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PLUS Le donne del 1946
Un’ottica nuova per i sistemi economici?
Nel solo mese di marzo 2020, per effetto del lockdown, il crollo del traffico aereo ha determinato la scomparsa delle emissioni di anidride carbonica equivalenti alla circolazione di 6 milioni di automobili nelle strade del mondo, per un anno intero. Le emissioni di gas serra solo negli Stati Uniti sono diminuite del 7,5% e in Cina, nei due mesi critici della pandemia, grazie alla diminuzione dell’inquinamento si sono salvati 73.000 adulti sopra i 70 anni d’età e 4.000 bambini (rapporto di Marshall Burke, Responsabile del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Stanford). Questi sono solo alcuni dati che certificano quanto le modalità di svolgimento delle attività umane incidano sulla qualità dell’ambiente, ma al tempo stesso impongono di decidere che cosa si vuole fare a partire dall’immediato futuro, posto che il mondo deve riprendere a produrre, consumare, investire. Detto in altre parole: i sistemi economici, quali insiemi di attività che servono a soddisfare i bisogni dell’uomo, devono riprendere secondo i modelli adottati fino ad ora, oppure devono essere ripensati in un’ottica diversa?
L’ONU: la strada da percorrere
L’ONU ha già fornito una risposta che indica la strada da percorrere: “Questa crisi dimostra che è possibile agire rapidamente ed efficacemente su fattori decisivi della situazione ecologica e che serve un riorientamento generale delle attività umane in senso ecologico, di protezione del bene comune e di difesa del diritto a una vita degna in un ambiente sano per tutti gli esseri umani.” (Rapporto ONU “Finanziare lo sviluppo sostenibile 2020”). Secondo le Nazioni Unite, non si può pensare di riportare i sistemi economici alla dimensione e alla qualità che avevano prima della pandemia, ma bisogna costruire sistemi economici nuovi, diversi per impostazione e obiettivi, capaci di soddisfare i bisogni umani senza distruggere l’ambiente e avendo a disposizione gli strumenti per affrontare qualsiasi altra drammatica situazione globale dovesse verificarsi in futuro. Il punto di partenza per la ripresa deve essere costituito dalla green economy, che però deve essere intesa in modo diverso rispetto al passato. Infatti, prima della pandemia era piuttosto diffusa l’idea che bastasse qualche intervento green per soddisfare il bisogno di più natura e arginare il degrado ambientale. Ora, invece, si è consapevoli del fatto che la green economy non soltanto deve diventare il fondamentale principio ispiratore dei sistemi economici, ma deve anche essere integrata da politiche di sostegno sociale. Questo in pratica significa che la scelta di una rivoluzione verde per i sistemi economici non può solo riguardare l’ambiente in senso stretto, ma deve tradursi in un miglioramento della società nel suo complesso, in tutti i suoi molteplici aspetti. Per usare ancora le parole del Rapporto ONU: “La green economy non può essere semplicemente una pennellata di verde sulla logica del profitto, ma deve essere una visione unitaria che abbracci la società, l’ambiente e il sistema economico, in modo che si attuino politiche di sostegno sociale”.