di volontariato, ecc. Referenze: inserire eventuali referenze purché siano veritiere e verificabili. MOLTO IMPORTANTE è aggiungere alla fine del curriculum la seguente dicitura: “Si autorizza il trattamento dei dati personali in conformità al D. Lgs. 196/2003”. Un esempio di impaginazione di curriculum potrebbe essere il seguente.

CURRICULUM VITAE Dati personali (Nome)

...............................................................................................

(Cognome) ........................................................................................ Luogo e Data di nascita ............................................................... Indirizzo

.............................................................................................

FOTO (facoltativa)

Telefono ............................................................................................. Tel. cellulare ...................................................................................... Indirizzo e-mail ................................................................................ Nazionalità ........................................................................................ Stato civile

........................................................................................

Studi e formazione professionale • 2001-2003 Diploma di Maturità di Tecnico dei Servizi Ristorativi (Votazione 90/100) • 1998-2001 Qualifica di Operatore dei Servizi di sala (Votazione 90/100) Corsi di specializzazione Esperienze lavorative/ Stages • 2002-2003 Stage durante il 5° anno scolastico presso Ristorante Aquila d’Oro – Alessandria – Chef de rang; • 2002: 15 giugno – 5 settembre (Stagione estiva) Hotel Restaurant La Maison du Roi – Cannes – Chef de rang; • 2001-2002: Stage durante il 4° anno scolastico presso Vineria Il Grappolo – Cuneo (Commis Sommelier); • 2001: 10 giugno – 31 agosto (Stagione estiva) Hotel Ristorante Lo Scoglio – Alassio (Chef de rang); • 2000-2001: Stages durante il 3° anno scolastico presso: Ristorante Il Papavero – Caraglio (Chef de rang); Ristorante La Genzianella – Limone Piemonte (Chef de rang); • 2000: 15 giugno – 31 agosto (Stagione estiva) Hotel Ristorante Lo Stambecco – Cervinia (Commis de rang);

• 1999-2000: Stages durante il 2° anno scolastico presso: Ristorante Da Gigi – Cuneo (Commis de rang); Hotel Ristorante Il Tulipano – Alba (Commis de rang). Conoscenze linguistiche • Inglese: buono • Tedesco: discreto Competenze informatiche • Padronanza dei programmi Microsoft Word ed Excel, Internet e posta elettronica. Altre competenze • Patente di guida B autoveicoli. Interessi • Viaggi, sport. Referenze • Il direttore dell’Hotel Hotel Ristorante Lo Stambecco – Cervinia; • Il maître del Ristorante Ristorante Aquila d’Oro – Alessandria.

Si autorizza il trattamento dei dati personali in conformità al D. Lgs. 196/2003.

IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO


Chiedendo informazioni per telefono sulla struttura a cui intendiamo indirizzare la nostra candidatura è importante annotarsi subito i dati richiesti, per non incorrere in dimenticanze o imbarazzanti errori.

La lettera di accompagnamento

Le occasioni in cui è necessario presentare un curriculum sono: • autocandidatura spontanea; • risposta ad un’inserzione; • dopo un primo contatto telefonico, in vista di un colloquio. Naturalmente il curriculum non andrà inoltrato al destinatario da solo, senza qualche riga di accompagnamento: vi si allegherà infatti una lettera, nella quale si indicheranno brevemente le ragioni per le quali stiamo spedendo il curriculum, e precisando per quale ruolo ci sia vuole candidare. La lettera di accompagnamento deve essere innanzitutto ordinata, chiara e sintetica (non più di mezza pagina dattiloscritta) senza ripetere, se non per sommi capi, quanto indicato nel curriculum che verrà allegato. In ogni caso, la lettera deve essere così presentata: • intestazione: generalmente posizionata in alto a sinistra, vi si indicano nome, cognome, indirizzo di chi scrive; • destinatario: nella parte destra della lettera, nome e dati dell’azienda, e, se possibile, nome e cognome della persona a cui la lettera è destinata; • data: in alto a sinistra, sotto l’intestazione e il destinatario; testo della lettera; • • firma: in basso a destra, si aggiungeranno nome e cognome (il nome va messo per primo, poi il cognome). Subito sotto, si firmerà, a mano e sempre in originale, la lettera. È senz’altro preferibile, come si diceva, avere l’opportunità di indirizzarla ad una persona precisa, specificandone il nome, il cognome e il ruolo; nulla vieta, se non se ne conoscono gli estremi, di telefonare prima alla struttura stessa spiegando che si intende inoltrare una proposta di assunzione o di collaborazione e chiedere a chi esattamente debba essere indirizzata; questo ci assicurerà del fatto che la nostra lettera andrà nelle mani della persona giusta, dando nel contempo un’immagine più “personalizzata” della nostra candidatura. In mancanza di questi dati, si potrà indirizzare genericamente “alla c.a. (cortese attenzione) del Responsabile della selezione del personale” dell’azienda, oppure “alla c.a. del Signor Direttore Ristorante XY”, ecc. Nel testo della lettera, occorrerà: • presentarsi e dichiarare la ragione per la quale si scrive; • descrivere in breve esperienze di lavoro, competenze e titoli scolastici conseguiti; • fornire ogni informazione che aiuti l’interlocutore a capire che voi siete la figura adatta per ricoprire quella posizione; • fare riferimento al CV allegato; • esprimere il desiderio di ottenere un colloquio; • ricordare di chiudere con la formula di saluto del tipo “Ringraziandola per l’attenzione…” oppure “In attesa di incontrarla personalmente…”; in questo modo ci si mostra motivati e sicuri delle proprie scelte. La lettera andrà scritta a macchina o al computer, e non dovrà mai essere inviata in fotocopia ma sempre in originale, con la firma in calce. Se l’occasione della lettera è la risposta a un’inserzione, sulla busta, oltre all’indirizzo riportato sul giornale, andrà scritto il numero di riferimento dell’annuncio stesso. All’interno, si farà riferimento all’annuncio con testata e data del giornale su cui è comparso l’annuncio. Qui di seguito vediamo alcuni esempi di lettera di accompagnamento.

TROVARE LAVORO

LA FIGURA PROFESSIONALE

2.3


1° esempio: autocandidatura spontanea Francesco Bianchi Via Roma 60 12100 CUNEO

Spett.le HOTEL RISTORANTE XX Piazza Duomo 123 20100 MILANO Alla c.a. F&B manager Sig. Alfredo Rossi

Cuneo, 1 Settembre 2004 Egregio Signor Rossi, invio con la presente richiesta di colloquio: desidero infatti presentare la mia candidatura a lavorare presso la vostra Azienda. In relazione a tale richiesta, dichiaro di essere in possesso del diploma di Maturità di Tecnico dei Servizi Ristorativi, conseguito il 30 Giugno 2004 con votazione 90/100. Nel curriculum vitae, che allego, troverà il profilo completo del mio corso di studi e delle esperienze lavorative maturate parallelamente. In attesa di un cortese riscontro, ringrazio per l’attenzione. Distinti saluti, All.ti: 1 (curriculum vitae)

Francesco Bianchi (firma) ........................................

2° esempio: risposta a un’inserzione Marco Rossi Via Cavour, 4 46100 Bologna

Ristorante “Belle Epoque” Via Cavour 21 47900 Rimini Alla c.a. del direttore Sig. Giovanni Verdi

Bologna, 4 marzo 2005 Oggetto: vs. annuncio n. 434 Corriere della Sera 25.02.05 Egregio Direttore, Facendo riferimento all’annuncio comparso sul Corriere della Sera del 25 febbraio u.s., desidero proporre la mia candidatura per la figura di commis de rang stagionale. Ho 20 anni, sono celibe e in possesso di diploma conseguito presso l’Istituto Professionale per i Servizi alberghieri e della ristorazione XXY di XYZ; ho già lavorato per due stagioni consecutive ricoprendo questo ruolo presso il ristorante XX di Riccione (RN), il cui direttore, signor XX YY, potrà senz’altro fornirLe le referenze che mi riguardano. Parlo un buon inglese e un discreto tedesco, e sono sinceramente motivato ad ampliare le mie conoscenze e conoscere nuove realtà lavorative per crescere e perfezionarmi professionalmente. Allego il mio curriculum augurandomi sia di Suo interesse, e sarei lieto di poterla incontrare personalmente per un colloquio preliminare. RingraziandoLa per il tempo e l’attenzione che mi ha accordato, Le porgo i miei più cordiali saluti Marco Rossi

All.ti: 1 (curriculum vitae)

(firma) ........................................

IL PROFESSIONISTA E IL MONDO DEL LAVORO









КУХОННАЯ ТЕХНИКА

• GLI ELETTRODOMESTICI DA CUCINA

il forno da microonde иль фо2рно да микроо2ндэ микроволновая печь

il bollitore иль боллито2рэ электрический чайник

il tostapane иль тостапа2нэ тостер

il recipiente иль рэчипье2нтэ чаша il coperchio иль копэ2ркьё крышка

la lama ла ла2ма нож

il robot da cucina иль ро2бот да кучи2на кухонный комбайн

il frullatore иль фруллато2рэ блендер

la macchina da caffè ла ма2ккина да каффэ2 кофемашина il frigorifero иль фригори2ферро холодильник

la mеnsola ла мэ2нсола полка

il fabbricaghiaccio иль фаббрикагья2ччо отделение для льда

il congelatore иль конджелато2рэ морозильная камера

il cassetto per la verdura иль кассэ2тто пэр ла вэрду2ра отделение для овощей il frigocongelatore иль фригоконджелото2рэ холодильник с морозильной камерой la vaporiera

ла вапорье2ра пароварка il lavastoviglie

иль лавастови2лье посудомоечная машина

lo spremifrutta

ло спрэмифру2тта соковыжималка



il principe dolcissimo Geraldina si precipita nella cucina reale. − Cuoco, aiutami a fare un principe di zucchero! − ordina. Il cuoco si mette subito al lavoro. Zucchero, zucchero… E poi: farina, uova e latte! Geraldina e il cuoco per tutto il giorno mescolano, rimpastano e rigirano e, infine, ottengono una pasta ben soda alla quale danno forma di uomo. Un uomo con piedi e mani di marzapane, due mandorle per occhi, due bucce d’arancia per labbra e tanti rotoli di liquirizia per capelli! − È bellissimo! – dice Geraldina soddisfatta. − Ora lo vesto e lo presento a mio padre il re. F. Moodie, Il principe di zucchero, Arka

Leggere per...

COMPRENDERE

Gli elementi del testo

²¢¥²¼ ­ ¢®¯°®±»

Chi è la protagonista? .................................................................. Chi è l’altro personaggio? .................................................................. In quale luogo si svolge la storia? ..................................................................

GRAMMATICA Il soggetto

¯®«­¨ ¯°®¯³±ª¨ ±³¹¥±²¢¨²¥«¼­»¬¨ ¨§ ²¥ª±² . ......................................................... si precipita in cucina. ......................................................... si mette subito al lavoro. ........................................................................................... mescolano e ottengono una pasta ben soda.


as io ia

g i ag t v Un fan nella

CUOCO MINESTRONE

C’era una volta un cuoco famoso che e era soprannominato “Minestrone” per la a sua abilità nel mettere cento ingredienti diversi in ogni pietanza che preparava. Una volta il re lo mandò a chiamare e gli disse: – Minestrone, ascoltami bene. Tra qualche giorno al castello ci sarà à una cena molto importante. Devi assolutamente solutamente preparare qualcosa di originale, un piatto che lasci tutti a bocca aperta. Mi hai ai capito? Devono rimanere tutti a bocca aperta! a! Il giorno della festa il cuoco si mise al lavoro con tutto l’impegno di cui era capace: e: era così concentrato che nemmeno si accorse che Pussy, il suo gatto, aveva urtato un barattolo lo appoggiato sulla mensola. Quando giunse il momento mento del piatto speciale, tutti gli ospiti, appena portato tato il cucchiaio alla bocca, rimasero a bocca aperta!! Eh, già, perché eneva peperoncino il barattolo rovesciato da Pussy conteneva rosso e piccante. be voluto cacciare via A quel punto il re si infuriò e avrebbe il povero cuoco, ma Minestrone gli ricordò: – Maestà, to che facesse rimanere in fondo voi avevate chiesto un piatto tutti… A BOCCA APERTA, e così è stato! tato! Allora il re scoppiò a ridere e perdonò nò Minestrone che, da quella sera, fu chiamato “Cuoco Peperoncino”. AA.VV., La fiaba corre sul filo, SEI


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DzȖȆȉȖȠ ȑȄ ȆȒȓȔȒȕȟ Perché il protagonista di qu questo racconto viene chiamato “Minestrone”? ............................................ ......................................................................... ............................................................................................................................... ................................................................................................... ............................................................................................................................... ...................................................................................................

Che cosa chiede il re al cuo cuoco? ............................................................................................................................... ................................................................................................... ............................................................................................................................... ...................................................................................................

Quale imprevisto succede m mentre il cuoco è al lavoro?

................................................... .......................

................................................................................................... ............................................................................................................................... ................................................................................................... ...............................................................................................................................

Per quale motivo tutti gli os ospiti rimangono “a bocca aperta”? aperta” ............................................................................................................................... ................................................................................................... ............................................................................................................................... ...................................................................................................

Perché il re non caccia via iil cuoco? ............................................................................................................................... ................................................................................................... ............................................................................................................................... ...................................................................................................

Da quella sera come viene c chiamato il cuoco?

............................................................................................ ................................................................



Il Bosco Fatato Avventura n° 1

In questo kit troverete: ¾ La casa degli gnomi per la collezione “Piccolini Time”

¾ La ricetta “Cestini di Mini Pipe”

¾ I consigli di Piccolini per un’atmosfera fatata

¾ Gli gnomi del bosco da costruire con i bambini


- ATTIVITÀ -

Ritaglia la tua decorazione


- COLLEZIONE PICCOLINI TIME -

Come costruire la casa degli gnomi Procedimento: 1

Aprite la confezione di Mini Pipe Rigate Piccolini scollando delicatamente lo spigolo posteriore destro e tagliate via le linguette superiori e inferiori della scatola.

2

Ritagliate le 4 facciate che raffigurano l’esterno delle casa degli gnomi che trovate nel kit (immagini A, B, C e D); con un taglierino create un buco all’altezza della finestra.

3

Fate poi lo stesso con le facciate che raffigurano l’interno della casa (immagini E, F, G e H): ritagliate le 4 facciate e con un taglierino create un buco all’altezza della finestra.

4

Incollate le facciate che raffigurano l’esterno della casa sui lati esterni della confezione, seguendo l’ordine che vedete qui a lato. A

5

B

C

D

Fate poi lo stesso con le facciate che raffigurano l’interno della casa, incollandole sui lati interni della confezione nell’ordine che vedete qui a fianco. E

F

G

H

La collezione è pensata su misura per i pack Piccolini Barilla ma è possibile usare un qualunque cartone di riciclo. Utilizzare la confezione dei Piccolini Barilla solo quando la pasta è stata completamente consumata. Non riutilizzare le confezioni una volta che sono state usate per le attività proposte nel kit. Le forbici da utilizzarsi per le operazioni di ritaglio devono avere la punta arrotondata e devono essere idonee all'utilizzo da parte dei bambini. Utilizzare esclusivamente colla stick del tipo che si trova nelle normali cartolerie.


- COLLEZIONE PICCOLINI TIME -

1

Ritaglia la tua decorazione

2

Incollala sulla confezione Piccolini


- COLLEZIONE PICCOLINI TIME -

1

Ritaglia la tua decorazione

2

Incollala sulla confezione Piccolini


- COLLEZIONE PICCOLINI TIME -

1

Ritaglia la tua decorazione

2

Incollala sulla confezione Piccolini


- COLLEZIONE PICCOLINI TIME -

1

Ritaglia la tua decorazione

2

Incollala sulla confezione Piccolini


- CONSIGLI -

Come rendere magica la tua serata in famiglia! Dimenticatevi del cellulare e dedicate il vostro tempo alla vostra famiglia costruendo insieme il primo pezzo della collezione Piccolini Time: la casa a forma di fungo! Coinvolgete i bambini nella preparazione della ricetta : si divertiranno e si sentiranno importanti! Potete fargli spargere il parmigiano nelle padelle, fargli versare il sugo nella pentola e infine guarnire il piatto con il prezzemolo! Create con i bambini gli gnomi di carta in modo da aiutarli nelle parti difficili o più pericolose, ad esempio l’uso delle forbici per i più piccoli. Ora che avete mangiato tutti insieme e avete costruito i personaggi e l’ambientazione non vi resta che… dare sfogo alla fantasia inventando una storia fatata insieme ai vostri bambini!


- STORICETTA -

Le operazioni che coinvolgono l'utilizzo di acqua calda, fiamme, fonti di calore e utensili da cucina devono essere effettuate da un adulto.


- ATTIVITĂ€ -

Come costruire gli gnomi del bosco Procedimento: 1

Stampate e ritagliate le fascette con la faccia degli gnomi che trovate nel kit.

2

Arrotolate ogni fascetta in modo da formare un cilindro e fermatelo con colla o scotch.

3

Ritagliate i cerchi di carta che formeranno i cappelli e piegateli leggermente, in modo da far combaciare la linguetta con il lembo opposto.

4

Fermate ogni cappello con della colla o dello scotch.

5

Appoggiate i cappelli sui cilindri ed ecco pronti i vostri gnomi!

Le forbici da utilizzarsi per le operazioni di ritaglio devono avere la punta arrotondata e devono essere idonee all'utilizzo da parte dei bambini. Utilizzare esclusivamente colla stick del tipo che si trova nelle normali cartolerie.



УРОВЕНЬ B2

SPIEGAZIONE DI VOCI CHE ESSENDO DEL VOLGARE TOSCANO NON TUTTI INTENDEREBBERO Bianchire. Vedi imbiancare. Bietola. Erba comune per uso di cucina, a foglie grandi lanceolate, conosciuta in alcuni luoghi col nome di erbe o erbe e. Caldana. Quella stanze a sopra la volta del forno, dove i fornai me ono a lievitare il pane. Carnesecca. Pance a del maiale salata. Cipolla. Parlando di polli, vale ventriglio. Costole a. Braciuola colla costola, di vitella di la e, di agnello, di castrato e simili. Cotole a. Parola francese di uso comune per indicare un pezzo di carne magra, ordinariamente di vitella di la e, non più grande della palma di una mano, ba uta e s acciata, panata e dorata. Crema pas ccera. Crema con la farina onde riesca meno liquida. Fagiuoli sgrana . Fagiuoli quasi giun a maturazione e leva freschi dal baccello. Farina d'Ungheria. È farina di grano finissima che trovasi in commercio nelle grandi ci à. File o. Muscolo carnoso e tenero che resta so o la groppa dei quadrupedi; ma per estensione, dicesi anche della polpa dei pesci e dei vola li. Fra agliaio. Venditore di fra aglie. Fra aglie. Tu e le interiora e le cose minute dell'animale macellato. Fume o. Liquore cori estra o di anaci chiamato mistrò in alcune provincie d'Italia. Imbiancare. Lessare a metà. Lardatoio. Arnese di cucina per lo più di o one in forma di grosso punteruolo per steccare la carne con lardone o prosciu o. Lardo. Stru o di maiale che serve a vari usi, ma più che altro per friggere. (A Napoli nzogna). Lardone. Falda grassa e salata della schiena del maiale. Lardo vergine. Lardo non ancora adoperato. Lune a o mezzaluna. Arnese di ferro tagliente dalla parte esteriore ad uso di cucina per tritare carne, erbe o simili, fa o a foggia di mezza luna, con manichi di legno alle due estremità. Ma erello. Legno lungo circa un metro e ben rotondo, col quale si spiana e si asso glia la pasta per far tagliatelle od altro. Mestolo. Specie di cucchiaio di legno, pochissimo incavato e di lungo manico, che serve a rimestar le vivande nei vasi da cucina. Odori o mazze o guarnito. Erbaggi odorosi, come carota, sedano, prezzemolo, basilico, ecc. Il mazze o si lega con un filo. Panare. Involgere pezze di carne, come sarebbero le cotole e od altro, nel pangra ato prima di cuocerli. Pasto. Polmone dei quadrupedi. Pietra. Rognone, arnione. Sauté. Così chiamasi con nome francese quel vaso di rame in forma di cazzaruola larga, ma assai più bassa,


con manico lungo, che serve per friggere a fuoco lento. Scaloppe o scaloppine. Fe e di carne magra di vitella piccole, ben ba ute e co e senza dorarle. Spianatoia. Asse di abete larga e levigata sopra la quale si lavorano le paste. In alcuni luoghi, fuori della Toscana, si chiama impropriamente tagliere; ma il tagliere è quell'arnese di legno, grosso, quadrilatero e col manico, sul quale si ba e la carne, si trita il ba uto, ecc. Staccio. Lo staccio da passar sughi o carne pestata è di crino nero doppio o di so l filo di ferro e molto più rado degli stacci comuni. Tagliere. Vedi Spianatoia. Tritacarne. Ho ado ato anch'io, nella mia cucina, questo strumento che risparmia la fa ca di tritare col coltello e pestar nel mortaio la carne. Vassoio. Pia o di forma ovale sul quale si portano le vivande in tavola. Vitella o carne di vitella. Carne di bes a grossa, non invecchiata nel lavoro. Nell'uso comune la confondono col manzo. Zucchero a velo. Zucchero bianco pestato fine e passato per uno staccio di velo. Zucchero vanigliato. Zucchero biondo a cui è stato dato l'odore della vainiglia. Sento che alcuni trovano qualche difficoltà a raccapezzarsi per la misura dei liquidi. Davvero che questo si chiamerebbe affogare in un bicchier d'acqua. Per bacco baccone!... comperate il misurino bollato del decilitro e con esso troverete tu e le misure di capacità segnate in questo volume. La misura del decilitro corrisponde a 100 grammi di liquido. Tre decilitri fanno un bicchiere comune, misura di cui qualche volta mi servo.


POTERE NUTRITIVO DELLE CARNI Prima di entrare in materia, credo opportuno, senza pretendere di essere scien ficamente esa o, di porre qui in ordine decrescente per forza di nutrizione, le carni di diversi animali. 1° Cacciagione, ossia selvaggina di penna e piccione. 2° Manzo. 3° Vitella. 4° Pollame. 5° Vitella di la e. 6° Castrato. 7° Selvaggina di pelo. 8° Agnello. 9° Maiale. 10° Pesce. Ma questo prospe o può dare argomento a molte obiezioni, perocché l'età, l'ambiente in cui gli animali vivono, e il genere di alimentazione, possono modificare sensibilmente la natura delle carni, non solo tra individui della stessa specie, ma render vani in parte gli apprezzamen addo tra le specie diverse. La vecchia gallina, ad esempio, fa un brodo migliore del manzo, e il montone, che si pasce delle erbe aroma che delle alte montagne, può dare una carne più saporita e sostanziosa di quella della vitella di la e. Tra i pesci poi ve ne ha alcuni, fra i quali il carpione (specie di trota), che nutriscono quanto, e più, dei quadrupedi.

FRUSTATA Il mondo ipocrita non vuoi dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio. Il Panan dice: Tu e le società, tu e le feste Cominciano e finiscono in pappate, E prima che s'accomodin le teste Voglion esser le pance accomodate. I pre che non son dei meno accor , Fan dieci miglia per un desinare. O che si faccia l'uffizio dei mor , O la festa del santo tolare, Se non c'è dopo la sua pappatoria Il salmo non finisce con la gloria.


BRODI, GELATINA E SUGHI 1. I1. BRODO Lo sa il popolo e il comune che per o enere il brodo buono bisogna me ere la carne ad acqua diaccia e far bollire la pentola adagino adagino e che non trabocchi mai. Se poi, invece di un buon brodo preferiste un buon lesso, allora me ete la carne ad acqua bollente senza tan riguardi. È noto pur anche che le ossa spugnose danno sapore e fragranza al brodo; ma il brodo di ossa non è nutriente. In Toscana è uso quasi generale di dare odore al brodo con un mazze no di erbe aroma che. Lo si compone non con le foglie che si disfarebbero, ma coi gambi del sedano, della carota, del prezzemolo e del basilico, il tu o in piccolissime proporzioni. Alcuni aggiungono una sfoglia di cipolla arros ta sulla brace; ma questa essendo ventosa non fa per tu gli stomachi. Se poi vi piacesse di colorire il brodo all'uso francese, non avete altro a fare che me ere dello zucchero al fuoco, e quando esso avrà preso il color bruno, diluirlo con acqua fresca. Si fa bollire per iscioglierlo completamente e si conserva in bo glia. Per serbare il brodo da un giorno all'altro durante i calori es vi fategli alzare il bollore sera e ma na. La schiuma della pentola è il prodo o di due sostanze: dell'albumina superficiale della carne che si coagula col calore e si unisce all'ematosina, materia colorante del sangue. Le pentole di terra essendo poco conduttrici del calorico sono da preferirsi a quelle di ferro o di rame, perché meglio si possono regolare col fuoco, fa a eccezione forse per le pentole in ghisa smaltata, di fabbrica inglese, con la valvola in mezzo al coperchio. Si è sempre creduto che il brodo fosse un o mo ed omogeneo nutrimento a o a dar vigore alle forze; ma


ora i medici spacciano che il brodo non nutrisce e serve più che ad altro a promuovere nello stomaco i sughi gastrici. Io, non essendo giudice competente in tal materia, lascierò ad essi la responsabilità di questa nuova teoria che ha tu a l'apparenza di ripugnare al buon senso.

2. BRODO PER GLI AMMALATI Un professore di vaglia che curava una signora di mia conoscenza, gravemente malata, le aveva ordinato un brodo fa o nella seguente maniera: “Tagliate magro di vitella o di manzo in bracioline so li e me etele distese una sopra l'altra in un largo tegame; salatele alquanto e versate sulle medesime tanta acqua diaccia che vi s ano sommerse. Coprite il tegame con un pia o che lo chiuda e sul quale sia mantenuta sempre dell'acqua e fate bollire la carne per sei ore con nue, ma in modo che il bollore appena apparisca. Per ul mo fate bollire forte per dieci minu e passate il brodo da un pannolino.” Con due chilogrammi di carne si o eneva così due terzi o tre quar di litro di un brodo di bel colore e di molta sostanza.

3. GELATINA Muscolo senz'osso (vedi n. 323), grammi 500. Una zampa di vitella di la e, oppure grammi 150 di zampa di vitella. Le zampe di due o tre polli. Due teste di pollo coi colli. Le zampe dei polli sbucciatele al fuoco e tagliatele a pezzi; poi me ete ogni cosa al fuoco in due litri d'acqua diaccia; salatela a sufficienza e fatela bollire, schiumandola, adagio adagio per se e od o o ore con nue, talché il liquido scemi della metà. Allora versate il brodo in una ca nella, e quando sarà rappreso levate il grasso della superficie; se non si rappiglia, rime etelo al fuoco per restringerlo di più, oppure aggiungete due fogli di colla di pesce. Ora la gela na è fa a, ma bisogna chiarificarla e darle colore d'ambra. Per riuscire a questo tritate finissima col coltello e poi pestatela nel mortaio, grammi 70 carne magra di vitella, me etela in una cazzaruola con un uovo e un dito (di bicchiere) d'acqua, mescolate il tu o ben bene e versateci la gela na diaccia. Non isme ete di ba erla con la frusta sul fuoco finché non avrà alzato il bollore, e poi fatela bollire adagio per circa ven minu , durante i quali assaggiate se sta bene a sale e datele il colore. A questo scopo basta che poniate in un cucchiaio di metallo non stagnato due prese di zucchero e un gocciolo d'acqua, lo teniate sul fuoco finché lo zucchero sia divenuto quasi nero, versandolo poi a pochino per volta, onde avere la giusta gradazione del colore, nella gela na bollente. Alcuni ci versano anche un bicchierino di marsala. Ora, prendete un asciugamano, bagnatelo nell’acqua, strizzatelo bene e pel medesimo passate la de a gela na, ancora ben calda senza spremere e versatela subito negli stampi; d'estate, qualora non si rappigli bene, ponete ques sul ghiaccio. Quando la vorrete sformare, passate leggermente intorno agli stampi un cencio bagnato nell'acqua bollente. Il bello della gela na è che riesca chiara, non dura, trasparente e del colore del topazio. Essa ordinariamente si serve col cappone in galan na o con qualunque altro rifreddo. È poi un o mo alimento per gli ammala . Se prendesse l'agro, per non averla consumata presto, rime etela al fuoco e fatele spiccare il bollore. Anche il brodo comune si rende limpido nella stessa maniera od anche colla carne soltanto.

4. SUGO DI CARNE La Romagna, che è a due passi dalla Toscana, avendo in tasca la Crusca, chiama il sugo di carne brodo scuro, forse dal colore, che ra al marrone. Questo sugo bisognerebbe vederlo fare da un bravo cuoco; ma spero vi riuscirà, se non squisito, discreto almeno, con queste mie indicazioni.


Coprite il fondo di una cazzaruola con fe ne so li di lardone o di carnesecca (quest'ul ma è da preferirsi) e sopra alle medesime trinciate una grossa cipolla, una carota e una costola di sedano. Aggiungete qua e là qualche pezze o di burro, e sopra ques ingredien distendete carne magra di manzo a pezze o a bracioline. Qualunque carne di manzo è buona; anzi per meno spesa si suoi prendere quella insanguinata del collo o altra più scadente che i macellari in Firenze chiamano parature. Aggiungere ritagli di carne di cucina, se ne avete, cotenne o altro, che tu o serve, purché sia roba sana. Condite con solo sale e due chiodi di garofani e ponete la cazzaruola al fuoco senza mai toccarla. Quando vi giungerà al naso l'odore della cipolla bruciata rivoltate la carne, e quando la vedrete tu a rosolata per bene, anzi quasi nera, versate acqua fredda quanta ne sta in un piccolo ramaiuolo, replicando per tre volte l'operazione di mano in mano che l'acqua va prosciugandosi. Per ul mo, se la quan tà della carne fosse di grammi 500 circa, versate nella cazzaruola un litro e mezzo di acqua calda, o, ciò che meglio sarebbe, un brodo di ossa spugnose, e fatelo bollire adagino per cinque o sei ore di seguito onde ristringere il sugo ed estrarre dalla carne tu a la sua sostanza. Passatelo poi per istaccio, e quando il suo grasso sarà rappreso, formando un grosso velo al disopra, levatelo tu o per rendere il sugo meno grave allo stomaco. Questo sugo, conservandosi per diversi giorni, può servire a mol usi e con esso si possono fare dei buoni pas cci di maccheroni. I colli e le teste di pollo spezzate, uni alla carne di manzo, daranno al sugo un sapore più grato. I res della carne, benché dissuga , si possono u lizzare in famiglia facendo delle polpe e.

5. SUGO DI CARNE CHE I FRANCESI CHIAMANO SALSA SPAGNUOLA Questo trovato culinario dal quale si o ene il lesso, un umido ed un buon sugo, mi sembra bene indovinato ed economico, imperocché si u lizza ogni cosa e il sugo può servire in tu quei pia in cui fa d'uopo. Prendete un chilogrammo, compreso l'osso o la giunta, di carne magra di manzo e da questa levatene grammi 400 tagliata in bracioline; col resto fate, come di consueto, il brodo con litri 1 1/2, a buona misura, di acqua. Coprite il fondo di una cazzaruola con fe ne di lardone e prosciu o e di alcuni pezze di burro, trinciateci sopra una cipolla e su questa collocate distese le bracioline. Quando la carne avrà preso colore, a fuoco vivo, dalla parte so ostante, bagnatela con un ramaiuolo del de o brodo, poi voltatela onde colorisca anche dall'altra parte, e dopo versate un altro ramaiuolo di brodo, indi condite con sale, un chiodo di garofano oppure nove o dieci chicchi di pepe contuso e un cucchiaino di zucchero. Versate ora tu o il resto del brodo, aggiungete una carota tagliata a fe e e un mazze o guarnito che può essere composto di prezzemolo, sedano e di qualche altra erba odorosa. Fate bollire adagio per circa due ore, poi levate le bracioline, passate il sugo e digrassatelo. Con questo potete bagnare la zuppa del n. 38 e servirvene per dar sapore ad erbaggi oppure, condensandolo con un intriso di farina di patate e burro, condire minestre asciu e. La farina di patate si presta meglio di quella di grano per legare qualunque sugo.

6. SUGO DI POMODORO Vi parlerò più avan della salsa di pomodoro che bisogna dis nguere dal sugo il quale dev'essere semplice e cioè di soli pomodori co e passa . Tu 'al più potrete unire ai medesimi qualche pezze o di sedano e qualche foglia di prezzemolo e di basilico quando crediate ques odori confacen al bisogno.



L i ng ue di soucer a Языки свекрови (или тёщи, в итальянском языке разницы нет), lingue di suocera. Называются они так, потому что, по итальянской пословице, у свекрови (тёщи) язык длинный и сладкий, в смысле, сладкоречивый. Данное печенье не едят на завтрак. Его едят в конце ужина, в качестве десерта, сопровождая его сладким десертным вином или ликёром. Данный вид печенья наиболее распространён в регионе Абруццо, где он пришёл из провинции Кьети, а также был принесён в Пьемонт, и теперь считается также пьемонтской типичной сладостью. ИНГРЕДИЕНТЫ: Обжаренный миндаль 150 г Мука из полбы, спельты 400 г Сахарный песок 300 г 4 яйца 100 г тёмного шоколада Сливочное масло 150 г Анис 1 ст. л . 3 ст.. л . пунша или фруктового некрепкого вина 1 ст. л . граппы или водки 1 пакетик ванилина

П Р И ГОТО В Л Е Н И Е: Измельчите шоколад в крупную крошку. Растопите масло на водяной бане. Взбейте масло с сахаром . Взбейте яйца отдельно , не слишком сильно тщательно, главное, чтобы желток смешался с белком. Добавьте в масляную смесь миндаль, шоколад , анис, муку, граппу ( водку), пунш ( вино), взбитые яйца и ванилин. Сформируйте плоские колбаски около десяти сантиметров длиной, шириной примерно 4-5 см . Смажьте сливочным маслом противень и нагрейте до 180°. Выложите на него колбаски. Выкладывайте их на большом расстоянии друг от друга, так как они потеряют во время выпечки форму, растекутся и станут более плоскими, пусть вас это не смущает. Выпекайте в теч ение 30 минут до золотистого цвета. Нарежьте колбаски тонкими ломтиками, прежде чем они полностью остынут. Под авайте со сл адким вином или ликёром .


Pitta ' m pi g l i at a и л и P i tt a ' nch i us a

Ингредиент

ы:

Дл я те ста: 50 0 г му к и т и п а 00 2 яйца 1 00 м л ол и в ко во го ма с ла 1 00 м л сл а д ко го дес ер тн о го ви н а 10 0 м л а п ел ь с ин о во го с о ка Д в е стол о в ы е лож ки сахарного п еска Р ю м ка сл а д ко го ап ельс и н о во го ликёра Щепотка ко р ицы И зм ел ь ч ё нна я выс у шен н ая цедр а 1 апельсина 1 пакетик р а з р ыхли теля Щепотка сол и Дл я на ч и нк и: 25 0 г м ёд а 20 0 г я де р гр е цких о р ехо в и ли с лад кого минд аля 20 0 г и з ю м а 60 г кед р о в ы х о р ехо в Поло в и на ч а йн о й лож ки п о р о шка гвоздики Ча йна я л ож ка ко р и цы Тер т а я цед р а 1 а п ельс и н а и 1 ли мона Р ю м ка сл а д ко го а п ельс и н о во го ликёра Гл уб о ка я к ру глая ф о р ма для вып е чки диаметром 27 - 2 8 см

Это типичный праздничный десерт Калабрии, родом из Сан-Джованни-ин-Фьоре, но широко распространенный по всей провинции Козенца. Блюдо родилось в XVIII веке. Первое упоминание о данном десерте вы можете найти в одном из нотариальных документов города Сан-Джованни-инФьоре, датируемого 1728 годом, брачном контракте. В документе говорится, что этот будет продолжаться до тех пор, пока: “.. на сладкое после обеда будет подаваться Pitta 'mpigliata, делающая жизнь новобрачных сладкой, как сама Pitta".


В городе Сан-Джованни-ин-Фьоре, уже несколько лет проводится мероприятие, посвящённое данному десерту, на котором каждый год устанавливается новый мировой рекорд самой длинной в мире pitta 'mpigliata.

скатайте её в рулетик. Она образует красивую розу. Сделайте то же самое с другими полосками. Поставьте одну в центр формы для выпечки, где у вас уже есть нижний слой теста и расположите другие розочки вокруг средней.

П р и гото вл е н ие:

Начинка для десерта начинает приготовляться за 2 дня до приготовления самого блюда! Измельчите все орехи ножом, добавьте предварительно замоченный и отжатый изюм, корицу, порошок гвоздики, цедру цитрусовых, ликёр, мёд и дайте настояться 2 дня. По истечении этого времени приготовьте тесто, просеивая муку вместе с разрыхлителем. Поместите муку горкой на рабочую поверхность и добавьте яйца, ликёр, вино, масло, 1 ложку сахара, соль, корицу, апельсиновый сок, апельсиновую цедру. Вымешивайте тесто, пока оно не станет гладким и однородным. Возьмите одну треть теста и выложите в форму для выпечки, разровняйте его так, чтобы получить тонкий лист, накрывающий снизу на 1 см бортики формы. Смажьте небольшим количеством меда и масла и посыпьте оставшейся ложкой сахара. Раскатайте остальную часть теста и нарежьте на семь полос шириной около 7 см и длиной около 30 см. Разместите по всей длине полос теста посередине готовую начинку. Сложите полосу пополам по длине, слепив два края и

Поднимающиеся края нижнего слоя прижмите по кругу к розам, прилепить как следует; в местах соприкосновения, для того, чтобы тесто слиплось как следует, можете помазать немного сырым яйцом. Выпекать Pitta' Mpigliata нужно в течение 40 минут около 180° C в обычной духовке или при 160° C, если духовка вентилируется. Она должен быть золотисто-коричневого цвета и с хрустящей корочкой. Когда она будет готова, вытащите её из духовки и смажьте

горячей смесью, сделанной из ложки растопленного мёда и бокала сладкого вина. Дайте десерту постоять один день, накрыв его бумажным полотенцем. После этого десерт готов к употреблению.


УРОВЕНЬ B1

Il carrello della spesa Antipasto

Fagottino di patata con ricotta e spinaci PATATE ROSSE 6 RICOTTA DI CAPRA 150 g RICOTTA 150 g PARMIGIANO REGGIANO 15 g SPINACI 250 g SCALOGNO 1 BURRO 20 g FARINA DI RISO 50 g PASTA FILLO 1 confezione PER LA CREMA D'AGLIO AGLIO mezza testa OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA 100 ml ZAFFERANO 1 bustina ALLORO 1 foglia BRODO VEGETALE 200 ml SALE, PEPE

Primo

Ravioli con salsa di finocchio e liquirizia PER LA PASTA FARINA 00 300 g FARINA DI GRANO SARACENO 200 g UOVA 5 intere PER IL RIPIENO PATATE 300 g PORRI 300 g OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA 30 ml + 30 ml per la salsa SCALOGNO 2 BRODO VEGETALE PER LA SALSA FINOCCHI 500 g LIQUIRIZIA 6 tocchetti BRODO VEGETALE 200 ml SALVIA 6 foglie BURRO 30 g PECORINO 50 g SALE, PEPE

Secondo

Quenelle di burrata con carciofi e zucca BURRATA 600 g PANNA FRESCA 60 ml GELATINA 2 fogli CARCIOFI 4 ZUCCA GIALLA 100 g OLIVE NERE 100 g SCALOGNO 1 SCAROLA 400 g OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA SALE, PEPE

Dolce

Bonet all’astigiana LATTE INTERO FRESCO 500 ml ZUCCHERO SEMOLATO 150 g AMARETTI 120 g CACAO AMARO IN POLVERE 70 g UOVA 4 intere RHUM 1 cucchiaio PER IL CARAMELLO ZUCCHERO SEMOLATO 300 g PER LA GUARNIZIONE MENTA 6 cimette AMARETTI


ME NU VEG ETA RIA NO

Fagottino di patata con ricotta e spinaci Un antipasto a sorpresa, accompagnato da una crema dal gusto deciso

6 PERSONE

INGREDIENTI PER IL CARTOCCIO PATATE ROSSE 6 RICOTTA DI CAPRA 150 g RICOTTA 150 g PARMIGIANO REGGIANO 15 g SPINACI 250 g SCALOGNO 1 BURRO 20 g FARINA DI RISO 50 g PASTA FILLO 1 confezione PER LA CREMA D’AGLIO AGLIO mezza testa OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA 100 ml ZAFFERANO 1 bustina ALLORO 1 foglia BRODO VEGETALE 200 ml SALE, PEPE

DIFFICOLTÀ FACILE

1

PER IL RIPIENO bollite le patate, poi praticate un buco all’interno e tenete la polpa da parte. Quindi, saltate gli spinaci in padella con olio e aglio per 10 minuti. Tritate lo scalogno e fatelo imbiondire in una padella a parte con il burro per 5 minuti. Passate le due ricotte al setaccio e versatele in una ciotola, unite gli spinaci freddi e tritati grossolanamente, lo scalogno, la farina di riso, il Parmigiano grattugiato. Quindi, regolate sale, pepe e mescolate con cura.

PREPARAZIONE 20 MIN COTTURA 30 MIN

2

PER LA PASTA FILLO, srotolate 4 fogli di pasta fillo, quindi imburrateli uno per uno e quindi sovrapponeteli. Poi, ricavate dai fogli di pasta fillo sovrapposti 6 quadrati delle dimensioni adatte a contenere una patata. A questo punto, farcite le patate con il ripieno, poi avvolgetele, una alla volta una, nel quadrato di pasta fillo precedentemente preparato, e formate un fagottino. Infine, infornatele a 200°C per circa 5 minuti.

COSTO MEDIO

3

PER LA CREMA D’AGLIO, in un pentolino con poco brodo vegetale e una foglia di alloro, cuocete l’aglio per 15 minuti. Quindi, scolatelo e trasferitelo in un tegame a parte con 2 mestoli di brodo, unite la polpa di patata e cuocete ancora 15 minuti. Poi, frullate il composto con il mixer, unendo l’olio a filo per ottenere una crema densa. Unite lo zafferano e regolate di sale. Per servire, versate la crema sul piatto e poi adagiatevi sopra il fagottino di patata.


Ravioli con salsa di finocchio e liquirizia Pasta di grano saraceno con un morbido ripieno di patate e porri, arricchita da un condimento particolare. Quel che ci vuole per sorprendere 6 PERSONE

DIFFICOLTÀ FACILE

PREPARAZIONE 30 MIN+ RIPOSO COTTURA 25 MIN

COSTO MEDIO


INGREDIENTI PER LA PASTA FARINA “00” 300 g FARINA DI GRANO SARACENO 200 g UOVA 5 intere PER IL RIPIENO PATATE 300 g PORRI 300 g OLIO D'OLIVA EXTRAVERGINE 30 ml SCALOGNO 2 BRODO VEGETALE SALE E PEPE

PER LA SALSA FINOCCHI 500 g LIQUIRIZIA 6 tocchetti OLIO EXTRAVERGINE 30 ml BRODO VEGETALE 200 ml PER GUARNIRE SALVIA 6 foglie BURRO 30 g PECORINO 50 g SALE E PEPE

Il consiglio

CONDIMENTO VELOCE PER I RAVIOLI LA SALSA DI NOCI E RICOTTA VERSATE in una ciotola 15 gherigli di noce e 200 g di ricotta fresca, poi passate tutto con il mixer. Aggiungete quindi mezzo bicchiere di latte, 100 g di formaggio grattugiato e mescolate con cura fino a ottenere una salsa liscia e senza grumi.

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PER LA SFOGLIA disponete le due farine a fontana su un piano di lavoro, create un buco al centro e rompete le uova. Quindi, impastate fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Copritelo con la pellicola e fate riposare 30 minuti in frigorifero. Tirate la sfoglia con la macchina e ricavatene tante strisce rettangolari.

PER LA SALSA pulite i finocchi e tagliateli a quadrettoni, poi trasferiteli in una pentola con l’olio caldo e rosolate 8 minuti. Regolate sale e pepe, poi coprite con il brodo vegetale, unite la liquirizia e lasciate cuocere per 15 minuti. Quindi, frullate con il mixer, unendo l’olio a filo finoaottenerelaconsistenzadiunasalsa.

Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata, poi scolateli e quindi conditeli con la salsa di noci e ricotta. Se serve, irrorate il sugo con poca acqua di cottura. Se vi piace, potete decorare il piatto con qualche pomodoro secco tagliato a striscioline.

PER IL RIPIENO in una padella con l’olio, soffriggete lo scalogno tritato, quindi unite le patate a dadini e fate rosolare. Poi, unite i porri tagliati a dadini. Quindi, fate cuocere a fiamma bassa, bagnando di tanto in tanto con il brodo vegetale, per ottenere un composto morbido, ma asciutto. Infine, regolate di sale.

DISPONETE il ripieno in tanti mucchietti nel centro di una striscia di pasta e poi sovrapponete un’altra striscia. Quindi, con l’apposita rotella, ricavate tanti quadrati. Infine, cuocete i ravioli e poi saltateli 2 minuti con burro e salvia. Per servire, disponete la salsa di finocchi, adagiatevi sopra i ravioli e insaporite con il pecorino grattugiato.


Quenelle di burrata con carciofi e zucca Morbido formaggio e verdure di stagione per un secondo piatto sorprendente, che soddisfa i vegetariani e anche i palati più esigenti 6 PERSONE

DIFFICOLTÀ FACILE

PREPARAZIONE 20 MIN COTTURA 35 MIN

COSTO MEDIO


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4

PASSATE la burrata in un colino fine. Mettete i fogli di gelatina in una ciotola d’acqua fredda e, in un pentolino a parte, scaldate la panna fresca. Poi, spegnete il fuoco, unite la gelatina strizzata e mescolate per scioglierla.

PULITE i carciofi, eliminando il gambo e le foglie esterne più dure e legnose. Quindi, tagliateli a dadini molto piccoli. Poi, trasferiteli in una padella a parte e lasciateli cuocere per 15 minuti. Quando sono cotti, trasferiteli in un piatto con la zucca, e unite le olive nere tritate.

INGREDIENTI BURRATA 600 g PANNA FRESCA 60 ml GELATINA 2 fogli CARCIOFI 4 ZUCCA GIALLA 100 g OLIVE NERE 100 g SCALOGNO 1 SCAROLA 400 g OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA SALE E PEPE

QUANDO la panna è fredda, unitela alla burrata, mescolate e coprite con la pellicola. Poi, raffreddate in frigorifero. Intanto, pulite e tagliate la zucca a dadini e saltatela in padella con un filo d’olio per 10 minuti.

PER LA SALSA fate appassire lo scalogno in padella con poco olio, unite la scarola a pezzetti, bagnate con 1 mestolo di brodo e cuocete 20 minuti. Poi, frullate e regolate sale e pepe. Per servire, versate la salsa, poi adagiatevi 3 quenelle di burrata e la dadolata di verdure.

Il consiglio

SATÈN CORTEAURA FRANCIACORTA BOLLICINE FLOREALI E FRUTTATE L’ABBIAMO SCELTO PERCHÉ Si abbina perfettamente a piatti di verdure e di mare, salumi misti, carne bianca, formaggi stagionati. Ottimo anche all’aperitivo. UVE Chardonnay. COLORE Colore giallo paglierino.

Si ringrazia Piatto: Alessi tessuto: Le Jacquard Français

PROFUMO Fresco, elegante leggermente floreale. GUSTO Perlage fine, gusto morbido e fresco con note di fiori bianchi e frutta secca. COME SERVIRLO Temperatura: 6 °C. www.corteaura.com


Bonet all’astigiana Cacao e amaretti per questo morbido dessert della tradizione piemontese

6 PERSONE

INGREDIENTI LATTE INTERO FRESCO 500 ml ZUCCHERO SEMOLATO 150 g AMARETTI 120 g CACAO AMARO IN POLVERE 70 g UOVA 4 intere RHUM 1 cucchiaio PER IL CARAMELLO ZUCCHERO SEMOLATO 300 g

PREPARAZIONE 15 MIN COTTURA 50 MIN

DIFFICOLTÀ FACILE

PER LA GUARNIZIONE MENTA 6 cimette AMARETTI

1

PER IL CARAMELLO versate lo zucchero in un pentolino con 100 ml d’acqua e portate a bollore, quindi lasciate cuocere fino a quando lo zucchero prende un bel colore bruno intenso. Poi, distribuite il caramello in 6 stampini monoporzione e fate raffreddare.

2

COSTO MEDIO

MONTATE le uova con lo zucchero. In un pentolino a parte, portate a bollore il latte e aggiungetelo lentamente al composto di uova e zucchero. Poi, unite il cacao, gli amaretti sbriciolati, il rhum e fate riposare 20 minuti. Infine, distribuite il composto negli stampi con il caramello.

3

RIEMPITE una teglia d’acqua, disponetevi i 6 stampi e infornate a 150°C per circa 45/50 minuti. Per servire, sformate il bonet al centro del piatto e guarnite con gli amaretti sbriciolati e una cimetta di menta. Se vi piace, spolverizzate con il cacao amaro in polvere.


RISOTTO AVVOLTO NELLA FOGLIA DI BIETOLA CON RAGÙ BIANCO DI CONIGLIO LA RICETTA Ingredienti per 4 persone 500 g di carne di coniglio 40 g di lardo 60 g di guanciale 400 g di riso 50 g di burro 100 g di Parmigiano grattugiato 150 ml di vino bianco 8 grosse foglie di bietola 150 g di pomodori datterini 20 g di pepe nero in grani 100 g di lenticchie 90 g di cipolla 120 g di sedano 2 rametti di finocchietto selvatico 2 rametti di rosmarino 2 rametti di timo limone 1 rametto di salvia 1 rametto di origano 1,4 l di brodo vegetale 16 cucchiai di olio d’oliva

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PREPARAZIONE Farcite la carne di coniglio con il lardo e il finocchietto selvatico, aggiustate di sale e pepe. Mettete la carne in una casseruola con 6 cucchiai di olio d’oliva, un rametto di rosmarino, salvia e pepe in grani. Fate cuocere in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti. Dopo 20 minuti aggiungete il vino e il brodo e fate stufare. Dopo la cottura, separate la carne dall’osso e tagliatela a pezzi piccoli. Filtrate il liquido della cottura e mettetelo da parte. Nel frattempo, cuocete le lenticchie seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. Mettete da parte circa 100 ml di acqua di cottura. Sbucciate la cipolla e tritatela finemente. Pulite il sedano e tagliatelo a fette sottili. In una padella fate scaldare 4 cucchiai di olio, aggiungete la cipolla, il sedano, un rametto di rosmarino e di timo limone, metà delle lenticchie, il guanciale e fate soffriggere. Aggiungete

l’acqua di cottura delle lenticchie. Unite il riso e fatelo tostare brevemente. Versate gradualmente il brodo caldo fino a coprire il riso. Con un cucchiaio di legno mescolate di tanto in tanto. Verso fine cottura aggiungete burro, parmigiano, la carne di coniglio, 4 cucchiai di succo di cottura della carne e mescolate bene. Sbollentate la bietola. Mettete 4 foglie di bietola in una padella con olio caldo, e tagliate a strisce le altre. Lavate i pomodori e tagliateli a cubetti. Riscaldate 4 cucchiai di olio in una padella. Aggiungete la bietola a strisce, il pomodoro, un rametto di origano, le restanti lenticchie e cuocete brevemente. Mettete un pugno di riso in una delle foglie di bietola riscaldate, fate un pacchetto e posatelo delicatamente su un piatto. Completate la presentazione con il mix di bietola, pomodori e lenticchie. Condite con un filo d’olio e servire.

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УРОВЕНЬ А2



Упражнение 1, Местоимения и частицы: Polpette alla salsa di Amazu

li, ne, le, le, le, ne, lo, ne, gli Упражнение 2, Buono come il pane… 1-la, 2-la, 3-la, 4-li, 5-li, 6-li, 7-li, 8-li, 9-li, 10-la, 11-vi, 12-la, 13-le, 14-le, 15-le, 16-le, 17-le, 18-la Упражнение 3, La focaccia genovese 1-9 - la, 10 - la, 11 - la, 12 - li, 13-18 - la Упражнение 4, Итальянский с вином 1-a, 2-i, 3-h, 4-d, 5-b, 6-f, 7-g, 8-c, 9-e, 10-j A-annata, B-IGT, C-enologo, D-etichetta, E-bordolese, F-affinamento, G-barrique, H-viticoltore Idegustazione, J-cantina Упражнения с детской страницы Вопросы к пвссказу Nel SUQ 1-il pasticciere, 2-odori Вопрос к рассказу Brodo di strega BA

PUGLIESE (SALATO)

CIAMBELLA

BAGUETTE

FRUSTE

FERRARESE (CON STRUTTO)

BRIOCHATO

FILONE TOCANO (SENZA SALE)

AI CEREALI

PANINI ALL'OLIO

COTTO A LEGNA

PANCARR CIABATTA INTEGRALE

FILONCINI ROSETTA PAGNOTTA



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