Allegato a FINESTRE SUL MONDO 5. Non vendibile separatamente
Il piacere di apprendere
Gruppo Editoriale ELi
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G.O. Capponi R. Köhler R. Imbrogno
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/ UN CALENDARIO PER L’EDUCAZIONE CIVICA
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CIVICA gio rnate mondiali per scoprire l’educazione civica
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i protagonisti dell’educazione civica perco rsi narr ativi / ARTE E MUSICA
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MUSICA e
Gruppo Editoriale ELi
Il piacere di apprendere
M. Fuga
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L. Labianca
Allegato a FINESTRE SUL MONDO 5. Non vendibile separatamente
indice
Arte e immagine 2
I contrasti cromatici
3
La prospettiva
Vite d’artista 4
Jean-Auguste-Dominique Ingres
5
Un museo singolare
6
Napoleone I sul trono
8
Pierre-Auguste Renoir
9
Le rive della Senna
10
Il pranzo dei canottieri
12
Edvard Munch
13
I diari di Munch
14
L’urlo
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Gustav Klimt
17
I mosaici
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Ritratto di Adele Bloch-Bauer
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Il quizzone
musica 22
La du ra ta de i su on i
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Le pa us e
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Al la sc op er ta de lla mu sic a
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Il tim bro
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Gl i st ru me nt i mu sic ali
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L’o rc he st ra
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Il qu izz on e
e rt A e Immagine
I contrasti cromatici I colori complementari I colori complementari sono tutti quei colori che, se accostati, si evidenziano e si esaltano l’un l’altro. colori primari
1
Scegli due colori complementari per colorare i fiori e altri due colori complementari per colorare il vaso.
colori secondari
giallo e viola rosso e verde
blu e arancione 2 Costruisci la ruota dei colori, seguendo le istruzioni.
A Fai una fotocopia, ingrandita in modo oppor tuno, dei modelli della ruota.
B Incolla i modelli su un car toncino e ritagliali.
C
Colora ciascuna delle sezioni con i colori primari e secondari. Colora gli spazi vicino al centro con i soli colori primari. Segui esattamente il modello.
D Sovrapponi le due ruote e fissale con un fermacampione.
E Dopo aver ritagliato la zona tratteggiata del disco in basso, piegala verso l’e sterno e scrivi all’interno la parola: COMPLEMENTARE.
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COMPLEMENTARI COMPLEMENTARE
e rt A e Immagine
La prospettiva Se vuoi disegnare uno spazio in maniera realistica, è necessario conoscere alcune regole della prospettiva. Osserva. Gli oggetti in primo piano sono più grandi rispetto a quelli sullo sfondo. Questa varietà di piani serve a dare l’idea della profondità. Per farlo è necessario: 1. tracciare una linea orizzontale a metà foglio; 2. segnare il punto di fuga dal quale partiranno le linee che delineano lo spazio.
Sfondo
secondo piano
primo piano primissimo piano
1 ompleta il disegno C aggiungendo por te e finestre ai palazzi, mantenendo la prospettiva.
Nelle prossime pagine ti racconteremo delle storie di vite di ar tisti. Ogni opera d’ar te racchiude tante vite: quella dell’ar tista, quella delle persone che ha frequentato e quella dei luoghi rappresentati.
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Jean-Auguste-Dominique Ingres Forse non conosci questo pittore francese il cui nome si pronuncia “Angr” (con la “a” nasale), eppure è molto famoso e ci ha lasciato grandi capolavori. Fin da bambino è un grande disegnatore. Passa molti anni della sua vita a Roma dove studia la pittura antica e rinascimentale. Diventa famoso per i suoi quadri caratterizzati da uno stile classico e rispettoso dei minimi particolari. In tutte le sue tele si riconosce la mano precisa del disegnatore che osserva e riproduce con grande attenzione. Predilige i temi storici, mitologici e i ritratti: tutti sono contraddistinti da precisione e ricchezza di dettagli.
CARTA D'IDEN TITÀ Come mi ch iamo?
Jean-August e-Dominiqu
Dove sono nato?
Come spesso succede, Ingres fa fatica a farsi apprezzare dai suoi connazionali, tanto che lascia più volte Parigi e si rifugia nell’amatissima Roma. Il tempo, però, gli rende giustizia e finisce la sua vita amato e celebrato da tutti. Alla sua mor te dona a Montauban, la sua città natale, più di 4 000 disegni, conser vati nel suo atelier trasformato in museo.
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e Ingres.
A Montauba n, nel sud d ella Francia nel 1780. ,
Quali sono le mie oper e più import anti?
a bag L nante di Va lpinçon, 18 Museo del L 08, ouvre, Parig i. ! A poteo si di Omero , 1827, Museo del L ouvre, Parig i. !
Ti voglio p arlare di...
!
apole N one I sul tro no, 1806, M dell’Armée, useo Parigi. Olio su tela.
e rt A e Immagine
Un museo singolare
All’interno del grande edificio dell’Ospedale degli Invalidi di Parigi sorge il Museo dell’Armée, un enorme museo militare nel quale sono conser vati armi, uniformi, simboli militari, mappe e quadri di personaggi ed eventi storici.
Ogni ala del Museo dell’Armée è dedicata a un periodo storico diverso e offre la possibilità di ripercorrere la Storia attraverso le gesta degli eserciti francesi. Uno dei grandi protagonisti di questo museo è Napoleone Bonaparte, il grande imperatore francese. Nella sezione a lui dedicata sono raccontate tutte le fasi della sua vita: dalle gesta militari alla creazione del suo impero, fino all’esilio. È qui che si trovano la sua tomba monumentale, alcuni oggetti personali come abiti e cappello e infine le spoglie del suo cavallo di nome Vizir, fedele compagno di avventura negli ultimi anni di vita.
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Napoleone I sul trono Il grande Napoleone Bonaparte troneggia in questo quadro nelle sue vesti di imperatore. Non è la prima volta che Ingres lo dipinge, ma qui vuole superare se stesso per celebrare l’uomo che, pur non essendo nato nobile, è arrivato a essere la persona più importante d’Europa grazie al suo genio e al suo valore militare. Per riuscire nel suo intento, Ingres si ispira alle grandi sculture delle divinità greche: la posizione di Napoleone sul trono lo fa assomigliare a un potente Giove che osserva dall’alto l’umanità. L’artista completa la sua celebrazione rivestendo l’eroe di tutti i simboli della regalità: la classica corona di alloro, la pelliccia di ermellino, le api emblema di un’antica dinastia di re francesi, l’aquila simbolo imperiale e la bilancia emblema di giustizia raffigurate sul tappeto ai piedi del trono, e infine lo scettro in cui è ritratto Carlo Magno.
Jean-Auguste-Dominique Ingres, Napoleone I sul trono , 1806, Museo dell’Armée, Parigi.
Ingres e il suo maestro David sono considerati due dei più impor tanti esponenti del Neoclassicismo. L’idea che anima gli ar tisti di questo movimento è che si possa diventare grandi solo imitando gli antichi classici. Studiano l’ar te greca e romana che considerano l’ar te perfetta, si ispirano alle storie e alle vite di personaggi di queste epoche e le rendono protagoniste delle loro opere.
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e rt A e Immagine Attività
O sser va con cura l’opera e colora i simboli imperiali che l’ar tista ha usato per descrivere Napoleone.
Corona di alloro. Pelliccia di ermellino. S cettro con la figura di Carlo Magno. S cettro con la mano della giustizia. A pi, emblema di un’antica dinastia di re francesi. B ilancia, simbolo di giustizia. A quila, simbolo imperiale.
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Pierre-Auguste Renoir Non trovi meraviglioso che questo artista venga definito “il pittore della gioia”? Un complimento sicuramente ispirato dalla maggior parte dei suoi quadri, i cui soggetti sprizzano amore per la vita. Pierre-Auguste Renoir è proprio un uomo che ama stare in mezzo agli amici, godere della natura e viaggiare, anche quando le cose non vanno proprio bene e i soldi scarseggiano. Appartiene al gruppo degli Impressionisti: insieme a essi ama lavorare all’aperto, per farsi ispirare direttamente dal paesaggio e dalla luce e mettere sulla tela impressioni ed emozioni.
CARTA D'IDEN TITÀ Come mi ch iamo?
Limoges, il suo paese natale, è famoso per le porcellane dipinte. Anche Renoir, che fin da piccolissimo ha dimostrato talento per la pittura, inizia a lavorare come decoratore. For tunatamente la passione e lo studio lo spingono a non accontentarsi e ad approfondire teorie e tecniche, fino ad arrivare a essere il grande pittore che conosciamo.
Pierre-Augu
ste Renoir.
Dove sono nato?
A Limoges, in Francia, nel 1841.
Quali sono le mie oper e più import anti?
’altale L na, 1876, M useo d’Orsa Parigi. y, ! R agazz e al pianof orte, 1892, Museo d’Ors ay, Parigi. !
Ti voglio p arlare di...
!
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I l pranzo d ei canottie ri, 1880-18 Phillips Coll 82, ection, Wash ington. Olio su tela .
e rt A e Immagine
Le rive della Senna
Le rive della Senna, subito fuori dal centro cittadino, erano il luogo preferito in cui i parigini amavano passare il fine settimana, tra picnic e gite in barca. Gli Impressionisti le hanno scelte come luogo ideale per la loro amata pittura all’aper to e le hanno fatte spesso diventare protagoniste dei loro quadri.
La maggior parte degli artisti impressionisti lavora a Parigi, ma il loro desiderio di vivere e lavorare a contatto con la natura li porta a uscire dalla città e a percorrere le rive della Senna. Lì posano i loro cavalletti, tirano fuori pennelli e tavolozze e dipingono en plen air (“all’aria aperta”), cogliendo le sfumature della natura e i cambiamenti che la luce provoca su cose, paesaggi e persone. Piccoli paesi come Argenteuil, Chatou e Giverny sono entrati a far parte della Storia dell’Arte proprio perché sono stati lo scenario di tanti quadri diventati famosi.
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e rt A e Immagine
Il pranzo dei canottieri Che cosa c’è di meglio di una giornata passata con gli amici, magari in un ristorante sul fiume? Renoir invita 14 persone a passare una domenica alla Maison Fournaise, una trattoria lungo la Senna, appena fuori Parigi. Alcuni sono suoi amici mentre altri sono modelli presi per l’occasione. Ognuno di loro è fortemente caratterizzato da un colore che, secondo l’artista, è l’elemento più importante nella pittura. Come succede spesso, Renoir inizia a dipingere questa grande tela all’aperto, alla luce del sole e poi la finisce nel suo studio.
Auguste Renoir, Il pranzo dei canottieri , 1880-1882, olio su tela, Phillips Collection, Washington.
Renoir fa par te del gruppo degli Impressionisti, ma la sua pittura rimane sempre originale rispetto a quella degli altri. Ha una netta preferenza per i ritratti e per scene piene di persone. Usa la tecnica impressionista dei piccoli colpi di pennello soprattutto negli sfondi e negli ambienti.
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e rt A e Immagine Che bel gruppo di amici! Chissà quanti ne hai tu… Completa il quadro disegnando il viso dei tuoi amici e delle tue amiche al posto di quelli di Renoir. Colora poi l’o pera con le matite colorate o i pastelli a cera.
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Edvard Munch Nonostante una vita segnata fin dall’infanzia dal dolore e dalla morte, Munch trova nella pittura la sua àncora di salvezza. Studia, viaggia, si confronta con gli artisti suoi contemporanei ed elabora uno stile personale e inconfondibile. Inizia con quadri classici, fa proprie le tecniche degli Impressionisti e finisce per affidare al colore e ai tratti non definiti la sua forma di espressione. La pittura è per lui una specie di diario intimo. Grazie anche ai numerosi scritti che ha lasciato, possiamo comprendere le sue opere.
CARTA D'IDEN TITÀ Come mi ch iamo?
Edvard Mun ch.
Munch è associato alla corrente ar tistica dell’Espressionismo, nata in Germania e diffusa in altri Paesi alla fine dell’Ottocento. I pittori e gli scrittori che vi aderiscono pensano che la realtà non debba essere descritta solo in modo oggettivo, ma debba essere raccontata secondo le emozioni positive o negative che fa nascere in ognuno di loro.
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Dove sono nato?
A Løten, in Norvegia, n el 1863.
Quali sono le mie oper e più import anti?
otte N a St. Cloud , 1890, Muse Nazionale, o Oslo. ! L a dan za della vit a, 1900, Mu Nazionale, seo Oslo. !
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’Urlo, 1893 L , Museo Naz ionale, Oslo Olio, tempe . ra e pastell o su carton e.
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I diari di Munch
I diari di Munch con le loro migliaia di pagine colme di spunti, riflessioni e teorie, sono il luogo privilegiato in cui Munch raccoglie e spiega il suo mondo e la sua ar te. Sono conser vati nel Museo Munch di Oslo, in Nor vegia.
Anche se Munch deve la sua fama alla pittura, il suo grande lavoro di scrittore non è meno importante. Solo di recente sono stati messi insieme tutti i suoi scritti: 13 000 pagine di diari, appunti e note su fogli sparsi. Munch dice: “Io non dipingo quello che vedo, ma quello che ho visto” e con questo intende che ogni soggetto dei suoi quadri prima di essere dipinto passa attraverso il filtro della memoria e delle emozioni. I suoi diari sono il luogo di riflessione e di analisi e il punto di partenza delle sue opere.
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L'Urlo L’angoscia per il futuro e l’ansia costante di Munch sono perfettamente rappresentate in questo quadro. È l’artista stesso a raccontare che un giorno, mentre stava camminando con due amici, il sole al tramonto aveva tinto di rosso il cielo. In quel paesaggio che sembra invaso dalle fiamme, Munch sente tutto il dolore della natura e dell’essere umano. Per portare sulla tela quel sentimento straziante il pittore si ispira alle immagini di una mummia ritrovata in Perù. L’uomo che urla è solo in quel mondo tutto rosso. Anche le due figure che lo seguono sembrano essere sorde e indifferenti al suo richiamo. È come se, in una realtà dominata dalla solitudine, all’uomo non restasse altra soluzione se non quella di urlare. Edvard Munch, L’Urlo , olio, tempera e pastello su car tone, 1893, Museo Nazionale, Oslo.
Dal punto di vista stilistico, uno degli elementi fondamentali di questo quadro è la linea. A quelle cur vilinee degli elementi della natura, turbati dal tramonto, si oppongono le linee diagonali e dritte su cui si muovono i due passeggiatori insensibili.
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e rt A e Immagine L’Urlo di Munch è così famoso da essere stato riprodotto da molti ar tisti, tra cui Andy Warhol. Realizza la tua versione dell’o pera par tendo dalle poche linee che ti abbiamo suggerito.
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Gustav Klimt Durante l’infanzia Klimt mette insieme passioni e strumenti che caratterizzeranno tutta la sua opera. È infatti all’interno della sua famiglia numerosa che il giovane Gustav impara ad amare la musica, l’arte e il disegno e decide di diventare pittore. Impara molte tecniche e, seguendo gli insegnamenti del padre orafo, ama concentrarsi sui particolari. Inizia come decoratore e poi si dedica ai ritratti che sono tanto amati dai suoi clienti. A Vienna diventa così famoso da essere considerato un maestro. Ma lui rimane per tutta la vita un tipo essenzialmente solitario, interessato soprattutto allo studio e alla sua arte unica e inconfondibile.
CARTA D'IDEN TITÀ Come mi ch iamo?
Gustav Klim t.
Dove sono nato?
A Beumgart en,
Com’e successo a tanti altri ar tisti, un viaggio in Italia segna per Klimt una svolta nel suo lavoro. I mosaici di Ravenna con i loro colori e gli sfondi dorati ispireranno tutte le sue opere successive e diventeranno uno dei suoi tratti distintivi.
Quali sono le mie oper e più import anti?
I l bacio, 19 08, Museo d el Belvedere Vienna. , ! ’albero L della vita, 1 909, Museo Arti Applic delle ate, Vienna . !
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in Austria, nel 1862.
itratt R o di Adele Bloch-Bauer, 1907, Neue Galerie, New York. Olio su tela .
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I mosaici
Nella Basilica di San Vitale a Ravenna si trovano alcuni dei mosaici più impor tanti dell’ar te bizantina, che hanno ispirato ar tisti di tutti i tempi, tra cui anche Klimt. Delle tecniche e dei soggetti che ammira durante il suo viaggio a Ravenna, l’ar tista fa una rielaborazione tutta personale nelle sue opere.
Durante l’epoca dell’imperatore Giustiniano I, incoronato nel 527 d.C., Ravenna diventa uno dei luoghi più importanti per l’arte. La Basilica di San Vitale, Sant’Apollinare in Classe e Sant’Apollinare Nuovo ancora oggi ci permettono di ammirare dei capolavori straordinari. L’uso della tecnica del mosaico, la presenza costante del colore oro e l’utilizzo di forme geometriche sono gli elementi caratteristici dell’arte bizantina. Tutte le figure sono rappresentate di fronte e in due dimensioni, cioè piatte, senza il volume del corpo. Sembrerebbe quasi che gli artisti le vogliano far sembrare poco umane e vicine al divino.
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Ritratto di Adele Bloch-Bauer Sullo sfondo d’oro e d’argento, adagiata su una poltrona fatta di tasselli dalle decorazioni più strane e con un vestito sontuoso, si ammira Adele, moglie di un ricco e importante industriale austriaco. Al pennello e ai colori a olio sono affidati solo il volto, il collo e le mani. Più che una donna comune, Adele sembra una regina o una dea. Grazie al suo gusto per il dettaglio e all’amore per la decorazione minuziosa, Klimt riesce a trasformare questa tela in un vero e proprio gioiello.
Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch-Bauer , 1907, Neue Galerie, New York.
Un quadro quadrato? Ecco la prima par ticolarità di quest’o pera. L’ar tista ama molto questo formato e lo utilizza per altri ritratti. Per creare lo sfondo si affida alla tecnica antica della foglia d’oro che, applicata, dona luce all’o pera.
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e rt A e Immagine Completa il quadro con lo sfondo che preferisci. Puoi far ti ispirare dalle forme geometriche e dai simboli che trovi qui a fianco per creare motivi decorativi alla maniera dell’ar tista.
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IL QUIZZONE Indica con una crocetta le risposte corrette.
1
QUAL È L’ATTIVITÀ PREFERITA DA BAMBINO DI INGRES?
2
Elementi naturali.
Leggere.
3
CHE COSA PREDILIGE INGRES NEI SUOI QUADRI?
Giocare al parco.
Elementi storici e mitologici.
Travestirsi.
Stati d’animo.
Disegnare.
Tematiche religiose.
A QUALE GRUPPO DI PITTORI È ASSOCIATO RENOIR?
4
Ai Futuristi.
QUANTE PERSONE SONO RAPPRESENTATE NEL QUADRO “IL PRANZO DEI CANOTTIERI” DI RENOIR?
Agli Espressionisti.
22
5
Ai Cubisti.
14
18
Agli Impressionisti.
5
20
CHE COS’È SECONDO MUNCH LA PITTURA?
6
QUAL È IL TITOLO DEL QUADRO PIÙ NOTO DI MUNCH?
Una forma di ar te.
La Risata.
Un diario intimo.
La Boccaccia.
Un passatempo.
L’Urlo.
Un modo per essere famoso.
Il Grido.
e rt A e Immagine 7
9
IN QUALE CITTÀ ITALIANA KLIMT TROVA LA SUA MAGGIORE FONTE DI ISPIRAZIONE?
8
QUAL È L’ELEMENTO DISTINTIVO DELLE OPERE DI KLIMT?
Ravenna.
Il volume.
Roma.
Il punto.
Milano.
Le forme.
Firenze.
Lo spazio.
COLLEGA OGNI PARTICOLARE AL TITOLO DELL’OPERA CORRISPONDENTE.
Napoleone I sul trono , Ingres
Ritratto di Adele Bloch-Bauer , Klimt
Il pranzo dei canottieri , Renoir
L’Urlo , Munch
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M usica Alla scoperta della La durata dei suoni
M USICA
Se paragoniamo la musica a un discorso, le parole di questo discorso sono i suoni, chiamati note. Come le parole possono essere brevi, medie, lunghe, così le note hanno una loro durata, rappresentata da segni chiamati figure musicali e posti sul pentagramma. Osserva le figure musicali e a quanti battiti corrispondono. Le figure possono essere vuote, piene e con le gambe.
š Ý
Š
semibreve 4 battiti
Ł
minima 2 battiti
semiminima 1 battito
croma doppia croma metà dei battiti di una semiminima due crome insieme
semicroma metà dei battiti di una croma
biscroma metà dei battiti di una semicroma
D isegna in ogni casella la figura musicale adatta per esprimere: quattro battiti due battiti un battito
O sser va le note musicali sul pentagramma e pronuncia il loro nome scandendo la durata (1 battito per la semiminima, 2 per la minima…).
22
`66 ;6 6&6 6*6 6i6 6r6 6)6 6_ RE 2 battiti
MI 1 battito
FA 1 battito
SOL 4 battiti
DO 4 battiti
LA 1 battito
SI 1 battito
M usica Le pause Quando hai scoperto le caratteristiche dei suoni, hai visto che i suoni non possono esistere senza silenzi. Si possono scrivere i silenzi in musica? Osser va questo pentagramma. Ci sono dei segni che non conosci? Cerchiali in rosso.
`76{6;6)6*6u6&6 86;696z
I “nuovi” segni che hai visto sul pentagramma si chiamano pause e indicano i momenti di silenzio nel corso di una musica. Così come i valori musicali (semibreve, minima…), anche le pause hanno una diversa durata e si scrivono in modi diversi. Ogni segno di pausa ha un valore corrispondente a quello di una figura musicale.
semibreve suono e pausa
minima suono e pausa
suono e silenzio lungo 4 battiti
suono e silenzio lungo 2 battiti
semiminima suono e pausa
croma suono e pausa
6[505 6b595 6)585 6D575 `6^44u44D44l44 suono e silenzio lungo 1 battito
suono e silenzio lungo ½ battito
A fianco a ogni nota scrivi una pausa della stessa durata.
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M usica Alla scoperta della Musica C olora per ogni nota e per ogni pausa i quadratini corrispondenti alla durata. Un quadratino corrisponde a un battito. Poi batti le mani per le pause e leggi le note. Ricorda di rispettare la durata. Osser va l’esempio.
`)696z606p606%;6686*o6p6 `)696z606p606%6;686*o6p6 O ra leggi i nomi delle note scandendo bene le durate e rispettando le pause.
Le battute
Le figure musicali e le pause vengono inserite nel pentagramma in gruppi di valore uguale, chiamate battute. Le battute sono indicate con delle stanghette verticali.
`5^*;-6z(&-6bQ_-= `44444 4 — 4
Il valore delle battute è determinato da un segno posto all’inizio del brano musicale, dopo la chiave. Il tempo all’inizio di un brano è rappresentato da una frazione.
2 — 4
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Il numeratore della frazione indica il numero di movimenti di ogni battuta, in questo caso 2. Il denominatore indica la durata di ogni movimento, 1 . in questo caso — 4
M usica Il timbro Hai visto che i suoni hanno tante caratteristiche. Se due suoni hanno la stessa intensità, la stessa altezza e la stessa durata, ma sono prodotti da due fonti sonore diverse, come possiamo distinguerli? Grazie al timbro. Il timbro infatti è la voce di ogni fonte sonora. Nel caso dei vari strumenti musicali, il timbro dipende dal materiale con cui gli strumenti sono costruiti e da come è prodotto il suono. Infatti alcuni strumenti possono essere percossi, altri hanno delle corde che vibrano, altri ancora invece hanno bisogno del fiato di chi suona. Anche le voci umane hanno timbri diversi. Pensa alla differenza tra la tua voce e quella dell’insegnante! D ivisi in gruppi da cinque, ascoltate in classe il suono di diversi strumenti musicali e provate a distinguere da quale strumento sono prodotti. Vince il gruppo che ha riconosciuto più strumenti. Conosci già il nome di questi strumenti musicali? Mettiti alla prova e collega ogni strumento al nome giusto.
PIANOFORTE VIOLINO TROMBA PIATTI ARPA XILOFONO TAMBURO
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M usica Gli strumenti musicali Hai visto come il timbro degli strumenti musicali dipende dal materiale con cui gli strumenti sono fatti e da come viene prodotto il suono. In base a come gli strumenti producono il suono, possiamo classificarli in tre grandi famiglie: ! strumenti a fiato; ! strumenti a percussione; ! strumenti a corda. Gli strumenti a fiato sono strumenti che producono un suono quando si soffia l’aria al loro interno.
Flauto traverso
Trombone
Clarinetto
Tromba
Sassofono
Corno
Gli strumenti a percussione sono quelli che producono un suono quando vengono percossi, sfregati o scossi. Probabilmente sono i primi strumenti musicali inventati dall’uomo, che colpiva o agitava dei tronchi o delle ossa cave.
Timpano
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Triangolo
Piatti
Gong
Tamburo
Xilofono
M usica Gli strumenti a corda producono suoni per mezzo di corde che vengono pizzicate con le dita, percosse o sfregate con un archetto.
Pianofor te
Violoncello
Organo
Chitarra
Clavicembalo
Violino
Arpa
L’orchestra L’insieme degli strumenti che suonano insieme per un’esecuzione musicale è l’orchestra. Gli strumenti sono organizzati secondo un ordine preciso e sono di solito disposti a semicerchio per motivi di acustica e per osservare i movimenti del direttore o della direttrice d’orchestra che, in piedi davanti agli strumentisti, dirige l’esecuzione. O sser va com’è composta un’orchestra sinfonica, poi rispondi alle domande. !
ove si trova il direttore D d’o rchestra? . . ................................................ . . .....................................................................................
!
Dove si trovano gli archi?
.........
. . ..................................................................................... !
ove si trovano le D percussioni? .. ................................................ . . ....................................................................................
27
M usica IL QUIZZONE 1
INDICA CON UNA CROCETTA LE FRASI CORRETTE.
La semicroma vale la metà dei battiti della croma. La semibreve vale il doppio dei battiti della minima. La semiminima si disegna con la gamba. La minima vale un battito.
2
DISEGNA LE BATTUTE AL POSTO GIUSTO NEL PENTAGRAMMA (SONO TRE). RICORDA DI LEGGERE IL TEMPO DOPO LA CHIAVE DI VIOLINO E CONTARE LA DURATA DELLE FIGURE.
`5zc[*(^( 4 — 4
3
28
OSSERVA QUESTI STRUMENTI MUSICALI E INDICA CON UNA CROCETTA QUELLI A FIATO.