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ARTICOLO
AL CHIARO DI LUNA UN LUPO...UN CANE
ALLE ORIGINI DELLA CINOFILIA
DI MADDALENA SALVADEO
Quando si parla di cinofilia si intende sia l’amore che il lavoro con i cani. In generale si può dire che l’inserimento dei cani all’interno di un contesto civilizzato condiviso con la comunità (es: ristoranti, negozi, bar ecc) ha portato alla nascita di problematiche comportamentali in alcuni soggetti; non sempre infatti ciò che farebbe istintivamente un cane si adatta al mondo in cui si trova a vivere. Mi viene in mente il classico esempio del cane che abbia tutto il giorno con conseguenti lamentele del vicinato. Si sono quindi rese necessarie delle figure in grado di interpretare il perché di uno specifico comportamento e trovare delle soluzioni per risolverlo. In questo contesto però, non Il Cavallo Libero
vorrei soffermarmi sul lavoro delle varie professioni cinofile. Vorrei partire dal principio, dalla base. Troppo spesso il mondo cinofilo moderno si concentra sul ciò che fa l’uomo dimenticandosi di ciò che rende la cinofilia tale: i cani. Per questo vorrei poco per volta trasmettere il concetto di CHI è il cane, da dove nasce, quali sono le sue origini e i suoi istinti, il perché delle razze come le conosciamo oggi. Ma partiamo dall’inizio. Sono molto recenti gli studi sulla specie animale chiamata Canis lupus familiaris, tanto nuovi da essere in continua evoluzione. Ormai è di informazione comune il fatto che il cane, il nostro amico peloso stravaccato sul divano, derivi dal lupo (specie scientifica Canis lupus).
Molto meno risaputo è che con il lupo condivide il 98% del suo DNA. Che cosa hanno in comune dunque il nostro simpatico amico e l’ombra delle foreste? Niente diranno alcuni. Tutto sosterranno altri. Ebbene, la verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Entrambe le specie sono accomunate da una caratteristica: l’adattabilità ambientale, la stessa che ha permesso al lupo di sopravvivere all’estinzione nonostante una riduzione sempre più massiccia dei suoi habitat naturali in favore dell’urbanizzazione. La stessa adattabilità porta il cane ad ambientarsi e ad “abituarsi” appunto agli stimoli intorno a lui, a passare dalla campagna al centro città senza impazzire (o almeno nella maggior parte