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5. Determinazioni di luogo

nota bene

A quali domande rispondono Come si esprimono Esempi

Ogni quanto tempo? Ablativo semplice. Se c’è un numero, con l’ordinale aumentato di un’unità con interposto l’ablativo di quisque concordato con il nome. Quinto quoque die “Ogni quattro giorni”

Quarta quaque vigilia “Ogni tre turni di guardia”

Quanto tempo prima? Quanto tempo dopo?

Quanto tempo fa? Ablativo seguito da ante o da post.

Accusativo preceduto da ante o post. Ante e post posposti con l’accusativo o l’ablativo. Abhinc con l’accusativo o l’ablativo. Triginta annis post “Trent’anni dopo” Ante triginta annos Triginta ante annos Triginta ante annis “Trent’anni prima” Abhinc viginti annos/annis “Vent’anni fa”

Da quanto tempo? Accusativo spesso accompagnato da iam. Se c’è un numero, con l’ordinale aumentato di un’unità.

Per quando? (indica un rinvio o un appuntamento)

Ab con ablativo quando si riferisce ad un’età dell’uomo. In con l’accusativo. Multos iam annos “Già da molti anni” Tertium iam diem “Già dal secondo giorno” Ab adulescentia “Dall’età della giovinezza” In posterum diem te invitavi “Per il giorno seguente ti invitai”

Ricorda queste espressioni idiomatiche: in dies, “di giorno in giorno” in omne tempus, “sempre” in praesens, “per il momento” in posterum, “per l’avvenire” die dicta, “nel giorno stabilito” (la parola dies è, in questa locuzione, femminile).

5. Determinazioni di luogo

I complementi di luogo rientrano in quattro grandi tipologie, differenziate dalla domanda a cui rispondono:

Complemento di stato in luogo (Ubi? “Dove?”)

Iacio aegrotus in lecto “Giaccio malato a letto”

complemento di stato in luogo

Ricorda che per i nomi di città e di piccola isola della prima e della seconda declinazione al singolare troverai il genitivo locativo:

Romae multi pontes sunt

“A Roma ci sono molti ponti”. I nomi di città e di piccola isola della prima e della seconda declinazione al plurale o di altre declinazioni vanno all’ablativo semplice quando esprimono un complemento di stato in luogo.

Athenis multi sunt oratores complemento di stato in luogo

“Ad Atene ci sono molti oratori”.

Anche nel caso di un moto entro luogo circoscritto si trova spesso l’in + ablativo come nell’esempio:

In muris cives discurrebant, “I cittadini correvano qua e là sulle mura”.

Spesso locus e totus, accompagnati il primo da un aggettivo e il secondo da un sostantivo, quando esprimono uno stato in luogo, non vogliono la preposizione:

Tota insula vagaris, “Ti aggiri per tutta l’isola”

Eo loco fossa erat, “In quel luogo c’era una fossa”. Alcune forme di un antico caso locativo vanno tradotte con uno stato in luogo: domi, “in casa”, “in patria”; ruri, “in campagna”; belli, militiae, “in guerra”; animi,

“nell’animo”; vesperi, “di sera”; humi, “a terra” (anche per il moto a luogo).

Complemento di moto a luogo (Quo? “Verso dove?”)

Legati ad ducem venerant “Ambasciatori erano venuti dal comandante” Legati in urbem venerant “Ambasciatori erano venuti in città”.

avvicinamento: ad + acc.

ingresso: in + acc.

Con i nomi di città o di piccola isola, si trova l’accusativo semplice:

Ibimus Romam, Athenas, Carthaginem, “Andremo a Roma, Atene, Cartagine”. Ricorda domum, “verso casa”, “verso la patria”; rus, “in campagna”, “verso la campagna”.

Complemento di moto da luogo (Unde? “Da dove?”)

Legati ab (ex, de) Italia venerant, “Ambasciatori erano venuti dall’Italia”. Se il complemento è espresso da un nome di città o di piccola isola, lo si trova all’ablativo semplice come nell’esempio:

Veni Roma, Athenis, Carthagine, “Sono venuto da Roma, da Atene, da Cartagine” Ricorda domo, “dalla casa”, “dalla patria”; rure, “dalla campagna”.

Complemento di moto per luogo (Qua? “Per dove?”)

Trasibit per agros, per Romam, per Carthaginem, per Athenas, “Passerà per i campi, per Roma, per Cartagine, per Atene”. Il complemento di moto per luogo, quando indica un mezzo è espresso in ablativo:

Dux exercitum ponte ducit, “Il comandante conduce l’esercito attraverso il ponte”.

Avverbi di luogo

Lo schema che segue è da considerare con molta attenzione: alcuni avverbi di luogo evidenziati in neretto possono essere confusi con pronomi e aggettivi omografi. Tale confusione potrebbe generare errori: per tradurre correttamente bisogna sempre definire, dal contesto, se la forma in esame sia un pronome, un aggettivo o un avverbio. Nello schema illic, illuc e istic, istuc sono in neretto perché forme arcaiche dei corrispondenti ille, illud e iste, istud.

nota bene

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Pronome d’origine

Hic Is Ille

Stato in luogo Moto a luogo Moto da luogo Moto per luogo

hic, qui ibi, lì illic, lì hoc, verso qua hinc, di qua Hac, per di qua eo, verso là inde, da là Ea, per di là illuc, verso là illinc, da là illac, per di là

Iste

Idem

Qui

istic, in codesto luogo ibidem, nel medesimo luogo ubi, dove Quicumque ubicumque, dovunque istuc, verso codesto luogo eodem, verso il medesimo luogo istinc, da codesto luogo indidem, dal medesimo luogo

istac, in codesto luogo eadem, per il medesimo luogo quo, verso dove unde, da dove qua, da dove quocumque, verso dovunque undecumque, da dovunque quacumque, per ovunque

Alius alibi, altrove alio, verso altro luogo

Aliquis alicubi, in qualche luogo aliquo, verso qualche luogo aliunde, da altro luogo alicunde, da qualche luogo alia, per altro luogo aliqua, per qualche altro luogo

L’avverbio di stato in luogo alibi, “altrove” è passato senza trasformazioni in italiano come sostantivo che indica l’argomento che un accusato utilizza per dimostrare di essere stato “altrove” nel momento in cui si è realizzato il reato per il quale è indagato.

Preposizioni e avverbi

Le due parti del discorso, entrambe invariabili, in alcuni casi possono coincidere nella forma: ante, per esempio, è classificabile sia come preposizione che come avverbio. Ciò che le distingue è l’uso che ne è fatto nel testo: la preposizione è sempre accompagnata da un nome o da un pronome, l’avverbio in modo assoluto come nell’esempio:

Haec ante meum magistrum (ante te) non intellexi preposizione

“Non ho capito queste cose prima del mio maestro (di te)”

Haec ante non intellexi! avverbio

“Non ho capito prima queste cose!”

Le preposizioni che, come ante, possono essere anche avverbi sono 24. Tra esse ti ricordiamo adversum, adversus, contra, “contro”; circa, “intorno”; post, “dopo”; super e supra, “sopra”; ultra, “oltre”.

L’uso della preposizione è più limitato in latino rispetto all’italiano perché molti rapporti sintattici sono espressi in latino con i casi.

Le preposizioni si uniscono con questi casi: • accusativo (la maggior parte) • ablativo (alcune) • ablativo e accusativo (poche). La consultazione attenta del vocabolario e l’esperienza ti consentono di tradurre senza difficoltà le preposizioni.

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