EMOTIONS MAGAZINE - FEBBRAIO - MARZO 2023 - ANNO 13 N 56

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Polonia. #poloniatravel www.polonia.travel/it La magia dell’inverno in… Oltre ogni aspettativa
www.emotionsmagazine.com febbr aio | marzo 2023 SOMMARIO
LA BELLEZZA OVATTATA E SILENZIOSA DELLE NEVI PERENNI 8
COURMAYEUR

SOMMARIO

AUBERGE DE L A MAISON

Buenos Aires Foto di Anna Alberghina

Direttore Responsabile

Teresa Carrubba

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Ideazione testata

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Pubblicazione Rivista Online

Paolo Milanese grafico@idra it

Editore

Teresa Carrubba

UN MARE DI ACQUA DOLCE TRA STRUTTURE DI LUSSO E AFFASCINANTI RIAD
registrata presso il Tribunale di Roma il 27 10 2011 – N° 310/2011 Copyright © – Tutto il materiale [testi e immagini] utilizzato è copyright dei rispettivi autori e della Casa Editrice che ne detiene i diritti
Pubblicazione
CLAUDIO CORALLO. IL VIRTUOSO DEL CIOCCOLATO
LIBRIEMOTIONS
UNO GUARDO DIVERSO SU ROMA SCRIGNO DI COLORI, ESUBERANZA E STORIA

a dispetto dell’inizio dell’inverno, è febbraio il mese più attraente per gli amanti degli sci. e il mitico Monte Bianco, con la cima coperta da ghiacciai da cui si diramano le piste che collegano la Val d’aosta a francia e Svizzera, rimane sempre una tra le mete più ambite Specie dall’élite, che, complice la vicina Courmayeur, continua a frequentare questi luoghi esclusivi e non solo d’inverno. ma resta l’alternativa dei viaggi in altre latitudini per scoprire mondi a noi lontani, come l’esperienza alla scoperta del Rio De La Plata sulla costa meridionale del Sud america, sulle cui sponde sorgono magnifiche città come Buenos Aires, Montevideo e Colonia del Sacramento, spaziando quindi tra argentina e Uruguay Spostiamoci in africa occidentale, per visitare il Ghana, affacciato sul Golfo di Guinea, variegata nei colori, nella vivacità e nelle tradizioni dei 70 gruppi etnici. Nell’aria aleggia il profumo speziato del cacao di cui il Ghana, dopo la Costa d’avorio, è il secondo produttore mondiale. Gli “Incontri di Emotions” presentano l'unico cioccolatiere al mondo che coltiva il proprio cacao e lo fa sull’isola Principe, nel Golfo di Guinea. Un’idea curiosa è quella di raccontare un paese attraverso gli alberghi in cui si soggiorna durante il viaggio abbiamo preso in considerazione il Marocco, rappresentato nei suoi lineamenti arabeschi coniugati in modo diverso tra strutture lussuose e riad, dall’atmosfera intima e coinvolgente “Torniamo a riveder i patri liti” per dirla con Dante, e visitiamo uno degli infiniti scorci di roma, quelli più periferici e nascosti che vivono guardando dall’alto la bellezza unica della città come il Vaticano e San Pietro. e’ il Parco Urbano di Monte Ciocci, una collina all’incrocio tra tre quar tieri Trionfale, balduina e l’inizio della via aurelia

Jamestown, Ghana

tcarrubba@emotionsmagazine.com S C R I V I A M O A R T I C O L I P E R S U S C I T A R E E M O Z I O N I T E R E S A C A R R U B BA EDITORE, DIRETTORE RESPONSABILE

LE ATMOSFERE R AREFATTE ED ELEGANTI DI

C O U R M AY E U R

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TeSTo Di TERESA CARRUBBA foTo Di TERESA CARRUBBA e ARCHIVIO
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LE ATMOSFERE RAREFATTE ED ELEGANTI DI COURMAYEUR

La celeberrima cittadina valdostana, a lungo considerata un luogo per aristocratici fin dall’inizio dell’Ottocento, continua ad essere, ma con discrezione, un ritrovo del jet set internazionale

n tempo qui si veniva a “ passare le acque ” nelle antiche terme di origine romana, ad una manciata di chil o met r i d a Co u r m aye u r, ve rs o l ’ i mbo cco d e l l a Va ldig ne Q u i n a s co no l e c a s c ate d i q u e l l o st rap i o mbo st ret to t ra l e ro cce, i l Go u ffre de Ve r ney , dove gli inverni della Val d’aosta trasformano le fredde acque che arrivano da La Thuile in un ’unica e maestosa scultura di ghiaccio e’ proprio sotto questa magnifica scenografia della Natura che si t rova i l mo d e r no ce n t ro te r m a l e d i P ré - S a i n t- D i d i e r (termedipre it) L’accesso alle terme è possibile fino alle 23, un orario per fetto per chi vuole utilizzare il resto della giornata in escur-

s i o n i e d i s ces e s u l l e p i s te d a s c i d e l co m p re n s o r i o d e l m o n te bianco e magari concedersi un aperitivo nell’elegante salotto delle a l p i : C o u r m aye u r. L a ce l e be r r i m a c i t t a d i n a va l d o s t a n a , a l u n g o considerata un luogo per aristocratici fin dall’inizio dell’ottocento quando stuoli di ser vitù seguivano i signori nelle fastose case disseminate tra il Verrand e la Val Ferret, continua ad essere, ma con discrezione, un ritrovo del jet set internazionale C’è chi arriva da lontano, con aereo privato, solo per una cena romantica. ma sui nomi dei vip c’è un gran riserbo, si immagina che soggiornino nelle ville protette dal verde o in anonimi appar tamenti dei molti complessi sor ti all’imbocco tra le valli Ferret e Veny.

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COURMAYEUR

C’è chi arriva da lontano, con aereo privato, solo per una cena romantica.

Ma sui nomi dei vip c’è un gran riserbo

La vecchia Courmayeur, rispettata dai grandi complessi turistici costruiti negli anni ‘60 e ‘70, tradisce la presenza di ricchi imprenditori che, sulla scia degli armatori genovesi ravano e Costa, scopritori ed estimatori nell’immediato dopoguerra delle sue potenzialità turistiche, vi soggiornarono per lunghi periodi Un’intuizione lungimirante fu il conte Titta Gilber ti, illustre e amato personaggio, ad acquistare nel 1952, su suggerimento del nonno, senatore beniamino Donzelli, il vecchio Hotel royal per demolirlo e ricostruirlo ex novo. Di più, fece realizzare l’imponente funivia del monte bianco che portava a Punta Helbronner e valorizzare il comprensorio sciistico Courmayeur-Chécrouit a dimostrazione che, malgrado molti pareri contrari all’epoca, Courmayeur sarebbe potuta diventare una meta ambita a favore del turismo d’élite, anche il Circolo Golf Courmayeur et Grandes Jorasses, giudicato tra i più belli d’europa e firmato dall’architetto inglese Henr y Cotton, uno dei massimi specialisti del settore il campo si snoda nella stupenda Val ferret, alla base del monte bianco e a vista delle imponenti pareti di ghiaccio e granito de Le Grandes Jorasses, dalle quali prende il nome La tradizione del Circolo Golf è fatta di antiche amicizie tra grandi famiglie aristocratiche. Neanche a dirlo, oggi è molto frequentato dal jet set

www.golfcourmayeur.it

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S K Y W AY

MONTE BIANCO

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SKYWAY MONTE BIANCO

e’ come entrare in una sfera di cristallo, ma quello che attrae lo s g u a rd o m a n m a no c he s i s a l e ve rs o l e fa l d e d e l m i t i co m o n te bianco con una leggerissima ma totale rotazione, è una struggente realtà della Natura, non una visione della magia La sfera è la cabina della Skyway monte bianco, la funivia inaugurata il 23 giugno 2015, considerata un must, frutto della moderna tecnologia ingegneristica italiana. Un modo emozionante per raggiungere il punto più vicino alla vetta del monte bianco coper ta dai ghiacciai, da cui si diramano i percorsi alpinistici e i fuoripista che collegano la Val d’aosta alla francia e alla Svizzera. Si tratta della Punta Helbronner, a 3 466 m , dove il respiro rallenta non tanto per l’altitudine, quanto per la vista carica di suggestione offer ta dalla terrazza circolare, la bellezza ovattata e silenziosa delle nevi perenni che si aggrappano alla roccia divenendone superbamente parte al livello Helbronner, merita una visita la sala Hans Marguerettaz con la mostra permanente dei cristalli estratti da vari appassionati cristalliers valdostani sul massiccio del monte bianco

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Dove il respiro rallenta non tanto per l’altitudine, quanto per la vista carica di suggestione offerta dalla terrazza circolare

affacciato sul monte bianco e sul Dente del Gigante, il Bistrot des Glaciers offre ai turisti la possibilità di uno spuntino in quota mentre si gode di uno scenario fantastico ma l’impianto Skyway è uno scrigno di sorprese anche nella stazione intermedia a 2 173 metri di quota, presso la stazione del Pavillon du Mont Fréty, l’avveniristica funivia di Courmayeur ospita la Cave du Mont Blanc, la cantina con laboratorio di spumantizzazione più alta d’europa ogni anno produce 100 esclusive bottiglie magnum del famoso Cuvée des Guides - Blanc de Morgex et de La Salle extrabrut metodo classico il locale ospita inoltre una piccola esposizione dei vini più illustri della Cave du mont blanc, valorizzati in teche museali con tanto di nicchia e faretto dedicato, arricchita da pannelli illustrativi e tablet che permettono ad ognuna delle bottiglie di raccontare la sua storia e, sempre a questo livello, il ristorante Bellevue, per gustare il meglio della tradizione gastronomica del territorio affacciati sul Tetto d’europa, grazie alle generose vetrate. Dal Pavillon du Mont Fréty, si accede al Giardino Botanico Saussurea, con 900 rarissime specie di piante alpine, e al parco giochi Skyway for Kids

www montebianco com

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La bellezza ovattata e silenziosa delle nevi perenni che si aggrappano alla roccia divenendone superbamente parte
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SKYWAY MONTE BIANCO
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RIO DE LA PLATA, UN MARE DI ACQUA DOLCE

Si tratta dell’estuario formato dai fiumi Uruguay e Paranà, una rientranza

a forma di imbuto della costa meridionale del Sud America lunga 290 chilometri e larga oltre 200 in corrispondenza della foce

A R G E N T I N A | U R U G U A Y
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Il nome “rio de la Plata” costituisce un palese abuso verbale perché in tutto il territorio non si è mai trovato un solo g ra m mo d ’ a rg e n to. i l f i u me s e n z a s po nd e e ra a l l ' i n i z i o semplicemente il mar Dulce, come lo definì il suo scoprito re, J u a n D i a z d e S o l i s , a nc he s e a l u i s i r i ve l ò d e c i s a me n te amaro. Ci era arrivato per caso nel 1516 cercando il passaggio per le indie ma venne ucciso e mangiato da un gruppo di indios Caso sfortunatissimo, visto che all’epoca, da quelle parti, non transitava anima viva Si tratta dell’estuario formato dai fiumi Uruguay e Paranà, una rientranza a forma di imbuto della costa meridionale del

Sud america lunga 290 chilometri e larga oltre 200 in corrispondenza della foce Si è dibattuto a lungo se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo dell'oceano atlantico. in vir tù della por tata d'acqua dolce proveniente dai due principali fiumi e dai loro affluenti che impedisce il riflusso dell'acqua salata dovuto alla marea, il rio de la Plata è oggi unanimemente considerato un fiume il suo bacino idrografico è secondo solo a quello del rio delle amazzoni insieme al Nilo, al Gange e al Danubio, è raffigurato nella fontana dei Quattro fiumi scolpita dal bernini e sita in Piazza Navona a roma

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CAMINITO, BUENOS AIRES
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magellano lo percorse nel 1520 alla ricerca di un passaggio breve verso l’oceano Pacifico e Caboto ne risalì il corso riportando, al suo ritorno, alcuni ninnoli d’argento ricevuti dagli indios Guaranì, il che fece credere che il fiume potesse condurre a leggendari tesori, nascosti da qualche parte. Da qui il suo nome di fiume dell’argento. Nel 1536 lo Spagnolo Pedro de mendoza fondò sulle sue rive la città di Buenos Aires

La capitale dell’argentina, con i suoi 15 milioni di abitanti, è una metropoli cosmopolita ma ha saputo conser vare le sue vecchie tradizioni Una città da esplorare poco a poco, alla ricerca dei suoi angoli più affascinanti, capace di sorprendere e far innamorare qualsiasi visitatore Una città appassionata e appassionante con una ricca offerta culturale, una deliziosa gastronomia e una moltitudine di locali di tango che si animano di sera nei suoi quartieri più autentici come San Telmo o La Boca Nel “barrio” che fu degli immigrati, soprattutto genovesi, gli appassionati potranno decidere di assistere a una partita di calcio nella famosissima Bombonera, lo stadio dove giocò per molto tempo maradona, ma ci si potrà anche immergere

La capitale dell’Argentina, con i suoi 15 milioni di abitanti, è una metropoli

cosmopolita ma ha saputo conservare le sue vecchie tradizioni

nel passato passeggiando in una delle vie più celebri al mondo: il Caminito. Questa via-museo è una delle principali mete turistiche della capitale argentina, famosa per i variopinti edifici in legno, ricostruiti negli anni cinquanta secondo un progetto del pittore benito Quinquela mar tìn e ispirato allo stile originario delle case popolari, i “conventillos”

Qui nacque il tango alla fine dell‘800, sulle sponde del rio de la Plata tra buenos aires e montevideo Questo ballo integra e modifica ritmi creoli, con una forte presenza di reminiscenze africane, e musiche portate dagli immigrati. il suo aspetto popolare è legato all’ambiente nel quale è nato e si è evoluto i due porti, infatti, erano i catalizza-

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LA RECOLETA, BUENOS AIRES

tori di un ’umanità povera proveniente da tutta europa e, in particolare, dall’italia Le sue tematiche sono legate ai valori forti della vita, alla nostalgia, alla tristezza ma anche all’amore per la patria, la casa e la propria donna Dopo una prima fase dominata dalla sensualità, il tango si è via via sviluppato in una miriade di stili, di figure, di passi ossia in tutto un repertorio sul tema dell’abbraccio, sulla necessità di non rimanere soli e di resistere alla miseria, al dolore e all’impotenza a cambiare il proprio destino. Le ragioni del suo successo planetario vanno cercate proprio qui, nella sua capacità di far vibrare le corde più intime del nostro cuore Nel 2009 l’Unesco ha annunciato l’inserimento del tango rioplatense nel Patrimonio dell’Umanità in qualità di Bene Culturale Immateriale

Per assaporare al meglio la vera vita del Paese è d’obbligo una visita

ad una Estancia nel cuore delle “ pampas ” , le grandi pianure argentine, dove oggi, come un tempo, la figura del “gaucho”, il mandriano nomade e solitario, impersona il cuore dei valori nazionali abile a cavallo e ottimo allevatore di bestiame, si caratterizzava per destrezza fisica, carattere riser vato e malinconico e una buona dose di superbia Coraggio, lealtà e generosità erano i valori che lo rendevano degno della stima di tutti Senza fissa dimora, guidava le transumanze spostandosi continuamente con i cavalli, le sue “boleadoras”, poncho, lazo, coltello (il facòn) e yerba mate Una vita libera, in grado di farci sognare e desiderare di seguirne le tracce i gauchos assunsero un ruolo fondamentale durante la Guerra di indipendenza argentina nella prima metà dell’800 entrando a far parte di un esercito popolare che abbracciava idee rivoluzionarie.

Si è dibattuto a lungo se il fiume dovesse essere realmente considerato tale oppure un golfo dell'Oceano Atlantico, il Rio de la Plata è oggi unanimemente considerato un fiume

LA VERA STORIA DI EVA DUARTE TRA MITO E REALTÀ

ma non si può parlare di argentina senza pensare a Eva Peròn, fig u r a l e g g e nd a r i a e c o n t rove r s a , i c o n a d e l f i l m “ e v i t a ” d e l ’ 9 6 c o n m a d o n n a e, o g g i , d i u n d r a m m a s to r i c o i n t i to l a to “S a n t a e v i t a ” p r o d o t to d a S a l m a H a ye k e i s p i r a to a l r o m a n z o b es t- s e l l e r f i rm a to d a To m a s e l oy m a r t i ne z N e l l u g l i o d e l 1 9 5 2 , a l l ’et à d i s o l i 3 3 a n n i , e va Pe rò n m u o re pe r u n t u m o r e a l l ’ u te r o . D o n n a fo r te e c o m b a t t i v a , è l a f i r s t l a d y d e ll’argentina, seconda moglie del Presidente Juan Domingo Peròn, m a s o p r a t t u t to u n a po l i t i c a ve ne r a t a d a l po po l o. L a ve r a s to r i a d i e va Du a r te v i ve t r a m i to e r e a l t à f i g l i a i l l e g i t t i m a d i u n l a t i -

fo n d i s t a , s i t r a s fe r ì a bu e n o s a i r e s a p p e n a q u i n d i c e n n e c o n i l s o g no d i d i ve n t a r e u n a s te l l a d e l c i ne m a e r i u s c ì a c o n q u i s t a r e

fa m a e po te r e g r a z i e a l s u o m a t r i mo n i o c o n i l f u t u r o p r es i d e n te d e l p a es e S e g n at a d a l l e a n g he r i e s u b i te ne l l ’ i n fa n z i a , s i s c h i e rò d a l l a p a r te d e i p i ù d e bo l i , i “ d es c a m i s a d o s ” , d i ve n t a nd o ne l a p al a d i n a . a l l ’ i n d o m a n i d e l l a s u a m o r te, i l s u o c o r p o ve n n e i m b a ls a m a to p e r d i ve n t a r e u n a r e l i q u i a ve n e r a t a d a l p o p o l o m a n o n t r ovò s e po l t u r a e r i po s o pe r u n q u a r to d i s e c o l o

L a s to r i a d e l l e pe r e g r i n a z i o n i r o c a m bo l es c he d e l s u o c a d a ve r e, d i ve n t a to o g g et to d i c u l to, è m a c a b r a q u a n to a f fa s c i n a n te N e l

1 9 7 6 i s u o i r es t i f u r o no, f i n a l me n te, r es t i t u i t i a l l e s o r e l l e Du a r te c he l a fe c e r o s e p pe l l i r e ne l l a to m b a d i fa m i g l i a a l l a Re co l et a , i l c i m i te r o p i ù es c l u s i vo d e l l a c a p i t a l e a rg e n t i n a , d ove, o g g i , è l a to m b a p i ù v i s i t a t a .

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RIO DE LA PLATA
STADIO DE LA BOCA, LA BOMBONERA, BUENOS AIRES 30 febbr aioMARZO
RIO DE LA PLATA E M OT I O N S 31
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PLAZA INDEPENDENCIA E MONUMENTO AD ARTIGAS, MONTEVIDEO 34 febbr aioMARZO
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Sulla sponda orientale del río de la Plata, a poco più di un ’ ora di traghetto da buenos aires, in territorio uruguayano, Colonia del Sacramento è una cittadina incredibilmente pittoresca dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco il Barrio Histórico, ossia il nucleo di epoca coloniale dalla forma irregolare formato da strette strade acciottolate, sorge su una piccola penisola protesa nel fiume Le belle file di platani offrono riparo dal caldo estivo, mentre il lungofiume è teatro di tramonti spettacolari. Per la sua bellezza e la vicinanza con l’argentina, Colonia richiama in ogni stagione migliaia di visitatori. Capitale del paese, la più meridionale del Sud america e residenza di quasi metà della popolazione uruguayana, Montevideo è una città frizzante e creativa con una ricca vita culturale adagiata lungo le sponde del rio de la Plata, nei suoi 20 chilometri di estensione da est a ovest, assume tanti volti diversi, dal porto industriale all’esclusivo quartiere di Carrasco lungo la spiaggia Nello storico distretto degli affari in centro città, gli edifici art déco e neoclassici si contendono lo spazio con grattacieli grigi e fatiscenti che sembrano arrivare direttamente da l’avana mentre i palazzi eleganti e moderni di Punta Carretas e Pocitos ricordano Copacabana il panorama musicale, teatrale e artistico è in continuo fermento, dagli eleganti teatri d’epoca ai localini dove si balla il tango. Sede amministrativa del mercosur, montevideo occupa il primo posto nella classifica delle città sudamericane con la maggiore qualità della vita! Le tensioni socio-economiche, gli episodi di guerriglia orga-

nizzata e l’involuzione repressiva che caratterizzarono gli anni ’70 sono, ormai, acqua passata La tendenza negativa dell’economia sembra superata e tutti gli indicatori sono in costante crescita. alla fine della giornata lavorativa, gli abitanti raggiungono il lungomare per una bella passeggiata, una corsetta corroborante o, semplicemente, una chiacchierata con gli amici. e’ bello incontrarli e condividere un mate, l’infuso amarognolo molto apprezzato per le sue proprietà stimolanti e terapeutiche che rappresenta la bibita coloniale tradizionale per eccellenza

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Residenza di quasi metà della popolazione uruguayana, Montevideo è una città frizzante e creativa con una ricca vita culturale
RIO DE LA PLATA
LA CARRETA, MONTEVIDEO CIMITERO MONUMENTALE, MONTEVIDEO
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IL MATE, URUGUAY 38 febbr aioMARZO
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GHANA SCRIGNO DI CoLori ESUBERANZA e SToria

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SCRIGNO DI COLORI, ESUBERANZA E STORIA

Una ricca seppure triste storia che contrasta con l’atmosfera che si respira oggi nei centri urbani caotici che pulsano di colori, e con la gioia di vivere contagiosa

Ghana, ufficialmente la repubblica del Ghana, oggi è uno dei paesi più stabili dell’africa, e per oltre 150 anni quando fu conosciuto come Gold Coast, fu il fulcro della tratta degli schiavi nell'africa occidentale a ricordare questo losco passato, il visitatore trova disseminati lungo la costa decine di fortificazioni e castelli, costruiti tra il 1482 e il 1786 dagli inglesi, francesi, olandesi, tedeschi, spagnoli, portoghesi e altri Una ricca seppure triste storia che contrasta con l’atmosfera che si respira oggi nei centri urbani caotici che pulsano di colori, e con la gioia di vivere contagiosa degli oltre 70 gruppi etnici che compon-

gono la popolazione in tutto 32 milioni di persone che hanno come lingua ufficiale l’inglese e sono, si ritiene, le più accoglienti e affabili dell’africa Distrutta dal disboscamento gran par te della vegetazione naturale per lasciare spazio all'agricoltura, ma alberi come il mogano, l’ebano e il cedro sono ancora prevalenti nella zona della foresta tropicale meridionale Dall’inizio del 1900 fino al 1976, grazie al ricco terreno della foresta pluviale, il Ghana fu il principale produttore mondiale di cacao, con il 30-40% della produzione. oggi si trova al secondo posto dopo la Costa d’avorio, e insieme producono oltre il 50% del cacao globale

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GHANA
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i due terzi settentrionali del Paese sono coperti dalla savana, mentre nel Paese ancora vivono leopardi, iene, bufali, elefanti, antilopi e scimmie, e la costa, lambita dall’oceano atlantico, si estende per oltre 550 kilometri Nella storica capitale Accra si scoprono suggestivi quartieri come il nucleo originale di Jamestown, con il vecchio faro dal quale si scorge l’inconfondibile profilo candido del Castello di Osu, costruito nel XVii secolo dagli olandesi e ampliato dai danesi che l’hanno chiamato fort Christiansborg in onore del re danese Cristiano V Vanto della capitale moderna l’Arco d'Indipendenza sulla piazza omonima, conosciuta anche come Black Star Square e commissionata nel 1957 da Kwame Nkrumah il primo ministro e presidente che ha ottenuto l indipendenza dagli inglesi L’accra di oggi è una proliferazione di strade intasate, quar tieri popolari e mercati come il Kejetia, uno dei più grandi dell’africa occidentale che trabocca di negozi (si dice oltre 10.000) profumi, colori, cibi, suoni, donne con sproporzionati pacchi in bilico sulla testa, e stuoli di bambini saltellanti e sorridenti

Kumasi, la seconda città del paese, a cinque ore di strada a nord di accra, è la capitale del popolo Asante, noto anche come Ashanti Ultimo degli stati che controllavano le importanti miniere d'oro del centro, forniva prigionieri ai mercanti di schiavi della costa

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L’Accra di oggi è una proliferazione di strade intasate, quartieri popolari e mercati come il Kejetia, uno dei più grandi dell’Africa Occidentale
ARCO D’INDIPENDENZA, ACCRA CASTELLO DI OSU, ACCRA KUMASI

Punto di riferimento il Palazzo Manhyia, oggi museo e monumento ai re asante, una dinastia matrilineare infatti il nuovo re viene scelto non tra i figli del defunto re, ma tra i figli della sorella, o in mancanza di questa figura femminile, della zia o della nipote accanto al re siede la regina madre, una saggia consigliera che comunica il suo potere e prestigio attraverso elaborati abiti tessuti con fili d'oro magnifici anche i vestimenti del re in tessuto kente dai vivacissimi colori tradizionali, e lo sgabello regale che è il principale simbolo del potere e dell'autorità di un capo e dei suoi poteri spirituali Sebbene non legalmente riconosciuto dalla costituzione, il re degli ashanti è il capo del suo popolo e anche una figura potente e influente nelle questioni sociali e nazionali L'attuale asantehene è Otumfuo Nana Osei Tutu II che è salito al trono come 16esimo re asante nell'aprile del 1999

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Kumasi, la seconda città del paese, a cinque ore di strada a nord di Accra, è la capitale del popolo Asante, noto anche come Ashanti
KWAME NKRUMAH MEMORIAL PARK, ACCRA
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GHANA CAPE COAST CASTLE
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i l c i bo i n G h a n a è va r i o q u a n to l a s u a g e n te i l Ba n k u d i p a s t a d i m a i s fe r me n t at a e m a n i o c a , v i e ne mes co l ato i n a c q u a c a l d a f i nc hé no n d i ve n t i s o l i d o, c o me u n e no r me g no c c o. i l Wa a k ye è u n p i a t t o d i r i s o e fa g i o l i , e i l To u Z a a f i , c o n o s c i u t o c o m e T z , h a c o m e b a s e l a fa r i n a d i m a i s m e n t r e i l J o l l o f è c o n s i d e r a t o i l p i a t to n a z i o n a l e. m o l to d i p i ù d i u n p i a t to d i r i s o b a s m a t i o j as m i ne c o l o r a to e s a po r i to, è q u e l l o c he è i l r i s o t to pe r l ' i t a l i a , l a paella per la Spagna e il riso saltato per la Cina Condito con zenz e r o, a g l i o, t i mo, s pe z i e, p a ss a t a d i po mo d o r o, c u r r y e q u a n t i t à s pess o i nd u s t r i a l i d i pe pe r o nc i no, a c c o m p a g n a z u p pe e s t u fa t i , po l l o, po l po e pes c e. i l G h a n a h a l a p i ù g r a n d e c o n c e n t r a z i o n e d i fo r t i f i c a z i o n i d i e p o c a c o l o n i a l e i n t u t t a l ’a f r i c a U n t r i s t e p r i m a t o , m a c h e r ic h i a m a l ’ a t te n z i o n e d e l v i s i t a to r e. m o l te l e ve s t i g i e i m p o n e n t i c o m e i l C a p e C o a s t C a s t l e e E l m i n a C a s t l e , d u e fo r t e z z e c h e erano impor tanti punti di trasbordo, prima per il commercio dell ’ o r o e po i pe r m i l i o n i d i s c h i a v i d i r et t i ve r s o i l N u ovo m o nd o N e l C a p e C o a s t s i p o ss o n o v i s i t a r e l e p r i g i o n i d e g l i s c h i a v i e l a fam i g e r a t a Po r t a d e l N o n R i t o r n o a t t r a ve r s o l a q u a l e p a ss a v a n o p r i m a d i s a l i r e a bo r d o d e l l e n a v i g a l e o ne a l l i ne a t i l u n g o i te rr a z z a m e n t i a n c o r a o g g i i c a n n o n i e i m o r t a i u t i l i z z a t i p e r l a d ife s a , o r m a i a r r u g g i n i t i e fa t i s c e n t i m a a n c o r a o s t i n a t a m e n t e r i vo l t i ve r s o l ’ o c e a no Ca pe C o a s t è s t a to v i s i t a to d a l P r es i d e n te b a r a c k o b a m a d u r a n te l a s u a p r i m a v i s i t a i n af r i c a c o me p r es id e n te ne l 2 0 0 9

Po c o l o n t a n o e l m i n a C a s t l e è s t a t a l a p r i m a s t r u t t u r a e u r o p e a nell’africa subsahariana ed è riconosciuta come il primo punto di c o n t a t t o t r a g l i e u r o p e i e g l i a b i t a n t i d e l l ’ a t t u a l e G h a n a U n a vasta for tificazione rettangolare, è patrimonio dell’UNeSCo Per g l i a p p a ss i o n a t i d e l l a s to r i a a l c u n i o pe r a to r i l o c a l i o f f r o no to u r d i d i e c i g i o r n i a l l a s c o pe r t a d e l l e 1 9 fo r t i f i c a z i o n i l u n g o l a c o s t a i n to r no a d ac c r a e ne l l a z o n a d i K u m a s i .

Cape Coast è stato visitato dal Presidente Barack Obama durante la sua prima visita in Africa come presidente nel 2009

50 febbr aioMARZO
GHANA JAMESTOWN
E M OT I O N S 51
CAPE COAST CASTLE
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GHANA JAMESTOWN
54 febbr aioMARZO GHANA
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56 febbr aioMARZO SÃO TOMÉ Claudio Corallo IL VIRTUOSO DEL CIOCCOLATO TeSTo Di PAMELA McCOURT FRANCESCONE foTo Di INÊS GONÇALVES
GLI INCONTRI DI EMOTIONS

IL VIRTUOSO DEL CIOCCOLATO

Agronomo e ingegnere, Corallo ha lasciato la sua firenze da giovane per girare il mondo, coltivando il caffè prima nello zaire e poi in bolivia oggi è l'unico cioccolatiere al mondo che coltiva il proprio cacao, e il suo è universalmente acclamato come il miglior cioccolato del mondo

Disabitati fino alla scoperta da parte dei portoghesi alla fine del XV secolo, i due minuscoli arcipelaghi di São Tomé e Principe - oggi la repubblica Democratica di São Tomé e Principe - divennero un avamposto della tratta degli schiavi, con la canna da zucchero, il

cacao e il caffè come espor tazioni principali La lontananza delle isole, situate nel Golfo di Guinea a circa 400 chilometri dalla costa del Gabon, ha contribuito a mantenere un ecosistema straordinariamente vario e incontaminato. La capitale São Tomé è una cittadina costiera tropicale dalla semplicità rilassata, con un piccolo aeroporto dove atterrano compagnie locali e regolari voli TaP da Lisbona. Per il visitatore, immersioni, snorkeling e trekking, insieme al Pico Cao Grande, alto 1 370 metri, sono tra le attrazioni principali dell’isola più grande

« La maggior parte delle persone non ha la più pallida idea di cosa sia, o di cosa possa essere, il cioccolato,» sorride Claudio Corallo, accogliendoci nel laboratorio accanto alla sua casa sul lungomare di São Tomé, capitale dell'omonima isola.
58 febbr aioMARZO
GLI INCONTRI DI EMOTIONS
60 febbraioMARZO CLAUDIO CORALLO
GLI INCONTRI DI EMOTIONS E M OT I O N S 61

Principe, che sorge a 40 minuti di volo da São Tomé, vanta graziosi eco-resort per moderni robinson Crusoe dai gusti sofisticati, e una riser va della biosfera dell'Unesco che copre quasi metà della parte meridionale dell’isola. affascinanti le vecchie piantagioni Rocas, abbandonate dopo l'indipendenza dai portoghesi negli anni 1970, e oggi scheletri abbracciati alla giungla che sussurrano storie di colonialismo e della sua dimensione più dolorosa, quella umana. Su Principe, nella sua piantagione di Terreiro Velho, Claudio Corallo coltiva il cacao per il suo cioccolato Le piante del cacao, che sono sempreverdi, sviluppano dei frutti che possono contenere dai 25 ai 40 semi, protetti da una sostanza gelatinosa i frutti di Corallo vengono raccolti a mano - sulla piantagione lo aiutano un centinaio di famiglie - prima di passare alla fermentazione delle fave, che dura

Le piante del cacao, che sono sempreverdi, sviluppano dei frutti che possono contenere dai 25 ai 40 semi, protetti da una sostanza gelatinosa

fino a 17 giorni rispetto ai setti giorni solitamente adoperati dalle grandi aziende dolciarie «Così io esalto i sapori buoni, e attenuo quelli cattivi del cacao» e poi la torrefazione, a temperature che fanno parte dei segreti del complesso processo di trasformazione, sperimentato e raffinato da Corallo in 40 anni di appassionata ricerca e produzione

62 febbr aioMARZO
CLAUDIO CORALLO
CLAUDIO CORALLO 64 febbr aioMARZO
GLI INCONTRI DI EMOTIONS E M OT I O N S 65
66 febbr aioMARZO

«il fondente che troviamo sugli scaffali dei supermercati», dice Corallo, «è amaro e spesso sa di bruciato. io non aggiungo nulla - né vaniglia, né latte, né altri aromi - ma il mio cioccolato fondente all’83% non ha assolutamente nulla di amaro, bensì una ricca e profonda dolcezza naturale». Tocca poi al personale del laboratorio, che indossa camici bianchi, rompere una per una a mano le fave di cacao tostate prima della macinatura «ottengo granuli più grossolani rispetto alla polvere di cacao utilizzata dalle grandi aziende Più la macinazione è fine, più si perde l’aroma e non impasto mai il mio cacao, perché più lo si lavora più perde sapore». il cioccolato di Corallo di aromi e sapori è ricchissimo Un cioccolato fondente e denso, da quello al 100% a quelli di oltre l’80% e al 70% che contengono cristalli di zucchero, fior di sale e pepe, chicchi di caffè, arancia candita e zenzero Suo l’Ubric, l'unico cioccolato al mondo con il distillato del suo stesso frutto, a cui aggiunge uvetta per un cioccolato al 73,5% che è paragonabile, per complessità e sontuosità, a una sinfonia barocca

Prima di congedarci, un consiglio per gustare al meglio la sua prodigiosa produzione «Non tenetelo in frigorifero il cioccolato va sempre mangiato a 27-28 gradi» e, raccomanda Corallo, lasciate che si sciolga lentamente in bocca, liberando tutte la sua dolcezza aromatica

www.claudiocorallo.com

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CLAUDIO CORALLO
« ...più la macinazione è fine, più si perde l’aroma. E non impasto mai il mio cacao, perché più lo si lavora più perde sapore... »
68 febbr aioMARZO
Tr a STrUTTUre Di LUSSo e af TeSTo e foTo Di PIE
MAROCCO VISTO

DAGLI HOTELS

E M OT I O N S 69 ★ O
faSCiNaNTi riaD Tr aDizioNaLi ERGIORGIO PESCALI

MAROCCO VISTO DAGLI HOTELS

C’è chi preferisce un trattamento lussuoso, chi invece predilige qualcosa di più modesto, che lo avvicini, per quanto è possibile, a cercare di comprendere lo stile di vita della realtà in cui si è temporaneamente immerso a margine dell’itinerario e dei punti di interesse da visitare, è quindi interessante riportare anche le impressioni sugli alloggi di cui si è usufruito Durante un viaggio in marocco ho soggiornato in strutture che, sulla carta, garantivano un buon livello di comodità

il mio cammino è iniziato a Zagora, una città anonima e fino a qualche decennio fa base di par tenza delle carovane che traspor tavano sale da e verso Timbuktu oggi i cammelli sono sostituiti da camion e auto che non affo nd a no i p ne u m at i c i ne l l a s a b b i a , m a s u n a s t r i d’asfalto. a zagora alloggio presso il Kasbah Sirocco, una struttura recuperata in una kasbah con camere semplici, ma pulite e con personale attento e disponibile La cena e la colazione sono

https://www.kasbah-sirocco.com/

ser vite nel patio di fronte alla piccola piscina e sono veramente gustose il centro della città è a 10 minuti a piedi, mentre le piccole dune di Tinfou (spesso erroneamente definite come dune del Sahara), sono a 30 minuti d’auto

Al termine di una giornata di lavoro o semplicemente alla fine di un giorno dedicato alle visite turistiche di una città, è sempre rilassante tornare in un albergo che possa garantire un certo confort
1 70 febbr aioMARZO ★
Recuperata in una kasbah con camere semplici, pulite e con personale disponibile
HOTEL KASBAH SIROCCO, ZAGORA

molto più lussuoso è il successivo albergo, Le Berbère Palace di Ouar zazate e s t re m a me n te s fa r z o s o, h a una pulizia impeccabile e un arredamento in veste cinematografica assolutamente encomiabile (ouar zazate è sede di alcuni dei più impor tanti Studios al mondo). Nelle camere spaziose, il cliente trova un piatto di benvenuto con dolci e frutta locale, mentre la grande piscina con i gazebi per ripararsi dal sole cocente del deser to, permette di rilassarsi anche durante le ore più calde della giornata Un centro spa con sauna è a disposizione della clientela il personale è estremamente attento, ma

no n i nva d e n te e ce n a e co l a z i o ne r i s pet t a no g l i a l t i s t a nd a rd dell’hotel Tra le sale delle varie hall è diver tente ammirare ar tefatti utilizzati durante le riprese cinematografiche di vari film. È anche possibile sedersi sul trono del faraone ramesse ii creato per il film del 2006 I 10 comandamenti di rober t Dornhelm

E M OT I O N S 71
2 LE BERBÈRE PALACE, OUARZAZATE https://www.berberepalace.com/
Estremamente sfarzoso, ha una pulizia impeccabile e un arredamento in veste cinematografica assolutamente encomiabile
72 febbr aioMARZO MAROCCO VISTO DAGLI HOTELS
E M OT I O N S 73 ANGSANA RIADS COLLECTION

Di nuovo sulla strada, arrivo a Marrakech dove soggiorno in un riad, una struttura alberghiera ricavata dalle antiche case famigliari L’Angsana Riads Collection è ciò che un viaggiatore alla ricerca del vero spirito marocchino può aspettarsi. a soli 10 minuti a piedi da piazza Jemaa el-Fna e dal palazzo Bahia si trova accoglienza e attenzione, ambienti pulitissimi e attenti all’impatto ambientale, camere tradizionali confortevoli e pulite, ottimo cibo con prodotti locali La prima colazione e la cena sono ser vite nell’elegante patio rinfrescato alla vecchia maniera marocchina da un sistema di aper ture che convogliano aria fresca senza utilizzare condizionatori il ristorante offre piatti marocchini insaporiti da ingredienti coltivati in modo biologico in fattorie controllate dallo stesso general manager, il corso Luc Fougere

ANGSANA RIAD HOTEL, MARRAKECH

https://www.angsana.com/morocco/riads-collection

Accoglienza e attenzione, camere tradizionali confortevoli e pulite, ottimo cibo con prodotti locali

a R a b at t r ovo u n ' a l t r a c h i c c a : l o S t o r y H ot e l , s i -

t u a to n e l q u a r t i e r e d e l l e a m b a s c i a te, a 1 5 m i n u t i

c o n o pe r e d ’ a r te d i a r t i s t i p r ove n i e n t i d a d i ve r s i P a es i e l a s e r a i l re l a x è g a ra n t i to d a u n g i a rd i no i l l u m i n ato co n to rce c he d a n no u n to c c o mo l to s u g g es t i vo a l l ’ a m b i e n te N e l 2 0 2 2 l ’ ho te l è s t a to d es i g n a to c o me m i g l i o r bo u t i q u e ho te l d i l u ss o d a l l a L u x u r y L ifes t y l e Awa rd d i N ew Yo r k 4

d ’ a u to d a l ce n t ro i l l u ss o q u i è d i c a s a a ss i e me a d u n a p u l i z i a e d u n s e r v i z i o i m pe cc a b i l e ogni stanza è arredata con gusto e l’hotel dispone di una sfarzosa s a l a b i b l i ote c a e d i u n e c c e l l e n te r i s to r a n te i l c u i c hef, Yo u ss ef Z e r o u a l , è s t a to g r a t i f i c a to c o m e c h e f d e l l ’ a n n o n e l 2 0 21 d a l l a Wo r l d Ga s t ro no m i c O rg a n i z a t i o n L e s a l e co m u n i s o no d e c o r a te

STORY HOTEL, RABAT

https://www.story-rabat.com/

MAROCCO VISTO DAGLI HOTELS 3

Nella bella Chefchaouen, il Dar Echchaouen Maison d’hôtes & Riad va n t a 4 s te l l e a b b a s t a n z a me r i t ate

È u n a b e l l a s t r u t t u r a , u n r i a d c o n u n b e l g i a r d i n o anche se piuttosto labirintico (del resto l’hotel sorge su un pendio montano a 5 minuti a piedi dalla por ta Ras Elma, all ’ e n t rat a d e l l a c i t t à ve cc h i a ) . L e s t a n z e s o no a m p i e e a r re d ate i n m o d o t r a d i z i o n a l e, i l p e r s o n a l e g i ov a n e e a l t a l e n a n te n e l l ’ e f f i -

c i e n z a D o po u n a g i o r n at a d i v i s i te a l l a c i t t a d i n a c i s i p u ò t u f fa re in una piccola piscina, ma ben tenuta. La prima colazione non ecce l s a , m a d e ce n te, v i e ne s e r v i t a i n u n a te r ra z z a d a d ove s i p u ò a m m i ra re i l m a g n i f i co p a no ra m a d e l l a va l l e d e l r i f

DAR ECHCHAOUEN MAISON D’HÔTES & RIAD, CHEFCHAOUEN

https://dar-echchaouen.business.site/

L ’ i t i n e r a r i o m a r o c c h i n o s i c o n c l u d e c o n u n ’ a l t r a c h i c c a : i l D i x i l H o t e l G a r d e n d i Ta n g e r i S i t u a t o

a 1 5 m i n u t i a p i e d i d a l l a s p i a g g i a , è u n n u o v o h o t e l c o n c a m e r e p e r s o n a l i z z a t e a d o g n i p i a n o è d e d i c a t o u n t e m a s p e c i f i c o o u n p e r s o n a g g i o c h e h a l as c i a t o u n s e g n o i n d e l e b i l e a l l a c i t t à , c o m e l a b a n d m a r o cc h i n a N a s s E l G h i w a n e o i l p i t t o r e H e n r y M a t i s s e S e p r o p r i o d o v e s s i t r o v a r e u n d i fe t t o a q u e s t a s t r u t t u r a , p e r s o n a l m e n t e n o n a m o i l l a v a b o d e l b a g n o a v i s t a c o n l a c a m e r a d a l e t t o i l p e r s o n a l e è e s t r e m a m e n t e e f f i c i e n t e n e l g e s t i r e q u a l s i a s i i m p r e v i s t o e i l r i s t o r a n t e o f f r e u n a v a r i e t à d i c i b i c h e s p a -

Il ristorante offre una varietà di cibi che spazia dalla cucina tradizionale marocchina a quella internazionale

z i a n o d a l l a c u c i n a t r a d i z i o n a l e m a r o c c h i n a a q u e l l a i n t e r n az i o n a l e L a p i s c i n a p e r m e t t e d i r i n f r e s c a r s i d a l l a c a l u r a e s t i v a m e n t r e n e l b a r a t t i g u o c i s i p u ò d i s s e t a r e a n c h e c o n u n a b i r r a l o c a l e f r e s c a a l l a s p i n a , c o s a n o n s e m p r e p o s s i b i l e i n u n P a e s e i s l a m i c o i n c u i l a s o m m i n i s t r a z i o n e d i a l c o o l , s e p p u r n o n p r o i b i t a , è s c o r a g g i a t a

DIXIL HOTEL GARDEN, TANGERI

https://www.dixilhotels.com/fr/

E M OT I O N S 75
5
6
76 febbr aioMARZO MAROCCO VISTO DAGLI HOTELS
E M OT I O N S 77 DIXIL HOTEL GARDEN
78 febbr aioMARZO MONTE U N P a N o r a m a U N i C o e m U L T i P L o , U N o S TeSTo e foTo D

CIOCCI

uno sguardo diverso su Roma

E M OT I O N S 79
E S P a z i o V i V o , r i C C o e P i e N o D i a T T i V i T à i DINO LATELLA
80 febbr aioMARZO

UNO SGUARDO DIVERSO SU ROMA

Pensate che i panorami più fotografati a Roma siano Piazza di Spagna o il Pincio?

No quelli vanno bene per i turisti, ma i romani hanno scoperto un nuovo panorama particolarissimo: il Monte Ciocci.

Un parco urbano circondato dalla città sempre più presente, un panorama unico e multiplo, uno spazio vivo, ricco e pieno di attività, questo è il Parco Urbano di Monte Ciocci il Parco è una collina che si trova all’incrocio tra tre quartieri di roma: Trionfale, Balduina e l’inizio della via Aurelia Qui si possono osservare da un lato il Vaticano e San Pietro con il quartiere Prati in basso e parte del centro storico, e dall'altra parte la Valle delle Fornaci già nota come Valle dell’Inferno, e una sterminata serie di palazzi realizzati negli anni ‘60 il toponimo “Ciocci” deriva probabilmente, da Papa Giulio iii, al secolo Giovanni maria Ciocchi del

monte, divenuto proprietario della villa, disegnata forse da baldassarre Peruzzi per l’amico umanista blosio Palladio, realizzata nel Cinquecento su questa collina, in quel tempo in aperta campagna, e di cui oggi rimane solo un torrione rimaneggiato in stile neogotico, la Torre della luna, una volta divenuta proprietà del Papa verrà denominata anche Casal Ciocci e tra i parchi di roma è uno dei più giovani, ci sono voluti 4 anni di lavori di recupero cominciati nel 2009 e terminati nell’agosto del 2013. il suo punto di forza è la terrazza panoramica dove all’orizzonte si possono ammirare tutti i monti che fanno da corona a roma, e nei giorni particolarmente limpidi, si vedono gli appennini

E M OT I O N S 81
82 febbr aioMARZO INGRESSO AI BUNKER
UNO SGUARDO DIVERSO SU ROMA E M OT I O N S 83 VALLE DELLE FORNACI

in parte poggia su un vecchio forte, costruito tra il 1886 e il 1892, che faceva parte della Cinta fortificata per difendere roma, del quale si possono trovare ancora un paio di ingressi. Durante la ii Guerra mondiale venne usato come rifugio per gli sfollati alla base della collina scorrono ben quattro linee ferroviarie nei pressi delle quali, negli anni sessanta, si era sviluppata una baraccopoli dove, nel 1976 ettore Scola colpito da queste realtà, scelse di girare il film "brutti, sporchi e cattivi" con Nino manfredi, e per questo il belvedere del Parco di monte Ciocci verrà intitolato al regista Se si dà le spalle alla cupola di San Pietro, vi troverete di fronte a monte mario e davanti a voi appariranno i resti in un caratteristico borgo dell’800: il borgo delle fornaci di Valle aurelia noto anche come Valle dell’Inferno, che prende il nome dalle fornaci per laterizi da costruzione presenti per via del terreno molto argilloso Pare che le prime risalgano al i secolo D C , le fornaci furono operative fino agli anni Sessanta del Novecento, oggi ne sono rimasti solo i resti di due, sostituite da un centro commerciale e da una grande palestra di un noto marchio Dalla collina parte anche il Parco lineare Ciclopedonale che collega monte mario a monte Ciocci che è stato realizzato nel 2014 e si sviluppa per 5 km, ma che verrà prolungato ulteriormente verso il Vaticano La pista ricalca il vecchio sentiero della linea ferroviaria che collega roma a Viterbo Qui si trovano aree giochi per bambini, tantissime

panchine e una pista di pattinaggio, sfruttando una superficie di ben sei ettari il Parco di monte Ciocci è anche un ’ area molto interessante dal punto di vista ambientale, perché garantisce la continuità tra la riserva naturale di monte mario ed il Parco regionale Urbano del Pineto, è un polmone verde che entra nel cuore della città che va salvaguardato per garantire ai cittadini e ai turisti un ’ area di grande valore oggi è un ’ area molto attiva, varia, oltre ad uno spazio autogestito riservato ai cani e un vasto insediamento di orti urbani, c’è anche un istituto scolastico agrario, dove si trovano all’aperto attrezzature agricole e serre per la didattica degli studenti C’è ancora un piccolo borgo di casette a in cui vivono alcuni pastori, e infatti un gregge di pecore e capre guardate da arcigni cani pastori, e una nutrita colonia di papere, scorrazzano liberi su un lato della collina con lo sfondo dei palazzi: un angolo di campagna nel pieno centro della città Però non sono mancati problemi a quest’area, anche recentemente, soggetta ad incendi e atti vandalici, ma più di una associazione s’impegnano per la pulizia e attività rivolte ai bambini e non solo in particolare molto attivi sono il Casotto Monte Ciocci e il comitato Monte Ciocci Da qualche anno d’estate la terrazza diventa anche un cinema all’aperto gestito dai ragazzi della associazione “Cinema america” monte Ciocci è uno spazio che in breve tempo è diventato un luogo di incontro, qui la gente passeggia, legge, si bacia, fa sport, balla, si ferma ad ammirare il panorama, porta a spasso il cane e prende il sole tutto l’anno, ed è uno spazio perfetto per meditare davanti alla Città eterna. Un parco, non molto affollato, una vista rilassante, un luogo molto romantico, andarci verso l'ora del tramonto è insuperabile Sul muretto dove ci si può sedere per ammirare il panorama, sono riportati i versi di un gruppo rap romano Colle der Fomento: «Ma dimmi quante volte hai visto il cielo sopra Roma e hai detto: Quant’è bello» .

84 febbr aioMARZO
Qui si trovano aree giochi per bambini, tantissime panchine, una pista di pattinaggio, in una superficie di ben sei ettari
E M OT I O N S 85 UNO SGUARDO DIVERSO SU ROMA TORRE DELLA LUNA
86 febbr aioMARZO
UNO SGUARDO DIVERSO SU ROMA E M OT I O N S 87

OSPITI D’ONORE ALL’AUBERGE DE LA MAISON

C’È IL FASCINO DELL’ATMOSFER A CALDA E COINVOLGENTE DELLE

TR ADIZIONALI STRUTTURE ALPINE, MA CON SPICCATA PERSONALIZZA ZIONE

testo e foto di teresa carrubba

il primo impatto è il profumo resinoso dei legni che av viluppano anche lo sguardo in un’esperienza sensoriale dav vero unica e’ questo il segno dell’accoglienza dell’auberge de la maison di entrèves, a pochi passi dall'antica casa-forte un tempo di proprietà della signoria di courmayeur “hotel de charme, hotel-chalets de tradition, saveurs du Val d ’a o s t e ” , q u e s t o d i c o n o l e i n s e g n e d e l l ’au b e rg e e d è t u t t o ve ro. c ’è i l f a s c i n o dell’atmosfera calda e coinvolgente delle tradizionali strutture alpine, ma con spiccata personalizzazione, fatta di mobili in legno massiccio di antica fattura artigianale, stampe d’epoca, rivestimenti in legno alle pareti, una sorta di boiserie su cui vengono stampati tessuti antichi, e pavimenti in legno degni di un attento progetto specie quello della hall, un puzzle di cubetti ricavati dal legno di larice tagliato di testa, inseriti in un reticolo m a n o n f i ss a t i i n m o d o t a l e d a “g i o c a re ” c o n i p a ss i d i c h i l o a t t r ave r s a g e n e r a n d o volutamente un leggero scricchiolìo che dà un tono di vissuto

88 febbr aioMARZO KALEIDOSCOPE
E M OT I O N S 89

L A SUITE DI FORTE IMPRONTA ALPINA, CON TANTO DI ABBAINO INCORNICIATO DA LEGNO DI ABETE E TETTO MANSARDATO CON TR AVI A VISTA E POI, A MAGNIFICO CONTR ASTO, UNA VASCA IDROMASSAGGIO DI DESIGN NEL BEL MEZZO DEL SALOTTO, SOTTO UN SOFFITTO SPIOVENTE

Questo è solo un esempio di come qui all’auberge niente è stato lasciato al caso, la cura dei particolari sembra essere il frutto di una precisa volontà di stupire Questo vale, ovviamente, anche per camere e suite, una diversa dall’altra, rinnovate periodicamente in un felice connubio tra tradizione montana e moderno design Qui c’è la mano dell’architetto, danilo montovert del prestigioso studio di architettura in aosta montovert architects, per quanto attiene alle idee strutturali come ad esempio la suite di forte impronta alpina, con tanto di abbaino incorniciato da legno di abete e tetto mansardato con travi a vista e poi, a magnifico contrasto, una vasca idromassaggio di design nel bel mezzo del salotto, sotto un soffitto spiovente o la suite con la tradizionale stufa-camino in maiolica, un intimo soppalco con salottino per il relax e una grande moderna vetrata panoramica. ma poi c’è l’impronta di una donna dal gusto estetico molto spiccato e dall’attenzione minuziosa ad ogni particolare che possa far sentire l’ospite coccolato e accolto con molto di più delle tipiche amenities di un albergo. la donna è alessandra Garin, l’anima dell’auberge e proprietaria insieme al fratello furono i nonni filippo ed esterina Garin, negli anni ’50, a dare il via alla tradizione alberghiera della famiglia con la locanda belvedere in Val ferret. poi fu la volta di leo Garin, padre di alessandra, che costruì l’auberge de la maison a entrèves e portò al successo la cucina valdostana tradizionale. un merito questo di cui si è av vantaggiata la figlia alessandra, appunto, puntando molto sulla tradizione culinaria per aumentare l’appeal dell’auberge. e’ infatti l’aubergine, il ristorante interno dell’albergo uno dei suoi punti di forza per qualità dei

piatti proposti, per il rispetto della tradizione locale e, non ultimo, per il servizio davver eccellente l’attenzione dei camerieri al cliente è a tal punto sensibile che può capitar che un desiderio appena sussurrato tra i commensali si concretizzi a tavola nel cib appena nominato tanto apprezzabile quanto inusuale nel menu appaiono piat curatissimi e gourmand quali ad esempio Vallée d’aoste Jambon de bosses dop co frittelle di mele calde, Zuppa alla courmayeurentze in crosta di fontina dop, ravioli maiso con cuore di burrata e basilico su crema di spinaci e olio aromatico, crespelline di gran saraceno alle erbette di montagna e coulis di pomodoro, filetto di cervo al porto ruby co marmellata di cipolle rosse e uvetta, Guancetta di vitello cotta lentamente nel blan fripon, sugo infuso al timo, funghi secchi e patata di montagna schiacciata all’oli extravergine di oliva. e per finire, il magnifico sabayon auberge e pasticceria mignon. l coccole dell’auberge de la maison proseguono alla maison d’eau, la raffinata spa co piscina, idromassaggio, sauna finlandese e bagno di vapore. il menu dei trattamenti davvero allettante e particolare, specie per quelli che riecheggiano le vecchie tradizion locali come il bagno di fieno caldo o il bagno alpino di erbe e fiori ma anche trattamen innovativi come lo scrub aromatico seguito da massaggio con olio al cioccolato e spezie scrub e massaggio con preparati antiossidanti ottenuti da uve muscat, enfer e rayo colte ai piedi del monte bianco. e tanto altro. una chicca è la personal spa refuge d mont-blanc, una casetta in legno nel parco dell’auberge, prenotabile in esclusiva, in gener per una coppia, per una indimenticabile esperienza di relax alpino

90 febbr aioMARZO KALEIDOSCOPE - OSPITI D’ONORE ALL’AUBERGE DE LA MAISON WWW.AUBERGEMAISON.IT
E M OT I O N S 91 o e o ti n n o n c o e n è ni ti e; n u e

Si tratta di un romanzo in parte storico, in parte collegato e suggerito da avvenimenti personalmente vissuti Leggiamo nella controcopertina, oltre ad una originale sorta di autobiografia dello stesso autore, anche una illustrazione ambientale: «Il fatto si svolge a Londra al tempo della regina Vittoria, offuscato da un misterioso criminale chiamato Jack lo Squartatore realmente esistito che uccise un numero indefinito di meretrici, massacrandole senza un motivo, con estrema crudeltà» . Si potrebbe pensare di trovarsi a leggere un “giallo” e invece l’autore ci porta attraverso luoghi e avvenimenti da lui realmente vissuti in una sorta di “ romanzo storico” collegato con la sua attività di architetto, portata avanti in Somalia, per conto del Ministero degli Esteri Italiano In effetti i suoi racconti volteggiano fra ipotesi di avvenimenti molto reali, ma anche aventi alle spalle situazioni imprevedibili, anche se in certo modo “annunciate” E’ così ad esempio per “La Belle Epoque (1870 – 1914), un periodo troppo bello per essere una storia” e “troppo recente per essere una leggenda” con una bella immagine che presenta la soubrette del Moulin Rouge e, in secondo piano il pittore Toulouse Lautrec, ma al tempo stesso fa pensare a quei “fermenti sociali che dal 1848 si preparavano a sconvolgere l’equilibrio politico europeo ” , perché “le cose cambiano velocemente” (ed è questa la didascalia di una foto in bianco e nero), con l’accenno all’affondamento del Titanic (1912), quasi come presagio dell’attentato di Sarajevo del 1914 E l’architetto si chiede: «Perché l'ho scritto?» Risposta: «Perché sì...» e il lettore si renderà conto del fatto che un tale libro, davvero “unico ” , andava proprio scritto. Curiosa e originale anche la rassegna finale dei personaggi menzionati nel testo con qualche riga di note biografiche a cura di Luisa Chiumenti

Il volume, curato da Luigi Gallo e Raffaella Morselli è stato pubblicato in occasione della mostra “Arte liberata Capolavori salvati dalla guerra 1937-1947”, allestita alle Scuderie del Quirinale (fino al 10 aprile 2023). Siamo così di fronte ad un periodo storico molto importante per la tutela delle opere d’arte in Italia che ha dato vita a iniziative delicate e spesso anche pericolose, mirate a mettere in sicurezza dalle minacce del periodo bellico, quante più opere era possibile. Oltre all’operazione in sé, il lavoro di queste persone (molti soprintendenti e funzionari di Stato) che mise in atto un eroismo e un tempismo davvero eccezionali, affrontando bombardamenti e sventando razzie da parte del nemico, durante la seconda guerra mondiale, ha in effetti anche un risvolto di carattere “formativo”, poiché dà testimonianza di una profonda dedizione verso la tutela di un patrimonio culturale che è da ritenere indissolubile dall’immagine “Italia”. Più di 100 le opere che danno testimonianza in mostra del livello di arte che fu messa in sicurezza, testimoniate da documenti e fotografie d’epoca che si accompagnano in Catalogo con le immagini presenti in mostra, di molti dei capolavori salvati Una interessante panoramica di documenti, fotografie e risvolti sonori che raccontano in modo drammatico e avvincente l’emozione di un periodo della nostra storia che oggi possiamo vedere come un vero e proprio caposaldo “fondativo per una nuova coscienza civica” Molti sono i nomi di coloro che si impegnarono in questa che fu denominata “ operazione salvataggio”; e per tutti ricordiamo Pasquale Rotondi, legato alla Rocca di Sassocorvaro Sono storie di anti-eroi e anti-eroine che difesero il concetto stesso di bene culturale quale “metafora di salvaguardia di una memoria collettiva e identitaria”

a cura di Luisa Chiumenti

92 febbr aioMARZO
Stefano Gasbarri UNa STr aNa ParTiTa a SCaCCHi LoNDr a 1888: ViNCe CHi PerDe GANGEMI EDIZIONE Luigi Gallo e Raffaella Morselli L’arTe Liber aTa
L I B R I E M O T I O N S
CaPoL aVori SaLVaTi DaLL a GUerr a 1937-1947 ELECTA EDIZIONI
E M OT I O N S 93

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