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3. La perifrastica passiva

bene nota Il gerundivo in sé, impiegato senza il verbo esse, non ha significato passivo, ma equivale a un infinito sostantivato come il gerundio: decemviri legibus scribendis, “triumviri per scrivere le leggi”, con valore di dativo di fine; Tuttavia, in alcune espressioni, soprattutto all’accusativo, indica un’azione da fare, che è affidata a qualcuno: Caesar pontem reficiendum curavit, “Cesare si occupò del ponte da ricostruire”: questo tipo di gerundio si definisce causativo. Gli ablativi di causa, causa e gratia, seguiti dal genitivo del gerundivo esprimono una proposizione finale implicita: sui servandi causa, urbis delendae gratia, “per salvarsi”, “per distruggere la città”

Il gerundivo, in unione con la coniugazione di esse, esprime idea di dovere e ha valore passivo, perciò può essere accompagnato dal complemento di agente, che viene espresso con il dativo:

Res publica nobis servanda est, “Lo Stato deve essere salvato da noi” = “Noi dobbiamo salvare lo Stato”.

Se c’è un complemento di causa efficiente, è di norma espresso in ablativo semplice.

Res publica defendenda est etiam plebe, “Lo Stato deve essere difeso anche dalla plebe”. Se nella frase c’è un altro dativo che può generare confusione, il complemento d’agente si esprime normalmente con a/ab + ablativo:

Tibi a me gratia reddenda est, “A te da me si deve rendere grazie”  “Io ti devo rendere grazie”.

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