IL CAVALLO LIBERO_GENNAIO 2021

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IL CAVALLO

KARA CREEK RANCH

... UN VIAGGIO A CAVALLO NEL WYOMING

Rivista associazionistica - anno 2021 mese gennaio numero 05

ASINI IN LIGURIA 1° TAPPA

IL QUARAB

LA BELLEZZA D I UN ARABO, IL CUORE DI UN QUARTER, I COLORI DI UN PAINT

VI PRESENTO LO SNAQ

UN NUOVO SISTEMA PER STAMPARE ATTESTATI O UN VALIDO STRUMENTO DA USARE SERIAMENTE?


IL CAVALLO

RIVISTA ASSOCIAZIONISTICA EDITORE ENGEA Equitazione Segr. Gen.: P.zza Vaccari 7 27056 Bastida de Dossi (PV) Tel. 0383.378944 | Fax 0383.378947 e-mail: ilcavallolibero@gmail.com www.cavalloecavalli.it

Capo Redattore: Mauro Testarella Redazione: Tino Nicolosi, Valeria Giacomello, Giorgia Ferrero, Grazia Pagnozzi, Simone Tiso, Fabrizia Grillo, Daya Eliana Rota

Direttore Responsabile: Tino Nicolosi

Progetto Grafico e Design Originale: Tino Nicolosi e Letizia Colbertaldo Grafica e Impaginazione: Letizia Colbertaldo rev. 16 del 01/2021

E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, immagini e loghi presenti su ENGEA A 360°, e suoi allegati, senza l’autorizzazione scritta dell’editore. L’allegato è autonomo nei suoi concetti e contenuti a livello redazionale e pubblicitario, di conseguenza le scelte sono dettate dal marketing redazionale. La responsabilità delle opinioni contenute negli articoli pubblicati è esclusivamente degli autori.

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Prefazione

Inizia un anno impegnativo per tutto il nostro settore che ci vedrà oltre alla normale erogazione dei benefit e servizi, continuare la battaglia contro Covid19 che ci vede tutti noi coinvolti da omai un anno. Abbiamo operato scelte che ci avvicinano sempre più a temi ambientali come la produzione dei supporti delle nostre tessere in materiale biodegradabile e soprattutto ampliato le copeture assicurative aggiungendo la copertura assicurativa per malattia da Covid19 a tutti i tesserati Gold e Quadri tecnici. Sempre più novità arriveranno nei primi mesi dell’anno a vantaggio di tutti i nostri circoli ippici, istruttori e tesserati consapevoli del fatto che il 2021 sarà l’anno della vittoria su tutti i fronti! Buon lavoro a Tutti

La rivista Cavallo Libero inizia il suo naturale percorso verso una più amplia platea di lettori questo dettato da una politica piu estensiva su tempi non solo sussidiari all’equitazione bensi fondamentali per lo svolgimento delle attività equestri. Su questo numero troverete articoli dedicati ad una bellissima razza equina il “Quarab” che vi invito a leggere per conoscere sempre di più questo splendido cavallo; ai nostri amici animali in natura con l’articolo “ faccia a faccia col selvaggio”; al benessere animale e agli asini in Liguria oltre ad un interessante articolo sullo Snaq, il sistema di formazione per gli operatori sportivi. Sempre sul pezzo con i vostri articoli cercheremo quast’anno di far crescere sempre di più la nostra comunity aprendoci a tantissimi altri argomenti scritti per Voi. Al prossimo numero..!

L’Amministratore Unico Engea Equitazione Mauro Testarella

Il Direttore Tino Nicolosi


SOMMARIO

SOMMARIO

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V I PRESENTO LO SNAQ UN NUOVO SISTEMA PER STAMPARE ATTESTATI O UN VALIDO STRUMENTO DA USARE SERIAMENTE?

di Tino Nicolosi

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I L QUAR AB L A BELE ZZA DI UN ARABO, IN CUORE DI UN QUARTER E I COLORI DI UN PAINT

di Veronica Giacomello

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BEN. . . ES SERE IN SCUDERIA

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K AR A CREEK R ANCH ...UN VIAGGIO A CAVALLO NEL WYOMING

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FACCI A A FACCI A CON I L SELVAT I CO

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A SI NI I N LI GURI A : 1° TAPPA

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EQUI LOV E : L’ARTE DI ASCOLTARE IL CORPO CON L’AIUTO DEL CAVALLO

di Grazia Pagnoz zi

di Giorgia Ferrero

di Simone Tiso

di Fabrizia Grillo

di Daya Eliana Rota

anno 2021 | mese gennaio | numero 05 Il Cavallo Libero


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ARTICOLO

VI PRESENTO LO SNAQ

UN NUOVO SISTEMA PER STAMPARE ATTESTATI O UN VALIDO STRUMENTO DA USARE SERIAMENTE?

DI TINO NICOLOSI                                     mazione SNAQ e riconoscimento dei crediti, cerchiamo di capire insieme come si articola.

Enti di Promozione Sportiva. Successivamente nel 2009, spinti dalla necessità di armonizzare il sistema delle qualifiche con il contesto europeo ed internazionale, il CONI ha redatto un sistema nazionale di crediti per l’istruzione e la formazione che, come per tutte le professioni, è fondato sul principio del EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche). Nell’aprile del 2018 tramite delibera il CONI completa il proOggi è facilissimo reperire delle cesso che determina requisiti, informazioni sullo SNAQ dal sito modalità di erogazione della fordella Scuola dello Sport in cui è possibile scaricare ben 90 pagine di documentazione che spiegano in modo dettagliato non solo la sua nascita, gli obbiettivi e la finalità ma ne definisce i requisiti ed i criteri di erogazione. Non è una società, non è un ente no profit e nemmeno la sigla identificativa di qualche squadra o attività sportiva. Lo SNAQ è il Sistema Nazionale di Qualifiche degli Operatori Sportivi e ne vorrei parlare con la stessa semplicità di qualsiasi altro strumento che il fantastico mondo dello sport ha dà offrire e che il di cui logo avrete già sicuramente intravisto in qualche sito o pubblicità.

Vista la competitività del mondo dello sport a livello mondiale e soprattutto europeo negli anni 1999 e 2001 si gettarono le basi con la legge Melandri (del 23 luglio 1999, n. 242) per il primo piano nazionale di formazione degli operatori sportivi che il CONI mise a disposizione delle Federazioni, Discipline Associate ed Il Cavallo Libero

Lo SNAQ è composto da 4 livelli: Primo livello (aiuto allenatore) Secondo Livello (allenatore) Terzo Livello (allenatore capo) Quarto Livello (Tecnico di 4° Livello) Questi 4 livelli rappresentano un passo importante per lo sviluppo concreto della dimensione dello sport europeo, obbiettivo ben esposto sul trattato di Lisbona del 2007 con l’istituzione del libro bianco sullo sport. La finalità principale dello SNAQ è quella di uniformare a livello europeo la formazione di tutti gli operatori sportivi con un sistema uguale per tutte le Federazioni ed Enti sportivi nazionali di tutti


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i paesi dell’Unione Europea agevolando così non solo l’operatività dei tecnici tra un paese l’altro in Europa ma soprattutto definendo percorsi, materie e contenuti uguali per tutti gli operatori sportivi. Definito che lo SNAQ è un sistema di formazione e non un’entità, affrontiamo i temi che più stanno a cuore all’odierno giovane sportivo che non vuole perdere l’opportunità di avere una formazione europea professionale e cioè: Chi può erogare questi corsi? damentalmente su due principi, Come vengono erogati? acquisiti come criteri di valutaE come sono strutturati? zione, che tutti gli operatori sportivi devono accrescere durante il I corsi che seguono il sistema percorso e cioè “Abilità” e “ConoSNAQ possono essere erogati scenze”, ed in funzione di ciò tutti da tutte le Federazioni sportive i 4 Livelli hanno al loro interno dei nazionali, Discipline Associate crediti ripartiti in base a questi ed Enti di Promozione Sportiva due (nella prima tabella la ripartie per la loro erogazione il CONI, zione dei crediti per Abilità e Coal fine di tutelare tutti gli attori noscenze, per ogni livello). coinvolti e dare massima serietà all’erogazione, ha istituito il Re- Ogni Livello richiede il raggiungistro dei Docenti e Formatori, gimento di un numero definito garantendo così la “massima di questi crediti per acquisire la Qualità, attraverso la verifica del qualifica di riferimento; ogni cremantenimento, aggiornamento dito equivale a 24 ore di formae miglioramento continuo delle zione erogata dall’ente autorizzacompetenze; rigore mediante la to di riferimento (1:24) verifica del rispetto della deonto- Le ore di formazione sono a sua logia e la conformità alla norma- volta ripartite in ore in aula ed tiva di riferimento; professionali- ore di studio a casa e suddivise in tà; trasparenza; credibilità”. macro-argomenti, definiti ed obbligatori perché il corso sia valido Il sistema SNAQ è basato fon- al rilascio dei crediti.

Per meglio comprendere la struttura organizzativa del sistema formativo sotto riportiamo l’esempio applicato ai primi due livelli. Da questo schema si evince la quantità, in termini di ore di lezioni in presenza e ore di studio a casa, e la specifica suddivisione delle stesse per Abilità e Conoscenze, e conoscenze intese per disciplina sportiva e aspetti generali, che occorre frequentare per conseguire un livello. Questo è lo SNAQ, un sistema formativo a sé stante che inserisce nel panorama europeo tutti quei professionisti che hanno sostenuto e superato ogni livello, che può essere integrato nella formazione di disciplina già in essere degli enti autorizzati all’erogazione, ma che non può essere inteso come una versio-

Esempio della struttura formativa dei primi due livelli, tratto da “DISPOSIZIONI PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI QUALIFICHE DEGLI OPERATORI SPORTIVI (SNAQ) A PARTIRE DAGLI OBIETTIVI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 13/2013, DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 15/2016 ED IN COERENZA CON IL QUADRO TRACCIATO A LIVELLO EUROPEO”, nel presente manuale è possibile visionare anche la suddivisione per unità didattiche.

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ne rivisitata dei corsi di formazione sportivi associazionistici, infatti secondo quanto disposto dalla ripartizione delle ore di studio solo una parte di quelle ore sono destinate alla formazione dedicata alla specifica disciplina sportiva. Come è stato interpretato tutto ciò? Come in ogni nuovo sistema che va a regime all’inizio c’è sempre qualche intoppo in cui si genera confusione, e là dove c’è confusione i furbetti la fanno da padrone... Qualche entità, senza approfondire troppo il discorso, ha provato a pubblicizzare dei corsi, a loro dire SNAQ, accozzando timidamente ore a casa e qualche giorno di lezione in sede; altre entità sbandierano a gran voce non solo il corso (maldestramente messo insieme) ma anche un attestato tutto dedicato a far da specchietto per le allodole che non ci hanno capito poi molto (per fortuna loro!) ma pensano che tutto sommato il pezzo di carta in più può servire ... ma funziona davvero così? E’ un nuovo bollino da mettere nelle pubblicità dei corsi? Lo SNAQ non è nulla di tutto ciò! Non è un pezzo di carta da vendere accanto agli altri attestati associazionisti! Non ha un costo di stampa e soprattutto non è un titolo! Per chi è riuscito a leggere que-

sto articolo sino in fondo, comprendendone il contenuto, avrà sicuramente intuito che per quei pochi e timidi tentativi di pubblicizzare lo SNAQ da parte di qualche entità come un valore aggiunto al corso, ha anche compreso che l’erogazione di un corso con sistema SNAQ non equivale assolutamente a pochi giorni di formazione, un bonifico e l’attestato finale, tipica e ormai diffusa modalità del sistema sportivo italiano da cui paiono non essere immuni neanche alcune federazioni.. o almeno, non è questo che l’Europa aveva in mente!

trasferire concretamente e seriamente le nostre competenze ai veri fruitori del nostro lavoro, così facendo da creare una classe dirigente all’altezza delle sfide del futuro dove sicuramente competenza, abilità e professionalità faranno la differenza e gettano le basi per un miglioramento del comparto sportivo. La visione Europea non deve far svegliare in noi solo il senso patriottico Italiano deve altresì svegliare il senso di condivisione non solo nazionale bensì continentale aumentando vertiginosamente le possibilità di crescita e di espansione del nostro lavoro.

Abbiamo dimostrato in questi anni che lavorando con professionalità, dedizione e qualità si riesce a raggiungere qualsiasi obbiettivo e che la trasparenza e l’informazione premia sempre!

Lo SNAQ è un sistema sicuramente da saper applicare ma non è uno strumento per vendere un corso o stampare un attestato in più! Dà seriamente la possibilità di avere le stesse competenze tecniche di tutti gli operatori sportivi di oltre 27 paesi europei. La sua stessa realizzazione parte dal desiderio di regolamentare, migliorare e uniformare un sistema sin dagli anni 90, anni in cui emergevano già le esigenze per un sistema unitario europeo e che ahimè porta ancora oggi gli errori di allora, come il caso Bosman che in assenza di regole produsse quello che oggi viviamo nel calcio Italiano.

Sicuramente d’ora in poi porrete maggiore attenzione alla credibilità di fantomatici corsi associazionistici pubblicizzati da enti che mal utilizzano il riconoscimento per l’erogazione di corsi SNAQ, ponendo l’attenzione su come viene effettivamente erogato questo corso, se i Formatori siano accreditati e se il corso rispetta per ore e contenuti quanto prima affrontato. Sempre più la legislazione attuale si adegua o si rifà a legislazioni di più ampio respiro europeista volutamente e forzatamente adottato da tutti i paesi dell’unione europea, questo non deve distogliere lo sguardo dall’obbiettivo principale e cioè quello di

FONTI: SNAQ Sistema Nazionale di qualifiche degli Operatori Sportivi

DISPOSIZIONI PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA NAZIONALE DI QUALIFICHE DEGLI OPERATORI SPORTIVI (SNAQ) A PARTIRE DAGLI OBIETTIVI DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 13/2013, DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 15/2016 ED IN COERENZA CON IL QUADRO TRACCIATO A LIVELLO EUROPEO


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ARTICOLO

IL QUAR AB La Bellezza di un arabo, il cuore di un quarter, i colori un paint

DI VALERIA GIACOMELLO

Volete un cavallo con la bellezza, la grazia, l’agilità di un Arabo? Oppure un cavallo con la forza muscolare e la fermezza di carattere di un Quarter Horse? Magari con i bellissimi manti dei Paint Horse? Oggi il mercato è in grado di proporre tutte queste qualità in un’unica razza: il Quarab.

Cominciamo allora a conoscerlo Paint e Araba, fino a 7/8 di sangue di una razza rispetto all’altra. meglio. Il Quarab può quindi ereditare caratteristiche morfologiche diSTANDARD DI RAZZA Sebbene diversi allevatori si si- verse: può assomigliare come ano già orientati alla riproduzio- struttura fisica al tipico Quarter ne in purezza, sono ancora per- Horse, muscoloso e dai fianchi messi incroci fra le razze da cui il ben arrotondati, oppure al classiQuarab deriva: Arabo e Quarter/ co Arabo, sottile e dal lungo ed armonioso collo. Paint Horse.

Partita alla chetichella agli inizi Al momento esistono tre tipo- La testa è solitamente ben definidel 2007 grazie all’entusiasmo logie codificate, a seconda del- ta, con la fronte ampia, gli occhi dei due soci fondatori, Marco e la quantità di sangue Quarter/ grandi ed un profilo più o meno Valeria Caremi, grazie a un lavoro intenso l’Associazione Italiana Cavallo Quarab conta un piccolo esercito quasi 200 cavalli Quarab registrati all’albo più 70 riproduttori (Arabi, Quarter Horse e Paint Horse) di altissima genealogia e nel tempo ha stabilito un’ottima partnership con Fieracavalli di Verona. Una razza che desta sempre più attenzione nel mondo degli appassionati equestri, sia cavalieri che allevatori. Già, perché la combinazione è allettante: un cavallo morfologicamente molto bello ma lavorabile, agile e coraggioso ma freddo, adatto a discipline sportive come il Reining, la Performance, il Barrel Racing, il Dressage e l’Endurance, per citare le principali. Non guasta poi che sia perfetto anche per trekking e il turismo di campagna per i suoi zoccoli saldi, la resistenza, il coraggio e l’imperturbabilità. Il Cavallo Libero


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rettilineo, a seconda della prevalenza di sangue arabo o Quarter/ Paint Horse. L’altezza varia da 142 a 162 centimetri. La grande sfida che sta impegnando ora gli allevatori è fissare il Quarab “ideale” attraverso accurati incroci genetici, i cui risultati saranno visibili nei prossimi anni.

li sui Quarab risalgono al 1953 quando, negli USA, Indraff, uno stallone arabo, e Cotton Girl, una Quarter Horse, generarono la puledra Indy Sue che, registrata come Quarter Horse, vinse numerose gare di performance e cutting. Per le sue qualità “all

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around” nel 1960 conquistò il suo posto nel “Performance Register of Merit”. La prima organizzazione a riconoscere il Quarab come razza a sé stante è stata lo “United Quarab Registry” dove negli anni ottanta venivano iscritti cavalli nati dall’incrocio fra Arabi e i Quarter Horse. Nel 1991 sé stato aggiunto il “Painted Quarab Index” per includere i mantelli tobiano e overo tipici dei Paint Horse. La creazione dell’albo di razza è più recente: risale al 1999 quando Lisa Striegel, con alcuni allevatori appassionati, ha fondato la “International Quarab Horse Association”, con sede nel Michigan. Finalmente il Quarab ha avuto un riconoscimento ufficiale come razza interamente separata e si è cominciato a fissarne gli standard.

DOTI Agile, resistente e versatile. Indicato sia per le specialità Western che per il Dressage e l’Endurance. TEMPERAMENTO Equilibrato, vivace ed energico. MANTELLO Può essere semplice, composto o pezzato. La gamma di colori riconosciuti è vastissima, fra cui sauro bruciato, morello, baio, palomino, pelle di daino, cremello, perlino, smoky creme, daino dorato, daino, sorcino, sauro, bruno e champagne. Può includere le macchie bianche comuni agli Arabi e ai Quarter Horse. Roani e grigi sono designati a seconda dei loro colori base. CENNI STORICI Le prime documentazioni ufficiaIl Cavallo Libero


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I QUARAB IN ITALIA Nel 2006 viene fondata l’Associazione Italiana Cavallo Quarab (AICQA) con l’obiettivo di dare a tutti gli appassionati di questa meravigliosa razza l’opportunità di avere un riferimento italiano che ne permettesse la conoscenza e l’espansione attraverso attività e servizi messi a disposizione degli associati. Nel 2012 la AICQA istituisce il Registro Italiano del Cavallo di Razza Quarab a garanzia di una più efficace copertura registrativa dei cavalli di razza Quarab in Italia. Nel 2013 il Registro Italiano del Cavallo di Razza Quarab estende l’offerta registrativa a tutti i cavalli di razza Quarab dimoranti all’estero che non abbiano un’associazione di riferimento nel proprio Paese.

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L’ ESPERIENZA DIRETTA DI ENRICO CURTO Titolare dell’Azienda Agricola La Dolza a Follina (TV), da anni Enrico Curto, guida equestre di Engea, organizza trekking a cavallo sulle colline del Prosecco. «Dodici anni fa alla Fieracavalli di Verona ho incontrato per la prima volta i Quarab – ricorda – e ne sono rimasto immediatamente colpito per la loro bellezza e lo splendido carattere. Ho visto Sweet Psyche, una saura tobiano e Miss Daquina Pepp, una red dun, portate in show ed è stato amore a prima vista, tanto che nel giro di pochi anni sono riuscito a convincere i loro proprietari a cedermene la proprietà. Nel frattempo non ho però dormito sugli allori: possedevo un cavallo Paint e un’Araba e ho co-

minciato a produrre a mia volta cavalli Quarab da utilizzare in futuro per le mie attività di turismo rurale. A oggi ho prodotto una ventina di esemplari e molti sono ancora con me. Altri, anche se a malincuore, sono stati venduti dopo richieste insistenti. Non mi sono mai dovuto ricredere sulla mia scelta: in campagna i Quarab sono una garanzia di sicurezza e solidità. Sono cavalli equilibrati, con temperamento ma attenti al comando, ideali quindi sia per cavalieri navigati che per i meno esperti. Posso affermare con assoluta certezza che il cavallo Quarab rappresenta il futuro dell’equitazione di campagna.

Per informazioni: www.quarabs.it | info@quarabs.it


APPROFONDIMENTI

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QUADRO TECNICO


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BEN...ESSERE

IN SCUDERIA

DI GRAZIA PAGNOZZI

Con grande gioia mi appresto a scrivere di benessere, benessere del cavallo ma ancor più di benessere del binomio. Si, perché il nostro sport, la nostra passione, si caratterizzano grazie ad una relazione molto stretta e del tutto particolare tra due esseri viventi, l’uomo e il cavallo, ciascuno con una propria identità, un proprio razionale, una propria emozionalità ed una definita personalità. La nostra associazione, che pone al centro della sua attività il benessere animale (basta leggere con attenzione le linee guida presentate sul nostro sito ...) dalla sua nascita ad oggi si impegna con costante determinazione a formare tecnici e operatori preparati e di qualità per portare nel mondo dell’equitazione conoscenza, cultura e professionalità. E’ con questa attitudine, con l’animo del ricercatore, che ritengo che ciascuno di noi debba continuare a cercare il modo migliore per consolidare il binomio. Questo percorso inizia quando mettiamo piede in maneggio, nel vero senso della parola. Il nostro occhio deve velocemente verificare che tutto sia in ordine: che non ci siano attrezzi per terra, chiodi che sporgono, fieno troppo polveroso o con tracce di muffa, finestre con vetri rotti o porte dei box che chiudoIl Cavallo Libero

no male. Dobbiamo garantire al nostro cavallo l’ambiente più idoneo per mantenerlo in salute. Questo non vuol dire necessariamente disporre di strutture costose o di lusso : la semplicità e la pulizia vanno a braccetto con il benessere e la serenità dei nostri animali. Pulizia delle strutture e, ovviamente,dei nostri cavalli: gli attrezzi conservati con cura in una cassetta “personale” e igienizzati regolarmente (un passaggio in candeggina ogni quindici – venti giorni non andrebbe male) saranno usati con la giusta energia ed attenzione per iniziare quella relazione che apre la strada al binomio.

Se conosciamo il cavallo e se la situazione ce lo consente possiamo pulirlo nel suo box sempre tenendo presente che stiamo entrando in una sfera molto intima e riservata. La pulizia del mantello è importantissima : non solo ci consente di allontanare fango e polvere ma ci da un’idea di quello che è il suo livello di benessere. Pelo poco lucido, rado, un po’ spento ci fanno pensare ad un cavallo non propriamente in forma, magari con qualche carenza nutrizionale o poco idratato: per questo è sempre bene controllare che il beverino sia funzionante e che l’acqua sia fresca e non stagnante.


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Se abbiamo dubbi ed il nostro cavallo “non è come al solito”, una telefonata al veterinario è sempre da consigliare ! Verificare sempre che non ci siano ferite, abrasioni, rigonfiamenti anomali anche sotto la criniera, in corrispondenza della pancia, dei nodelli e dei genitali che dovranno essere lavati con regolarità. Importantissima anche la pulizia del piede : che sia ferrato o che sia scalzo è fondamentale allontanare la sporcizia dalle lacune laterali del fettone e dalla lacuna centrale avendo cura anche di pulire con attenzione lo spazio tra la panca del ferro e la suola. Spesso piccoli sassi e ghiaia sottile si incastrano in questa zona aumentando il rischio di incorrere in sobbattiture di di-

versa entità che possono portare a fastidiose zoppie. Ricordiamoci di pulire sempre delicatamente gli occhi in tutte le stagioni, in particolare in estate, per evitare che si creino le condizioni propizie ad infezioni ed infiammazioni dell’occhio: una garza imbevuta di soluzione fisiologica in fialette monodose ci consentirà di ottenere una pulizia efficace ed allo stesso tempo accurata. Ed ora...selliamo! Il sottosella pulito ed integro ci consentirà di proteggere la cute evitando il formarsi di fiaccature nella zona del garrese e della sella in generale. Si parla ormai da tempo dell’importanza della sella costruita su

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misura, “disegnata” sulla schiena del cavallo ; sicuramente un’ottima soluzione rispettosa del suo benessere ma non sempre realizzabile. E quindi per essere certi che non lo stiamo danneggiando, come capiamo se una sella è adatta o meno? E’ importante verificare che non ci siano punti di eccessiva pressione (e conseguentemente, anche di vuoti di pressione), e che la sella distribuisca il peso il più possibile in modo uniforme. Inoltre essa deve permettere il libero movimento scapolare e delle spalle e salvaguardare il garrese: in sostanza non deve essere collocata né troppo avanti né troppo indietro senza estendersi quindi nella zona lombare. In più deve lasciare spazio e

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modo alla colonna vertebrale di muoversi nei modi anatomicamente previsti e cioè sia lateralmente che verticalmente. In ultimo dovrà risultare comoda ed equilibrata per il cavaliere che la dovrà inforcare in modo del tutto naturale. Importante gestire con accuratezza anche la fase di allacciatura del sottopancia essendosi prima accertati che non vi siano ferite, fiaccature o micosi del pelo: molto opportuna una allacciatura graduale di punto in punto sia a destra che a sinistra per evitare di provocare nel cavallo il desiderio di sottrarsi alla stretta. Si intende che questi sono da leggersi come consigli “di massima” : nel caso di problemi particolari del cavallo o del cavaliere sarà necessario consultare il sellaio o il veterinario effettuando eventualmente una termografia totale per completezza di indagine. In ultimo, prima di uscire dalla scuderia, mettiamo l’imboccatu-

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ra con metodo e delicatezza. Alcuni cavalli non amano farsi manipolare nella zona della testa perchè in questo spazio sono poste parti estremamente delicate: il muso, la bocca, gli occhi e le orecchie sono tutti implicati nell’azione della bardatura. Verifichiamo di poterlo toccare senza infastidirlo e valutiamo con attenzione se ci sono abrasioni in bocca e sulla lingua e

se i denti non presentano aree aguzze e taglienti. Naturalmente se durante tutto il tempo della preparazione abbiamo abbondato in parole e carezze la nostra relazione si sarà rafforzata ed il binomio sarà pronto per divertirsi, insieme.

Buona cavalcata a tutti ...



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KARA CREEK RANCH

... UN VIAGGIO A CAVALLO NEL WYOMING

DI GIORGIA FERRERO

Quanti di noi appassionati di equidi, non necessariamente legati alla monta western, hanno sognato di essere in un ranch americano, almeno per un po’, a lavorare con i cavalli? Figli e nipoti dei film di John Wayne e degli “spaghetti western”, sicuramente a tanti questa idea è balenata in testa...Pochi hanno potuto realizzarla a livello di vacanza, e ancora meno sono riusciti a trasformarla in un lavoro. Tra questi ultimi, Luigi “Gigio” Pesola, a cui abbiamo chiesto di raccontare la propria storia.. Gigio Pesola e la passione per la vita nei ranch americani: come è nata e come l’hai sviluppata negli anni Mio nonno, originario di Bari vecchia, portava gli aristocratici al teatro Petruzzelli con il suo calesse. I cavalli sono quindi sempre stati presenti nei miei geni. Mio padre, troppo impegnato a crescere una famiglia numerosa, non ha mai avuto la possibilità di vivere questa passione e si accontentava di guardare i film di John Wayne in televisione. Sono cresciuto così; e questa passione l’ho avuto nelle vene fin da bambino; non tanto di cavalcare, ma quanto di vivere la vita dei cowboys, allevando bestiame. Sono quindi partito al buio per gli States sperando di trovare qualcuno che accettasse di farsi Il Cavallo Libero

carico di un ragazzo dall’inglese “maccheronico” e insegnargli il lavoro di un ranch. Così nel 1998 ho fatto la mia prima esperienza che mi ha portato ad avere grandissime soddisfazioni, a conoscere personaggi di statura mondiale e a guadagnarmi un ruolo nel

ranch dove tutt’ora collaboro..” Chi anima un ranch... le persone che lo gestiscono, i cavalli....e gli altri animali.. Al ranch, oltre a essere il riferimento per gli ospiti, personalmente mi occupo dei cavalli e


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il posto ideale per raccontarsi storie, bersi un drink o ascoltare della musica. Oltre alla casa principale del ranch, il ranch ha più cabine disponibili. Ogni camera al ranch dispone di spazi confortevoli, con un bagno privato. Il cibo al ranch è cowboy-style con carne (per lo più di nostra produzione), patate, pasta e verdure. Durante il soggiorno, non mancano le generose colazioni all’americana, il pranzo al sacco e la cena tipica servita in stile familiare nella sala da pranzo. delle varie attività con il bestiame. Ma i principali protagonisti del soggiorno in un working ranch sono proprio loro: i cavalli e il bestiame, immersi in paesaggi a perdita d’occhio che richiamano i grandi film western. Il proprietario, i cowboy, il folclore la cucina tipica e l’immersione totale nella cultura Americana sono una cornice importante in un quadro bellissimo. Tutto questo è l’esperienza che offriamo a Kara Creek: un working ranch a conduzione familiare (non prettamente turistica, ma con adeguata attenzione) dove i nostri ospiti possono godere della vera “western way of life” partecipando a round-up, guidando il bestiame ai pascoli estivi o ai pascoli invernali, partecipando a branding, imparando a riparare e costruire recinti, campeggiando nei grandi spazi aperti del Wyoming e frequentando rodei locali. Oltre alle normali attività da cowboy, è possibile conoscere la cucina tradizionale, fare passeggiate al tramonto o visitare incisioni dei nativi americani sulle rocce che circondano il ranch.

come la descriveresti in breve.. Kara creek ranch copre oltre 30.000 acri ed è situata nelle Black Hills del Wyoming, U.S.A. (estende le sue attività di allevamento in 7 ranch diversi dislocati su 3 stati) La struttura principale si trova nelle vicinanze della storica cittadina di Sundance, cittadina in cui la cultura western è ancora molto sentita. La casa al ranch è la principale area di incontro per mangiare, rilassarsi o godere della tranquillità della sala col camino. Per chi preferisce, il Kara creek Saloon è

Qual è la giornata tipo da “ ranch” ? Le attività al ranch ruotano attorno alle reali esigenze lavorative e variano a seconda della stagione: Aprile-giugno: la principale attività in questo periodo dell’anno è la marchiatura e la transumanza. Luglio-novembre: Dopo che il bestiame ha pascolato liberamente durante i mesi estivi, è tempo di radunarlo e organizzarlo per la vendita e spostare i restanti bovini ai pascoli invernali. Questo è un periodo ideale per

Kara Creek per i suoi ospiti... Il Cavallo Libero


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visitare il ranch e andare a cavallo tutti i giorni, lavorando a stretto contatto con il bestiame. La giornata incomincia al sorgere del sole con una ricca colazione a a base di bacon n’ eggs, pancakes, muffin, brownies ecc..) e il recupero dei cavalli che sono sempre a pascolo. Organizzato il lavoro quotidiano, che varia a seconda delle reali necessità dell’allevamento, si esce a lavorare il bestiame per rientrare in serata a gustarsi una cena tipica come bistecche, pollo fritto, prosciutto affumicato, pulled pork ecc.. Alla sera ci si ritrova al Saloon per bere qualcosa insieme e raccontarsi storie anche insieme a personaggi del mondo del Rodeo amici del proprietario.

Perché consiglieresti una vacanza da te? La familiarità e l’incredibile esperienza che offriamo sono certamente il motivo che induce gli amanti delle vacanze a cavallo a venirci a trovare. Kara Creek offre la vera vita in

un ranch immersi nelle praterie dei più famosi film e circondati dalle più interessanti attrazioni come la “Devil’s Tower” (primo monumento nazionale d’america), il Crazy Horse memorial ( il monumento di Cavallo pazzo), i Rodei più famosi ect..

Per maggiori informazioni: Gigio Pesola +39 3384260562 | info@karacreekranch.com Il Cavallo Libero


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KARA CREEK RANCH

... UN VIAGGIO A CAVALLO NEL WYOMING dark, hoping to find someone who would agree to take charge of a boy with “macaronic” English and teach him the job of a ranch. In 1998 I had my first experience which led me to have great satisfaction, to meet people of world stature and to earn a role in the ranch where I still work .. “ Who animates a ranch ... the peHow many of us, with horse ri- ople who run it, the horses ... and ding passion, not necessarily the other animals .. tied to western one, have dreamed of being on an American At the ranch, in addition to being ranch, at least for a while, wor- the reference for guests, I persoking with horses? Sons and nally take care of the horses and grandchildren of John Wayne’s the various activities with livefilms and of the “spaghetti we- stock. sterns”, surely this idea has fla- But the main protagonists of shed into the minds of many… the stay in a working ranch are Few have been able to realize them: the horses and cattle, in it as a holiday, and even fewer landscapes as far as the eye can have been able to turn it into a see that recall the great western films. job. Among the latter, Luigi “Gigio” Kara Creek for guests ... how Pesola, whom we asked to tell would you describe the place.. Kara creek ranch covers over his story .. Gigio Pesola and the passion for 30,000 acres and is located in life on American ranches: how it the Black Hills of Wyoming, was born and how you have de- U.S.A. (extends its breeding activities in 7 different ranches spreveloped it over the years… My grandfather, born in Bari ad over 3 states). vecchia, used to take the aristo- The main building is located crats to the Petruzzelli theater near the historic town of Sundance, where western culture is with his gig. Horses have therefore always still very much felt. The ranch house is the main mebeen present in my genes. My father, too busy raising a lar- eting area for dining, relaxing or ge family, never had the chance enjoying the tranquility of the to live this passion, exctep for fireplace lounge. For those who prefer, the Kara creek Saloon John Wayne’s movies. I have this passion since I was a is the ideal place to tell stories, child; not so much to ride, but to have a drink or listen to music. live the life of cowboys, raising In addition to the main house on the ranch, we have more cacattle. So I went to the Stated in the bins available. Each room on the

ranch has comfortable spaces with a private bathroom. The food at the ranch is cowboy-style with meat (mostly from our own production), potatoes, pasta and vegetables. During your stay, there is no shortage of generous American breakfasts, packed lunches and typical dinners served in a family style in the dining room. Describe a typical “ranch” day.. Activities at the ranch revolve around real work needs and vary according to the season: April-June: the main activity in this period of the year is branding and transhumance. July-November: After the cattle have grazed freely during the summer months, it is time to herd them and organize them for sale and move the remaining cattle to the winter pastures. This is a great time to visit the ranch and go horse riding every day, working closely with the cattle. The days begin at sunrise with a rich breakfast based on bacon n ‘eggs, pancakes, muffins, brownies, etc. and the recovery of the horses that are always grazing. Organized the daily work, which varies according to the real needs of the breeding, we go out to work the cattle to return in the evening to enjoy a typical dinner such as steaks, fried chicken, smoked ham, pulled pork, etc. .. In the evening we meet at the Saloon to have a drink together and tell stories together with characters from the world of the Rodeo who are friends of the owner.

For further information: Gigio Pesola +39 3384260562 | info@karacreekranch.com Il Cavallo Libero


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FACCIA A FACCIA CON IL SELVAGGIO

DI SIMONE TISO

“Ci sono due persone in un bosco che si imbattono in un orso. La prima persona si mette in ginocchio a pregare, la seconda comincia ad allacciarsi gli stivali. La prima persona chiede alla seconda “Amico mio, che fai? Non puoi correre più di un orso.” Al che la seconda risponde “Certo, ma non serve, mi basta solo correre più di te.” Benedict Cumberbatch, The Imitation Game, 2014 mondo), questo significa un numero incredibile di specie animali e vegetali diverse, particolari e talvolta uniche. La maggior parte dei nostri incontri avverrà con gli esemplari della fauna maggiormente confidenti con l’uomo, quali uccelli, lucertole, qualche scoiattolo o ghiro se abbiamo fortuna. Le norme comportamentali in questi casi sono semplici ma non scontate: posso osservare l’animale cercando di disturbarlo il meno possibile. Questo vale anche per altri esemplari di fauna che meno apprezza la nostra presenza, ma che può capitare di incontrare, come volpi, caprioli, tassi, istrici, camosci, eccetera... In questi casi l’animale nella quasi totalità dei casi si allontanerà non appena notata la nostra presenza. La nostra responsabilità sta nel lasciare totale libertà all’animale senza cercare di creargli impedimenti, di avvicinarlo o peggio di L’Italia possiede un’elevatissi- catturarlo. Evitando movimenti ma biodiversità (tra le più alte al bruschi o schiamazzi, lasciamo “Durante le attività all’aperto, che siamo da soli o in gruppo, nel bosco vicino casa o nella tundra a miglia dalla civiltà, può capitare di incontrare vari esemplari della fauna selvatica. Ogni incontro, per quanto fortuito, comporta diverse responsabilità da parte nostra, in modo da assicurarci un’esperienza piacevole e da ricordare, invece di generare possibili situazioni spiacevoli o a rischio per noi o per gli animali. Effettuando un’escursione, soprattutto se a cavallo, percorreremo diversi chilometri, attraversando una moltitudine di ambienti, ognuno con le sue caratteristiche e con i suoi abitanti. Sta a noi sapere come comportarci per poter ammirare in sicurezza l’evento e procedere poi ognuno per la propria strada. L’articolo che segue affronterà proprio questo argomento: come devo agire nel caso di incontri ravvicinati con selvatici?

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passare il momento, godendocelo e magari immortalandolo con una foto. Il dubbio maggiore sorge però quando si comincia a parlare di animali più “grossi” o considerati “pericolosi”, alla cui presenza spesso non tutti sanno come comportarsi. Questo è dovuto principalmente a miti, leggende e “rimedi della nonna” diffusi nella società moderna. In generale, come anticipato nel precedente paragrafo, la fauna evita l’uomo e lo rifugge quan-


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do può. Spesso al nostro passaggio neanche ci accorgeremo della loro presenza, il disturbo portato dall’uomo o da un gruppo di uomini porta tutti i selvatici ad allontanarsi. Solamente in casi eccezionali, la reazione dell’animale potrebbe essere diversa. Di seguito sono riportati tre esempi riguardanti esemplari notevoli della nostra fauna, senza l’obiettivo di fornire regole assolute che funzioneranno nel 100% delle situazioni, ma con lo scopo di sfatare qualche falsa credenza in merito, dare qualche consiglio utile e fornire strumenti per aiutare chi vorrà di approfondire il vasto argomento della sicurezza in natura. Incontro un orso. Nel caso più comune, l’orso se ci nota si allontanerà. Noi torneremo comunque lentamente sui nostri passi (non nella stessa direzione dell’orso) anche nel caso non ci abbia ancora notato. Se vediamo l’animale alzarsi in piedi, lo fa per vederci meglio e capire se siamo una minaccia. Mantenere la calma, parlare in modo tranquillo e allontanarsi. Nel raro caso di attacco, stare immobili (non cercare di scappare), appallottolarsi proteggendosi volto e collo, fingersi morto ed attendere che l’animale si allontani. [Fonte: linee guida della Safety in Bear Country Society].

e non scappare, mostrare di non essere una minaccia lasciando il tempo all’animale di allontanarsi. [Fonte: linee guida del Touring Club Italiano].

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Molti dei consigli appena forniti valgono per molte altre tipologie di incontri. Anche un altrimenti innocuo capriolo, in condizioni particolari e se messo alle strette, può essere portato ad attaccare. In generale, vanno ribadite due linee guida valide in ogni caso: essere rumorosi avverte la fauna della nostra presenza e ci evita incontri inaspettati; non bisogna in alcun modo recare disturbo al selvatico (illegale e perseguibile per certe specie), ma nel loro rispetto si possono osservare senza interferire con la loro vita. Concludendo, prima di effettuare un’escursione nel territorio è bene prepararsi sulle presenze selvatiche, eseguire sopralluoghi dei futuri percorsi e preoccuparsi di conoscere l’ambiente e i suoi abitanti.

Incontro un lupo. Il lupo non considera gli umani prede, secoli di persecuzione gli hanno insegnato a temere e tenersi a distanza dall’uomo. Vestirsi vistosamente e muoversi facendo rumore è comunque un consiglio da seguire se non si vogliono fare incontri. Se si è protagonisti di un incontro ravvicinato spesso si vedrà l’animale darsi subito alla fuga, anche in questo caso comunque forti rumori portano l’animale ad allontanarsi. Evitare comunque di disturbarli o di seguirli, se si incontrano cuccioli o lupi che si stanno sfamando, allontanarsi in direzione opposta, mantenendo la calma e non interferendo in alcun modo con le attività dell’a- Rispettiamo la Natura! ospiti siamo noi... nimale. [Fonte: articolo su Piemonte Parchi, 2018]

Gli

Incontro con un cinghiale. Osservare preventivamente segni nel terreno (le tracce del cinghiale sono ben visibili) ed ascoltare attentamente (muovendosi in branco sono rumorosi) per prevedere la sua presenza. Muovendosi facendo rumore ed indossando vestiti ben visibili (altra azione preventiva per evitare l’incontro, soprattutto in zone frequentate da cinghiali). In caso di incontro ravvicinato, mantenere la calma Il Cavallo Libero


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ASINI IN LIGURIA

1° TAPPA

DI FABRIZIA GRILLO

Metti un informatico genovese nonché nostro Tecnico di Conduzione Asinina, Marco Bormida, e la sua famiglia…metti una splendida casa con vasto terreno posizionata su una collinetta in Val Polcevera a Genova, zona Rivarolo, a due passi dal mare...e ancora, metti 4 cani, alcune caprette e loro, Molly-Brigitte-Romeo, asinelli sardi: ecco tutto ciò è il Mondo di Marco ! Le due femmine, Molly e Brigitte, mamma e figlia, da anni sono con Marco, mentre Romeo è nato qui …e si vede! Un rapporto affettuoso e solidale lega Marco a questi animali, e non si nota solo perché al suo arrivo lo salutano con i ragli, così come quando se va. E’ vero che è lui che porta cibo, sistema la beverina e pulisce il grande recinto posizionato nel bosco di proprietà, ma la relazione che li lega va oltre il pur semplice accudimento quotidiano. Marco le ha prese per affetto, per relazionarsi con loro e non per scopi puramente lavorativi; sono compagne di vacanze, in quanto con l’avvenuto acquisto del trailer, possono seguire gli spostamenti di Marco. In escursione e anche nei trekking sono considerate le mascotte dai partecipanti, e la velocità con cui salgono ora sul trailer, dimostra due cose importanti: di aver superato problematiche quali strettoie e non sentire gli zoccoli a terra, e di essere cognitive e benevoli riguardo gli spostamenti. Il Cavallo Libero

Nel cuore industriale di Genova, non ti aspetti di trovare un luogo così...non arrivi davanti a casa con l’auto, occorre lasciarla un po’ prima; ad un certo punto si percorre un sentiero privato, in mezzo a palazzi, e sbuchi su queste fasce tenute ad aiuole-giardino con fiori, coltivazioni di fragoline...dove passano nottetempo i cinghiali che fanno razzia di tuberi. Ti stupisci di essere nel verde, avendo sottostanti case e strada, e più su i viadotti dell’autostrada, ma nel-

lo stesso tempo, girato l’angolo, non sentire più alcun rumore, anzi...orecchie lunghe che ti vengono incontro per socializzare ! Molly, la nonna, capobranco, a volte è convinta di essere uno stallone, e si comporta come tale verso la figlia, Brigitte, più introversa caratterialmente... e poi Romeo, nipote di Molly, unico maschietto di 2 anni, castrone, completamente privo di qualsiasi forma di paura o timore...nascendo qui, con Marco e le veterinarie che lo hanno assistito, è


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stato completamente desensibilizzato, coccolato e abituato ad essere toccato ovunque e a stare in mezzo alle persone. Il legame tra Marco e i suoi animali ha avuto una ulteriore marcia in più da quando Marco ha intrapreso la strada dell’ horsemanship, applicato questa volta, appunto, all’educazione degli asinelli. Con Barbara Parziale dell’Azienda Agricola Cortin, esperta in tale ambito, Molly – Brigitte – e Romeo stanno “andando a scuola” e con Marco si apprestano a diventare “Alunni modello” !!! Sulla scia di questi risultati, am-

piamenti fruibili durante le escursioni ai Forti di Genova e ai Laghetti del Gorzente, sabato 21 novembre c’è stato l’incontro tra l’Associazione Onlus Gli Amici del Chiaravagna e gli animali di Marco. Un gruppetto contenuto, con in atto le misure anti-Covid, che presentava (l’abbiamo saputo dopo) anche persone titubanti a causa di esperienze non proprio piacevoli con cani e altri animali. La socialità e l’esuberanza di Romeo veniva contenuta, Molly era docile alla longhina con Marco...e il timore verso il contatto con questi animali, da parte delle persone non abituate

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o totalmente digiune all’incontro con asini, piano piano si è sciolto; i ragazzi e le ragazze, conducendoli per brevi tratti alla longhina per il bosco di castani, avevano preso coscienza del passo lento, della positività che contraddistingue questo animale. In Liguria molta è l’attenzione verso l’Asino, e ancora in crescita…attività escursionistiche, didattiche, o semplicemente ludiche stanno sempre più interessando e convincendo persone che stare all’aria aperta in compagnia di animali fa bene, all’umore-alla salute- alla socialità, che in questo lungo periodo è venuta meno. L attività con asini presenta tanti punti interessanti, la loro riscoperta sta rivelando lati dimenticati o anche solo biasimati, quale ad esempio la resistenza, alla fatica e, in modo diverso, anche sulle proprie convinzioni ...non a caso, gli asini vanno EDUCATI, non addestrati. Capita sempre più spesso vedere asini intorno a case, anche in prossimità delle città, asini “tagliaerba”, come vengono definiti, ma anche animali da compagnia, recuperati a volte da situazioni difficili e tornati a far sentire il loro raglio tra palazzi cittadini.

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PROGETTI

EQUILOVE

L’ARTE DI ASCOLTARE ILCORPO CON L’AIUTO DEL CAVALLO

DI DAYA ELIANA ROTA

EquiLove, l’arte di ascoltare il quello che il tuo corpo manifesta corpo con il supporto del cavallo e te lo fa notare, in modo diretto ed inequivocabile, perché tu possa divenire consapevole. Possiamo mentire a parole, ma non con le nostre posture e con Essere in grado di ascoltare il i movimenti. E i cavalli leggono proprio corpo non è affatto sconla nostra verità profonda proprio tato come potrebbe sembrare, attraverso il linguaggio non ver- tutt’altro. Spesso si considera il corpo come un mero contenitobale. re, dividendo concettualmente il Come? dentro e il fuori. Le emozioni, come già affermò Anche io all’inizio della mia riWilchelm Reich, sono flussi di cerca interiore ero poco interesenergia vitale che attraversano il sata al corpo, mi premeva magcorpo. L’energia è lo spirito che giormente sapere cosa vi fosse anima un corpo e che, fluendo in esso, esprime la quantità e la qualità del tuo essere . Il corpo rivela molto più di quanto le parole possano esprimere, ha un suo linguaggio, un codice tutto da scoprire, sue precise espressioni che comunicano senza la necessità di grosse infrastrutture, anche inconsciamente, emozioni e atteggiamenti precisi; Il linguaggio del corpo è infatti quasi sempre una reazione alle emozioni, per cui nasce dall’inconscio e dall’istinto e, come tale, è da considerarsi fuori dal nostro controllo: molte espressioni del corpo non possono essere controllate, come arrossire improvvisamente in viso o diventare di colpo pallidi, o anche avere improvvisamente le mani sudate per una sensazione di disagio. Il cavallo riconosce esattamente Il Cavallo Libero

al “suo interno”, ed è stato così per anni. Ero convinta che avrei potuto dare risposta alle mie domande e ritrovare me stessa curando esclusivamente la mia anima. Così, il mio cavallo mi ha riportata con i piedi in terra, “grunding”, ho scoperto il radicamento, l’opportunità di vivere il momento presente, il qui ed ora, nell’interezza di sé stessi, un tutt’uno fatto di dentro e fuori. Il cavallo, essendo un a preda, è molto attento a tutto ciò che si muove intorno a lui ed è il mas-


PROGETTI

simo esperto del linguaggio non verbale del corpo perché comunica nel branco con segnali del corpo per assicurarne la sopravvivenza. La profonda connessione che hanno questi animali con il loro corpo li porta ad essere sempre presenti ed il grande dono che ci fanno è invitarci a contattare la consapevolezza, portare alla nostra comprensione la nostra più intima verità. Quando sono in contatto con

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la mia verità comincio a vivere la vita, in un processo intenso che diventa un viaggio verso me stesso. EquiLove è un percorso di crescita personale facilitato dai cavalli, strutturato in 9 moduli, i 9 passi del risveglio, perché 9 sono i gradini, gli step per raggiungere la propria pienezza tramite piccoli esercizi da terra che cambiano il rapporto con te stesso e con gli altri, portando gratitudine, armonia e amore nella tua vita.

Informazioni e prenotazioni Daya 3498228011 | info@equus.vision www.cavalloguidaspirituale.it

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