IL CAVALLO LIBERO - SETTEMBRE 2023

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IL CAVALLO LIBERO

Il Cavallo e l’Arma dei Carabinieri

la battaglia di Grenoble

DI GIUSEPPE FRASCAROLI

www.giuseppefrascaroliart.com

Il cavallo è fermamente collegato all’Arma dei Carabinieri sin dalle origini. Già con l’atto d’istituzione del Corpo dei Carabinieri Reali da parte del re di Sardegna Vittorio Emanuele I nel 1814, quando il sovrano si trovò ad affrontare l’opera di restaurazione della monarchia Sabauda in Piemonte, veniva stabilita la duplice esistenza di militari a piedi e militari a cavallo; questi ultimi deputati a rispondere a tutte le possibili esigenze d’impiego caratterizzate da celerità o da svolgersi in zone lontane dal luogo. Sino agli inizi degli anni Sessanta dello scorso secolo la differenza istituzionale tra carabinieri a piedi e carabinieri a cavallo era evidenziata anche come titolo; attualmente, solo i militari in servizio presso il 4° Reggimento a cavallo di Roma possono fregiarsi di tale titolo. Questo Reggimento carabinieri a cavallo, l’unico reparto interamente montato delle forze armate italiane, è stato istituito il 1° aprile 1963 nell’ambito di una riorganizzazione dell’Arma dei Carabinieri; ha la sua sede presso la caserma Salvo D’Acquisto a Roma, e fa parte delle unità mobili e specializzate dell’Arma, alle dipendenze della 1° Brigata mobile. Erede delle gloriose tradizioni ippiche dell’Arma dei Carabinieri, oggi il Reggimento è costituito da un Gruppo Squadroni, articolato su due Squadroni, un Centro Ippico, un Ufficio Comando, oltre che uno Squa-

drone Comando e Servizi e una Infermeria Quadrupedi. Il primo impiego bellico del cavallo da parte dell’Arma risale al 6 luglio 1815, anno in cui attraverso la “carica di Grenoble” (nella foto in un dipinto di Alberto Spagnoli), i Carabinieri Reali ebbero modo di dare inizio alle loro tradizioni di virtù militari servendo per la prima volta in guerra il nascente Stato Piemontese. A Grenoble lo squadrone a cavallo dei Carabinieri, al comando di Michele Taffini marchese di Acceglio (che vent’anni dopo sarebbe stato nominato Comandante Generale del Corpo dei Reali Carabinieri), coadiuvato dal sottotenente Giovanni Battista Cavassola, vi partecipò inquadrato nel Corpo di Spedizione piemontese guidato dal generale De Latour che, forte di 15.000 uomini, muoveva contro i reparti francesi a rioccupare la Savoia dopo il rientro in Francia di Napoleone dall’esilio all’isola d’Elba. (Si veda anche l’articolo del Direttore Tino Nicolosi ed. in carta stampata n° 12 del settembre 2022) Nella battaglia le truppe piemontesi dopo un primo contatto armato avevano costretto i francesi ad arrestare presso la piazzaforte di Grenoble dove si asserragliarono. Per risolvere lo stato d’impasse, il generale piemontese Alessandro Gifflenga ordinò la carica allo squadrone Carabinieri e ad uno dei Cavalleggeri che, lanciatisi impavidamente, risolsero prontamente la situazione.

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