Revista Diálogo

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EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

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Xa tedes ao voso alcance o número 14 de “Diálogo”, a revista anual que, como todas as anteriores, vén ateigada das achegas do alumnado dos diferentes idiomas impartidos na Escola. As diversas seccións que a conforman enriquecen e acrecentan os coñecementos e a cultura dos lectores, pois as creacións, reportaxes, receitas, relatos, entrevistas e demais textos que aparecen comparten o interese e o entusiamo de todos os participantes, á vez que amosan os avances que se van realizando ao longo dos anos en todas e cada unha das linguas (galego, portugués, inglés, alemán, francés e italiano). A súa publicación é posible grazas á participación dos alumnos e dos profesores, ao apoio do persoal do Centro, e a todas as persoas que a len con curiosidade e afán de aprendizaxe. Para todos eles vai a gratitude e a satisfacción que sentimos pola boa acollida que ten, e que nos dá inmensos folgos para continuármonos nesta proveitosa e agradable andaina cultural. » Graciñas aos creadores » Obrigadíssimos aos criadores » Thanks to creators » Danke den erschaffern » Merci aux créateurs » Grazie a le creatore Aurora V.

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Limiar


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Sumario www.eoiferrol.org

X Actualidade Il Trentino - Alto Adige Trentino Südtirol La Puglia Encontro con Pedro Feijoo Menschen auf der Flucht Markets in Europe Vellas estampas de Ferrol A mesma lingua, mas... O Tuga a chegar no Brasil

X Entrevistas 4 7 8 9 10 11 12 13

X Biografías O homenaxeado no día das Letras Galegas Trainerlegende Udo Lattek is tot Une personnalité digne d’être connue!

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X Creacións Literarias À la Une Rebelión Nuovo ricco cerca casa Lévame, morte; lévame pronto! Trocadilhos Gesicht Quadras do peditório do día de Todos-os-Santos

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X Celebracións Il carnevale di Putignano Das Volksfest in Almería Die love-parade in Deutschland Fasching in Galicien Pilze-fest in As Pontes Das Brotfest in Neda Le chien d´Aurélie a disparu Théâtre

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Interview Marion Interview with Matthew Banks Interview mit Tobias und Nikla

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X Lecer A praia dos afogados A neve interminable The Boy In The Striped Pyjamas

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X Opinión Forum sur la violence à la télévision Il Razzismo La mia stagione preferita Dress Codes A nosa escola: moito máis que as aulas Les scandales autour de l’argent Veronikas Geheimnis L’évolution des modes de consommation Buscando traballo Public transport in Ferrol

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X Horror Stories A ghost in the library The good people Voices over the sea Sentence horror stories

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X Viaxes Activités touristiques Les cartes postales de Sophie Le château de Chenonceau

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Vallée de la Loire Visiting and getting around in Ferrol

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X Receitas Mince Pies Doce de Natal “Sonho de cenoura”

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Monkfish with potatoes Carpe farcie aux petits légumes

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X Actividades da Biblioteca 76 77

Actividades da Biblioteca

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Il Trentino - Alto Adige Trentino Südtirol

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Bárbara Donapetry Camacho

una regione dell’Italia nord-orientale di circa un milione di abitanti con capoluogo a Trento. Confina a nord con l’Austria, a sud ed est con il Veneto, a sud e ovest con la Lombardia e con la Svizzera. É formata da due aree storico-culturali e amministrative: a nord l’Alto Adige (provincia autonoma di Bolzano) e a sud il Trentino (provincia autonoma di Trento). La presidenza regionale è a rotazione: nella prima metà di legislatura il consiglio e la giunta regionale si riuniscono a Trento, e prosegue nella seconda a Bolzano.

35.000 persone. È ancora presente in alcuni valli dolomitiche centrali e nel Friuli e in alcuni Cantoni nella Svizzera. I ladini hanno lotatto per il riconoscimento come gruppo etnico proprio e anche per la lingua propria. Nell’Alto Adige il ladino è oggi anche materia obbligatoria nelle scuole ladine.

Con il Land austriaco del Tirolo formano l’Euroregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Fino al 1918 il Trentino-Alto Adige fu parte integrante dell’Impero Austro-ungarico. Alla conclusione della prima guerra mondiale, il Trattato di Saint Germain del 1919 assegnò la regione al Regno d’Italia. In quest’epoca e fino al 1947, la regione era chiamata,Venezia Tridentina.

la città capolugo dell’omonima provincia e della regione Trentino-Alto Adige. Ha circa 110.000 abitanti (trentini o tridentini). Apparteneva all’Austria quando Benito Mussolini comincia a lavorare sul giornale della città, nel 1909. San Sebastian in Spagna è une delle città gemellate con Trento.

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Trento

È

Possiede numerose chiese, con un’architettura che va dal periodo romanico all’epoca moderna. Le più importanti: la Cattedrale di San Virgilio (santo patrono), e la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Tutte e due ospitarono il Concilio di Trento (dicembre 1545 - dicembre 1563).

Sono presenti tre gruppi linguistici: italiano ca. 65%, tedesco ca. 32% e ladino ca. 3%. Il Trentino è quasi completamente italofono, con comunità storiche germanofone, mentrel’Alto Adige ha maggioranza germanofona. Ma è anche presente una minoranza liguistica Ladina (parla il ladino, una lingua romanza). La lingua ladina è la più antica lingua dell’arco delle Dolomiti centrali. È sviluppato dal latino volgare e dalle tracce della lingua regionale dopo la dominazione romana su questa zona. I ladini oggi non sono più di

Nel 1896 fu eretta una statua di Dante Alighieri a Trento come simbolo dell’italianità e in contrapposizione alla statua eretta nel 1889 del cantore medievale Walther von der Voglewide (1170), simbolo della cultura germanica a Bolzano. Concilio di Trento o Concilio Tridentino. Svoltosi dal 1545 al 1563, con diverse interruzioni, è considerato dalla Chiesa cattolica il XIX Concilio ecumenico (cioè universale). Paolo III l’aprì solennemente a Trento il 13 dicembre 1545, nella cattedrale di San Virgilio. In questo Concilio venne riconosciuta come ufficiale la versione della Bibbia detta Vulgata. Dal punto di vista disciplinare ci fu l’obbligo di residenza dei vescovi nelle

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loro diocesi e che non potevano accumulare benefici. Anche l’obbligo dei preti di predicare la domenica e i giorni di festa religiosa. Dovevano anche registrare nascite, matrimoni e morti.

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Per quanto riguarda il paesaggio, da una parte ci sono tantissimi laghi in questa regione: Laghi di Valbona e di Corvo, il Lago Rotondo e il Lago di Garda, il più grande d’Italia e il punto più basso del Trentino. Dall’altra le montagne, soprattutto Le Dolomiti. Prendono il nome dal naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801) che per primo studiò il particolare tipo di roccia predominante nella regione. La Marmolada è la montagna più alta delle Dolomiti.

L’economia del paese è varia: l’agricoltura per la produzione di mele, ciliege, vini, miele, legname da lavoro e segale. Altri prodotti tipici sono: speck, latte e latticini, carne bovina e grappa. È una delle regioni italiane più all’avanguardia per quanto riguarda l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili ed è una delle prime produttrici di impianti eolici, fotovoltaici e solari. Abbondano i bacini idroelettrici.

Bolzano il capoluogo della Provincia autonoma di Bolzano, nella regione Trentino-Alto Adige. Ha circa 100.000 abitanti. La conca di Bolzano è stata dichiarata la zona con la più alta densità di castelli in Europa.

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Situato sopra il fiume Adige, Castel Firmiano (s. X) è considerato come un emblema dell’Alto Adige. Sono anche numerose le chiese cattoliche, come il Duomo Cattedrale della Diocesi Bolzano-Bressanone (s. XI-XII), in stile gotico e romanico.

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Altre industrie: settori siderurgico, meccanico, alimentare, chimico e soprattutto il turismo. È attivissimo, sia estivo che invernale, con un ruolo primario per la regione che offre un’ampia scelta tra: hotel, pensioni, residence, villaggi turistici, ecc.


La Puglia

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Isabel Bollaín Rodríguez

a Puglia è una regione nel Sud Italia, “il tallone d’Italia” di circa 19000 km2 e 4 milioni di abitanti.

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È una regione incantevole per viaggiare: dal parco naturale del Gargano nel nord, che è montagnoso, passando per ampie e aride pianure e ondulate colline, si arriva alle sud, a Otranto, famosa per le sue belle spiagge e coste.

Questa regione che ha tanti siti archeologici, castelli, cattedrale, architettura barocca, ha avuto grande importanza geografica come zona strategica per i paesi del Mediterraneo e nel secolo IV, i romani hanno costruito la via Appia per unire Roma e Brindisi. Al finale di questa via c’erano due colonne, una è ancora lì e l’altra è a Lecce.

Terra Santa. È una splendida città di origine preromana, con un centro medievale ben conservato, con le sue vie e vicoli come un labirinto che arrivano ai principali monumenti. Bari è piena di chiese, cattedrali, castelli, musei, ecc., tra i quali spicca la Basilica di San Nicola, patrono della città. Ogni 6 dicembre tutto il quartiere è illuminato e pieno di gente per commemorarlo. Ci sono messe ogni mezza ora, e a tutti quelli che arrivano viene offerta una tazza di cioccolata con un pezzetto di focaccia (pane con pomodoro). Le donne nubili formano una fila per toccare una colonna dell’altare e, secondo quanto dice la tradizione, si sposeranno passati 12 mesi. Il castello è anche interessante come esempio di architettura medievale che si basa sull’astronomia e il calcolo matematico. Vicino a Bari c’è Alberobello, dove ci sono i trulli: si tratta di strane case preistoriche con forme coniche. Ce ne sono più di 1500 ed è possibile prenderle in affitto per l’estate o per le vacanze.

Brindisi è un porto naturale che, dopo l’apertura del canale di Suez, divenne un porto d’imbarco per le Indie.

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Lecce è famosa per la sua architettura barocca. Era conosciuta come la Firenze della Puglia. In provincia di Lecce c’è il Salento, con meravigliose spiagge, dove il mare è di colore turchese.

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La capitale della Puglia è Bari, era uno dei principali porti da cui salpavano i crociati per raggiungere la

Sempre vicino a Bari, a 40 km al sud, c’è un altro paese molto interessante: Putignano, un famoso nel mondo per due cose: il carnevale e i disegni di abiti da sposa (interamente lavorati a mano).

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Encontro con Pedro Feijoo

Pilar Molina Osa

gradecido, amable, humilde. Deste xeito presentouse Pedro Feijoo, filólogo, músico e escritor, no encontro mantido na biblioteca da EOI de Ferrol cun grupo de alumnas e alumnos de galego do club de lectura o pasado 4 de febreiro.

A

Malia ter como obxectivo a súa última novela, Morena, perigosa e románica, puidemos facer un percorrido pola súa traxectoria novelística e tivemos a oportunidade de falar con el das tres novelas que escribiu. Logo de agradecernos a nosa presenza e a lectura das súas obras, o autor comentounos que para el a relación dos libros cos escritores é a mesma que a das mensaxes nas botellas cos náufragos. Unha vez que o escritor remata un libro e se publica xa non lle pertence, o mesmo que cando o náufrago tira unha botella cunha mensaxe ao mar.

Galego C1

por algúns como un antiheroe, mais para o escritor é unha persoa normal, o mesmo que ocorre con Aquiles Vega en Memoria da choiva e Dante Odeón en Morena, perigosa e románica. E todo isto escrito na súa lingua, en galego, lingua na que confesa escribe todo desde a listaxe da compra e as notas que lle deixa á súa moza na neveira. Un galego claro, sinxelo e ao mesmo tempo rico co fin de evitar esa escusa fácil “é que ler en galego é moi difícil”. Para el, Os fillos do mar é unha novela amable, doce, que escribiu asemade que viaxaba co seu grupo musical polo mundo adiante durante varios anos. Con capítulos escritos en distintos sitios como por exemplo en avións, polo que segundo el mesmo di é un libro de altura, ou na bañeira dun hotel.

Falounos do best-seller e foi cando nos explicou por que decidiu escribir Os fillos do mar, a súa primeira novela. Quería facer posible na literatura galega o que xa existía noutras para chegar ao lector e atrapalo, quería escribir un best-seller.

Coa súa segunda novela, A memoria da choiva, parou esa actividade frenética e pechouse durante dous anos e pico longos nos que fixo un labor rigoroso de documentación e escritura. A devandita novela, que el mesmo denomina un monstro, conseguiu espertar nalgúns dos lectores presentes a curiosidade e levounos, mesmo, a contrastar cada dato que aparecía. Nesta novela botou man da crueza dos versos de Rosalía de Castro en Follas novas para deseñar os asasinatos.

Comenta que hai 10 anos todos andabamos cos libros de Dan Brown debaixo do brazo, despois foron os de Ruiz Zafón, alén de falarmos de templarios e temas polo estilo nas tertulias, nos bares… Máis tarde chegaron as sagas de Harry Potter e Crepúsculo e logo 50 sombras de Grey (este ía no bolso, non baixo o brazo, aclara cun sorriso nos seus beizos e nun ton divertido). Tamén apareceu Domingo Villar con A praia dos afogados e Ollos de auga. E así chegou Os fillos do mar, a súa primeira novela. Con ela quería poñer en valor a historia desta terra, neste caso concreto fálase da batalla de Rande, formando parte de tramas intrigantes cun personaxe como Simón Varela, catalogado

Con Morena, perigosa e románica quería facer algo diferente, quería facer rir á xente para esquecer os seus problemas e preocupacións cotiás, pero non quería facelo de xeito gratuíto sen máis. Baixo esa comedia rápida de diálogos divertidos e de trama en aparencia disparatada co roubo da Virxe de Montserrat (idea que lle suxeriu Marta, porque el pensou roubar outras cousas), escóndese unha crítica dura á realidade do tempo que estamos a vivir, porque para el encher máis de catrocentas páxinas sen máis é unha irresponsabilidade. Nesta novela tamén se fala de sentimentos, de amizade, de amor. Confesa que pensou nun final distinto, non nun final feliz. Porén, despois

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dun tempo e tras pasar un momento difícil na súa vida, mudou de opinión. Remata a conversa connosco contestando, de maneira afirmativa e con moita humildade, que si se pode vivir da literatura en galego. Segundo nos di, hai 10 anos só unha persoa podía facelo, hai 5 anos eran

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dúas persoas. Arestora son cinco. Pouquiño a pouquiño se vai polo bo camiño, por iso o que pretende é animar a máis escritores. Quedamos encantados con esta conversa con Pedro Feijoo e agardamos pola súa nova novela e talvez un novo encontro con el.

Menschen auf der Flucht Alemán intermedio 1

Manuel Yáñez

W

ährend ich ruhig und gesund zu Hause frühstücke, lese ich leider eine unglaubliche Nachricht über eine arme Familie, die schnell ihre kleine Wohnung verlassen muss. Was ist los? Warum so viele Konflikte? Kriege, Attentate, Terrorismus, usw. Wie schade, dass man keine lustige Nachricht lesen kann.

Heute früh habe ich leider ein Foto in einer lokalen Zeitung gesehen, an das ich lange gedacht habe. Ein junger syrischer Vater ist mit Frau und Tochter gerade auf Lesbos angekommen. Am Strand liegen sie todmüde. Ein Mädchen, vielleicht fünf, versteht nichts. Was machen wir hier, Papa? Wohin gehen wir, Papa? Wo ist Linda, meine kleine Puppe? Zu viele Fragen und keine Antwort. Zum Glück war das Meer ruhig. Deshalb können sie Gott danken. Natürlich freuen sie sich, Europa zu erreichen. Sie versuchen sicher nur mit Mut und keine Hilfe, ein neues Leben zu finden. “Wir wollen Freiheit”, “wir wollen Demokratie”, schreien sie. Trotzdem werden sie immer noch viele Probleme auf dem Weg nach Europa finden.

“Man behandelt sie wie Tiere!” Ich bin der Meinung, dass diese ganz normale Familie nur arbeiten will. Flüchtlinge finden die Reise ziemlich schwer, weil viele Leute leider nicht die Grenzen überqueren dürfen. Obwohl Kinder todmüde und hungrig sind, müssen sie tausende Kilometer reisen. Falls ein Paar zwei oder noch mehr Kinder hat, wird die Situation aber wirklich schwierig sein. Natürlich ist es sehr schwer, auf der Straße zu leben. Ich kann mir nicht vorstellen, auf diese Situation nicht sehr schrecklich zu reagieren. Es ist für uns ein Kampf gegen die Zeit. Ich finde es nicht leicht, so schnell eine Entscheidung zu treffen. Laufen, schlafen, warten. Immer wieder warten. Flüchtlinge wissen wohl, dass der Weg ein Kampf um Leben und Tod ist. “Nur Mut!”. “Wir sind keine Tiere, wir sind Menschen”.

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Markets in Europe

Christmas market (Frankfurt)

It’s in the centre of London. We went by bus from his house to the market, because the bus service is very fast.

If you have the chance, you should travel to Germany and enjoy the Christmas markets. In any big city or small town, we can find a Christmas market. During the day Frankfurt’s market is very colourful and happy, smelling of Christmas and cinnamon and ginger candies; but at night it transforms into a world of flashing lights with an atmosphere filled with the odour of spiced mulled wine and hot dogs freshly made that are an enticement hard to resist. Neither will I forget the bustle of people nor the the children singing Christmas carols. Everything will remain in my memory forever. Farewell Frankfurt!

In the market we could see a lot of people, as it was Sunday. There were people everywhere in the street and the cafés were crowded. The market is a famous attraction and there are tourists from all over the world.

» María Aparicio Maceiras

» Juan Carlos López Veloso

Viennese Christmas market (Vienna)

Floating flower market (Amsterdam)

In the town hall square, in Vienna, there is a Christmas Market. It’s very famous for its Christmas ornaments. Over there you can find people from all over the world.

I’ve been to Amsterdam four times and I discovered the flower market in my first trip, this is the only floating flower market in the world. It’s in the canal called Singel.

Also we can have sausages, candy apples, chestnuts and hot wine to warm our hands, because it’s very cold in winter. This market it’s open every day and begins the first day of Advent. It’s good to enjoy its streets full of lights.

They’ve got all sorts of tulips, narcissus and bulbs; the bulbs are exported around the world, so you can enjoy them at your home.

We walked around the place and had a look at the different stalls. The market is open every day and it’s good for jewelry, clothes and pictures. It’s also good to have a break in one of the cafés around. Everyone in the family loves classical music and we could listen to the Magic Flute because near the market you can find the Opera House of London.

It’s open every day of the year from eight o’clock in the morning to half past seven in the evening.

» Montse Couce Santos

Covent Garden market (London) Last month, I travelled to London. I have my son living there. He took us to Covent Garden market.

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Dutch people have bought their flowers there for one hundred and forty years when the flowers came in boats, nowadays they come in vans. If you go to Amsterdam, you should go to the amazing flower market.

» Pablo Castro Rivera


Raquel Berini

O mestre Guillermo Llorca é un magnífico contador de historias. Ademais, estas historias son reais; os seus personaxes son de carne e óso. Por iso encántame escoitalo. Este ferrolán, autor e xornalista, acudiu o pasado 19 de novembro á EOI para dar unha conferencia sobre a historia da educación nesta cidade naval. Contounos como naceron as primeiras escolas, cando se crearon os institutos e as academias de ensino. Falaba con entusiasmo, pero aínda me resultou máis interesante as fotografías que mostraban o paso das xeracións e os costumes locais. Axiña puiden imaxinar aos meus avós, tíos e demais parentes naqueles retratos. Sempre adorei a escola e acostumaba preguntar á miña nai pola súa época de estudante. Ela ía á Compañía de María, como a súa irmá e tamén a súa nai, a miña avoa. Un dos días máis festivos que lembraban era o “Día da Princesita”, o 13 de maio. Llorca ensinábanos unha imaxe onde saían todas as nenas desfilando coa Virxe, vestidas de gala co uniforme do colexio e os puños e o colo da camisa moi branco e amidonado. As máis cativas levaban cestos con flores e as maiores unha vea. Seguro que a miña nai era unha delas! Era obrigatorio que en cada concello houbese unha escola de nenos e outra de nenas. Llorca sinalaba que ler e coser era o que máis se estudaba en Ferrol a principios do século pasado. Nese intre lembrei a miña avoa. Ela nacera na aldea, pero a miña bisavoa trasladouse con toda a familia á cidade para que as súas fillas non fosen analfabetas. De feito, elas aprenderon a ler e tamén a coser nas clases de Amparito á carón da Compañía de María. A miña avoa fixo ela soa o seu

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Vellas estampas de Ferrol

Gallego básico integrado

traxe de noiva e a súa irmá bordou todas os manteis e sabas que aínda hoxe se usan nas súas casas. Tamén me contaron que na Guerra Civil as monxas da Compañía escondían as imaxes e vestían sen hábitos para que non as descubriran. Nas paredes do colexio aínda se ven os impactos das balas... Hai máis de 200 años, na Constitución de 1812, indicouse que nos concellos debían existir escolas onde a xente puidera aprender a ler, contar, o catecismo e os principios cívicos. Os homes despois estudaban un oficio. En Ferrol moitos deles estaban relacionados co mar, traballaban nos estaleiros, empregábanse na pesca ou ben enrolábanse na Mariña. Aí encontro á familia do meu pai. El estudou no Tirso de Molina (outro dos grandes colexios da cidade) e logo fíxose mariño mercante. O seu pai traballaba no porto. E o meu bisavó foi un dos enxeñeiros ingleses que veu á bisbarra no século pasado para construír barcos, casou cunha ferrolá e os seus fillos foron á escola inglesa. Llorca contounos que The British School fundouse en 1911 para as familias que se formaron ó chegar traballadores estranxeiros á cidade. Na conferencia tamén se falou de festas importantes que comezaron nas escolas como o “Día da Árbore”. Esta data naceu en 1930 da man dun docente, Juan García Niebla, que adoitaba levar aos seus alumnos fóra das aulas para visitar lugares do noso patrimonio, bosques e tamén a plantar árbores. Aínda recordo a miña etapa no colexio Manuel Masdías plantando algún arbusto no patio... Guillermo Llorca foi mestre de historia no Instituto Sofía Casanova. Oxalá tivese a sorte de ser alumna súa!

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A mesma lingua, mas...

Isabel Seoane

Estimado amigo brasileiro: Sei que você vai viajar nos próximos dias a Portugal e para que não tenha os problemas que eu tive quando cheguei vou dar-lhe uns breves conselhos. Como você bem sabe, aqui fala-se a mesma língua que no nosso país, no entanto há alguma palavritas que o podem levar a confusão. Se nada mais chegar. Os colegas de trabalho lhe perguntarem pelo cognome, não dê o seu apelido, o que eles querem saber é a sua alcunha. Como sei que gosta das viagens de barco, quando fizer alguma e tiver necessidade de ir ao banheiro não o chame assim ou rapidamente ver-se-á com um salva-vidas na mão, melhor pergunte pela casa de banho. Pode ser que algum passageiro desejando elogiar o seu camarote lhe diga que é legal, não se assuste, não lhe está a falar de que se ajusta às normas enquanto outros não o fazem, o que lhe quer dizer é que é fixe, que é muito bom. Se tiver de usar o ônibus para os seus deslocamentos, deve ir a uma paragem de autocarros, e não a um ponto, onde seguramente lhe indicarão que há bicha, mas não se estão a referir à condição homossexual de ninguém, senão que você se terá que pôr atrás do último e aguardar o seu turno na fila. Do mesmo jeito que se lhe aconselharem que apanhe a carrinha número 23, não aguarde nenhum Van ou Pic-up, apanhe o primeiro ônibus que leve esse número. E faça o favor de não dizer a ninguém que quer ter um linguado como ele/a quando deseje uma conver-

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Portugués avanzado 2

sa comprida. Em Portugal, à parte do nome de um peixe, é um beijo com língua! No hotel, se quer a refeição da manhã não cometa o erro de pedir um café, nem o café da manhã, já que isso há ser o único que lhe ponham: um cafezito. Se o que você quer, caro amigo, são umas torradas, um suco, peça o pequeno-almoço e então virão um sumo, umas torradas e uma bica ou meia de leite. Já sabe que tomar café é um mundo em qualquer lugar, e mais em Portugal: bica, pingado, garoto, meia de leite, galão, abatanado... Nos restaurantes nunca lhe diga à empregada de mesa que não quer nenhum abacaxi com a conta, porquanto ela entenderá que não quer ananás e não que você não gosta de problemas. No caso de necessitar uma geladeira para arrefecer um produto pergunte pelo frigorífico, do contrário terá de o congelar e não só esfriar! E quando escute algum seu colega chamar puto a uma criança, só quer dizer isso, menino, moleque, ainda que talvez possa ser também um bocadinho malandro. As palavritas, estas e alguma outra que você irá descobrindo, podem levá-lo aos palavrões, mas não se chateie, goze da diversidade.


Paula Seoane

Bem-vindo ao Brasil, turista português. Há algumas palavras que deve conhecer antes de visitar o nosso país. Cá no Brasil, quando você estiver com vontade de ir ao banheiro, não irá à tina ou peça sanitária aonde uma pessoa se banha, no entanto, referir-se-á à casa de banho. No banheiro encontra-se a privada, mas não pense que é um quarto privativo, pelo contrário trata-se apenas da sanita. No caso de se referirem a você como rapariga, não se ofenda, quer dizer menina, jovem, nada a ver com atividades indecentes. Igualmente, se lhe perguntassem se tomou o café da manhã não devia pensar que

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O Tuga a chegar no Brasil

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lhe estão a dizer se tomou um cafezinho de manhã, no entanto quer dizer se tomou o pequeno-almoço. Note-se que se você pega o ônibus está a apanhar o autocarro e se é aposentada não significa que já tem alojamento, na verdade quer dizer que é reformada. Preste igualmente atenção se lhe falam dum fato, já que a gente não se está a referir ao seu terno, no entanto quer dizer o facto. Além disso, se alguém quer saber o seu sobrenome está a perguntar-lhe o seu apelido, e apelido é a alcunha no Brasil. Em conclusão, há montes de palavras diferentes entre o português do Brasil e o português de Portugal, mas para se lembrar, pode tirar uma xerox desta folha, quer dizer, uma fotocópia e tudo vai correr afudê ou legal, ou seja, muito fixe!

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Biografías www.eoiferrol.org


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O homenaxeado no Día das Letras Galegas 2016

Manuel Mª Fernández Teixeiro naceu en Outeiro de Rei (Lugo), o día 6 de outubro de 1929. Con trece anos trasladouse a Lugo para cursar o bacharelato, alí comezou a súa carreira literaria participando, moi nov e conferencias conferenci “Jóvenes Valores Lunovo, no ciclo de censes”, o que lle facilitou entrar e a formar parte da tertulia do ccafé Méndez Nú Núñez (xunta Ánxel Fole, Ramón Piñe Pimen Piñeiro,, Luis Pimentel… que o van poñer en contacto coa realidade galega do país e tamén coa realidad realidade do exilio). Nesta Ne etapa a da súa vida, primeira publica a p ra obra en vverso dun un poeta da nova brétemas (1950), co que se xeración, Muiñeiro eiro de bréte inaugura a denominada inaugur ominada “Escola “Es a da Tebra”.

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Goi ao ano seguinte. Nos anos sesenta e setenta, Manuel María participa na reorganización política, na clandestinidade dos partidos nacionalistas, e atende os chamamentos e peticións que lle chegan de todas as organizacións que, ao longo do país, andan na procura da recuperación cultural: desde impartir conferencias ou recitar poemas a presentar a Nova Canción Galega. A súa obra literaria é moi ampla e diversa: ensaio, narrativa, teatro... e, por suposto, poesía. Do existencialismo e o seu pesimismo radical evolúe cara á unha poesía que rompe, tanto no formal como na temática, para se converter nun compromiso co seu pobo A súas actividades políticas culminaron coa súa elección como concelleiro en 1979. Son anos duros, e a súa participación nas campañas en defensa da lingua foi moi activa. En 1985 abandonou a militancia política para se dedicar por completo á actividade literaria e cultural. Desde a súa xubilación residiu na Coruña. A súa xenerosa entrega foi recoñecida en 1995, na Homenaxe organizada pola Asociación Socio-Pedagóxica Galega, na Coruña. Desde o 2003 é membro numerario da Real Academia Galega. Resulta difícil resumir nunhas liñas a obra deste senlleiro galego, pola amplitude mplitud dos seus rexistros, das súas propostas e da súa súa temática. Dentro D ro dos seus poemarios sobranceamos: sobranceamos: t Muiñeiro Muiñeiro de brétemas (1950) (1950

Vai vivir a Monforte en e 1958, para traballar Procurador Tribunais, como Procur or dos Tribu is, e casa con Saleta

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Biografías

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t Morrendo rrendo a cada intre (1952) (1

Biografías


BiografíasBiographies Páxina 16 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

t Os soños na gaiola (1968) t Laio e cramor pola Bretaña (1973) t Poemas (1993)

a

Compostela

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O carro é un dos poemas musicados máis interpretado da nosa cultura. Aquí vemos a súa letra:

Non canta na Chá ninguén por eso, o meu carro canta, canta o seu eixo tan ben

t Elexías á miña vida pequeniña (2004) Entre a súa narrativa: t Contos en cuarto crecente e outras prosas (1952)

que a señardade me espanta. Non hai canto tan fermoso: fino coma un asubío, anque é, as vegadas, saudoso

t O xornaleiro e sete testimuñas máis (1971) t Cando o mar foi polo río (1992) t Historias do empardecer (2003)

faise no ar rechouchío. O meu carro é cerna dura: sábese carballo e freixo.

t O bigote de Mimí (2003)

¡Qué fermosa a súa feitura!

as súas producións Entre a oducións teatrais: tea

¡Qué lixereza a do eixo!

tt Auto Auto do, do mariñeiro ariñeiro (1961) (196

As cousas vanse aledando

tt Aventuras Aventura e desventuras dunha espiña de toxo chamada chamad Berenguela erenguela (1979) (

por onde o meu carro arro pasa. pas ¡Carrétame herba para o gando! gando!

Manuel Manue María faleceu na Coruña uña o 8 de Setembro de 2004.

¡Tráime a colleta para casa! a! (Terra ra Chá, 195 1954)

Aurora V.

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Trainerlegende Udo Lattek ist tot Fußball ist wirklich mein Lieblingsport, obwohl ich viele andere Sportarten getrieben habe. Als Kind war Fußballtrainer aber ein sehr toller Beruf für mich. Seit langer Zeit interessiere ich mich für deutsche Fußballspieler, die in Zukunft trainieren wollen. Eben jetzt erinnere ich mich an Jürgen Klismann, Ottmar Hitzfield, Klaus Allofs, usw... Vor kurzer Zeit habe ich leider in einer berühmten Zeitung “Die Welt” die tragische Nachricht des Udo Latteks Tod gelesen. Mit insgesamt 14 Titeln und einer langen erfolgreichen Erfahrung als Trainer ist Udo Lattek im Alter von 80 Jahren gestorben. Er ist im Jahr 1935 in Bosemb (P (Preußen) geboren. Während dem m zweiten W Weltkrieg, ist er lange in einem dänischen änischen Konzentrationslager K gewesen. Dort konnte e ßball spieer den ganzen Tag Fußball len, weil es keine Schule gab. gab “Ich bin ein Bauernsohn, uernsohn, aus a dem m Nichts gekommen.” Wie schön, hön, dass ass ic h diese interess essa sanich interessanten Worte in der Zeitung g gele esen habe abe. Obwohl hl gelesen habe. diese Fuß ende ei ner der d erfolgreichsten erfolgre olgreichsten sten Fußballegende einer

Manuel Yá Yáñez

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deutschen Trainer geworden ist, fand Udo Lattek zu viele Probleme das ganze Leben. Wenn er eine schwierige Entscheidung treffen sollte, war er ebenso spontan wie intuitiv. Gut, dass so viele Fußballliebhaber in München, Mönchengladbach, Dortmund, Köln, Barcelona... schöne Fußballspiele genießen konnten. Im Jahr 1988 wurde Udo Lattek Sportjournalist. Er fing an, bei Springer als Chefredakteur zu arbeiten. Jeden Tag schrieb er tolle Artikel, über die viele Leute diskutieren konnten. Leider wurde er Alkoholiker, denn sein junger Sohn Dirk starb. Besonders schwierig fand er diese schreckliche Situation. Außerdem hatte er leider Parkinson, Iktus und zwei schwere Operationen.Karl-Heinz Rummenigge sagte: “Die Nachricht vom Tod Udo Latteks hat das ganze Land bewegt”, “Mit ihm verlieren wir einen der großen Männer des FC Bayern.” “Fußballtrainer ist meine Leidenschaft”, “Ich habe dem Fußball alles zu verdanken” Das ha ich in seinem letzten Interview Intervi gelesen. habe A 16 Januar 2015 feierte er seinen 80 GeAm bur g. burtstag. A Ende e hatte er keine Lust, zu leben. Am

Ale Alemán mán intermedio ntermed 1

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Louis B.: une personnalité

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capable d’écrire dans l’espace en l’absence de gravité.

digne d’être connue! «Le flâneur de la lune», c’est le surnom pour lequel Louis est très connu. Louis B. a vu le jour le 10 août 1950, dans une petite ville d’Espagne. Dès son âge de raison, il voulait devenir astronaute, c’était le rêve de sa vie. Pour réussir sa passion, il étudiait sans arrêt, sans mentionner qu’il était un élève assez attentif, méticuleux et persévérant. À l’âge de 10 ans, ses parents ont déménagé à Washington, aux États-Unis, où il a visité Le Musée de l’Espace. Tout ce qu’il a vu l’a laissé abasourdi et marquera toute sa vie.

En 2011, un grave accident de la circulation coupe sa carrière et empêche son opportunité de vivre pendant 6 mois dans la Station Spatiale Internationale. Frappé par la nouvelle situation, démoralisé, avec le moral àzéro, il n’arrêtera jamais de travailler, jusqu’en 2014, quand il reçoit le prix au meilleur astronaute du siècle. Aujourd’hui, il apprend les bienfaits de la profession aux nouveaux élèves et est considéré comme une légende.

À l’âge de 25 ans, il a fini ses études d’ingénieur aérospatial et a rejoint l’archiconnue entreprise NASA, où pendant 10 années il a travaillé avec une équipe de 60 astronautes en cherchant des solutions aux différents problèmes qui étaient présents dans la station spatiale internationale. S’il y a une raison pour le connaître, c’est l’invention du stylo spatial, c’est à dire, le stylo

Luis Bello Be

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À la Une. Du thon, des anchois, des calmars, du canard, du boeuf, du riz, des petits pois, des framboises, des fraises... des mots qui mettent en relief un métier qui mélange création et tradition en même temps. Aujourd’hui, nous sommes en train de parler de Pierre Dupont, chef de l’hôtel Grand Palais de Mareille.

poisson cru, ensuite il a continué à Pékin, avec des cuisiniers qui lui ont montré les astuces sur le riz. La France, l’Espagne et l’Italie ont été son école. Il a obtenu de nombreux prix pendant son parcours professionnel: la poêle d’or au meilleur poisson, la fourchette d’or à la meilleure viande, la cuillère d’argent au meilleur dessert, etc.

Il voit le jour il y a déjà soixante ans, à Nantes. Ses parents avaient eu un petit resto pendant toute leur vie, alors il a grandi entre les poêles et les casseroles. Son destin était écrit.

Par ailleurs, il y a quelques années, après avoir connu plusieurs pays en Afrique, avoir vu leur réalité, le chef Pierre a développé quelques cantines sociales, qui offrent la possibilité de manger aux enfants.

Il a commencé sa formation à Tokyo, à l’âge de 18 ans où il a appris les secrets pour faire le

Audacieux, courageux, déterminé, bref, c’est un homme dont on se souviendra.

Alberto Tenreiro

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Rebelión Lendo o libro de Josefina Aldecoa: “Historias de una Maestra”, lembrei o distinta que fora a miña mestra, pois ela exercía unha crueldade formidable. Certo é que as datas non son as mesmas, pois unha era na República e outra na Ditadura. Esta docente poñía en práctica a fórmula de: “A LETRA CON SANGUE ENTRA”. A min gustábame estudar pero a miña mestra disuadía toda ansia de aprender, de maneira que: se preguntabas por algo que non entendías levabas unha labazada, se non preguntabas tamén e logo se a “señorita” viña con desexo represor, entón xa non se libraba ninguén. Desde logo que ela nese terreo movíase cunha arte impresionante, de tal xeito que facía uso de toda canta tortura se lle pasaba pola súa testa. DOU FÉ DISTO! Aínda que non vou contar polo miúdo os castigos que vivín con ela, xa que só con lembralos fai ferverme o sangue e hoxe está na miña man esquivar o seu tormento. Se o nomeo é por mor

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de contar unha anécdota da miña rebelión nesta época, pois creo necesario mencionar as barbaries da “ensinante” e así comprender a desobediencia dunha nena de dez anos. Todo comezou unha mañá cando a profesora ordenou pórmonos en pé mirando para ela e máis para o Xesús Cristo, a Virxe e Franco (todos estes presidían as escolas da miña época) e acto seguido di: —Mañá vén outra profesora, eu marcho e quero que, á hora de saír, todos me biquedes. O meu corazón latexábame a cen por hora, pois estabamos a un intre de dicirlle adeus á sanguinaria. Daquela veume á memoria todas as mañas represoras que utilizou connosco esta muller. Entón todos os compañeiros falamos e chegamos ao acordo de non someternos ás súas derradeiras ordes. En canto chegou a hora da despedida, todos estabamos en fila para saír, e cal foi a miña sorpresa… Os rapaces dobráronse, ela achegáballes as súas meixelas, remexíalles o cabelo e todos a

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bicaron menos eu. Así que me colleu pola coleta e preguntoume:

Siccome ho vinto una grossa somma al totocalcio e dato che mi piace molto l’Italia, ho deciso di acquistare una casa sulla costiera amalfitana dove possa sentirmi a mio agio, mentre mi godo lo spettacolo offerto della natura.

—Por que non me das o bico? Eu sen pensalo dúas veces dixen: —Non quero e ademáis estou desexando que veña a outra mestra, estou farta de levar paos. Marchei contenta, malia sufrir unha traizón dos meus compañeiros pero non me preocupou moito, pois a carón de nós tiñamos o fin do noso pesadelo ou iso pensaba eu... Ao cabo dunhas semanas xa estaba de volta e volvín vivir a crúa realidade. Segundo dixo ela disque non se achaba sen nós. A verdade foi que ela estábase a preparar para entrar a traballar nun banco e desta volta non o logrou; así que, á mantenta, vingou o fracaso laboral e máis o rancor que gardaba no meu corpo. Ese día, cando cheguei, dei “os bos días“ e nese intre xa souben que eu non ía gozar de nada bo mentres estivésemos xuntas. Máis todo pasa, a pesar de deixar feridas que pouco a pouco foron cicatrizando e como me aprendeu meu pai, a xenreira non é boa compañeira, por iso no meu maxín non ocupa espazo a maldade da “señorita”, mais a memoria non a quero esquecer.

Pepa Beceiro

Nuovo ricco cerca casa

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Vorrei che la facciata ovest dell’abitazione si affacciasse su una scogliera, per poter vedere il tramonto e le onde del Mare Tirreno che battono contro le rocce. La facciata est, invece, preferirei che desse su un giardino con piscina. Mi piacerebbe che avesse 4 stanze grandi, tutte con bagno interno con doccia e vasca. Almeno una stanza dovrà avere uno spogliatoio e preferirei che nelle altre ci fossero armadi a muro con ante scorrevoli. Il soggiorno dovrebbe essere molto spazioso con grandi finestre e collegato con una terrazza tramite una porta-finestra. Nonostante mia moglie non sia molto portata per l’arte gastronomica, vogliamo una cucina moderna soltanto per pavoneggiarci. Ovviamente non devono mancare né la tavernetta né la soffitta. Per quanto riguarda il prezzo e i dettagli di pagamento, anche se sono ricco sfondato, non voglio spendere più di 400.000 euro. Sarebbe importante che la metà del pagamento fosse via bonifico e il resto in contanti, in nero, giacché, da buon spagnolo, non mi piace pagare tasse.

Avelino Dopico Álvarez

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Lévame, morte; lévame pronto! Alberte sofre mal de amores e farto dos desprezos da súa namorada, Carolina, decide marchar deste mundo. Pasa as súas noites de insomnio mergullándose na rede onde atopa unha ligazón, o link da súa vida, a solución do seu devezo, un anuncio: MORTE EXPRESS! En 24 horas

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Morte: Son a Morte, estou aquí en resposta ao seu correo. Aquí ten a relación dos tipos de morte e o seu prezo.

Alberte: (Colle a folla e bota unha ollada) Só teño 125 euros. Morte: Poderías morrer nun radio de 5 quilómetros envelenado ou trincado por un can rabioso ou esfragado desde un penedo. Alberte: E cal é a máis rápida?

Decide escribir unha mensaxe electrónica:

Estimado/a señor/a, Lin o seu anuncio. Preciso do seu servizo. Poderiamos quedar na cafetaría da EOI de Ferrol mañá ás 4 da tarde? Recoñecerame porque estarei a ler a sección das necrolóxias no xornal.

Morte: Home, envelenado é unha das mellores opcións. Nuns minutos estás listo. E mesmo podemos facelo aquí e agora. Con que che apetece tomalo? Alberte: Cun aquarius de limón que ando mal do estómago. Morte: Tanto ten, ho!

Unha aperta

Alberte

(Na cafetaría) Alberte sentado nunha mesa lendo o xornal, escoita un murmurio babélico. De súpeto, entra a morte e senta con el.

Alberte: Non quero morrer cun retorzón de tripa. Morte: CAMAREIRAAA…!

Carolina, Manuel, Natalia, Pilar e Xosefa

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Trocadilhos. Quando eu lhe disse que “a secretária eletrônica fugiu com o meu criado-mudo” já não percebeu nada. Foi mesmo como se ambos estivéssemos a falar em línguas diferentes. O trocadilho teve a sua graça e o poeta, o Sérgio Antunes, acabou por corroborar aquilo em que a minha amiga, Rita, andava a teimar ultimamente: o “brasileiro” e o português estavam-se a afastar a cada pouco mais entre si. “Com certeza que não estou pegando carona por muito tempo, né?” Foi desta maneira que eu lhe disse a ela e ela mais se zangou comigo. Outra vez estava a brincar. Fiz um esgar de quase querer espirrar e contei-lhe que tinha agarrado uma “constipação”, de forma que a Rita pôs face de poucos amigos, arregaçando o nariz e eu fiquei um bocadinho estranhado. Uma vez desfeito o mal-entendido, acrescentei que era por causa de eu não levar as “calcinhas” postas que tinha pegado nela, na “constipação”. Olhou então ela para as minhas pernas e também não conseguiu compreender nada. Foi por esta causa que decidimos apanhar o “ônibus”, mas aconteceu que eu não levava “grana” acima, disse-lhe, e ela voltou a olhar para mim com face esquisita. O motorista era um “coroa”, e ele, segundo a Rita disse, estava com uma cadela e era por isso que se fiava pouco da condução. Foi nessa altura que pedi explicações ao respeito e ela disse-me que estava mas era bêbedo. Com efeito, o “cara”, apontei-lhe à Rita, tinha a face muito corada e propus-lhe para descermos na seguinte paragem.

Henrique Dacosta

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Já na “calçada”, a Rita indicou para cruzarmos pela passadeira e eu fiquei estacado a pensar na engomadeira até reparar no meu erro; então deume a mão e fomos pela “zebra” até ao outro lado da rua. Um “lixeiro” vassourava o chão e agarrei à Rita para a apartar berrando que tivesse cuidado com o “concreto” fresco em que esteve a ponto de cair, e que ela, perplexa, disse-me chamar-se betão em Portugal. O gasolineiro que tínhamos de frente estava a nos olhar com a mangueira da bomba de gasolina na mão, apontou a Rita. Eu percebi mas estava a falar do “frentista” e do “posto de gasolina” nossos lá no Brasil. Rimo-nos e concordamos em que os dois, finalmente, o que estávamos era com fome. Eu propus logo que ficássemos a comer algo no “ki-barato” que víramos aí mesmo, e ela, com os olhos arregalados, corrigiu-me dizendo que aquilo se chamava lanchonete. O “moleque” que atendia estava muito azafamado, mas a Rita chamou-o: Se faz favor. Que maçada!

Portugués avanzado 2


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Ein toller Urlaub!

Neues Auto

Grausamer Wolf

gutes teƩer

neƩer tagen

gesƟnte Eacht

leckeres Essen

riesige Autobahn

erschrockener Wanderer

lusƟge isko

lusƟge Kurven

kaltes Bad.

fantasƟsche Reise

glänzende Augen lähmende Angst furchtbarer Traum

Guillermo Samaniego (Alemán intermedio 2)

José Mª Campo Valiña (Alemán intermedio 2)

Der tolle Kollege

Die deutsche Sprache

leiser Arbeiter

verschiedene Kasus

hilfsbereiter Helfer

neue Kultur

njƵǀerlćssiŐe 'esellsĐhaŌ

lusƟges Oktoberfest

schnelle Lösungen

leckere Currywurst.

Sergio Álvarez Fdez. (Alemán intermedio 2)

Guillermo Samaniego (Alemán intermedio 2)

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Quadras do peditório do día de

p’ra fazer bnem o caminho.

Todos-os-Santos

Pão por deus p’ra o almoço e também p’ra o jantar,

Eu peço pão aos passarinhos

uns bolinhos p’ra merendar

porque a sua mãe

e também p’ra cear!

os deixou sozinhos. Eu canto no Natal Minha mãezinha,

e o pão não é banal

dá-me pão, um pedacinho

o do senhor o pão é,

porque quero alimentar

e isto é fundamental.

um passarinho. Pão por deus, dê um bolinho Eu venho da casinha

ĚŽŶĂ ŶƟĂ Ɖ͛ƌĂ ĞƐƚĞ ŚŽŵŝŶŚŽ͕

cansado e com fome,

vou guardá-lo no saquinho

ƉĆŽ ƉŽƌ ĚĞƵƐ ^ƌĂ ŶƟĂ

p’ra comer pelo caminho.

que morre de fome este homem! Devem dar-nos pão por deus Pão por deus e bolinhos

os das aulas de alemão,

p’ra este pobre meninho

se nos querem dar pão,

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ĮĐĂƌĞŵŽƐ ŵƵŝƚŽ ƐĆŽƐ͘

mas nesta sala à que vimos,

Esta escola cheira a fumo,

ĞƐƚĄ ĐŚĞŝĂ ĚĞ ĞƐƉĞƌƟŶŚŽƐ͘

aqui mora o vagalume.

Como vocês tanto aprenderam,

Para poder apagar o lume,

ƉĆŽ ƉŽƌ ĚĞƵƐ Ɖ͛ƌĂ ŶſƐ ĮnjĞƌĂŵ͊

dá-nos Pão por Deus e sumo.

ŶĞƐƚĂ ƉŽƌƚĂ ŶſƐ ĮĐĂŵŽƐ͕ a comê-los juntos aguardamos!

Nesta sala em que estamos

EĆŽ ƐĞƌĆŽ ƉĂƌĂ ŽƐ ĮŶĂĚŽƐ͕

pão por deus ainda não damos,

mas sim para os aqui chegados!

Leopoldo Blanco, José Luis Díaz, Irene Fariña, Juan Enrique Feal, Angel Fernández, José Carlos Gallego, José Ángel López, Mª Ermitas Lorenzo, Mª Isabel Martínez, Marcela Rios, Mercedes D. Sánchez, Manuel A. Seoane, Mª Isabel Yáñez. (Portugués básico integrado)

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Celebracións www.eoiferrol.org


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Il carnevale di Putignano

Italiano avanzado 2

Isabel Bollaín Rodríguez

l Carnevale di Putignano è uno dei più antichi d’Europa, data dal 1394, e anche uno dei più lunghi per durata, circa di due mesi.

cappello a tre punte. Oggi porta i vestiti colorati come Arlecchino e con sonagli nel cappello, intorno al collo e nelle scarpe.

Comincia il 26 dicembre con la cerimonia dello scambio del cero, in cui la gente dona un cero alla chiesa per chiedere perdono dei peccati che si commetteranno durante il carnevale.

Dopo un’interruzione, il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, si continuano gli appuntamenti tutti i giovedì da gennaio a febbraio. Dice la tradizione che ogni cavaliere deve dare una caramella alla donna con la quale ballava senza conooscerla.

I

Continua poi la sera con le Propaggini. La festa delle Propaggini rievoca il trasferimento nel 1394 delle reliquie di Santo Stefano di Monopoli a Putignano, per proteggerli dagli attacchi dei saraceni. I “propaggini” erano i contadini che facevano la propaggine della vite, che è un’operazione agricola per ottenere nuove piante, e che lasciavano i campi per andare con la processione e si abbandonavano a balli e canti e a recitare versi e satire improvvisate. Oggi, decine di poeti si alternano sul palco della piazza per declamare versi satirici contro i politici, i potenti e determinate abitudini sociali. L’esposizione cantata dei versi viene tenuta da gruppi vestiti da contadini e con utensili da lavoro nella mano. La maschera ufficiale di Putignano è Farinella che deve il nome a una farina finissima, di ceci e orzo, utilizzata per i piatti tipici della zona. Farinella, ai tempi della sua creazione, era vestito di bianco e verde con un

Le domeniche ci sono di sfilate con migliaia di maschere e soprattutto gigantesche macchine di cartapesta. I maestri cartapestai lavorano per mesi per realizzare queste enormi strutture (carri allegorici). Il 2 febbraio si tiene la festa dell’Orso, con una performance teatrale in cui un orso, secondo la tradizione, prevede il clima per il resto dell’inverno. La vigilia del martedì grasso si tiene l’Estrema Unzione, in cui un corteo mascherato in abiti sacerdotali impartisce una benedizione per le vie del paese. Il Carnevale si conclude il martedì grasso con la sfilata di carri allegorici e il funerale del Carnevale rappresentato con un maiale di cartapesta che viene bruciato nella piazza principale. 365 rintocchi della campana dei Maccheroni indicano il finale della festa.

Das Volksfest in Almería Alemán intermedio 2

Sergio Álvarez Fernández

s ist im August auf einem großen Gründstück. Dort gibt es viele Fahrgeschäfte für die Kinder. Die Leute tanzen, essen und trinken in den Festzelten. Du kannst heiße Kartoffeln oder Maiskolben essen. Es gibt Konzerte, Tombolen und Verkaufsstände, wo man Böller kaufen kann.

E

Es gibt auch das Mittagsvolkfest. Mittags gehen die Leute ins Stadtzentrum. Dort gibt es viele Zelte und die Leute essen “tapas“ und trinken “rebujito“. Die Gitarren klingen und jedermann tanzt. Es ist einen Besuch wert.

Celebracións


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Die love-parade in Deutschland

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Guillermo Samaniego Pérez

as Fest, das ich ausgewählt habe, heißt Love Parade. Die Love Parade war ein elektronisches musikaliches Festival.

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Sie wurde in verschiedenen deutschen Städten von 1989 bis 2010 gefeiert. Es begann im Westen von Berlin. Die Absicht war Tausende Personen zusammen zubringen, die eine friedfertige Äußerung machen oder einfach Musik hören und zu der Musik tanzen möchten. Die Liebe und der Hedonismus waren ein Leitmotiv. Die Parade besteht aus LKWs, mit grossen Lautsprechen mit und verschiedenen Musiktypen wie House, Hip Hop, Techno und Schranz.

Die Parade galt weltweit als Modetrend (extravagante Outfite oder seltene Accesoires). Bis 1996 war die Parade auf der renommierten Berliner “Ku´damm” Allee und demzufolge gingen viele Leute hin und die Allee war überfüllt. Viele Leute aus Deutchland, Polen und anderen Ländern reisten im Juli nach Berlin, um diese Parade zu feiern. Im Juli 2010 musste die Parade abgesagt werden, weil es in Duisburg einen Unfall mit 21 Toten und 511 Verletzten gab.

Die Leute konnten den LKWs folgen oder am Platz bleiben, um zu tanzen und Musik zu hören. Während der Party stellten sich verschiedene DJs aus Deutschland oder internationale DJs mit Tänzer vor.

Fasching in Galicien José María Campiño Valiña

enn wir alt sind und zurückblicken, erinnern wir uns an Fragmente unserer Kindheit oder Jugend.

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Die Allgegenwart von Halloween während dieser Tage, führt in meinem Kopf dazu, in die Kindheit zurückzugehen, als die letzten traditionellen Entroidos noch in kleinen Dörfern im Inneren Galiciens gefeiert wurden.Wir sind aufgeregt aufgestanden, weil wir uns verkleiden wollten, damit uns unsere Nachbarn Kekse, Schokolade und sogar einige Münzen gaben/schenkten.

Am Nachmittag ist der wirklich interessante Teil gekommen, weil die Erwachsenen eine riesige Puppe mit einem

Celebracións

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Stock und einem riesigen Phallus gemacht haben, was viele saftige Kommentare der Frauen provoziert hat. Dann sind die Faroleiros mit einer langen Stange erschienen, an dessen Spitze war ein Stoffbeutel voller Asche, die zwangsläufig auf dem Rücken des Nachbarn gefallen ist. Danach sind ein Dudelsack und eine Trommel erschienen und alles hat sich mit einem populären Tanz belebt. Am Ende des Tages wurde die Entroidos Puppe verbrannt und man machte Pläne für das nächste Jahr.


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Pilze-fest in As Pontes

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Tatiana Corral Barro

an feiert das Pilze-Fest in As Pontes immer am 1 November. Es ist ein Fest hauptsächlich zum Essen.

gen kaufen, weil sie früh ausverkauft sind. Außerdem kochen die meisten Kneipen und Restaurants im Dorf spezielle Menüs mit Pilzen.

Am Morgen gibt es eine Pilze-Ausstellung, die verschiedenen Sorten von Pilzen werden in Körben gezeigt. Es ist ein Wettbewerb und die Jury wählt den beste Korb/die besten Pilze.

Am Nachmittag spielen traditionelle Musikgruppen in verschiedenen Kneipen. Es ist auch ein Wettbewerb und das Fest endet, wenn die Jury den Gewinner wählt.

M

Auch am Morgen veranstalt man einen Pilze-Koch-Unterricht sowohl für Kinder als auch für Erwachsene. Am Mittag gibt es ein populäres Mittagessen, wo alle Gerichte mit Pilzen gekocht werden. Das Menü ist sehr billig, und du musst die Tickets früh am Mor-

Das Brotfest in Neda Luis Manuel Fernández

as Essen schmeckt besser mit diesem Brot

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Am ersten Sonntag im September feiert man alljährlich eine neue Ausgabe, Tatiana Corral Barro die am Flussufer des Jubia stattfindet. An der Strandpromenade pflegen die Jahrmarktsbuden zu sein, wo die Teilnehmer bei den Bäkerläden vorbei gehen können, um Brot und Backwaren zu kaufen.

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und von kurzer Dauer (drei Stunden) ist. Ebenso lädt man Kinder und Erwachsene ein, den Mühlensteig zu kennen. So ist es möglich, eine schöne natürliche Umwelt zu genießen und zu sehen, wie man Brot macht. AL-NI2-101

Es lohnt sich beim Fest vorbei zu schauen, da du jeden Augenblick genießen wirst.

Außerdem gibt es eine Handwerks-Ausstellung, die ein reichliches Angebot anbietet. Während des Festes, spielt die Musik eine wichtige Rolle. Am Mittag, wenn der Zuschauer Lust hat, ist es möglich, auf dem Fest zu essen. Danach bietet der Veranstalter Konzerte, Schießwettbewerbe und so weiter an. Am Vortag organisiert man eine Wanderung am Fluss (Belelle) entlang, die mit kostenloser Führung,

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Le chien d´Aurélie a disparu Profesoras

Claire, Sonia et Virginia

e 29 octobre 2015, les professeures Claire, Sonia et Virginia du département de français ont lu et représenté un conte d´Halloween à la bibliothèque de l´EOI Ferrol. Voici le début du conte que nous avons adapté. Pour en savoir la suite, il ne faut pas avoir peur et être courageux pour consulter le site Internet d´origine. Bouh!!!

L

Bonjour à tous, je vais vous raconter l’histoire qui s´intitule: «Le chien d´Aurélie a disparu». Il était une fois, une jeune fille de douze ans appelée Aurélie. Ce soir, les parents d’Aurélie vont au théâtre. Ils ont insisté pour qu’elle vienne avec eux, mais elle a refusé, elle a dit non, non, non: elle préfère rester toute seule dans l’appartement. Quelle tentation! Mais maintenant, elle a douze ans et ses parents ne voient pas d’objection à la laisser seule pour une soirée.

—Allô? —... —Allô ? Qui est-ce? —Ça va Aurélie? —Heu... Qui êtes-vous? Je ne vous connais pas? —Mais moi, je te connais! Je connais très bien ton chien aussi... Au fait, tu le cherches? Tu sais, tu ne vas pas le trouver, je me suis occupé de lui, puis je l’ai mis dans une cave, au sous-sol de l’immeuble. —Quoi!? —Là, je suis à côté de lui, et il ne va pas très bien tu sais… —Vous avez fait du mal à Floppy?

Les parents sont partis depuis une heure. Aurélie est installée sur le canapé et elle regarde tranquillement la télé. Sur ses genoux, il y a une assiette avec des restes de pizza et de jambon. Elle a très bien mangé et elle pose l’assiette par terre pour que son chien, Floppy, vienne la lécher. Les minutes passent et Aurélie est toujours hypnotisée par la télévision, mais son chien ne vient pas. Finalement, préoccupée par son absence, elle l’appelle: —Floppy?... Floppy?... Hé mon toutou! Il y a des restes dans l’assiette! Tu n’en veux pas? Mais Floppy n’apparaît pas. Alors Aurélie, un peu inquiète, se lève et regarde autour d’elle: il n’est pas dans le salon. Elle part voir dans la cuisine, il n’est pas là non plus:

—Oh, seulement un peu... Mais maintenant Aurélie, c’est à ton tour : JE VIENS TE CHERCHER!!! Terrifiée, Aurélie raccroche le téléphone. Il va venir ! Il a pris Floppy!... Ce n’est pas possible ! Ce n’est pas vrai ! C’est une plaisanterie ! Floppy est sûrement tranquillement quelque part dans l’appartement! —Floooppyyyyyy! Alleeezzzz! Viens ici s’il te plaît! Elle cherche dans la chambre de ses parents quand la sonnerie du téléphone reprend et la paralyse: —C’est lui! Il rappelle! Il n’y a rien dans la chambre, tout est en ordre, Floppy n’est pas là. Et le téléphone, continue de sonner.

—Floppy?... Allez mon p’tit chien! Où es-tu caché? Elle sursaute quand le téléphone à côté d’elle sonne. Elle hésite un instant puis elle décroche le téléphone:

Celebracións

Aurélie court vers la salle de bain et ouvre la porte rapidement espérant voir Floppy à l’intérieur: mais elle était est vide, il n´y a personne.


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Elle a peur, elle regarde dans la baignoire, elle a peur de découvrir quelque chose d’horrible, mais il n’y a rien non plus. Et le téléphone continue de sonner sans cesse. La sonnerie stresse Aurélie de plus en plus, elle finit par craquer: Elle va jusqu’à la cuisine, et nerveusement elle prend le téléphone. —Ce n’est pas très poli de raccrocher au nez des gens, Aurélie! —... —Tu sais où je suis? —Heu... n... heu... n... non.

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Número 14 · ANO 2016 · Páxina 33

—Quoi! Ne faites pas de mal à Floppy, il est gentil! Il ne fait de mal à personne! » Aurélie pleure, elle tremble à tel point qu’elle a du mal à tenir le téléphone dans sa main. La voix à l’autre bout du fil dit: —Tu sais Aurélie? —Nooonnn, arrêêêteeezz, et ne faites pas de mal à Floppy! —Je suis au premier étage maintenant! Aurélie est prise d’une énorme montée de panique: Elle habite au deuxième étage! Elle raccroche le téléphone: Il va bientôt arriver.

—Au rez-de-chaussée, je suis sorti de la cave, et je continue à monter les escaliers! —Vous... vous... allez...! Non, j’... j’ai... j’ai peur! —Ah oui? Tu as peur? C’est bien ça! —... —Et tu sais, si tu bouges de chez toi, je redescends et je tue ton chien!

Celebracións


Diálogo

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Théâtre

«Le cuisinier Antoine et la pâtissière Marianne» Lundi 30 novembre à 20h et mardi 1er décembre à 11h, les élèves de l´École Officielle de Langues de Ferrol ont pu assister à la représentation de la pièce de théâtre intitulée «Le cuisinier Antoine et la pâtissière Marianne» par le Théâtre Le miracle puis participer à un atelier «fondant» dans lequel ils ont décoré une madeleine… en français, bien sûr!

prendre une pomme au caramel. La pomme au four recouverte de tant de caramel était si bonne qu´Antoine eut le tournis par tant d´émotion. Il tourna sur lui-même, cria, sauta, et au bout d´un moment… BOUM!!! Le cuisinier Antoine tomba et se retrouva par terre les quatre fers en l´air, tordu et pétrifié. MARIANNE: Le conte que vous allez voir à la suite est une histoire d´amour. ANTOINE: Une histoire romantique. MARIANNE: D´un cuisinier appelé Antoine.

Voici le texte de présentation de la pièce: Le four dans lequel Antoine faisait cuire ses pommes était en aluminium, et un jour de forte production le four qui était fatigué fit BOUM!!! Alors Marianne l´invita à faire cuire des pommes dans son four en brique bien résistant et à

Celebracións

ANTOINE: Et d´une pâtissière appelée Marianne.


Diálogo

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Diálogo

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Interview Marion Francés intermedio 1

Les élèves

Marion Bousquet: notre auxiliaire de conversation Qu’est-ce que tu aimes le plus de ton pays?

Ce que j’aime en France c’est notre culture, notre histoire qui est très riche. C’est très intéressant à étudier et à visiter puisqu’il y a un héritage historique incroyable, comme par exemple, le château de Versailles qui est un héritage témoignant de la grandeur de Louis XIV. Ce que j’aime aussi en France, c’est la diversité et la beauté des paysages ainsi que la cuisine française! Quelles sont les choses typiques de ta région?

La chose la plus typique de ma région est le Champagne! Puisque je viens de la région Champagne-Ardennes, située au Nord-Est de la France et à une heure et demie de Paris. La culture de la vigne et la fabrication du champagne est quelque chose de très important dans ma région. Il existe aussi des spécialités culinaires typiques comme par exemple: les biscuits rose Fossier de Reims, les bouchons de champagne au marc de champagne ou bien la potée champenoise. Quels sont les monuments célèbres dans ta ville et dans ta région?

lomètres de galeries souterraines contenant des milliers de bouteilles de champagne! C’est très impressionnant! À Reims, l’imposante Cathédrale est très visitée chaque jour. Elle a couronné tous nos rois de France.

Pourquoi as-tu choisi ce pays?

J’ai choisi l’Espagne parce que premièrement, j’ai étudié la langue, la littérature et la civilisation espagnole et hispano-américaine et aussi parce que c’est un pays que j’apprécie pour sa culture très variée. Pourquoi as-tu choisi la Galice au lieu d’autres régions?

J’ai découvert la Galice grâce à un article paru dans le magazine “Géo”. J’ai été touchée par la beauté du paysage! C’est ce qui m’a poussée à faire des recherches sur cette région de l’Espagne que je ne connaissais pas. J’avais envie de découvrir une autre Espagne, une Espagne différente du soleil, de la mer Méditerranée, du flamenco et des corridas! Que savais-tu sur la Galice avant de venir?

À Epernay, la ville de toutes mes années passées au lycée, on peut visiter de très grandes maisons de champagne prestigieuses telles que Moët et Chandon, Pol Roger, Veuve Clicquot et bien d’autres encore mais la plus spectaculaire est la maison Mercier qui vous fait découvrir ses caves bien assis confortablement dans un petit train téléguidé. Il vous promène dans des ki-

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Je savais qu’il y a deux langues co-officielles, le galicien -qui ressemble plus au portugais- et le castillan. Que c’est une région avec des racines celtiques. Que l’on y mange très bien ! Que l’un des plats principaux est le poulpe, et que le climat est plus ou moins ressemblant à celui de la Bretagne.


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Qu’est-ce qui t’a le plus surpris à Ferrol?

Je pense que ce qui m’a le plus surpris à Ferrol c’est la gentillesse des gens. J’ai trouvé un accueil chaleureux comme nulle part ailleurs. Et puis, le nombre de maisons qui tombent en ruine et tant de magasins fermés! C’est pour moi la preuve d’un passé glorieux après le passage de la crise économique. J’ai été surprise aussi par le grand nombre de cafés qu’il y a dans cette ville! Et enfin, surprise de trouver des palmiers au même endroit que des hortensias! Vois-tu la Galice plus en retard que la France?

Non, Il n’y a aucune différence selon moi entre la Galice et une région française. On peut faire et on peut prétendre les mêmes choses aussi bien en Galice qu’en France. La Galice a ses points forts et ses points faibles comme dans chacune de nos régions françaises... Les filles françaises sont-elles «plus libérées» que les Espagnoles?

Je ne pense pas que les Françaises soient plus «libérées» que les Espagnoles, je pense avant tout que c’est une question d’éducation. Est-ce que les Parisiens sont si «imbéciles» comme le reste des français le disent?

Non, je pense que cela est «le cliché» qui est attribué aux Parisiens. Beaucoup de gens ne sont pas des vrais parisiens! Ils habitent Paris mais sont pour beaucoup natifs de province. Le week-end, Paris se vide car ils partent très souvent en week-end dans leur famille. Après, il est vrai qu’ils manquent parfois de civilité! En voiture, on peut se faire klaxonner si on ne démarre pas assez vite quand le feu passe au vert! Mais cela est dû au fait que Paris est une très grande ville où il y a beaucoup de monde, et où tout doit aller très vite, donc il est possible de rencontrer des gens un peu énervés...

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Ce comportement fait partie de Paris par contre, ils ont beaucoup de progrès à faire sur l’amabilité et l’accueil du touriste! Quel est ton auteur espagnol préféré?

Je n’ai pas d’auteur espagnol préféré. J’aime beaucoup l’écrivain réaliste Benito Pérez Galdós et son œuvre Doña Perfecta. C’est une œuvre qui m’a fait beaucoup rire lorsque je l’ai lue. Ce que j’ai aimé dans Doña Perfecta c’est l’onomastique, par exemple, les noms des personnages qui ne correspondent pas du tout avec leur description ou encore les noms de lieux. Il y a beaucoup d’ironie dans cette œuvre. Un autre auteur que j’aime bien est le poète post romantique Gustavo Adolfo Bécquer et son recueil Las Rimas. Il y a dans ce recueil des poèmes très beaux et ce que j’aime surtout c’est la double interprétation que l’on peut avoir dans un même poème, comme par exemple, lire le poème comme un poème amoureux mais ensuite découvrir le sens metapoétique. C’est-àdire que le poème parle de la poésie et que c’est elle l’être aimé. Et pour finir, une écrivaine mexicaine que j’aime beaucoup, que j’ai pu rencontrer grâce à l’université, il s’agit de Cristina Rivera Garza. J’aime cette écrivaine pour son style d’écriture et les sujets qu’elle aborde, comme par exemple la nécro-écriture et aussi pour avoir réécrit une partie des fragments de l’œuvre de Juan Rulfo Pedro Páramo, on peut avoir accès à cette réécriture sur son blog «No hay tal lugar».

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Páxina 38 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

Quel est ton réalisateur espagnol préféré?

Mon réalisateur préféré espagnol, même si cela fait un peut cliché, est Pedro Almodóvar. J’aime ses films qui font partie d’un univers totalement fou, déjanté! Mon film préféré d’Almodóvar est Femmes au bord de la crise de nerfs (Mujeres al borde de un ataque de nervios). Où aimerais-tu travailler?

Ayant étudié l’espagnol pour devenir professeur d’espagnol, j’aimerais travailler en collège ou en lycée. Y a t-il beaucoup de différence entre les élèves français et les Espagnols?

Je ne connais pas beaucoup l’univers scolaire ici en Espagne.

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Mais ce que je peux dire sur les élèves Français c’est que le respect, la ponctualité, la politesse… sont de vigueur. Par exemple, les élèves français ne tutoient pas les professeurs. Préfères-tu la vie en France ou en Espagne?

C’est difficile à dire, je n’ai pas vraiment de préférence. Les deux pays présentent des avantages et des inconvénients et je me sens chez moi dans les deux!


Students

atthew Banks is from a small village near Reading in the south of England. He is currently a third year student at the University of Southampton where he studies French, Spanish and Linguistics. Matthew is passionate about learning different languages and understanding different cultures.

M

A group of students at intermediate 2 level had the opportunity to interview him. Hello, Mathew. First of all welcome to Galicia. I would like to know the most extraordinary thing you’ve seen, heard, lived… since you are here.

I think I have to say the coast line of Galicia and the beaches; they’re really, really impressive, very magnificent coast line, especially when the sun is shining. You really get the impression of how beautiful can be around here. When I first arrived, I went to Doniños, and I saw a starfish, for the first time in my life. In my first day in Galicia: Oh, a starfish!! I’d never seen one before so that was good. Will you be here in the summer?

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Diálogo

Interview with Matthew Banks

Inglés intermedio 2

have to go to a shop and have the photos developed, which gives the photos a different look, making Galicia feel really interesting. Apart that, I love the countryside, I like nature so I love having long walks in the countryside along the coast around here, that’s what I do in my free time. How do you describe yourself?

Generally I would describe myself as quite positive, a smiling person all the time. I would say fairly outgoing, I like to meet new people and experience new things, so if somebody invites me to do something I would rarely say no, I would usually say yes. Where or how do you see yourself in five years from now?

In five years from now I will be twenty six years old. I’m not sure, I think maybe I will be living in France because I study French as well. I lived in France last year for three months and I love France. I lived right in the centre of France and like in Galicia there’s nobody that spoke English really, outside in the street everyone spoke to me in French and I really improved my French. It’s a beautiful part of the country, it’s really unspoiled, natural. I’d love to go there again. I don’t know what job I’ll do.

Yes! I want to stay, I hope it’s nice weather. What is your favourite Galician dish? What do you like doing in your free time?

In my free time, I like photography. I have two or three cameras. I have one digital camera and sometimes I just use my phone. I also have a camera with a film in it, from the 1980’s so I take photos and then I

Oh! Raxo. I think it’s my favourite dish, I have tried “pulpo”, “pulpo a la mugardesa”, but I don’t really like seafood very much so I prefer “raxo”. What sights have you visited till now in Galicia?

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Páxina 40 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

I’ve been to San Andres to see the coast and the village. Cabo Prior, I’ve been to Ourense for the Carnaval. It was really interesting, Ourense is a beautiful city. I’ve been to Santiago to see the cathedral, you have to do it. I would like to go back to Santiago, to spend more time looking because I didn’t have much time when I was there. I’ve been to Pontevedra which was lovely as well. Nice sunny day, it was beautiful. I’ve been to Coruña, obviously. I’ve been around some of the villages around here: Cedeira, Ares, Mugardos… I like Cedeira, the beach specially. What about Ferrol nightlife? Is it better or worse than in your city?

Ah… (laughter). Good question! It’s quite quiet. In Ferrol there’re not many people out in the evening. However, where I lived it’s very expensive to go out in the evening, drinking or dancing, it’s really expensive. You have to pay to get into the club and you have to pay for drinks. You can spend a lot of money in one night. So, in Ferrol, it’s definitely cheaper, which is much better. When I go To University, in Southampton, there is a bigger variety of clubs, bars and restaurants, so going out in Southampton is completely different. There’s much more choice. You can pay a little amount or you can pay a lot if you want to too. I like Ferrol nightlife, I think there are a lot of bars, maybe more bars than I’ve ever seen in my life! That’s really good, plus point for Ferrol!! So, if I’m talking about the village I live in, it’s definitely better, although if I’m talking about University maybe it’s level, it’s on par. What are Ferrol people like in your view?

Really friendly, really welcoming. When I arrived here I was shocked how open people were. People were inviting me to come and eat, if I need anything, let me know. If I need to come over and use the internet or if I need get here or drive me so I think people

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here are so helpful, they help me up so much in a way I never expected, I never thought people could be so open and friendly. People in England are more reserved. They keep themselves to themselves most of the time, they’re not very open like they are in Spain, which is a shame as well. We know that you like to take photos; what is the photo which defines Ferrol?

Mmmm. Good question. I live near the town center, near the Magdalena, and I think when you see a photo of the streets in the town center really straight and quite narrow with tall buildings, I think that really defines Ferrol, specially because when you come to Ferrol and you go to the town center, you see all the bars, shops, the School of Languages… so I think the Plaza de España looking down calle Real defines Ferrol in my opinion. Apart from the language, what’s the greatest difference between Spanish and British customs which you are finding more difficult to get used to?

The Spanish timetable is really different from the English timetable, for example, when you guys eat at 2 o’clock, 3 o’clock, 4 o’clock may be, you know, it’s part of the lunch break, and I usually eat lunch about midday, 1 o’clock in England. I get up earlier, I eat at midday 1 o’clock, I eat dinner at 6-7 o’clock and you eat at 9-10, whenever you finish work. I think that’s very difficult to adjust to, as well because during the day you have work in the morning, then a break for lunch and then work in the evening. In England we just work all morning and all afternoon and then we have the evening free, so that´s very difficult to adjust to. What are the stereotypes about Spain English people have?

When we think about Spain, we think of the south of Spain or the East coast of Spain Barcelona, Málaga, Valencia, Sevilla and Madrid. We forget that Spain has Extremadura, Galicia, Asturias. So the stereotypes we have are that everybody eats paella, that every-


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body drinks sangria, that everybody parties all the time, that everybody loves bull running. The stereotype in England is that Spanish people are open, really friendly because the phrase everybody knows in England is “Mi casa es tu casa”. Everybody thinks Spanish people are very friendly.

Spanish food, we like Mexican food, lots of different types of food.

After this experience, do you agree with the Spanish stereotypes? Is your opinion the same now than before you arrived here?

I teach three courses of advance students so the level is very high and I do a group on Monday mornings for speaking, and again, the level is very high, everybody is very keen, really eager to learn but I say the main issue that Spanish people have with English is the pronunciation because when you read a word in English, you have no idea how it’s pronounced, ‘cause there are so many exceptions to the rules, there are so many things that you can’t predict when you read English. Definitely, the pronunciation especially because in English we have many more sounds. In Spanish you have five vowels, in English we have like twelve vowels.

Nobody eats paella in the North, nobody cares about bulls. It’s not the same. It rains all the time, it’s a bit cold like today. So, I have to say I don’t agree with the stereotypes. However, the stereotype of “mi casa, es tu casa” is completely true. I mean, the people in Spain are just as I expected them to be… very open, very welcoming. Actually, they are even more welcoming and friendly than I thought. So, that was a nice surprise! So I have to say, in general, the stereotypes we have about Spain are completely wrong, from may experience living in Galicia. What image do other people have of your country, its food and its people? Do you think it is accurate?

I think that everybody thinks that we drink tea all the time, this is accurate. Lots of people in Britain drink tea all the time. We like coffee though as well. I think people think we are polite most of the time, that we are usually on time, quite punctual. Being polite is accurate, I don’t know about being punctual because my friends and my family are never on time. I like being on time but my family doesn’t. About the food, fish and chips, obviously. Everybody thinks we eat fish and chips, which is true. We have shops dedicated to fish and chips. People think the food is horrible in England, not all but as a rule. I think on the whole it’s accurate, really. I like English food because I am English but also in England we eat food from different cultures, we eat

What is, in your opinion, the English level of Spanish people and what do you think is our main trouble as English learners?

This is changing because Spanish people were famous for their bad level of English some time ago. I think English people are also famous for their bad level of Spanish. What do you think about the academic level of this school, teachers and students?

The teacher’s English is impeccable, it’s really amazing. I never knew that foreign people could master English so well. Obviously I don’t know Intermedio, Básico, I only have Avanzado. So I’m not sure about the level of English in lower levels but in Advance 1, 2 and C1 there are lots of really good speakers who use really good phrases that impress me. They shock me with their knowledge because they watch TV in English, listen to the radio, read and that’s more than I do. What do you think about facilities in the school?

I think it’s amazing. I didn’t know what to expect. Before I arrived, I didn’t know what the school looked

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Páxina 42 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

like, how big it was, whether there were lots of people or anything. So I was really impressed that there’s cafeteria, seventeen classrooms, and two audio suites, such a big department in English, the building with everything you need in the classrooms. My friend lives in Ronda, in Andalucía, and the school of languages in Ronda is so small, so basic, compared to the school here. Is there in England any system like Spanish EOI to learn foreign languages?

No, there isn’t. I think in some schools in England, they have evening classes for adults, so when people finish work, they may go to Spanish once a week but they don’t have anything like languages schools which is a real pity, really a shame because I am really impressed by the community of the languages school in Ferrol like so many people are so eager to learn languages. In Britain people don’t care as much, English is enough, I mean, for most things in our lives we don´t need to learn a foreign language. And when we go abroad we just shout and gesture in English.

Would you like to learn it?

Yes, I would love to learn it. But, because I’m learning Spanish for my degree for University, I don’t have a lot of time to sit and study Galician. I would love to learn it though, it’s a really good language. When people speak with their ‘sh’, and different noises it’s really impressive. How do you value your experience working in Ferrol?

I think it’s really important to me I’ve got to come here because it’s not like the south of Spain where there are more English speakers. This is more a genuine Spain environment. People here don’t speak English with me in the street. In a restaurant if I go to order something, people speak to me in Spanish. So, personally, as I’m trying to learn Spanish, it’s so useful that people stay in Spanish when I talk to them. Also, when I am in the school of languages, people are very good to me and develop my confidence. When talking to people in Ferrol, in front of a class, it really builds my personal confidence and self-esteem.

In Galicia, we speak Galician language, did you have time to learn anything?

I can do the days of the week, I think: luns, martes, mércores, xoves, venres, sábado, domingo.

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— Thank you very much, Matthew, for answering our questions. Have a nice stay and good luck! —


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Diálogo

Interview mit Tobias und Nikla Asociación Goethe

wei deutsche Studenten, Tobias und Niklas, die wir an der Uni kennengelernt haben, haben uns in der Schule geholfen.

Z

Deutschland ist ganz schön anders als Spanien. Was vermisst ihr am meisten aus eurer Heimat?

N – Ich hälte nie gedacht das ich das jemalssage, aber: die Punktichkeit, elektronische Musik.

Warum habt ihr euch für Ferrol entschlossen?

T – Meine Freunde, meine Familie, meine Katze. Manchmal auch das Bier.

N (Niklas): Eigentlich hatte ich vor nach Schweden für das Auslandsemester zu gehen aber letzen Endes habe ich mich eher zufällig für Ferrol entschieden.

Könnt ihr die hauptsächlichen Unterschiede zwischen Spanien und Deutschland, die ihr gefunden habt nachdem ihr in Ferrol angekommen seid erklären?

T (Tobias): Richtig für Ferrol habe ich mich nicht entschieden. Ich dachte, dass ich in Cruna bin und bin dann hier gelandet...

N – Um es kurz zu fassen. Spanien wirbl auf mich improvisiert und etwas chaotischer. Das hat sowohl vor als auch Nachteile.

Was gefällt euch am besten von Ferrol?

N – Am besten gefällt es mir spät Abends wenn es dunkel ist am Hafen zu spazieren und Musik zu hören. Die Atmosphäre dort ist wunderbar.

T – Den groessten Unterschied, den ich gefunden habe, ist das spaete Abendessen. Das wae ungewohnt für mich. Versteht ihr Galicish?

T – Der Hafen. Und die gesamte Landschaft um Ferrol herum. Die Straende sind wunderschoen hier.

N – Nein!!! (eigentlich nicht mal richtig spanisch)

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Páxina 44 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

T – Nein. Aber mittlerweile kannich Galicish von Spanisch unterscheiden.

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T – Finde ich beides super (auch wenn ich Pulpo nicht mag). Insbesondere der Fisch hier ist genial. Und Estrella Galicia mag ich. 1906 ist ein grossartiges Bier.

Was denkt ihr über die Menschen in Galicien? Und euer Liebslingsessen hier?

N – Sie sind sehr herzlich und bewohnen einen wunderbaren Teil spaniens.

N – Ensalada Rusa con Tortilla de Zahara.

T – Sehr nett, immer hilfbereit und freundlich.

T – Ihr kennt schon sehr gut Ferrol.

Welche sind eure Hobbys?

Welche sind eure Lieblingsorte hier?

N – Träumen, Musik, Essen, Reisen. Am schönsten ist alles auf einmal.

N – Die Spitze vom Hafen mit dem 2 Bänken unter der Palme und das nahe gelegende Café Anchor.

T – Fussball (das hat man sicher in dem Kurs gemerkt). Selber spielen, anschauen, dar`ber diskutieren... egal, hauptsache Fussball, Schwimmen und Lessen.

T – Der Hafen, Die EOI, meine Wohnung. Sonst kann ich von meiner Wohnung recht schnell an das Meer laufen. Dort gibt es einen schoenen, ruhigen Weg an dem Meer entlang.

Mögt ihr die spanische Kultur? Welche sind eure Leidenschaften?

N – Das was ich kennen lernen durfte, ja! T – Ja, alles ist ein bisschen entspannter, als in Deutschland. Habt ihr viele kulturelle Unterschiede oder Gewohnheiten zwischen eurer Heimat und unserer gefunden? Welches hat euch besonders überrascht?

N – Die Musik gehört schliesslich zur Kultur. Deshalb würde ich sagen in diesem Punkt unterscheiden sich Spanien und Deutschland sehr. T – Das spaete Essen habe ich oben ja schon erwahent. Das hat mich ein bisschen uberrascht und daran musste ich mich erst mal gewoehnen. Der Busfahrplan hat mich jeden Tag aufs neue uberrascht. Den verstehe ich bis heute nicht. Was denkt ihr über das galicische Essen und die galicischen Getränke?

N – Mola cantidubi!!

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N – Im Prinzip die Antworten von Nummer 7, aber meine grossen sind wohl die Musik und das reisen, wobei beides sehr engmit dem träumen verbunden ist. Es ist schwer zu sagen. T – Fussball ist Nummer eins. Dann rede ich noch leidenschaftlich gerne über Geschichte und Politik (Ich denke, dass hat man manchmal gemerkt im Unterricht). Seit vier Monaten studiert ihr in Ferrol. Seid ihr zufrieden mit der Bildung hier?

N – Da muss ich leider ehrlich sein und NEIN sagen. Meine Fakultät war leider sehr schlecht finde ich. T – Ja und Nein. Ja, weil die Qualität gut ist, die Dozenten sehr nett sind. Nein, weil mein Spanisch zu schlecht ist, um alles zu verstehen und lernen. Was habt ihr an der Uni interessant gefunden?

N – Interessant war vieles, sehr vieles sogar. Leider häufig im negativen Sinn.


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T – Der Statistitkurs war interessant. Und für mich personlich: Meine Referate auf Spanisch. Ein Referat in einer Sprache zu halten, die ich nicht kann... das war eine ganz neue Herausforderung für mich. Wie sind eure Wohnungen in unserer kleinen Stadt? Seid ihr glücklich?

N – Eigentlich schon, aber jetzt im Winter wird es etwas kalt. T – Sehr gut. Sie ist grosser und viel biller, als meine Wohnung in Freiburg. Könnt ihr uns eure Meinungen über die EOI sagen?

N – Ich finde die EOI sehr gut!! Sie vertritt eien gute Idee und wirkt sehr organisiert.

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N – Auf diese Frage habe ich mich die ganze Zeit gefreut. Also, ich habe so viele Ideen, Wünsche, Träume und Projekte in meinen Kopf dass ich hoffe wenigstens ein paar wenige davon zu realisieren. Generell muss man wohl sagen dass mein Leben nicht sehr strukturiert ist und so vieles von Zufällen abhängt. Ich würde aber gerne irgendwann einen kleinen Hof haben auf dem ich mich selbst versorgen kann. Wemm ich das dann noch mit lieben Mensch zusammen tun darf wäre, dass wohl ein fantastisches Projekt für das es sich auch lohnt zu arbeiten und zu warten. Ausserdem möchte ich mir schon seit sehr langer Zeit einen Campervan. T – Ich will noch mal eine längere Zeit ins Ausland. Abgesehen davon... Mein Studium abschliessen (möglichst gut). Wohin würdet ihr im Urlaub reisen?

T – Die EOI ist super. Ich bin ueber die richtig gut Ausstattung uberrascht. Ebenfalls bin ich sehr dankbar die Möglichkeit zu unterrichten. Was macht ihr normalerweise in der Freizeit in Ferrol?

N – Bauen und damit verreisen, am liebsten um die ganze Welt ohne Zeit druck. Aber ein Land dass ich auf jeden Fall noch in meinen Leben sehen muss ist Feuerland / Patagonien.

N – Das lässt sich leicht beantworten: Lesen, Musik hören, spazieren gehen und träumen.

T – Norwegen und Israel. Beide Länder stehen schon seit längerem auf meiner Wunschliste.

T – Schwimmen, Fussball, Lesen. Ihr seid junge Studenten. Welche sind eure Projekte in der Zukunft?

— Wir freuen uns, dass wir mit eurer Lebensfreude und Unterstützung so viel Deutsch lernen konnten. —

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Cine A praia dos afogados. Natalia Martínez Pita

Gallego C1

Este entretido thriller, designado co mesmo título que a obra A praia dos afogados do autor galego Domingo Villar, mantén ese bouquet agradábel de seu. Asemade, garda o espectador nun estado de intriga ata a resolución final. O comezo da película é abraiante. A aparición dun cadáver aboiando na agua salgada crea un ambiente de misterio dende o principio. A paisaxe costeira galega, un ambiente mariñeiro, a morte e a trama policial son elementos máis que suficientes para ficar sentada un tempo precioso enriba das cativeiras e luídas butacas da sala do cine. Malia non haber unha correspondencia fidedigna entre a caracterización dos personaxes da gran pantalla e os da novela, sobre todo nese sentido do humor retranqueiro que se deixa apreciar máis no libro, a interpretación dos actores vai medrando en excelencia. Sen dúbida, é un filme de suspense, coa virtude do entretemento, como é particular nunha película deste tipo de xénero, e caracterizado por ese sentido do humor capaz de descargar parte do dramatismo que carrea a morte e, como non, tan galego.

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Lecer Leisure

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Libros A neve interminable. Pilar Molina Osa

Un hostal, a Providencia, pequeno e agradable nalgún lugar ignoto, situado alén do tempo, nunha parroquia da Fonsagrada. Uns poucos hóspedes —un grupo de compañeiros traballando no guión para unha serie de televisión, unha parella dedicada á escrita de textos teatrais e un tradutor— son os seus personaxes e teñen un mesmo obxectivo: imaxinar historias, crear ficcións, trasladalas a outra lingua. Sen esquecer os donos do hostal, unha curiosa parella, Damián e Sabine, ou debería dicir Dionisie e Svetlana? A neve como protagonista central, e un xeito de crear historias emulando a un grupo de románticos ingleses (Mary Shelley, Percy B. Shelley e Lord Byron) no verán de 1816 en Suíza, ano coñecido como o “Ano sen verán” por ter un inverno moi longo e un verán moi frío. “A Casa Azul”, “Herdanza de Sangue”, “A Néboa da Vingana” e “Un Incidente no Internado” son o resultado. Estas catro historias teñen como protagonistas fantasmas, vampiros, incendios, accidentes, remorsos, o medo…, elementos que están presentes nas vivencias dos personaxes. Numerosas referencias literarias vencelladas á literatura de misterio e de terror, o Drácula de Bram Stoker, o Frankestein de Mary Shelley, Poe ou Lovecraft entre outros.

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Gallego C1

Todo isto e mais a vosa interpretación da obra é o que vos agarda na lectura do libro A neve interminable de Agustín Fernández Paz.


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Libros The Boy in the Striped Pyjamas. A book review. Carla Carbón Rodríguez

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The book, The Boy in the Striped Pyjamas, was written by John Boyne. The main characters are two nine-year-old boys called Bruno and Shmuel. Bruno is the son of a high-ranking Nazi officer and Shmuel is a Polish Jew, who is a prisoner at a concentration camp.

day. Bruno’s greatest wish is to go exploring with his new friend. Unfortunately, it is not possible because of the fence that divides his house from the camp. However, Bruno hatches a plan to go into the camp dressed like Shmuel and discover this mysterious place.

At the beginning, the story takes place in Berlin, Germany and then, it continues in Auschwitz, Poland. The time period is in the early 1940’s.

Finally, Bruno gets bad news and he has to go back to Berlin so, he goes to see Shmuel for the last time and they make the plan.

The story begins when Bruno and his family must move from their lovely home in Berlin to a new house in an unfamiliar place called “Out-With” because of his father’s job. The new house is located in a desolate area where there is nothing to do and no one to play with but one day Bruno discovers something interesting. From his bedroom window, he can see plenty of people that wear an odd uniform that looks like striped pyjamas.

The story has a very nerve-racking plot with many unexpected events and most of all an unexpected ending. What surprised me is the child’s innocence in war time and the importance of friendship. I liked the book because it is very easy to follow and is really moving, so I highly recommend it.

A short time later, Bruno, who is very curious, decides to go to exploring along the fence outside of his home, despite the fact that it is not allowed. It is there that he meets Shmuel, a young boy who lives on the other side of the fence and who, like the other people there, wears the same clothes: a pair of grey striped pyjamas with a grey striped cap on his head. Bruno used to feel very sad in his new house until he met Shmuel so, they begin meeting nearly every

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EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

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a télévision incite-t-elle les jeunes à adopter des comportements violents? Faut-il la censurer? Quelles mesures pourrions-nous prendre? Des élèves d’Intermédiaire 2 de français expriment leur opinion sur ce sujet.

L

Il est certain qu’il y a beaucoup de violence gratuite dans certains programmes. Les jeunes, pendant leur éducation, voient des milliers de comportements violents et c’est probable qu’ils pensent que ces comportements sont normaux. En ce qui me concerne, il faut contrôler cette exposition. D’abord, il faut éliminer les scènes violentes explicites des émissions adressées aux jeunes. Après, il faut contrôler les horaires des émissions adressées aux adultes. Finalement, il faut éduquer les jeunes dans des principes de respect envers les autres. En définitive, l’éducation est une responsabilité pour tous: pour les parents mais aussi pour les milieux du cinéma et de l’audiovisuel et pour les autorités éducatives. >>

Manuel Dopico

Il y a beaucoup d’émissions à la télé, quelques-unes sont bonnes et d’autres mauvaises. À mon avis, je pense que la grille des programmes est mauvaise en général pour l’éducation des jeunes, parce qu’il y a des séries et des émissions de variétés qui n’utilisent pas un vocabulaire correct pour eux. De nos jours, l’éducation des jeunes dans la société actuelle est mauvaise. Les parents travaillent beaucoup et les enfants ne peuvent pas être avec eux. C’est pour cette raison qu’ils passent beaucoup de temps seuls, ils jouent aux jeux vidéo, etc. >>

Eva Paz

J’estime que c’est honteux de regarder la majorité des programmes télévisés. À mon avis, la télé n’est pas une école, c’est pour cette raison qu’on ne peut pas lui demander d’avoir une fonction d’éducation ou de formation des jeunes. Il existe une grande offre de programmes mais les jeunes n’aiment pas les programmes scientifiques ou culturels. L’école forme et la famille éduque. Dans une société qui a perdu ses valeurs, c’est certainement très difficile de trouver dans l’éducation un miroir pour se regarder. Je suis pour l’idée de travailler pour une école

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Diálogo

Forum sur la violence à la télévision

de qualité sans l’intrusion d’hommes politiques. Il faudrait faire un grand effort de formation de prof et de familles. >>

José Manuel Castro

Depuis longtemps il y a eu des faits divers tout au long de l’histoire des communications, soit à la télé, soit à la radio dans lesquels des personnes on fait des choses très bizarres, même insolites pour se faire connaître par les médias. La télé est peut-être un média très direct pour montrer les idées dangereuses de certaines personnes qui ont vécu des situations adverses dans leurs vies et qui n’ont pensé qu’à faire de mauvaises choses. Il est donc très difficile d’expliquer si on doit censurer ou non la télé. Je suis sûr que la délinquance de nos jours n’a rien à voir avec les émissions. Je crois qu’il y a un manque de valeurs inexcusables de la population. >>

Raúl

À mon avis, la télévision n’est pas mauvaise mais je pense que nous ne devons pas abuser de son utilisation. C’est un moyen de divertissement que nous pouvons utiliser d’une manière contrôlée. En ce qui concerne les jeunes, nous devons contrôler plus ce qu’ils voient à la télé car ils regardent souvent des programmes inadéquats avec beaucoup de violence. Il faudrait aussi leur apprendre à respecter les adultes et leur apprendre à bien faire les choses. >>

Julia Graña

J’écoute de plus en plus à la radio et aussi à la télé des informations qui parlent des conduites violentes adoptées par les jeunes. À mon avis, cela se produit à cause des jeux vidéo très agressifs et des films réalisés par Hollywood où le thème principal est les armes, les enlèvements et les assassinats. Le gouvernement devrait contrôler l’émission des programmes télévisés adressés aux jeunes. Je pense aussi que les parents devraient être plus de temps avec leurs enfants et leur apprendre la meilleure manière d’utiliser toutes les informations qu’ils peuvent voir et recevoir. >> Paula

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Páxina 52 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

Ce sujet me semble très intéressant. Je crois que certains réalisateurs diffusent dans leurs films des spectacles très violents et ceux-ci peuvent avoir un effet sur le comportement des jeunes. À mon avis, les jeunes regardent trop de scènes violentes et même de caractère sexuel. On doit prévenir ou au moins limiter leur diffusion. Je propose par exemple de renforcer l’interdiction de diffuser des images violentes entre 20h30 et 23h du soir et aussi de proposer au gouvernement de soutenir un pacte de responsabilité entre l’État, les diffuseurs et les éducateurs (famille). De plus, il faut interdire et pénaliser la diffusion de scènes violentes surtout l’après-midi vu que c’est l’horaire où les enfants regardent le plus souvent la télé. >>

Alex Pallarés

Je pense qu’il y a beaucoup de violence dans les films d’action et dans les séries télévisées. Un exemple c’est la série «Game of Thrones» dont tout le monde parle et je crois que c’est terrible pour les jeunes. D’une part, la violence et d’autre part, les scènes de sexe. Il faut faire une réflexion sur l’éducation des jeunes. À mon avis, nous avons une responsabilité totale envers les jeunes. Nous avancerons quand les jeunes aimeront la culture, les livres, l’opéra et quand ils ne seront pas tout le temps attentifs au portable et à l’ordinateur. De plus, ils doivent savoir différencier entre ce qu’ils peuvent voir et ce qu’ils ne peuvent pas voir à la télé car les conséquences seront une attaque à leur sensibilité. >>

Ana Rey

Aujourd’hui la télévision est surtout un instrument pour gagner de l’argent. Ce qu’on dit ou ce qu’on fait n’est pas important, on a seulement envie de surprendre les téléspectateurs pour qu’ils deviennent accros à une émission. Tous les programmes télévisés sont similaires dans toutes les chaînes: des magazines qui traitent les mêmes sujets, des reality-shows qui montrent des personnages bizarres et tous promeuvent les disputes et la violence pour attirer l’attention du téléspectateur. Selon moi, je proposerai d’augmenter le nombre de programmes culturels, de documentaires et d’informations afin

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que tout le monde apprenne des habitudes saines, des exercices pour améliorer la santé ou comment éviter les maladies les plus connues. >>

Carmen Castro

De nos jours, les programmes télévisés adressés aux jeunes sont sélectionnés par des personnes qui sont calées en éducation et en grilles de programmes, c’est pour cette raison que je conseille de regarder la télé sans aucun problème. Le problème de la violence est dû à la mauvaise utilisation d’Internet. Les jeunes sont accros à l’ordinateur, à la console de jeu, au portable, aux réseaux sociaux, etc. Selon moi, les mesures à prendre pour éviter la violence seraient que les parents consacrent plus de temps à parler à leurs enfants et à jouer avec eux. >>

Isabel F.D.

Aujourd’hui la grille des programmes adressée aux jeunes est peu intéressante. La plupart sont des programmes de divertissement où les jeunes obtiennent du succès facilement et où ils gagnent aussi beaucoup d’argent. De nos jours, je crois que les jeunes ne regardent pas la télé. Ils passent beaucoup de temps avec leurs appareils électroniques. Cependant, ils les utilisent pour voir des séries, des films, pour obtenir des informations, pour publier des vidéos sur youtube, etc. Selon moi, les comportements violents des jeunes n’ont aucun rapport avec la télé. >>

Montserrat Fernández

Il y a longtemps qu’on peut voir tout type de réalité à la télévision, c’est-à-dire, il y a beaucoup de programmes qui montrent tout ce qui se passe dans tout le monde, le bon et le mauvais. La violence est présente dans les infos, dans les films, dans les documentaires, etc. Et tout cela peut être vu par n’importe qui, jeune ou âgé, homme ou femme. Je crois que toute la communauté adulte devrait donner l’exemple aux enfants et ne pas être violents les uns envers les autres. >>

Ana Rodríguez


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Je ne suis pas d´accord avec les programmes actuels, car il y a beaucoup de programmes par exemple Sálvame qui incite à la violence. Par contre, je crois qu’il n´y a presque aucun programme adapté aux enfants. Avant, nous avions des dessins animés presque à n’importe quelle heure. Pour moi, les meilleurs programmes de la télé actuelle sont les jeux télévisés, les émissions sportives et les documentaires. En ce qui concerne l´éducation des enfants, je pense que les enfants sont très accros à la télé et aux nouvelles technologies. C’est pourquoi beaucoup d’eux veulent imiter ces comportements et je pense qu’il faut qu’on fasse d’autres activités plus agréables comme par exemple lire, faire des promenades avec des amis, réaliser des activités culturelles au lieu de regarder la télé. >>

Fran Roca

L’apparition de la télé-réalité et des contenus non appropriés de beaucoup de programmes a changé la télé en quelque chose de dangereux, surtout pour les jeunes. Il y a des programmes qui, d’une part, transmettent un nouveau concept du succès (le travail et l’effort ne sont pas importants pour être quelqu’un dans la vie) et qui, d’autre part, ont la violence comme principal contenu. Les jeunes sont très influencés par tout ce qui les entoure. Alors, pourquoi ne pas promouvoir d’autres activités plus éducatives au lieu de regarder la télé, particulièrement ce type de programmes? Selon moi, il n’est pas nécessaire d’interdire de regarder certains programmes violents, mais il faut donner aux jeunes assez d’information pour pouvoir choisir avec quoi s’amuser. >>

Isabel Martínez

Je crois que les programmes télévisés sont très nuisibles pour notre société. Actuellement, il y a beaucoup de programmes. On peut voir par exemple des jeux télévisés, des films, des reality-shows, des sitcoms,

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Número 14 · ANO 2016 · Páxina 53

des dessins animés et tout cela on peut les voir à n’importe quelle heure puisqu’il y a une centaine de chaînes. À mon avis, cela est un problème car les jeunes peuvent regarder des programmes peu recommandés pour leur âge. Maintenant, les jeunes passent trop d’heures devant la télé, ils n’ont pas de vie sociale, ils ne vont pas au parc jouer avec d’autres enfants, etc. De plus, ils sont plus violents et ils ne s’intéressent pas à la culture. C’est pour cette raison que je suis contre la télé. >>

Miriam Castro

Je considère que plusieurs émissions qui sont télévisées ont des contenus nuisibles pour les enfants et les jeunes car elles montrent des scènes très violentes qu’un petit enfant ne devrait pas voir. Aujourd’hui, les enfants sont habitués à voir ces types de comportements violents à la télé et ils pensent que c’est quelque chose de normal. C’est pourquoi on devrait préserver l’innocence des petits avec des programmes qui soient adaptés à leur âge et par exemple, ne pas diffuser d’émissions contenant des sujets agressifs à certains horaires susceptibles d’être regardés par les enfants. >>

Desiré López

La télévision est très présente de nos jours et je pense que certains contenus générés par les images violentes incitent les jeunes à agir avec violence. Les magazines matinaux et aussi certaines émissions de l’après-midi parlent beaucoup de violence sexiste. Tout cela peut influencer le comportement des jeunes. Il existe une commission qui dénonce la violence gratuite qu’on voit à la télé: la commission Kriégel. Cette commission affirme qu’il faut mettre en place des instruments de régulation efficaces pour surveiller tous les contenus violents ou pornographiques. >>

Antonio Vidal

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Diálogo

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Il Razzismo

Roberto Orjales Ramírez

Italiano avanzado 1

anto italiani come spagnoli abbiamo in comune non solo il clima e il Mediterraneo, ma anche il nostro carattere. Entrambi siamo rumorosi, festaioli, ci piace la cucina e abbiamo delle feste popolari uniche, mai viste altrove, come la “tomatina” o la corsa dei tori alle quali assistono migliaia di turisti arrivati da tutti i continenti; anche se, personalmente, non sono affatto attratto da queste feste. Siamo molto passionali, aperti, vivaci… questi sono degli attributi che non vengono ben visti in altri paesi dove ci sono culture molto varie e i loro popoli hanno delle caratteristiche diverse: sono più calmi, introversi, laboriosi… forse perciò veniamo considerati più maleducati.

è molto presa in considerazione. Le griffe, il trucco, le macchine… viviamo al di sopra delle nostre possibilità, perché ci hanno messo in testa queste idee bombardandoci di pubblicità, che non fa altro che influenzare la nostra vita.

Sull’educazione ci sono stati dei cambi naturali col passare degli anni; ora siamo abitanti di una società più evoluta, condizionata dalla tecnologia, dove si vive in fretta pure quando non si lavora e dove l’apparenza

Bisognerebbe riflettere sull’educazione e sulla civiltà attuale per cercare di eliminare le brutte maniere. A volte bisogna guardare indietro per andare avanti!

T

Questa cultura attuale ha provocato dei cambi negli esseri umani che purtroppo si vedono dappertutto. Se troviamo qualcuno sulla strada e vediamo che ha bisogno di una mano, gliela neghiamo o diventiamo ciechi momentaneamente finché lo sorpassiamo. Da quando in qua i bambini non obbediscono ai genitori? O perché i ragazzi non danno retta ai consigli di chi ne sa più di loro?. Esempi così ce ne sono tanti.

La mia stagione preferita Isabel Bollaín Rodríguez

L

a stagione che io preferisco di più è la primavera e di essa i mesi di maggio e giugno.

È vero che ci sono cose belle in tutte le stagioni, ma per me non c’è niente come l’inizio del bel tempo. L’aria è calda ma non è soffocante, i giorni sono lunghi, è fantastica la sensazione di passeggiare per la città con abiti leggeri, sedersi in una panchina nella strada senza fare niente, mi piace vedere che la gente sembra più felice. Della primavera, insomma, mi piace tutto: la temperatura, i colori vivaci, il profumo... Il sole e la luce mi fanno sentire felice.

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Italiano avanzado 2


Alberto Martínez Rodríguez

n times like these, when self-image plays a paramount role when it comes to looking for a job or engaging in any kind of human relations, dress codes spring up as a way of providing guidelines or mandatory rules for us to fit the bill in terms of clothing. Thus, its scope ranges from high-profile events to everyday situations, as in workplaces and schools. No wonder the demand for compliance with regulations triggers a heated debate.

I

Advocates claim that dress codes can act as a social equalizer, bridging the gap between people from different economic, cultural or social backgrounds (e.g. in schools or companies) and strengthening cohesion within the group, something essential to curb bullying,for instance. Additionally, they can come in handy when trying to convey professionalism (surgeons, salespeople), authority (judges, police officers, military personnel) or membership of a particular social group (gang members, social classes). Conversely, critics argue that people could be restrained from showing off their individuality by means of

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Dress Codes

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Inglés C1

their clothes. Besides, school uniforms, suits, wedding dresses and so on turn out to be an extra economic burden on families. Finally, dress codes underscore gender discrimination, due to the fact that women come under more criticism and scrutiny than men regarding appearance. Teenagers at school or working women, who have to juggle both personal and professional lives, go the extra mile to look great on a 24/7 basis, whereas men’s appearance norms and expectations are much more wishy-washy. In my view, it is free will that is at stake. Thus, dress codes, although justified in some cases relating to public safety and respect for others, generally play havoc with cultural diversity and freedom of choice and boost one-size-fits-all policies that bring about one-sided thinking. After all, had some maverick thinkers not thought outside the box and wriggled out of regulations at some point, we would never have enjoyed a mind-boggling musical masterpiece or an awe-inspiring medical breakthrough. Therefore, you had better let your common sense be your compass and get rid of so many hard-and-fast rules when dressing.

A nosa escola: moito máis que as aulas Aurora V.

S

eguramente haberá persoas que pensen que na Escola Oficial de Idiomas só vamos ás aulas para estudar e aprobar os exames, e así acadar un certificado que acredite que temos aprendido un determinado nivel nalgún dos idiomas impartidos, mais na Escola facemos esas cousas e moitas máis, xa que, nos departamentos das linguas, o traballo non se reduce a preparar as leccións das clases e a corrixir exames.

Aquí, imos falar un bocadiño dalgunhas das actividades realizadas polo departamento de galego (algunhas compartidas por outros departamentos), e que complementan amplamente a aprendizaxe, neste caso da nosa lingua e da nosa cultura. Ir ao cine profesores e alumnos é unha delas, e unha coa que máis gozamos todos, porque o visionado da película, permite pasalo ben cos compañeiros e

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Páxina 56 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

logo, nas aulas, facer intercambio de opinións e pareceres sobre o tema, o ambiente, os personaxes, a interpretación…, así, mentres practicamos a expresión oral, facemos que a película cobre unha vida nova e se enriqueza coas nosas achegas. O curso pasado fomos ver A Esmorga, dirixida por Ignacio Vilar, que nos deixou impresionados pola grancalidade da proxección e a mágnífica interpretación dos actores. Noutra ocasión asistimos ao pase de Os fenómenos. Este curso, no mes de outubro, fomos ver o filme A praia dos afogados, adaptación da obra de Domingo Villar, e dirixido por Gerardo Herrero. Tamén se leva a cabo un proxecto moi interesante do Equipo de Dinamización Lingüística, “As Andainas”, excursións realizadas a lugares que permiten coñecer paraxes abraiantes preto de nós. Ao inicio deste curso, aproveitando o tempo solleiro que tiñamos, fomos á parroquia de Meirás, no concello de Valdoviño, onde visitamos espazos tan impresionantes como os cantís do monte Campelo, a Capela da Virxe do Porto, o Faro da Frouxeira e unhas magníficas praias, que non teñen nada que envexar ás afamadas do Caribe. Ademais fomos a Santiago de Compostela, onde realizamos unha visita guiada polas cubertas da Catedral, paseo pola zona vella, comida no Franco e visita ao Museo do Pobo Galego. Outra idea acertada foi a creación dun club de lectura, moi importante para motivar ao alumnado ás lecturas de noso. Reunímonos catro ou cinco veces durante o ano para comentar e debater sobre os libros que, ao inicio do curso, escollen os profesores de galego, sempre hai obras de clásicos das nosas letras e tamén novidades de autores actuais. O curso pasado lemos, entre outros libros, Resistencia (2003), de Rosa Aneiros, autora natural de Meirás (Valdoviño), e A memoria da choiva (2013), de Pedro

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Feijoo, filólogo vigués que vive na actualidade en Barcelona. Sempre procuramos contar coa presenza dos escritores, se non pode ser en persoa, facemos videoconferencias para nos comunicar con eles e comentar as obras e, cando isto non é posible, xúntamonos na Biblioteca do Centro e debatemos entre todos. Rosa Aneiros veu visitarnos para comentar a súa obra, esa vez estabamos reunidos os alumnos de galego e os de portugués, porque tamén eles leran o libro. Logo, todos xuntos, fixemos unha viaxe a Peniche para visitar os lugares por onde transcorría a acción. Non era a primeira vez que a autora tiña relación coa Escola, pois xa no ano 2003, escribira unhas palabras de ánimo para os creadores da Revista Alecrín. No mes de febreiro, aproveitando que Pedro Feijoo estaba por Galicia presentando a súa última novela, Morena, perigosa e románica (2015), libro proposto para o club de lectura e co que rimos moito, decidimos convidalo á nosa xuntanza literaria, e comentar con el a divertida aventura dos personaxes da obra. Accedeu encantado, e nós puidemos comprobar a amabilidade e a boa disposición deste autor para comentar o seu traballo con nós, incrementando coa intervención o pracer da lectura e o interese polas súas creacións. Ficou moi satisfeito cos nosos comentarios, e ao comprobar que moitos dos presentes tiñamos lido os seus libros, e non só o derradeiro,

Pedro Feijoo, Luísa a profesora e varios alumnos de galego


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pois tamén leramos Os fillos do mar (2012) e A memoria da choiva (2013), e nós quedamos totalmente compracidos coas ideas, anécdotas, suxestións e entusiasmo que nos transmitiu verbo da nosa lingua, da nosa literatura

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(os orixinais dos libros sempre os escribe en galego) e da nosa cultura en xeral. Como se pode comprobar a actividade da Escola é variada e entretida, supoñendo un atractivo e motivador complemento do estudo dos idiomas.

Les scandales autour de l’argent Delia Vázquez

argent fait tourner le monde, c’est un lieu commun; or, à la suite des fraudes, voire de l’infamie liée à l’argent, on dirait qu’il l’a mis sens dessus dessous. La vie des gens, en effet, leurs valeurs, se sont dégradées à tel point que parler de démocratie revient à une escroquerie blessante.

L’

Dans l’idée de rendre compte des cas qui ont fait le plus de bruit, on va commencer par des situations légales et terriblement malhonnêtes quand même. Pensons aux paradis fiscaux, aux indemnités touchées par beaucoup de cadres lors de leur retraite: parachutes dorés, retraites chapeau. Rappelons-nous de “l’argent de poche” que, sous forme de cartes de crédit, certaines entreprises ont accordé, notamment les banquiers, à leurs exquis dirigeants pour leurs petits frais: les courses au supermarché, les soins de beauté, les voyages

Francés avanzado 2

de loisir. Des dirigeants, par ailleurs, dont le mérite principal n’était que d’avoir mené ces entreprises à la faillite. Pourtant, les citoyens ont beau s’indigner, c’est le revenu public qui a payé le rétablissement de la banque, autant que les ménages le surcoût de l’énergie. Un autre chapitre serait la corruption de plusieurs hommes politiques à qui, dans une séquence qui semble ne pas en finir, les entreprises versaient des commissions en échange de leurs services. Aussi scandaleux que les données du rapport publié récemment par l’Oxfam. Tandis que bien du monde vit dans l’illusion de la dénommée démocratie, Oxfam martèle-t-elle, 62 richissimes accumulent autant de capital que la moitié de la population mondiale, c’est-à-dire, quelques milliards de personnes. Un écart qui dépasse le scandale.

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Veronikas Geheimnis

Manuel Yáñez

ch habe das Buch “Veronikas Geheimnis” gerade gelesen. Dieser kurze Roman handelt über eine dramatische Liebesgeschichte.

I

Max ist Künstler von Beruf und Veronika arbeitet als Marketing Managerin in einer großen Firma.

Die spannende Geschichte fängt auf dem Zug Intercity-Express nach Hannover an.Sie haben sich dort kennengelernt. Die beiden leben allein. Max zeichnet gern und Veronika verdient viel Geld in ihrer Firma. Veronika hat seit langem einen Freund, Gerd, aber sie leben noch getrennt und das versteht Gerd nicht. Max trifft sich oft mit Veronika im Café und sie gehen auch ins Kino.In Sommer lädt Max Veronika ans Meer ein, aber da hat Veronika Angst. Wovor hat Veronika Angst? Max ist in Veronika verliebt, aber sie möchte nicht am Meer bleiben. Warum? Eines Tages bei Max zeigt er Veronika ein Fotoalbum mit seiner ganzen Familie,aber Veronika erzählt nichts über ihre Familie. Das gefällt ihr gar nicht. Wovor hat Veronika Angst? Warum? Max und Veronika streiten sich sehr und Max versteht nichts, weil sie sich lieben. Max möchte unbedingt die Wahrheit wissen. Deshalb fährt er an die Nordseeküste,wo Veronika geboren ist. In der Bibliothek liest er in einer lokalen Zeitung einen interessanten Artikel. Vor langer Zeit gab es einen schrecklichen Schiffbruch. Unglücklicherweise starb Veronikas ganze Familie.

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Alemán intermedio 1

Seit langem versucht Veronika diesen sehr wichtigen Unfall in ihrem Leben zuvergessen. Leider hat Veronika seitdem ein großes Schuldgefühl, aber Max erklärt ihr die Wahrheit. Es gab leider einen großen Sturm, an den niemand gedacht hat. Deshalb ist Veronika nicht schuldig. Am Ende heiraten sie und Max und Veronika können endlich zusammen leben.


D

Néanmoins, en ce qui concerne l’essor du commerce sur la toile, bien qu’il soit devenu important en Espagne, ici il n’est pas aussi développé qu’ailleurs. L’accès réduit au haut débit dans les petits villages et la méfiance des consommateurs par rapport à la sécurité de leurs données, peuvent être à l’origine de ce fait. D’autre part, c’est un constat que les Espagnols

EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

Francés avanzado 2

María José Sixto

e nos jours, le modèle de consommation de masse du XXème siècle a évolué à un autre plus personnalisé qui varie selon de pouvoir d’achat, les modes de vie et les couches sociales, étant donné que le Net offre un accès plus facile et rapide à une économie déjà mondialisée. Actuellement, la couverture des besoins et l’utilité des produits ne sont plus la seule motivation pour consommer : on achète parfois par plaisir ou en raison de l’attractivité des prix, les nouvelles technologies de la communication permettant de privilégier l’instantanéité des dépenses face à la réflexion. C’est pourquoi une hyper publicité envahissante essaie d’orienter ces tendances au profit des marques, utilisant toute sorte de moyens (publicité indirecte, non souhaitée et même mensongère).

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Diálogo

L’évolution des modes de consommation

ont accru les achats de voyages et d’hébergements de vacances sur Internet, mais dans le cas des produits culturels comme les livres, le cinéma ou la musique, les acquisitions ne montent pas comme prévu : étant donné que les prix d’accès au Net restent encore trop élevés, les consommateurs misent sur le téléchargement gratuit en compensation. Un autre facteur à considérer est la pleine acceptation sociale du crédit (autrefois lié socialement à la pauvreté), de manière qu’il constitue un mode habituel de gestion des budgets des ménages qui prennent des produits de crédit dont les risques ne sont parfois pas suffisamment pondérés. Ainsi faut-il que les associations des consommateurs mettent en place davantage de campagnes d’information dans le but d’éclairer le public et éviter le surendettement des foyers, lié souvent au fait d’avoir recours aux crédits rapides et aux crédits accordés dans les points de vente, attirant leur attention sur les taux élevés qu’ils comportent. Heureusement, face à la fièvre acheteuse, on peut constater de plus en plus de tendances de consommation responsable et durable qui essaient de s’imposer

Buscando traballo Pepa Beceiro

U

Galego C1

n día vin unha oferta de traballo no xornal e dicía así “PRECISAMOS MAQUILLADORA” en letra miúda poñía:

Coma eu cumpría todas as condicións achegueime a RR HH coa miña vida laboral e quixen abundar un pouquiño na miña experiencia e nin me prestaron, pois o que me dixeron foi:

1) Imprescindible non impresionarse. 2) Estar a feito a baixas temperaturas.

3) Dispoñibilidade de horario. 4) Ter experiencia.

—Ben, estás disposta para comezar? Pois temos bastante traballo e precisamos sacalo adiante. Asina o contrato e ¡veña! Toma os utensilios e métete nese cuarto que tes un cliente esperando. Eu que tiña tantas ganas de exercer a miña profe-

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Páxina 60 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

sión, aínda ben non remataran as instrucións do meu traballo púxenme mans a obra. Saudei e non recibín resposta, mais non me importou, pois estou afeita a pasar por unha chea de probas para acadar un choio, e nese foi chegar e “Bicar o Santo”. Poño a bata e comezo por preguntarlle ao rapaz como desexa ser maquillado, tampouco responde. Achégome a el e atópoo moi frío, saio ao corredor e dígollo ao encargado. El contéstame: —E logo que esperabas, déixate de lerias! E non saias de aí ata que o maquilles, pois está a chegar a súa familia. Daquela decateime onde estaba... ¡A MORGUE! E como me ía contestar o coitadiño Ai meu Deus! Eu

que sempre rifei cos meus clientes para que non se movesen mentres os poñía guapos e agora canto daría porque o fixesen; e neste intre vai e cáelle o brazo da padiola e dáme na coxa dereita, eu boto un berro que grazas que o finado xa non se lle estraga o ouvido, senón seguro que me denuncia e perdería o traballo. Así foi como reparei na sorte que tiña, pois os meus clientes non me ían anoxar xa que máis conformistas non os acharía xamais. E agora, mentres fago o meu traballo, cóntolles as miñas liortas cotiás, as miñas dúbidas; en fin, todos os meus problemas e eles os pobriños escóitanme moi caladiños, e dende logo que as miñas confidencias quedan entre nós. A verdade que moi riseiros non son, pero a seriedade éche un valor esencial.

Public transport in Ferrol

F

errol is a small place in the north west of Spain. There isn’t usually much traffic except in the rush hour. The most popular transport in Ferrol is the bus, which is the best way to travel around the town and, of course, it’s also the cheapest transport. We also have the train. For long distances it’s ok for nearer places it’s too slow and sometimes expensive. Nevertheless, if you want to travel for pleasure, there is a typical train called “Coast Train” which goes across

the north of Spain. This is an amazing trip for the whole family to enjoy a nice weekend! Other popular transport in the area is the small boat which crosses the estuary from Ferrol to Mugardos, a small village on the other side of the estuary. While you travel there, you can enjoy the magnificent views and San Felipe and Palma castles. However if you want to visit downtown, my advise is to go on food, it’s easier than bus as most of the streets are pedestrian and you can relax while you walk. What do people think about transport? What are the best ways to move around in the city? We would like to know your opinion.

» Isabel Pita

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Inglés intermedio 2


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Número 14 · ANO 2016 · Páxina 61

Public transport versus cars

Cars and pollution in our city

Nightmare is a good word to describe how you can feel when you are trying to park in Ferrol’s centre streets. It happens not just in the rush hour, to find a place to leave your car is always very difficult.

I don’t doubt that the introduction of the automobile has had a huge impact in our towns.

In general, people think that Ferrol has an inefficient public transport system with few offers to cover everybody’s needs. The truth is that it could be better; however, Ferrol is a rather small town and it has a well dimension public transport system.

First of all, because there are many road works. Besides, people who come to Ferrol to do the shopping from villages like Pontedeume, Mugardos or others, one day, they can find a street closed to the traffic and three days later the same one is open to the traffic.

Some researches, not about Ferrol but about medium sized cities, show us that the answer to this problem is not just public transport quality. To be honest, human habits play an important role when we choose a means of transport.

Obviously, it makes people get angry. On the other hand, cars are a source of air pollution releasing fumes such such as carbon oxide. All these pollutants may be damaging our health —breathing problems, cancer—

Most of the public transport could make our life easier. Nevertheless, the majority of people have one, two or even three cars per family. We use the car for almost everything, for short distances too and we are very lazy to change our routine.

But nowadays, driving in Ferrol is chaotic.

From my point of views, I believe that a good way to reduce pollution would be firstly, using the car only when necessary. Secondly, sharing the car with your colleagues and finally, convincing our rulers about the importance of talking of and prevent pollution in our cities

» Isabel Rey Other negative aspect about public transport is that some people associate them with a lower social status, “if you can afford a good car you don’t use public transport”. I completely disagree with this idea and I think that very few people think like that. In my opinion, we use the car more because we have it when we need it, It’s more comfortable, it’s faster in some cases and you travel without people you don’t know. We must change our minds. We have to look after the environment. We should understand that using public transport is the best way to reduce pollution and noise in our cities.

» Pablo Pico

Inglés intermedio 2

Inglés intermedio 2

Are you in a hurry? Don’t use your car If you live in or around Ferrol and you have to move frequently from one side to another, you have few options to choose: the bus or your car. In your car, you have your own schedule but the worst thing about it will be to find a street parking space, without forgetting the possible parking fines. Using the bus is a better option; however, there isn’t good and fast communication with some nearby areas.

Opinión


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Páxina 62 · EOI Ferrol Número 14 · ANO 2016

A third option is to use the commuter train, but this option is only possible from some areas.

This terrible mistake that many drivers suffer can cause stress and many other health problems.

Therefore, the best option is to use the bus from outside the city and then to use a bike as much as possible.

To get over it, all drivers should be aware of the excessive use that we make of the car and use public transport more often whenever it’s possible.

In the city there’s a bicycle service that will let you move from one place to another quickly. This is a cheap and fast way for getting around town. You’ll be healthier and also you’ll help get a cleaner walkable city.

» Pilar Mendoza

Inglés intermedio 2

A street parking space reserved for you Who hasn’t tried to park their car properly in the city center, driving around again and again to locate one space? Daily, the same problem in the majority of cities! This is a real waste of time and money.

Opinión

Also, it will be a good idea to use a bike in order to keep us in good shape, at the same time we are helping to improve the environment. Besides this, an APP that already exists and it’s used through mobile phone is very useful. When a driver leaves a street parking space, he communicates through the APP that he’s leaving the space and another driver who is close to him can occupy it quickly. Believe it or not, it works. Join the APP and you’ll solve your parking problems in your city.

» Pilar Mendoza

Inglés intermedio 2


Diálogo

EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

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Diálogo

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EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

A ghost in the library

Begoña Veiga López

This happened four years ago when I started to study English at this school. I’m an enthusiastic reader so I went to the library the first day it opened. It was the first time I had been and I didn´t know the librarian or where the English books were. There was no one there, neither librarians nor students. I was looking for the English section when suddenly the door closed noisily and the lights switched off. A strange fear enveloped me as a cold breeze blew over my head. I could feel a bizarre sensation, as if someone was near me. “Is it a ghostly presence?” I wondered. I felt extremely scared, even when the lights came back on, because an old lady was staring at me with a book in her hands. She was chubby, with old-fashioned clothes and a sad smile. “I recommend this book” she said in a

Inglés avanzado 1

friendly way. At that very moment a student opened the door so I took the book and left the library in a hurry. As soon as I arrived home I opened the book eagerly. It was really entertaining. The more pages I read, the more interesting the book was. Two days later I went back to the library because I wanted to borrow another book from the old lady. I wanted to apologize to her for my impolite behaviour as well. However, the librarian was a young man who didn’t know the elderly woman. I was so disappointed. All of a sudden, I saw a photo on the shelves. It was the exact image of the old lady I had met, with the same old-fashioned clothes. Apparently, she had been the first librarian in the school and had died twenty years ago.

The good people Manuela Hermida Fernández

It was a bright afternoon so Lola thought that it was a great day to visit her uncle Xan. He was a gangly old man who had lived in a stately home in Serantes since he was a kid. His parents had worked in the house and, like them, he hoped to end his days in the same place, keeping house. Lola spent the afternoon chatting with her uncle, helping to clean up because she also loved that place and she was a charming woman, hard working, a bit chubby but very agile. In her early fifties, she could still work and chat all day. It was October and soon darkened; however, when she left, the moon was full and you could see the shadows of the trees reflected on the ground. She had to walk more than a kilometer back to her home, but that did not bother her on such a magnificent night.

Horror Stories

Inglés avanzado 1

On her way home she felt as if someone was following her, staring at her back the whole time so she paid attention and soon she could hear approaching steps. Immediately she saw a shadow sticking out beside her; however, turning to greet the person, there was nobody! All the same, she could hear the steps beside her, as they passed, and she saw the long shadow coming very close to her. Her heart threatened to stop when a cold breeze enveloped her body and then passed on. When she told her uncle what had happened, he said: “Bah! Don’t worry!”. Apparently, they were the souls of those who were killed on the road going down to the village in the war. “Sometimes they come down to visit their family after dark. They are good people who just miss home” he insisted. Lola could not believe it; it could not be true! However, she never returned home again after dark.


Voices over the sea

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Inglés avanzado 1

Maite Lodeiro Varela

A long time ago, I used to fish with my grandfather near Redes. One day we took to the sea in his small boat and after forty minutes we reached the place my grandfather knew was good fishing ground. I remember that night vividly. The sea was calm, the air was balmy and we could see the stars and the moon coming up after sunset. Suddenly, we started to hear classical music. We looked around but there was no boat whatsoever, and the coast was quite far so it was impossible that music from there could be heard by us. Just then, the sounds became louder, accompanied by the chatter of people talking.

Diálogo

65

We tried to look for a ship but there was none around and we started to panic. Five minutes later that sound stopped and we could now hear whispers all around us. Suddenly, I felt something on the right of me and I jumped as high and as quickly as I had ever done before. I turned to my grandfather and I saw a terrified look on his face. Finally, the noises stopped completely and we were able to go back home. Elderly people say that many years ago a ferry was wrecked in that area and some passengers died tragically. Since then, some fishermen have heard voices over the sea. I’m a skeptical person, but I really don’t have a logical explanation for what happened that night.

Sentence horror stories Students

My family and friends ignore me. It happens since that accident when I almost died.

» David Fernández Cuevas A few years ago, shortly after the death of a relative, I woke up in the middle of the night and went to the kitchen to have a glass of water when I suddenly noticed a cold air on my neck and I heard: “WE AREN’T ALONE”. I turned round, but there wasn’t anybody,and as I live alone, fear doesn’t let me go back to sleep.

Inglés avanzado 1

I remember a dream that I had years ago, in which the phantom of a good friend told me that it was my fault. He isn’t with us now and I know that I am responsible.

» Diego Novo Ferreiro When I was a child an old gipsy woman told me that a woman with a name starting with E will ruin my life...15 years later I met my mother in law Eva...

» Diego Novo Ferreiro » Ángeles Romero Fernández I was sleeping in my bed when I heard steps outside my room, so I got up to look but there was nobody outside, and when I came back to the room I looked under my bed and several ghosts with knives wanted to kill me. I was so frightened!!

One day Mary asked me if she was my best friend and I answered: “Of course, I’ d give my life for you”. Finally, I had to do it, so never say that if you don’t want to comply.

» Graciela Bonome Otero

» Diego Novo Ferreiro

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Páxina 66 · EOI Ferrol Número 16 · ANO 2016

Last summer, three friends and I were having dinner at a restaurant near the cemetery when suddenly, a chilling breeze blew into the room and the light switched off. All of us felt an eerie stroke and a freezing kiss on our cheek when the light switched on, and we realized there was a warm chair at the table, one more plate with scraps and an empty glass near it.

» isabel Gómez Torrijos She was sleeping while she listened to some voices, but her dog licked her hand and she fell asleep again. The next day she woke up with the ringing of the phone, it was her neighbour; her dog was dead, opposite his front door.

People are sometimes scared when I joke about voices in my head telling me to kill them. I prefer not to know how would they react if they knew it’s not a joke.

» Plácido Rouco Barreiro —Shut up, I want to sleep!— I shouted. —Sorry, I’m trying to kill them in silence.

» Plácido Rouco Barreiro My wife looks so beautiful lying down on our bed. Burying her would have been a bad idea.

» Plácido Rouco Barreiro » Mónica Dopico Grueiro I was relieved to know that I was not dead. It’s a shame that they have already buried me.

It’s a shame they are not alive to see that I have fulfilled everything I said, but if they were, I wouldn’t have fulfilled it.

» Plácido Rouco Barreiro

» Plácido Rouco Barreiro

According to the legend, when you look at yourself in a mirror during a full moon, death comes out of the mirror to kill you. But don’t you worry, it’s just a legend, nobody has been able to confirm it because they all have been murdered before.

My grandmother always tells me that I shouldn´t believe in ghosts because it is typical of crazy people. Ghosts always tell me not to believe my grandmother because she is a crazy person.

» Plácido Rouco Barreiro » Plácido Rouco Barreiro I hate when someone gets into my bedroom when I’m sleeping. Even more since I have been living alone.

I saw the scared face my wife had when we were dressing up in front of the mirror. When I was going to ask her what the problem was I realised my reflection was not in the mirror.

» Plácido Rouco Barreiro

» Plácido Rouco Barreiro

It’s frightening when I’m trying to sleep and I see someone looking at me from the back of my bed every time I close my eyes but it is worse seeing that person when I open them.

We were sailing in the middle of the ocean on a rainy night. I was on duty at the wheelhouse when I suddenly heard something knocking on the glass behind me and when I turned round there was a crow looking at me.

» Plácido Rouco Barreiro

» Manuela Beltrán Barreiros

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EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

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Activités touristiques

Manuel Ameneiro; Carmen Piñeiro; Miguel Portal

- La Loire à vélo: C´est un projet d´itinéraire de 800 kilomètres tout au long du fleuve. On peut parcourir cet itinéraire à vélo, mais aussi comme randonneur. Ce voyage nous permettra de découvrir beaucoup de paysages et les villes qui se trouvent près du fleuve, comme Orléans, Blois, Tours, Saumur, Angers, Nantes.Avec cette route on parcourra 2 régions (Centre et Pays de Loire) et 6 départements. La route est balisée avec des flèches et les parcours des pistes cyclables alternent avec des petites routes peu fréquentées, permettant de passer au plus près des attraits de la vallée de la Loire. La sortie se trouve à Cuffy près de Nevers et

Francés intermedio 1

campings, des auberges de jeunesse, des gîtes ou dormir chez l´habitant. Parcourir la Loire à Vélo sert pour découvrir les nombreux châteaux, jardins, églises et musées. - Visiter les châteaux de la Loire: Dans le Val de Loire on peut trouver de nombreux châteaux qui ont été construits à la Renaissance Française par les rois de France et les seigneurs proches du pouvoir royal. Le Val de Loire est classé patrimoine mondial de l´humanité par l´UNESCO grâce à la concentration de monuments dans cette région. Il y a 21 châteaux dans cette région, comme le Château d´Angers, le château de Villandry, le château de Saumur ou la Forteresse Royale de Chinon.

l´arrivée se trouve à Saint-Nazaire. Tout au long de la route on trouve des gens qui louent et réparent des vélos. Quand on fait cette route on peut s’héberger de différentes manières, par exemple, on peut trouver des

- Autres activités: Sur l´itinéraire de la Loire on peut faire de nombreuses activités comme du canoë-kayac ou des parcours sur des bateaux traditionnels. En plus, on peut profiter pour faire des visites guidées dans les caves ou faire des dégustations.

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Je suis à Athènes, c’est magnifique!

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Francés básico 1

Les élèves

Chère Sophie,

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Diálogo

Les cartes postales de Sophie

Je suis à Ares. C’est un petit village situé en Galice, au nord-ouest de l´Espagne. Le village a une plage. La mer est bleue et le ciel est bleu aussi. Il y a une promenade. C’est joli! Je visite le village et je vais au port de plaisance me promener. Il y a beaucoup de yachts. Je fais des courses et je mange dans un restaurant. Le temps est ensoleillé et il fait 28 degrés à midi. Il y a beaucoup de monde sur la plage. Les enfants jouent sur la plage. Je t’embrasse,

» Juan J.Canto Varela Chère Sophie, Le 12 Janvier 2016 Il fait beau, le ciel est bleu, la température est de 20 degrés. C’est une ville très belle. Il y a beaucoup de monuments historiques, le Parthénon est extraordinaire. Je mange de la “moussaka“ et du fromage typique: j’adore les repas grecs. Je me promène dans la ville. Elle est très dynamique et je visite des musées, c’est magnifique! Les habitants sont très sympa. Il y a des cafés et des restaurants partout, où on parle anglais, français ou turc.

Je suis dans la ville de Ferrol. Ferrol, c´est une ville tranquille. Il y a des immeubles historiques au centre de la ville. Il y a des monuments, un théâtre magnifique, des châteaux près de l´océan Atlantique, des immeubles militaires. C’est une ville très bien. Je fais du sport, du footing ou des promenades près de l´océan. Je visite le musée ou le théâtre.

J’adore les vacances en Grèce. À bientôt,

» Ángela Rivas Roibas Chère Sophie, Le 5 Août 2015

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Páxina 70 · EOI Ferrol Número 16 · ANO 2016

La météo à Ferrol est variable. En hiver il fait mauvais, il y a de la pluie et il fait froid. À plus,

Je vais faire tous les jours du surf et me baigner. L’après-midi je visite les monuments, je fais des courses et après, je prends un peu de tout dans les cafés ou les restos qu’il y a partout.

» Alejandro Martínez Vérez Chère Sophie,

y a aussi des musées, un château et la vieille ville du Moyen-âge.

Le 20 Janvier 2016 Le temps est beau, mais il ne fait pas chaud.

Je suis à Donostia; c’est une ville du Pays Basque, au Nord de l’Espagne, près de la France. C’est une ville très culturelle et très dynamique. La ville est traver-

Bisous,

» Javier Jauregui Garmendia Bonjour Sophie,

sée par un fleuve, il y a trois plages et trois monts. En plus, on y trouve beaucoup de bars, des musées et des monuments historiques.

Je suis à Genève. Genève est célèbre pour ses monuments. Le plus important est le jet d´eau et on trouve aussi des galeries et des musées et un marché dans la rue.

Je visite la ville, je me promène au bord du fleuve et je mange beaucoup de «pintxos». Il n’y a pas de pluie, mais il fait froid et le ciel est gris. À bientôt,

» Leire Barbadillo Echevarría Bonjour Ma Chère,

Le 22 juillet 2015

Je suis à Coruña. Elle est au bord de la mer avec des plages et une grande promenade le long de toute la côte. Cette ville est célèbre pour la tour d’Hercules, un phare romain (du haut on voit un beau paysage). Il

Les gens se promènent dans les rues et font du vélo. C´est une ville tranquille et une merveille pour les familles en week-end. L y a des jardins et des parcs. La température est de -3 degrés. Il y a de la neige, le ciel est gris, il fait mauvais. Mais c´est merveilleux d´être ici. Je t´embrasse,

» Fátima Meno Parcero

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Número 14 · ANO 2016 · Páxina 71

Chère Sophie, Je suis à Ortigueira, en Espagne pour mes vacances. Elle se trouve au Nord de la Galice. C’est une petite ville assez tranquille. Il y a des cafés et des restos. C’est une ville culturelle parce qu´il y a un festival folk tous les étés. J´adore cette ville parce que je me promène tous les matins sur la plage. La mer est magnifique. Je vais prendre des photos quand il fait beau. Le ciel est bleu. Il y a du soleil et les températures sont douces. J’adore mes vacances ! À plus,

» Verónica González Uceira

Le château de Chenonceau Delia Vázquez et Silvia Aneiros

ropriété de la Couronne, puis résidence royale, le château de Chenonceau est un site exceptionnel, par sa conception originale, la richesse de ses collections, de son mobilier et de sa décoration, mais aussi par sa destinée, puisqu´il fut aimé, administré et protégé par des femmes, toutes hors du commun et qui, pour la plupart ont marqué l´histoire.

P

Francés avanzado 2

nelle collection muséale de peintures de grands maîtres: Murillo, Le Tintoret, Nicolas Poussin… Ainsi qu´une rarissime sélection de Tapisseries des Flandres du XVIème siècle.

“Château des Dames” pour l´histoire de France, bâti en 1513 par Katherine Briçonnet, embelli successivement par Diane de Poitiers et Catherine de Médicis, Chenonceau fut sauvé des rigueurs de la Révolution par Madame Dupin. Cette empreinte féminine est partout présente, le préservant des conflits et des guerres pour en faire depuis toujours un lieu de paix. Le Château de Chenonceau possède une exception-

Au Château de Chenonceau, la mise en fleurs de chacune des pièces, somptueusement meublées, ajoute encore au raffinement. Chambre de cinq reines, salon

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Páxina 72 · EOI Ferrol Número 16 · ANO 2016

Louis XIV, grande galerie sur le Cher, étonnantes cuisines construites dans les piles du pont, Cabinet Vert de Catherine des Médicis… Pas à pas, Chenonceau vous transporte à travers l´histoire, ses rêves et ses secrets.

Château visionnaire, de la Renaissance au siècle des Lumières, Chenonceau s´est en permanence nourri de l´innovation, héritier des plus grands penseurs et philosophes du moment.

Vallée de la Loire Francisco Javier López Díaz; Eloy Martínez Mattanó; Ana Rodríguez López

Information pratiques:

Francés Básico 2

Il y a plusieurs possibilités pour parcourir la Vallée de la Loire: à vélo, à cheval, à bord du train touristique... C’est votre choix.

Le logement. Dans la région de la Vallée de la Loire, vous pouvez trouver différents lieux pour se loger. Il y a des logements classiques comme les hôtels et d’autres moins typiques comme les gîtes ruraux ou les maisons troglodytes. Les campings sont d’autres logements dans lesquels vous pouvez loger. Les gîtes ruraux sont des bâtiments d’habitation destinés à l’hébergement touristique des vacanciers, généralement à la campagne. Les maisons troglodytes sont des bâtiments construits dans la roche. Le transport.

Viaxes

L’itinéraire de la Loire à vélo est balisé, sécurisé et il est gratuit. Des points de location de vélos sont présents tout au long de l’itinéraire. Prenez le temps de vous balader à vélo, et de partir à la visite des châteaux historiques. Après le vélo, la Loire se découvre aussi en bateau. Laissez-vous porter par le fil de l’eau et visitez la Loire en bateau. Embarquez sur le fleuve royal pour une balade exceptionnelle et traditionnelle. Une autre option, c’est le cheval. Découvrez à cheval les célèbres châteaux de la Loire de la Renaissance: les châteaux de Cheverny, Chambord, Amboise, Chaumont sur Loire et Chenonceau. Venez vous promener au rythme du pas des chevaux.


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Número 14 · ANO 2016 · Páxina 73

Au coeur du val de Loire, quelques hôtels offrent d’autres possibilités: louer des voitures classiques. Une expérience des plus originales à bord de l’une des voitures françaises les plus authentiques et légendaires de l’histoire : la 2CV. Visitez la région au volant de la Citroën 2CV. Finalement, une idée de sortie originale et un voyage, c’est à bord du train touristique. Un voyage dépaysant à bord d’un vrai train des années cinquante pour visiter la Vallée de la Loire. Départ de la gare de Thoré la Rochette à destination de Trôo (village troglodyte).

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Visiting and getting around in Ferrol

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EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

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Jose Bergoños

ould you like to go trekking, mountain biking or just driving near the see, close to an enormous ocean, amazing cliffs or virgin beaches? Are you fond of mountains and rivers?

W

Ferrol, a town located in Galicia, in the north of Spain, can offer you an unforgettable experience being in touch with nature. In this small but cosy town, you’ll find many ways to get around the city and to visit its main landmarks. To start with, there are many available buses to get everywhere in the city and you also have the possibility to take a bus to visit some of the villages around. The bus station is located in “Paseo da Estación”. If you think that a journey isn’t just a way to link two places, your option, without doubt, is the train. This choice will be probably slower but it’s worth enjoying the wonderful landscapes. The railway station is next to the bus station. Another option would be taking a taxi, the fastest option but more expensive than others, especially suitable for getting around in the city. Finally, if you are interested in doing some sport, you might take one of the many available bikes distributed throughout the city. It’s getting more and more

Viaxes

usual to use this kind of transport. In the tourist information office at Spain Square, 5 you’ll find information about how to rent them. Whatever you choose to get around, if you can afford to spend some days on visiting this historic city, you’ll enjoy discovering its people, its surroundings, its environment and, of course, its gastronomy.


Diálogo

EOI Ferrol Número 14 ANO 2016

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Receitas

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Mince Pies Pilar Polo

A mince pie is a small British fruit-based mincemeat sweet pie traditionally served during the Christmas season. Its ingredients go back to the 13th century, when returning European crusaders brought with them Middle Eastern recipes containing meats, fruits and spices.

(Profesora)

Pastry Ingredients (makes 12 big pies) X X X X X

The early mince pies were big in size and included minced meat, suet (beef or mutton fat), a range of fruits, and spices such as cinnamon, cloves and nutmeg. In the Victorian period (1837-1901) the recipe became sweeter and smaller. Today the mince pie remains a popular Christmans dessert enjoyed by many across the United Kingdom.

X X

Topping (optional) X X

Mincemeat Ingredients (makes 1.4 kg) X X X X X

X X X X X

450 g mixed dried fruit, chopped 225 g stoned dates, chopped 125 g dried apricots, chopped 100 g large raisins 575 g Bramley* cooking apples (* UK variety. Use Granny Smith or ‘Reineta’) 1 teaspoon ground ginger 1 teaspoon ground cinnamon 1 teaspoon ground nutmeg 1 440 ml can of Guinness 5 tablespoons of whisky Method

Put all the ingredients in a pan except for the whisky. Bring to the boil and then simmer for 20 minutes. Stir ocassionally. Cool slightly and stir in the whisky. Spoon into sterilsed jars, seal and cool. Store in the fridge until needed. It will keep for a month. Alternatively, freeze in suitable containers and use within 6 months.

»

Receitas

275 g self-raising flour 2 tablespoons icing sugar (optional) 50 g ground almonds 125 g butter 3 tablespoons milk 1 egg, beaten 675 g mincemeat

1 egg, beaten 50 g flaked almonds Method

To make the pastry, place the flour (with the icing sugar if you prefer a sweetened pastry), almonds and butter in a bowl. » Rub the butter into the dry ingredients until the mixture looks like breadcrumbs. Beat the milk into the egg and then carefully mix it into the dry ingredients. » Bring the mixture together with the fingertips to form a soft dough. » Wrap and chill in the fridge until firm. Roll out 2/3 of the pastry until it is 6 mm thick. Cut out circles with a pastry cutter (or the rim of a glass) and place them in muffin baking tins (or in cupcake cases). Shape the circle into the case, fill it with mincemeat and cover with another pastry circle, pinching both bottom and top circles to seal the pie. If you want a topping, brush the beaten egg to glaze each pie and then sprinkle with a few flaked almonds. » Bake at 200oC for 10-15 minutes or until the pastry and almonds are golden. Cool slightly before removing pies from the tin/cases and then cool off completely on a wire rack. » Store in an airtight container. Mince pies can be frozen and used within 3 months. They can also be eaten warm by heating them at 180oC for 10 minutes. »


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Doce de Natal “Sonho de cenoura” Portugués básico integrado

Juan Enrique García Roel

Ingredientes X X X X X X

300 gr. de amêndoa 300 gr. de cenoura 200 gr. de açucar 80 gr. de farinha 4 ovos 1 envelope de fermento em pó Modo de preparo

» Ralar as amêndoas numa maquina de ralar. Ralar também o açucar e as cenouras. Reservar tudo em separado. » Numa panela pôr os ovos e bater bem, acrescentar depois tudo, amêndoa, cenoura, açucar, farinha, fermento e sal.

Misture tudo bem, até chegar à uma consistencia certa. » Meter numa forma, untar com manteiga e farinha. Pôr no forno a 170 graus e cozinhar 40 ou 45 minutos. » Polvilhe com açucar em pó por cima. »

Monkfish with potatoes Yolanda Otero

Ingredients X X X X X X X X X

400 grams of monkfish 600 grams of potatoes A medium onion A peeled tomato Two cloves of garlic 50 grams of almonds 50 grams of pine nuts ½ litre of fish broth Parsley, papikra, olive oil, salt and pepper.

Inglés básico 2

all for about 20 minutes. » Next cut the mokfish and season it with salt and pepper and add it. Finally chop the pine nuts and the almonds in a mortar and add them. Cook all for about 8 minutes. » Before serving sprinkle with chopped parsley.

» First chop the onion, the tomato and the cloves of garlic and drop them in a saucepan with some oil and cook them low heat- When they are tender add the paprika and fry lihgtly. Next slice the potatoes, add them and fry lightly again. Then pour the fish broth and cook

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Receitas

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Carpe farcie aux petits légumes María, Montse, Fran e Isabel

Francés intermedio 2

Ingrédients X X X X X X X X X X X X X X X X X X

Carpe Pain de mie Eau Lait Échalotes œufs Ail Vin blanc Persil Beurre Thym Carottes Chair à saucisses Girolles Sel Tomates Poivre Citrons Préparer ensuite la farce

» Éplucher et couper les échalotes, l’ail, le persil et le thym, puis les mélanger à la chair à saucisses. Saler, poivrer. » Mettre le pain de mie à tremper dans du lait puis battre les œufs avec 50 cl de vin blanc. » Les incorporer à la farce et bien mélanger, de manière à obtenir une farce bien homogène. » Préchauffer votre four à 240°C.

Receitas

» Faire revenir la farce dans une poêle légèrement beurrée, puis garnir l’intérieur du poisson et le recoudre. » Peler et couper les carottes, les échalotes et les girolles, puis les mouiller avec le reste de vin blanc. » Mettre le poisson farci sur un plat allant au four puis l’entourer des légumes coupés. Rectifier l’assaisonnement, puis enfourner à four chaud pendant 1 h. » Napper la carpe de sauce et ajouter de persil, des tomates et des citrons coupés avant de servir.


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Actividades da Biblioteca www.eoiferrol.org


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Biblioteca

X Este curso comezamos con moita ilusión, coa vontade de dinamizar a nosa Biblioteca, e realizamos entre todos actividades diversas. Por mor dos prazos de maquetación desta revista, só aparecen as actividades do primeiro semestre.

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O día 19 recibimos o historiador Guillermo Llorca Freire que falou sobre unha Aproximación á historia da educación en Ferrol.

Outubro 2015 Abrimos as portas da biblioteca e nacemos no Facebook. No noso perfil informamos regularmente das actividades que se farán e que se fixeron na biblioteca, do material novo catalogado como “Novidades”, e demais asuntos de interese. Xa temos máis de 100 amigos e amigas!!! A finais de mes, pasamos medo cos contos de Samaín escenificados en diferentes idiomas, tamén aproveitamos para decorar a biblioteca e amosar o material que temos relacionado co medo.

Decembro 2015 Un ano máis organizamos o mercado solidario para recadar fondos para a Cociña Económica de Ferrol. O Departamento de Portugués e a Asociación Beco da Lingua recibiron o autor Francisco José Faraldo que presentou a súa obra El vecino invisible.

Novembro 2015 Comezaron os clubs de lectura dos diferentes idiomas e os obradoiros de italiano sobre poesía e as rexións de Italia.

Actividades da Biblioteca


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Número 14 · ANO 2016 · Páxina 81

Xaneiro 2016

Febreiro 2016

Lanzamos o concurso do logo da biblioteca. Recibimos 13 propostas con moitas ideas, deseños orixinais e moito traballo tamén. Un xurado composto de 7 membros (1 membro do equipo directivo, 2 profesores, 1 membro do persoal non docente, 2 alumnos e a coordinadora da biblioteca) votou para elixir o logo gañador. Todas a propostas foron expostas na cafetería durante un mes para toda a comunidade educativa.

O Club de lectura de Galego contou coa presenza do autor Pedro Feijóo que presentou a súa novela Morena, perigosa e romántica.

Marzo-Xuño 2016 X

Seguimos con máis actividades…

Moitas grazas ó alumnado voluntario, ó profesorado colaborador e ás asociacións de alumnado que participan activamente na dinamización da biblioteca da EOI de Ferrol.

» Virginia Fernández (Coordinadora da Biblioteca da EOI Ferrol)

Actividades da Biblioteca


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Créditos www.eoiferrol.org

Revista Diálogo Nº14

Deseño e Maquetación IES Leixa CS Deseño e edición de publicacións impresas e multimedia. Tlf.: 981 328 900 · 981 328 951 centros.edu.xunta.es/iesleixa

Coordinadora de edición Charo Hermo

Coordinadores do área de deseño José Antonio López Suárez María Salas Aguilera

ISSN

Depósito Legal

1699 - 5902

C-000/03

Edita e distribúe Escola Oficial de Idiomas

R/ Real 19, 15402 Ferrol Tlf.: 981 324 025 · Fax: 981 324 025 www.eoiferrol.org email: eoi.ferrol@edu.xunta. es

Colabora Grazas a todo o alumnado e profesorado da EOI de Ferrol que participou ou coordinou todos estes artigos porque fan posible que esta revista sexa unha realidade e un reflexo dunha escola dinámica, activa e aberta. Os traballos presentados foron correxidos ó mínimo co fin de manter a orixinalidade. Grazas ao alumnado dos departamentos de Deseño e Artes Gráficas do IES Leixa pola súa importante aportación ao deseño e maquetación da revista: Maquetación: Pablo Sánchez Loureiro; Sara González García; Gabriel Caamaño Suárez; Samuel Vidal Sanmartín; Belén López Fernández; Laura Presas Sobrado; Alba López Bustabad. Deseño de portada: Nerea Blanco Blanco.



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