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cap.13 • Le frittelle di Pericle
Capitolo 13
Le frittelle di Pericle
Ripartire, come sempre dopo un bel viaggio, non fu facile. Santippe, nonostante le proteste di Socrate, aveva steso sul sidecar della biancheria per farla asciugare al sole. Per questo, quando vide i ragazzi toglierla da lì per appoggiarla sull’erba, andò su tutte le furie. Rientrò di corsa in cucina per armarsi di un grosso bastone.
Camilla, Adriano e Lorenzo avevano però troppa voglia di ritornare a casa per farsi spaventare da quella donna. Così, senza curarsi delle grida e degli insulti di Santippe, rischiando di tornare con qualche bernoccolo, fecero le cose velocemente, ma per bene. Non volevano certo rischiare di fare altre tappe.
Adriano fu più deciso del solito nel portare su 112
di giri il motore della sua moto e in un lampo lasciarono Atene.
Si svegliarono davanti al vecchio casale poco dopo mezzogiorno. Incredibile! Avevano trascorso tre giorni in giro nel tempo, mentre a casa loro era passata solo qualche ora. La stanchezza che sentivano addosso era comunque quella di un lungo viaggio. Per questo, raccolti appunti e disegni, decisero di tornare a casa. Ovviamente, essendo ancora vestiti da antichi Greci, rientrarono di nascono nelle loro abitazioni, per evitare di dover giustificare un abbigliamento non certo alla moda.
Dormirono per venti ore filate e poi sonnecchiarono per tutta la domenica.
Il lunedì, Camilla e Lorenzo portarono il materiale in redazione e iniziarono a preparare il lungo reportage per la Gazzetta di Clio.
Adriano, invece, che aveva ripreso a lavorare nel suo laboratorio, aspettava con ansia il giorno della premiazione per conoscere finalmente Kitty.
Quando quel giorno arrivò, la certezza che i ragazzi avevano di vincere il premio si era andata affievolendo.
Si era, infatti, sparsa la voce che le scuole rivali
avevano fatto un eccellente lavoro, e la redazione del giornale di viale Delle Rose si presentò alla cerimonia di premiazione piuttosto rassegnata.
Adriano poi era con il morale a terra, avendo
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saputo che Kitty non sarebbe stata presente alla premiazione perché si era ammalata di morbillo. Solo il volto della maestra Martina era raggiante. «La giuria» disse il sindaco nel silenzio più as-
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soluto della sala gremita della biblioteca comunale, «ha deciso di assegnare all’unanimità il primo premio alla Gazzetta di Clio! In particolare per l’originale reportage dal titolo Le frittelle di Pericle».
Camilla, Lorenzo e Adriano iniziarono a ballare e a saltare per la gioia.
Quando tutta la redazione, capitanata da Camilla, salì sul palco per ricevere l’assegno da mille euro, non si sa come, a Lorenzo cadde qualcosa dalla tasca del giubbino.
Lui si chinò con calma per raccogliere quello che aveva perduto, poi, sorridendo, si rivolse al numeroso pubblico.
«Scusate signori» disse strizzando l’occhio a Camilla e lanciando uno sguardo d’intesa ad Adriano, «mi sono cadute... le frittelle di Pericle!»
E tutti scoppiarono in una fragorosa risata, compreso il professor Perfetti, per quella che sembrava essere solo una simpatica battuta.
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