INTERVISTA
EVENTI
IL PUNTO
Andrea Zelari: un Gruppo, diverse realtà, un’unica passione per il verde
Florbusiness: dalla Puglia un segnale di fiducia per l'Italia e per l'Europa
Florovivaismo: crisi economica e clima, comincia male il 2013
Lineaverde ATTUALITÀ
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> SOMMARIO <
INFORMARE ......................................................................... PAG. 7
Lineaverde Il punto Florovivaismo, economia e clima: comincia male il 2013 ..... PAG. 22 di Renato Ferretti
Intervista Gruppo Zelari: diverse realtà,
è edita da EPE Edizioni Srl Redazione: Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02.89.50.18.30 - Fax 02.89.50.16.04 E-Mail per richiesta abbonamenti o informazioni: info@linea-verde.net E-Mail per invio comunicati o altro materiale alla redazione: lineaverde@linea-verde.net Sito Web: www.linea-verde.net Direttore responsabile: Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it
un’unica passione per il verde ............................................... PAG. 24 di Silvia Vigé
Eventi Torna Vestire il Paesaggio, incontro tra produttori, architetti e paesaggisti ........................................................... PAG. 30 di Ilaria Bonanno e Roberta Ripaoni
Direttore editoriale: Renato Ferretti renatoferretti@tin.it
Hanno collaborato: Giulia Arrigoni, Giorgio Badiali, Ilaria Bonanno, Biagio Guccione, Giulio Lazzerini, Stefano Mengoli, Paolo Merante, Francesco Paolo Nicese, Daniela Romano, Silvia Vigé Comitato tecnico: Giorgio Badiali Francesco Ferrini Franca Gambini Biagio Guccione Laura Schiff
Porte aperte
Redazione: Monica Renna
Florbusiness: dalla Puglia un segnale di fiducia
Silvia Vigé
monica.renna@epesrl.it silvia.vige@tiscali.it
per l'Italia e per l'Europa ........................................................ PAG. 34 di Massimo Casolaro
Segretaria di redazione: Silvia Mariani silvia.mariani@epesrl.it
Impaginazione: Claudia Bellelli claudia.bellelli@epesrl.it
Architettura del paesaggio Il parco di San Donato a Firenze, un’occasione mancata ...... PAG. 38 di Biagio Guccione
Abbonamento annuale Italia: 40 euro da versare su c/c postale n°12059200 intestato a: EPE srl - 20142 Milano Via Spezia, 33 Stampa: Ingraph - Seregno (Mi)
Fitopatologia Nel verde ambientale sono troppe le piante ammalate per causa dell’uomo ............................................................... PAG. 42 di Giorgio Badiali
Spedizione in abbonamento Postale 45% Art. 1 Comma 1, Legge 46 del 27/2/2004 Filiale di Milano. Iscrizione al registro degli operatori di comunicazione (ROC) n° 3231 del 30/11/2001. Autorizzazione Tribunale di Milano n° 27 del 18/1/1999. Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale. Lineaverde è un marchio registrato di proprietà della EPE Edizioni Srl.
Pubblicità EPE - Via Spezia, 33 - 20142 Milano Tel. 02/89.50.18.30 - Fax 02/89.50.16.04 Direttore commerciale: Maurizio Casolaro maurizio.casolaro@epesrl.it
Pag. 3 • Lineaverde Mar/Apr 2013
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verde pubblico - comunità montane. La pubblicazione tratta argomenti quali: tecniche colturali, arboricoltura, fitopatologia, gestione dell’azienda vivaistica, paesaggistica, ecologia; inoltre divulga dati tecnici, merceologici e statistici del settore. La pubblicazione è un organo indipendente nato con l'intento di creare una rete di interscambio nazionale e internazionale di dati, notizie e prodotti fra gli operatori del settore.
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Lineaverde News MARZO/APRILE 2013
Lutto nel vivaismo
Un ricordo di Giordano Gilardelli A inizio anno è mancato all’età di 78 Giordano Gilardelli, personaggio storico nel campo del vivaismo veramente entusiasta del suo lavoro: collezionista di aceri giapponesi, ha viaggiato per tutto il mondo alla ricerca di nuove varietà da coltivare e sperimentare. L’avevamo incontrato nel 2008 durante un’intervista quando, con la sua jep, ci aveva fatto girare il vivaio alla scoperta delle sue numerosi produzioni che lo hanno reso famoso partendo dagli aceri, l’Acer palmatum ‘Fire Glow’ primo tra tutti che gli ha reso diversi riconoscimenti, finendo con le sue due ultime creazioni nel campo dei cornus, di cui si ricorda essere stato il primo a introdurre in Italia, dedicati alle sue due figlie, C. kuosa chinensis ‘Nicole’ e C. florida ‘Daniela’. Tutti nel settore del florovivaismo lo ricorderanno con estrema ammirazione per la sua passione e dedizione alla continua ricerca soprattutto i suoi cari amici e colleghi di Pistoia con i quali ama passare le ore a parlare e scambiare idee. ■
Novità
Mostre mercato
Un fiore dedicato a Papa Francesco
Todifiorita, mostra mercato di florovivaismo specializzato
I ricercatori dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (istituzione di rilievo a livello nazionale e internazionale nel campo della ricerca floricola), hanno voluto dedicare una loro varietà di “elleboro” a Papa Francesco. L’elleboro “Papa Francesco” è un fiore forte e umile, delicato e pervasivo. Anche questo fiore assieme a ruscus, garofani bianchi, rose candide, bocche di leone, le gialle e luminose ginestre, le mimose e i lilium è stato utilizzato dai giardinieri del Vaticano e dai maestri del Sanremo Italian Style per realizzare composizioni e vestire l’altare e il baldacchino della Basilica durante la tradizionale solennità della veglia pasquale. Una vetrina importante a livello internazionale per la provincia di Imperia e per il settore floricolo, settore chiave dell’economia locale in questo momento in forte sofferenza. La disponibilità della Camera di Commercio e dell’Azienda Speciale Riviera dei Fiori ad organizzare l’allestimento, è stata accolta con favore dai vertici del Vaticano. Un valore simbolico, quello dei fiori e della terra ligure, portato con orgoglio in dono al Pontefice. ■
La sesta edizione della mostra mercato di florovivaismo specializzato “Todifiorita” si terrà il 24, 25 e 26 maggio 2013 a Todi, in provincia di Perugia. La manifestazione, un progetto dell’Associazione Verdetodi in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Todi, è già considerata tra le mostre mercato italiane di florovivaismo di qualità, per la selezione degli espositori che propongono fiori insoliti e piante rare, alberi da frutta antichi, varietà di piante che necessitano di esiguo consumo idrico. Nei tre giorni di Todifiorita, il centro storico di Todi sarà particolarmente attraente per i multicolori allestimenti floreali, che decoreranno le scalinate del Duomo, dei Palazzi Comunali, della Chiesa di San Fortunato e di Via Augusto Ciuffelli creando particolari suggestioni a tutti i visitatori. www.todifiorita.it ■ Pag. 7 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Lineaverde News Studi&Ricerche
Floricoltura e florovivaismo piemontese: la fotografia dell’Asproflor Alla cura, alla vendita e alle coltivazioni di fiori e piante all’aria aperta o in colture protette si dedicano oltre 47.400 imprese italiane che generano un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro, rappresentando il 7% dell’intera PLV agricola e occupando circa 150.000 addetti per la gran parte a tempo indeterminato. Il solo comparto florovivaistico fattura 3 miliardi di euro, lo stesso fatturato del vino: le importazioni riguardano esclusivamente prodotti dall’Olanda. In Piemonte ci sono circa 900 aziende florovivaistiche che coltivano una superficie di 700 ettari, di cui 180 ha in serra calda e 520 ha in pieno campo. La provincia con la più alta concentrazione di aziende florovivaistiche in Piemonte è quella torinese con circa 280 aziende che rappresentano il 35% dell’intera produzione regionale, costituendo così la nona provincia italiana per produzione florovivaistica. Se consideriamo invece l’intera filiera del fiore e della pianta (ovvero le aziende che sono collegate direttamente al florovivaismo come grossisti, distributori, manutentori ecc.), la provincia di Torino si colloca al quarto posto in Italia con 1658 imprese, dopo Imperia, Roma e Napoli. La figura del manutentore tipo è uomo tra i 40 e 59 anni, uno su sette è nato fuori italia: il 21% è romeno, il 18% è albanese ed il 10% è marocchino. ■
Fiere
Hortifair 2013 a rischio, saltato l’accordo con Floraholland E’ saltato l’accordo tra Hortifair e Floraholland Aalsmeer Market Trade Fair che mirava ad unire le due manifestazioni in un unico grande appuntamento. La notizia era circolata dopo la chiusura dell’edizione 2012 ed ora l’annuncio arriva direttamente dall’organizzazione di Hortifair, la quale per il 2013 è dunque, dopo questa dichiarazione, a rischio. ■
Dalle aziende
Efficienza energetica: con Enerqos riscaldare una serra costa la metà Promuovere e finanziare direttamente sino al 100% un intervento di riqualificazione energetica con l’obiettivo di dimezzare i costi di riscaldamento delle serre, a salvaguardia dell’ambiente. L’innovativa offerta studiata per il comparto florovivaistico, ortofrutticolo e della serricoltura in generale viene lanciata da Enerqos, gruppo industriale specializzato in energie rinnovabili, che ha messo a punto un progetto dedicato per consentire agli operatori del settore di utilizzare l’energia in modo razionale e di beneficiare di una consistente riduzione dei costi energetici, risparmiando tra l’altro l’investimento iniziale dell’intervento. Il progetto di riqualificazione energetica proposto da Enerqos consiste nell’installazione, in sostituzione o affiancamento di una tradizionale caldaia a combustibile fossile, di una caldaia a combustibile rinnovabile (cippato o pellet) che permette di dimezzare i costi di riscaldamento di una serra. Grazie al meccanismo attivato dai Titoli di Efficienza Energetica (TEE), detti anche Certificati Bianchi, nati in Italia per incentivare il risparmio e l’efficienza energetica, attestando un risparmio sui consumi di energia elettrica, gas metano o altro combustibile (ad esempio gasolio), di una o più utenze, pari ciascuno ad una Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP), il Gruppo Enerqos è in grado di installare la nuova caldaia a biomassa con costi interamente a suo carico: l’utente finale, che non dovrà così investire il proprio capitale per effettuare l’intervento, si approvvigionerà del nuovo combustibile attraverso Enerqos e beneficerà di tutto il risparmio economico derivante dalla riduzione dei costi di acquisto del combustibile stesso (che è appunto mediamente del 50 per cento). www.enerqos.com ■ Pag. 8 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Giardini
45 milioni di fiori nel cuore del deserto
Che Dubai sia una città dei record è ormai ben chiaro. E’ proprio nella città del lusso sfrenato che trova posto ad esempio la fontana danzante più grande al mondo il grattacielo più alto sulla terra o quello a forma di luna solo per citare alcune delle costruzioni più pazza ed insolite costruite a Dubai. Ultima grande novità nella città degli Emirati Arabi è il Miracle Garden, un enorme giardino fiorito nel cuore del deserto che con la sua estensione di 72 mila metri quadrati e la presenza di 45 milioni di fiori si aggiudica il primato di essere il giardino più grande al mondo. Questa particolare attrazione è stata inaugurata il giorno di San Valentino e con le sue particolari combinazioni di fiori ha già richiamato moltissimi turisti tanto che, stando alle stime dei responsabili del Miracle Garden, l’anno prossimo sono attesi un milione di visitatori. ■
Fiere
A settembre da non perdere Landscape a Londra Landscape è l'evento commerciale leader del Regno Unito dedicato a prodotti, servizi e innovazioni per la progettazione, costruzione e gestione di progetti di architettura del paesaggio. Giunto al suo terzo anno, Landscape è affermato come l'evento commerciale più importante per gli architetti paesaggisti, industrie del settore, costruttori e manutentori del verde, garden designer, responsabili di strutture e interior designer coinvolti in alcuni dei più importanti progetti di prestigio e di valore nel Regno Unito e non solo. Quest’anno si svolgerà il 24 e 25 settembre sempre al Battersea Park di Londra. Per informazioni: www.landscapeshow.co.uk ■
Lineaverde News Dalle aziende
Ricercatori europei e americani studiano le produzioni della Giorgio Tesi Group Ricercatori da tutto il mondo studiano le produzioni e i processi di controllo e difesa delle piante adottati dalla Giorgio Tesi Group. Si tratta di quaranta ricercatori iscritti a Isefor, un’importante associazione collegata a diverse università europee che predispone modelli per ridurre l’impatto dei nuovi patogeni delle piante. L’incontro si è svolto in febbraio presso l’azienda vivaistica Giorgio Tesi Group di Pistoia, che ha ospitato gli studiosi provenienti da Europa e USA per l’intera giornata, illustrando i propri metodi di controllo e difesa delle proprie piante. Ciò è stato possibile grazie al CNR-Istituto di Protezione delle Piante di Firenze con il quale l’azienda vivaistica collabora da anni per l’analisi di varietà resistenti ad alcune patologie di pubblico interesse, come il cipresso e l’olmo. Giorgio Tesi Group, infatti, è partner di progetti di ricerca del Cnr per salvare il cipresso, la pianta che, idealmente, rappresenta il paesaggio naturalistico del Mediterraneo, minacciata da numerose malattie, tra queste il fungo denominato Seiridium cardinale, volgarmente detto “cancro del cipresso”. L'Istituto per la Protezione delle Piante del CNR e la Giorgio Tesi Group hanno promosso progetti di ricerca di nuove varietà. Le migliori verranno clonate e brevettate geneticamente, in particolare quelle resistenti alla malattia e con basso impatto allergenico. Analoga collaborazione col Cnr ha portato l’azienda a coltivare una nuova varietà brevettata di olmo resistente alla “grafiosi”, l’Ulmus “Morfeo”, che contribuirà a reintrodurre l’olmo nell’ambiente urbano e migliorare il paesaggio euroasiatico e nordamericano. www.giorgiotesivivai.it ■
Attualità
Regolamento urbanistico di Pistoia: dopo l'altolà la Cia promuove il documento La seconda commissione del Consiglio comunale di Pistoia si avvicina alla fine della discussione del Regolamento urbanistico, che presto dovrà approdare al voto dell’assemblea, e incassa il benestare della Confederazione italiana agricoltori, che in un primo momento aveva espresso preoccupazioni per possibili limiti posti alle attività vivaistiche. Il presidente Cia, Sandro Orlandini esulta: “Dopo le prese di posizione della nostra organizzazione ci sono state in quella sede rassicurazioni su alcune zone originariamente escluse dalle cosiddette ‘zone vocate’ allo svolgimento delle attività”. In particolare è stato confermato che l’orientamento dell’amministrazione è quello di ricomprendere tra le stesse zone vocate al vivaismo, tutta l’area del Nespolo, le cosiddette «stepping stones» (aree della cartografia che a macchia di leopardo individuavano aree ecologiche all’interno delle stesse aree vocate), l’area limitrofa alla zona di Vinacciano e Case Soldi. Secondo l’associazione di categoria rimangono tuttavia un paio di punti in sospeso. Il più importante è quello legato alle zone a nord-est, ovvero di Chiesina Montalese, Santomato e zone limitrofe. Il Comune ha confermato che l’esclusione di queste aree deriva da prescrizioni precise del Piano territoriale di coordiZuidwijk 28 NL-2771 CC Boskoop Fornitore della corte namento provinciale, che attribuirebbe una info@felixholland.nl - www.felixholland.nl dei Paesi Bassi per disposizione regia. Tel. +31-172-212009 - Fax +31-172-212434 valenza paesaggistica, limitando pertanto la possibilità di coltivazione. ■ Pag. 10 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Fiere
A ottobre c’è GrootGroenPlus a Zundert in Olanda Dal 2 al 4 ottobre 2013 si terrà, a Zundert in Olanda, GrootGroenPlus, una fiera innovativa dedicata ai professionisti del verde, vivai, rivenditori, produttori e subappaltatori dei macchinari e delle attrezzature. GrootGroenPlus è un must per i governi, istituzioni, società di edilizia popolare, promotori immobiliari ecc, così come per i vivaisti, giardinieri e garden center. Come nell'anno precedente, il numero dei visitatori, tra i quali molti internazionali, è aumentato enormemente nel 2012 superando i 7.500 ed è prevista anche per quest’anno un’ulteriore crescita. I Paesi di provenienza sono Paesi Bassi, Belgio, Germania, Inghilterra, Francia, Polonia, Danimarca, Irlanda, Italia, Stati Uniti d'America, la Slovacchia, la Romania, la Russia e l'Algeria e molti altri. La fiera si sposterà in una nuova posizione, e nei prossimi cinque anni, si terrà su un vasto terreno a Molenstraat 155 a Zundert. Questa posizione consentirà di aumentare il numero di partecipanti. Per informazioni: http://grootgroenplus.nl ■
Attualità
Proposta Conaf: un solo ministero per agricoltura, ambiente e paesaggio Agricoltura, ambiente, paesaggio e tutela del territorio in un unico Ministero. E’ questa la proposta del presidente del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali (Conaf) Andrea Sisti alla vigilia delle Elezioni del 24 e 25 febbraio. Queste le sue parole: “La nostra professione ci vede quotidianamente impegnati su materie collegate tra loro mentre, nel corso degli anni, abbiamo constatato come invece le competenze afferiscono a più ministeri - in particolare agricoltura, ambiente, beni culturali e anche sanità – creando spesso una stasi dei procedimenti normativi e amministrativi; o talvolta anche conflitti di attribuzione di competenze o comunque visioni contrastanti che non tendono a risolvere e a dare soluzioni ai problemi posti. E’ per questo che riteniamo strategico per una crescita competitiva del Paese, legato all'identità dei paesaggi e dei territori e delle relative produzioni, la formazione di un ministero dove si possano organicamente organizzare le competenze dell’ambiente, del paesaggio e dell’agroalimentare. Sarebbe quindi auspicabile avere un Ministero delle politiche agroalimentari, ambientali e paesaggistiche”. ■
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Pag. 11 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Lineaverde News Concorsi Formazione
Corso di “Progettazione del verde privato e di comunità” dell’Università di Bologna E’ al via la prima edizione di un corso di formazione permanente molto innovativo attivato dall'Università di Bologna nel settore della progettazione del verde, in cui il tema del progetto si inquadra tra architettura, psicologia ambientale e agronomia. Il corso, che nasce come esigenza emersa dalla consultazione delle parti sociali, costituisce una interessante opportunità di perfezionamento e aggiornamento professionale anche per chi già opera nel settore. Il corso "Progettazione del verde privato e di comunità: aspetti agronomici, architettonici e psicologici" si svolgerà nella prestigiosa sede di Imola dell'Università di Bologna nei mesi di giugno e luglio 2013, per un totale di 144 ore, la maggior parte delle quali è riservata ad attività di laboratorio progettuale interdisciplinare. Il costo massimo di iscrizione è di € 450. Il corso non potrà superare il numero massimo di 30 iscritti. Rivolto a laureati in agraria, architettura, ingegneria, scienze ambientali, scienze naturali (vecchio ordinamento, o nuovo ordinamento almeno laurea di primo livello), o comunque a persone in possesso di esperienza professionale nel settore florovivaistico, della progettazione, gestione e manutenzione del verde, presso enti pubblici o privati, aziende, o come liberi professionisti, gli obiettivi del corso sono imparare a fare un progetto olistico del verde, a interpretare e tradurre efficacemente le esigenze dei committenti, calibrando il progetto del verde in funzione delle varie tipologie di utenti, anche con specifiche esigenze. Direttore del corso Daniele Torreggiani (daniele.torreggiani@unibo.it). Info: dipsa.unibo.it/corsoformazioneverde ■
Pag. 12 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Premio “La città per il verde”, quattordicesima edizione Prende il via la quattordicesima edizione del Premio “La Città per il Verde”, iniziativa promossa dalla casa editrice Il Verde Editoriale di Milano, che da anni conferisce riconoscimenti alle Amministrazioni pubbliche che hanno investito in modo eccellente il proprio impegno e le proprie risorse a favore del verde pubblico. Come nelle precedenti edizioni il Premio è assegnato ai comuni e alle province italiani che si sono particolarmente distinti per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio verde pubblico, o che, attraverso programmi mirati e in maniera esemplare, hanno migliorato le condizioni ambientali del proprio territorio. Le Amministrazioni comunali e provinciali potranno partecipare presentando interventi di nuova costruzione, di riqualificazione, o nei quali viene privilegiato l’aspetto manutentivo. A tal fine è stata dedicata un’intera area tematica ai programmi di manutenzione del verde; mentre nelle aree tematiche riguardanti le nuove realizzazioni è stata data maggiore attenzione alla sostenibilità tecnica ed economica dei progetti, temi sempre più attuali e imprescindibili per le amministrazioni pubbliche, che avranno l’opportunità, al Flormart di Padova (presso il quale da sempre si svolge la cerimonia di consegna dei premi) di visitare un ampio spazio allestito dedicato proprio agli elementi di innovazione tecnica, ambientale ed economica delle diverse tipologie di verde urbano. Questa edizione, si arricchisce del Premio speciale “Il Comune più organico”, ideato in collaborazione con il Cic – Consorzio italiano compostatori, e dedicato alle Amministrazioni comunali che si sono distinte per avere attuato sul loro territorio politiche informative e operative rivolte alla filiera riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti biodegradabili e compostabili. La partecipazione al Premio è completamente gratuita e non comporta per gli enti alcun onere se non l’invio del materiale che dovrà avvenire entro e non oltre il 24 maggio 2013. I moduli da compilare per presentare la propria candidatura, insieme a ulteriori informazioni, sono disponibili sul sito www.ilverdeeditoriale.com ■
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Lineaverde News Mostre mercato
Satsuki Bonsai Festival a Parabiago (MI) Da venerdì 17 a domenica 26 maggio, Crespi Bonsai ospita nella propria sede di Parabiago (Mi), una mostra unica dove si potranno ammirare le opere realizzate dai maestri della rinomata Satsuki Bonsai Association di Kanuma (Giappone), località famosa proprio per la coltivazione delle Azalee. La mostra accoglierà innumerevoli varietà, proponendo ai visitatori esemplari dalle eccezionali caratteristiche, date dai multicolori e dalle multiforme dei fiori. Durante la manifestazione sarà possibile accedere anche ai giardini e alle nursery di Crespi Bonsai, solitamente chiusi al pubblico e partecipare ad alcuni laboratori gratuiti. www.crespibonsai.com ■
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Mostre mercato
A Coniolo le più belle rose del mondo Coniolo Fiori torna, con la tredicesima edizione della manifestazione il 18 e 19 maggio 2013 a Coniolo (AL), nelle splendide colline del Monferrato. Tantissimi esemplari di rose, fiori, piante e arbusti sempreverdi e caducifoglie verranno esibiti in tutta la loro bellezza, ma anche attrezzature ed arredi giardino. Gli allevatori di rose parteciperanno ai concorsi: “La rosa più bella” nelle categoria Tea, Floribunda, Arredo Urbano e Novità. II pubblico votando l’aiuola preferita, parteciperà al concorso “Vota & vinci una rosa”. Tutti gli esemplari di piante ornamentali in genere parteciperanno inoltre al concorso come migliore esemplare di piante sempreverdi, caducifoglie, conifere, da appartamento e di tipo mediterraneo. Domenica pomeriggio alle ore sedici si terranno tutte le premiazioni dei concorsi di Coniolo fiori 2013. La Manifestazione si colloca all’interno dell’evento denominato “Riso & Rose in Monferrato”, che durante il mese di maggio vedrà celebrare la coltura del riso e dei fiori, coinvolgendo più comuni che accoglieranno appuntamenti ed intrattenimenti di vario tipo. www.coniolofiori.com ■
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Pag. 14 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Annuario dell’agricoltura italiana dell’Inea 2011 E’ stata pubblicata l’edizione 2011 (vol. LXV) dell’Annuario dell’Agricoltura Italiana di Inea, disponibile sia cartaceo che nel sito Inea (www.inea.it) nella sezione pubblicazioni dove sono disponibili anche i singoli capitoli in formato pdf e le relative tabelle in Excel, uno di questi è dedicato anche alla floricoltura. L'Annuario dell'Agricoltura italiana fin dal 1947 analizza l'andamento congiunturale del settore agricolo, forestale e alimentare nelle sue linee evolutive, ■
Web
Normative
Wikiplant il database delle piante acquistabili in Olanda
PSR 2007-13 arriva la banda larga
Su internet è disponibile una buona banca dati, si chiama Wikiplant e propone la lista completa delle piante acquistabili in Olanda. L’accesso è subordinato ad un’iscrizione ed è dedicato a tutti gli operatori del settore florovivaistico. Attualmente il sistema è solo in lingua olandese ma FloraHolland ha annunciato che a breve verranno prodotte versioni in francese, inglese, tedesco ed italiano. www.wikiplant.nl fonte: www.florint.org ■
Procede la realizzazione delle infrastrutture per portare la banda larga anche nelle aree rurali non ancora coperte. Il progetto regionale si avvale della sinergia del cofinanziamento comunitario del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e del Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Un primo risultato è gia stato raggiunto e circa il 50% delle frazioni di comuni in aree rurali in digital divide individuate dalla Regione Liguria sono già state raggiunte dal servizio. Dalla realizzazione delle infrastrutture in fase di completamento arriverà un importante contributo al miglioramento della qualità della vita e dei servizi per la popolazione residente. Per informazioni: www.agriligurianet.it ■
Dal mondo
Cina: mercati in crisi dopo le scelte del governo Il mercato di fiori recisi in Cina è sceso drasticamente dopo la scelta del governo di vietare le composizioni floricole ai meeting e convegni politici del Paese nel tentativo di contenere i costi. Per fare un esempio a Guangzhou la vendita di fiori recisi è calata del 40% rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti ed alcuni venditori e commercianti denunciano una mancata vendita pari al 90%. Una situazione che preoccupa moltissimo i produttori e commercianti dell’intera nazione. ■
Lineaverde News Attualità
A Sollicciano crescono le rose grazie ai detenuti Un giardino di rose cresce dietro le sbarre del carcere fiorentino di Sollicciano. Un vivaio con più di mille piantine, che dalla fine di aprile saranno vendute nei mercati di tutta la città. A prendersene cura sono proprio i detenuti del carcere fiorentino. Che imparando l'arte della botanica, oltre alle rose, coltivano un mestiere che potrà aiutarli quando usciranno di prigione. Si tratta del nuovo progetto di orticoltura "Le rose di Sollicciano", promosso dall'assessorato all'agricoltura della Regione Toscana e gestito dalla cooperativa sociale Ulisse di Firenze in collaborazione con la cooperativa Valle Verde di Scandicci. Un'attività entrata nel vivo recentemente, con l'acquisto di alcune centinaia di esemplari di rose rifiorenti da un noto vivaio di Pistoia. Le piantine sono adesso affidate alle mani di tre detenuti (due ospiti del carcere di Sollicciano, uno dell'istituto Gozzini), che in un'apposita struttura coperta messa a disposizione dall'amministrazione penitenziaria di Sollicciano, impareranno a travasare e invasare le rose, a potarle e farle crescere, per poi rivenderle nei mercati fiorentini, ma anche alle attività commerciali, ai vivai e a singoli acquirenti. Il progetto avrà una durata di tre anni. L'obiettivo dei "detenuti - vivaisti" di Sollicciano è produrre entro maggio 1.500 piantine di rose rifiorenti, ma le rose, in realtà, sono solo il punto di inizio di un'attività botanica ben più ampia che punta alla produzione di 60mila piante pronte alla vendita tra sempreverdi, piante aromatiche e da ortaggio, oltre alla cura dei 150 olivi ospitati dalle due case circondariali Sollicciano e Gozzini. Il 25 aprile le rose di Sollicciano usciranno per la prima volta dal carcere, per partecipare alla mostra dei fiori di Firenze. Pochi giorni dopo, il 4 e il 5 maggio, saranno presenti anche alla Fiera dei fiori di Greve in Chianti. ■
Rilevazioni di mercato
Ismea, vendite nei garden: male il primo trimestre 2013 Lo scenario delle vendite di piante nella rete dei garden centers italiani per il primo bimestre 2013 non è certamente positivo. Gennaio, rispetto a tutti gli altri mesi dell'anno, pesa poco sul volume delle vendite sia in negativo sia in positivo, ma certamente gioca un ruolo determinante sulle aspettative dell'anno che inizia. Il risultato sul 2012 è stato praticamente uguale (il valore è stato del + 0,2%). A febbraio, considerato come si era sviluppato quello del 2012, ci si aspettava un risultato migliore. Invece maltempo e crisi hanno influito ancora negativamente. Il risultato delle indagini ha evidenziato un calo del -3,61% in linea tendenziale, calo che non è certo indice di situazione critica ma che, sommato a quello di gennaio ed al 2012 negativo, risulta piuttosto importante. Con il primo bimestre, come descritto in precedenza, tutte le speranze erano riposte nel mese di marzo che era stato molto positivo nel 2012. Invece, il proseguire dello stato di incertezza ed indecisione generale, determinata anche dall’andamento economico e politico nazionale e dai fattori climatici - in assenza di condizioni primaverili essenziali per il buon andamento delle produzioni e del mercato hanno determinato il crollo di ogni aspettativa. Vendite mancate, clienti in calo, spesa media in riduzione sono gli elementi con i quali il canale Garden Center ha dovuto confrontarsi. Nelle prime 3 settimane, mediamente, la contrazione delle vendite, nei Garden center monitorati, ha fatto perdere fatturati compresi tra 30.000 ed 80.000 € per punto vendita! Situazione mai verificatasi in precedenza anche andando a ritroso nel tempo, fino al cambio lira/euro. Un andamento che lascia perplessi tutti gli operatori Garden ed i fornitori. ■
Pag. 16 • Lineaverde Mar/Apr 2013
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Lineaverde News Premi
Fleuroselect annuncia sei Medaglie d'Oro per il 2014 1
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Pag. 18 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Fleuroselect, l’Organizzazione internazionale per il settore professionale floricolo, annuncia l’assegnazione di sei nuove Medaglie d’Oro ad altrettante varietà, che saranno disponibili per i floricoltori nel 2013 e in vendita per il pubblico nel 2014. La Medaglia d’Oro Fleuroselect è assegnata alle nuove varietà, che sono state selezionate da una giuria di esperti indipendenti nei campi sperimentali Fleuroselect in Europa. Queste varietà devono dimostrare chiaramente di essere superiori alle varietà esistenti per innovazione nell’ibridazione e nella bellezza. 1. Gaura lindheimeri 'Sparkle White' di Kieft Seed: la Medaglia d’Oro Fleuroselect è stata assegnata per l’eccezionale passo avanti fatto nell’ibridazione e questa Gaura lindheimeri è pienamente meritevole. La giuria l’ha apprezzata per l’ottima prestazione in giardino e per l’eccellente portamento ramificato. Il portamento cespuglioso la rende ideale per l’utilizzo in vaso come in piena terra nel paesaggismo in piccole e grandi aiole. 2. Pelargonium x hortorum 'Pinto Premium White to Rose' di Syngenta Flowers: la Medaglia d’Oro è stata assegnata per la più recente realizzazione nell’ibridazione e ‘Pinto Premium White to Rose’ assolve pienamente il compito. Questo geranio ha ottenuto uno dei più alti punteggi mai ottenuti nei campi sperimentali Fleuroselect 3. Penstemon x mexicali ‘Carillo Red’ di Kieft Seed: la Medaglia d’Oro Fleuroselect è stata assegnata per l’eccellenza dell’ibridazione. Nel campo sperimentale, ‘Carillo Red’ ha ottenuto un elevato punteggio per la grande fioritura. I giudici sono stati favorevolmente impressionati dal colore attraente e dalle eccellenti prestazioni in generale. ‘Carillo Red’ offre un insieme completo dal colore nuovo, all’abbondante fioritura a un bel portamento rotondo. 4. Petunia Cultivars ‘SweetSunshine Provence’ di Selecta Klemm: i Giudici di Fleuroselect sono rimasti particolarmente impressionati, conferendo la Medaglia d’Oro a ‘SweetSunshine Provence’, per il vigore e le tonalità del colore; varietà con versatili prestazioni di adattamento e un’eccellente aggiunta all’attuale assortimento delle petunie doppie semi ricadenti. 5. Zinnia x hybrida ‘Profusion Double Hot Cherry’ di Sakata Flowers: la Medaglia d’Oro Fleuroselect viene assegnata al più grande progresso nell’ibridazione delle piante ornamentali. Durante le prove sperimentali, la Zinnia x hybrida ‘Profusion Double Hot Cherry’ ha raggiunto un punteggio elevato particolarmente per l’innovazione e le prestazioni in generale. La giuria è stata particolarmente impressionata da questa annuale per il colore originale e intenso, che non sbiadisce e per le eccezionali prestazioni in giardino. 6. Zinnia marylandica ‘Zahara Sunburst’ di PanAmerican Seed: Fleuroselect premia questo genuino progresso dell’ibridazione. Questa emozionante Zinnia ha ottenuto un punteggio eccezionalmente alto con 1.8 su 2.0 e questo per l’innovazione. Durante le prove si è notato in modo particolare, il nuovo motivo bicolore rosso-giallo e l’abbondante fioritura. Immagini e altre informazioni delle vincitrici si possono scaricare da: www.fleuroselect.com/goldmedals ■
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A Lanai Twister Red il concorso Innovert Tre colori in un solo fiore per creare un effetto unico e assolutamente accattivante. Ă&#x2C6; stata questa lâ&#x20AC;&#x2122;arma vincente che ha consentito alla â&#x20AC;&#x2DC;Lanai Twister Redâ&#x20AC;&#x2122;, la verbena hybrida di Syngenta Flowers di aggiudicarsi il premio Innovert Or, assegnato lo scorso 18 febbraio in occasione del Salon Du VĂŠgĂŠtal di Angers (Francia), nella valle della Loira. La specie si è distinta per la combinazione di fucsia, rosa e bianco dei fiori centrali che rende la varietĂ unica, mentre le due tonalitĂ dei fiori laterali, in rosa e bianco, completano lâ&#x20AC;&#x2122;attrattivitĂ delle piante. A ciò si aggiunge che Lanai Twister è una pianta rigogliosa, ideale per coltivazioni ad alta densitĂ . Gode di una fioritura precoce e ha fiori di grandi dimensioni, che valorizzano le diverse colorazioni. Ha inoltre un lungo periodo di fioritura, che va da aprile ai primi freddi, e manifesta unâ&#x20AC;&#x2122;eccezionale tolleranza allâ&#x20AC;&#x2122;oidio. Tutto ciò si traduce in un arricchimento innovativo per giardini e balconi. â&#x2013;
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Normative
Approvato il piano riassicurativo agricolo 2013 La Conferenza Stato Regioni ha approvato il piano riassicurativo per il 2013, presentato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con lâ&#x20AC;&#x2122;obiettivo di sostenere la competitivitĂ delle imprese agricole riducendo le conseguenze delle avversitĂ atmosferiche, attraverso lo strumento della riassicurazione dei rischi agricoli agevolati contrattati dalle imprese di assicurazione e una maggiore flessibilitĂ e capacitĂ di adattamento alle novitĂ introdotte dal Piano assicurativo recentemente approvato dalla stessa Conferenza. Con il nuovo Piano riassicurativo vengono stabilite nuove modalitĂ operative del Fondo di riassicurazione dei rischi agricoli, al fine di aumentare la diffusione di prodotti assicurativi presso le imprese e realizzare economie di scala tali da ridurre il costo dei premi pagati dagli agricoltori. Le principali novitĂ introdotte riguardano lâ&#x20AC;&#x2122;ampliamento delle tipologie di polizze riassicurabili, incluse tutte polizze sperimentali ed innovative compatibili con la normativa comunitaria, evitando vincoli a tipologie contrattuali prefissate. Non sarĂ infatti piĂš obbligatorio ricorrere a forme di riassicurazione prestabilite sulla base delle diverse tipologie di polizza, ma potranno essere utilizzate tutte le tecniche riassicurative presenti sui mercati internazionali, ampliando lâ&#x20AC;&#x2122;offerta e la concorrenza dei prodotti assicurativi, con conseguente diminuzione dei costi di riassicurazione. www.politicheagricole.it â&#x2013;
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Lineaverde News Normative Normative
È entrata in vigore la norma per la difesa degli alberi monumentali e degli spazi verdi urbani Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 1 febbraio della Legge 10 del 2013, approvata definitivamente dalla Commissione Ambiente del Senato lo scorso 21 dicembre, per la prima volta in Italia da oggi è legge dello Stato la tutela degli alberi monumentali: i Comuni dovranno censirli e chi ne provoca il danneggiamento o l'abbattimento dovrà pagare fino a 100 mila euro di sanzione. Le nuove norme riguardano in generale lo sviluppo del verde urbano e prevedono, tra l'altro, l'istituzione di una giornata nazionale degli alberi il 21 novembre di ogni anno, l'obbligo per i Comuni di rispettare standard minimi in materia di verde pubblico per abitante, misure per favorire la creazione attorno alle città di 'cinture verdi' e soluzioni architettoniche innovative quali le coperture a verde sui lastrici solari e sulle pareti degli edifici. Su Google Maps è già disponibile una mappa degli alberi monumentali in Italia. La stessa legge contiene anche una parte relativa alle norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Tale legge prevede una serie di provvedimenti e modifiche alle leggi già esistenti e mira alla salvaguardia del verde pubblico come risorsa sociale ed economica. Per il testo completo della legge: www.gazzettaufficiale.it ■
Attualità
Mipaaf, sul sito web il progetto ‘museo virtuale’ sull’agricoltura Il progetto intende valorizzare la storia e la cultura agraria del nostro Paese, al fine di rinnovare la curiosità e l'interesse nei confronti dell’agricoltura, della tutela e del buon uso del territorio, della cura del paesaggio, della produzione di cibi di qualità e del rispetto dell’ambiente. Il Palazzo Museo dell’Agricoltura è accessibile al grande pubblico grazie al progetto ‘Museo Virtuale’, ideato e coordinato dalla Biblioteca Storica Nazionale dell'Agricoltura sul sito web istituzionale del Ministero delle politiche agricole (Mipaaf). Un grande patrimonio culturale, custodito tra le collezioni del fondo bibliotecario, reso finalmente fruibile attraverso moderne tecniche di digitalizzazione. Per maggiori informazioni ed accedere al museo virtuale: www.politicheagricole.it ■ Pag. 20 • Lineaverde Mar/Apr 2013
L'articolo 62 diventa completamente operativo E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 58 del 9 marzo 2013 la Delibera dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcom) del 6 febbraio 2013 di approvazione del "Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di disciplina delle relazioni commerciali concernenti la cessione di prodotti agricoli e alimentari". Sarà dunque l'Agcom a effettuare i controlli e comminare le sanzioni previsti dall'articolo 62 della legge 27/2012. Il regolamento "si applica ai procedimenti dell'Autorità in materia di disciplina delle relazioni commerciali concernenti la cessione di prodotti agricoli ed alimentari, con riferimento alle relazioni economiche tra gli operatori della filiera connotate da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale, ai sensi dell’art. 1 del decreto ministeriale di attuazione". Le segnalazioni da parte di singole imprese non possono essere “anonime” e per tanto, ai sensi dell’art. 4, comma 2, l’istanza di intervento deve consentire una precisa identificazione. Non solo gli operatori potranno procedere alla denuncia ma l'Autorità potrà intervenire, aprendo un'inchiesta, anche in presenza di segnalazioni provenienti da soggetti terzi, come le associazioni di categoria. I tempi sono abbastanza certi per l'istruttoria e l'eventuale provvedimento: 120 giorni, decorrenti dalla data di protocollo della comunicazione di avvio, estesi a 180 nel caso in cui una o entrambe le parti abbiano sede all'estero. L'Antitrust può prorogare il termine in presenza di particolari esigenze istruttorie, nonché in caso di estensione soggettiva od oggettiva del procedimento. Il regolamento è entrato effettivamente in vigore dal 24 marzo. www.gazzettaufficiale.it ■
Mostre mercato
Ecosostenibilità
Torna “Rose in esposizione” a San Biagio della Cima
E’ l’India il Paese che ha aumentato di più la produzione di energia pulita
L'edizione 2013 di Rose in Esposizione, che si svolge a San Biagio della Cima (Im) da sabato 11 a lunedì 13 maggio, avrà un'impronta più spettacolare del solito: oltre al format proposto con successo lo scorso anno (esposizione tecnica, concorso floreale, mercatino) l'Associazione Rose in Esposizione, che organizza la manifestazione con la collaborazione del Comune, proporrà alcune sculture a tema, quest'anno dedicate a "La nostra cucina". In questo importante momento promozionale per i progetti del roseto comunale e del museo della rosa, i visitatori della prestigiosa esposizione della Val Verbone, che ogni anno raccoglie migliaia di visitatori, avranno così un ulteriore motivo di soddisfazione potendo apprezzare in pieno l'abilità dei compositori floreali locali. Informazioni: www.roseinesposizione.it ■
Secondo le nuove stime rese pubbliche dal New Energy Finance a fine 2012, l’India ha fatto registrare il maggiore incremento nella produzione di energia pulita nel 2011. Il Paese asiatico ha infatti investito 10,3 miliardi di dollari in energie rinnovabili, con una crescita nel settore del 52%. Nel 2010 erano aumentati addirittura del 700%, con 4,2 miliardi di dollari investiti in energia solare. Gli sforzi energetici dell’India del 2011 costituiscono il 4% degli investimenti globali e ha inoltre raggiunto i 2,827 GW di energia eolica, con l’obiettivo di aggiungere un altro GW a fine 2012. In prospettiva, l’obiettivo è quello di arrivare a 20 GW entro il 2022. Fonte: www.tuttogreen.it ■
Mostre mercato
Giardini&Terrazzi 2013 raddoppia l’appuntamento L’anno 2013 conferma il trend di ulteriore sviluppo della manifestazione che, nata a Bologna e giunta all’undicesimo appuntamento del 10-12 maggio, raddoppia con l’edizione Verde Ravenna che si terrà a settembre dal 13 al 15. La manifestazione di Bologna, patrocinata e promossa dal MIPAAF, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Bologna, unitamente alle associazioni degli operatori Confcommercio, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, avrà luogo nei tradizionali spazi dei Giardini Margherita, nel cuore della città, dove nei cinque ettari di aree verdi e viali occupati, la kermesse del vivere all’aria aperta, vedrà impegnati circa 200 espositori dei comparti florovivaismo, complementi ed arredi per esterni, attrezzature e macchinari, antiquariato, artigianato artistico, abbigliamento tematico e prodotti agroalimentari dei territori italiani. Confermato il concorso competitivo “VerdeCreativo”, cuore mostra della manifestazione, che vede paesaggisti, architetti del verde ed operatori concorrere nel progettare e nel realizzare simulazioni al vero e prototipi, possibili ed ideali, di giardini e terrazzi. Il confronto avverrà sulle tradizioni e visioni delle tre scuole: italiana, inglese e giapponese. Per info: Consorzio FIA tel. 051-863192 mail fiaforma@tin.it ■ Pag. 21 • Lineaverde Mar/Apr 2013
> IL PUNTO <
Florovivaismo, economia e clima: comincia male il 2013 Occorre fare di più e non limitarsi a registrare l'arrivo seppur in ritardo della primavera climatica. E' necessaria una primavera politica ed economica che crei le condizioni per far crescere le tante piante (imprese e lavoro) che operano nel settore e che possono essere foriere di un nuovo ciclo di sviluppo. di Renato Ferretti renato.ferretti@tin.it
Dottore agronomo e dirigente della Provincia di Pistoia
l 2013 è iniziato male oltre alla crisi economica innegabile, alla restrizione della domanda, all'aumento dell'offerta in taluni Paesi, che determinano una crisi evidente e da tutti toccata con mano e ci si è messo anche il tempo, con un andamento meteorologico veramente negativo. Non tanto per il freddo e la neve ma sopratutto per la pioggia che ha interessato quasi tutta l'Europa senza soluzione di continuità, da novembre all'inizio di aprile, limitando la possibilità di lavorare in vivaio ma sopratutto di fare i lavori di realizzazione e manutenzione di parchi e giardini piccoli e grandi e conseguentemente facendo ristagnare la domanda di piante. Infatti Ismea rileva che "nel primo bimestre dell’anno i risultati ottenuti dagli operatori del settore non sono stati soddisfacenti; in generale si è registrato un ca-
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lo delle vendite e diverse sono state le ragioni e le circostanze di tali andamenti. Ancora una volta è stata l’influenza delle condizioni atmosferiche a rallentare gli scambi ed a limitare i fatturati, unita al peso della crisi economica nazionale". Il freddo intenso e le nevicate susseguitesi nel corso dei primi due mesi dell'anno, in alcuni casi hanno influenzato le produzioni e costretto le aziende che coltivano in serra a risparmiare sui costi di riscaldamento e quindi a diminuire l’offerta. Ismea registra anche l’abbandono delle produzioni florovivaistiche da parte di numerose aziende, soprattutto nel Sud, le quali non riuscendo a contenere i costi, scelgono la conversione delle produzioni in settori dove gli investimenti strutturali ed economici risultano più contenuti. Questo è veramente un elemento preoccupante perchè segna il passaggio da un periodo in cui gli investimenti nel settore erano crescenti al suo esatto contrario, con effetti negativi innegabili sia sugli investimenti e quindi a danno dei settori che producono mezzi, strutture e servizi per il florovi-
vaismo, nonchè sulla stessa occupazione dove se è pur vero che per ora non ci sono stati licenziamenti di massa, come in altri settori, non possiamo sottacere il fatto che la domanda di lavoro sia ferma. "In linea tendenziale, afferma la nota di Ismea, i risultati delle vendite del primo bimestre sono stati in calo in percentuali comprese tra il -10% ed il 20%, con punte del -25%. Soltanto alcune realtà produttive hanno potuto riscontrare un bimestre in linea con gli anni precedenti o di poco inferiore. Risulta invece costante l’esportazione delle produzioni vivaistico-ornamentali verso Paesi esterni alla zona euro e verso le destinazioni nazionali del Nord e del Centro, mentre sono minime le richieste dal Sud che sembra essere autosufficiente con il prodotto locale. Da registrare la difficoltà di commercializzazione della camelia verso l’estero a causa dell’aumento produttivo della specie nel Nord Europa e la mancata richiesta per le Palme, sempre a causa della presenza del punteruolo rosso, che ha quasi fermato la domanda da parte delle imprese pubbliche.
Per le produzioni vivaistiche nazionali la situazione è indubbiamente critica, soprattutto a causa degli alti livelli di concorrenza tra i produttori, della competizione sui prezzi e della scarsissima domanda da parte degli operatori del verde. Pag. 22 • Lineaverde Mar/Apr 2013
In generale per le produzioni vivaistiche nazionali la situazione è indubbiamente critica, soprattutto a causa de-
della primavera climatica. E' necessaria una primavera politica ed economica che crei le condizioni per far cre-
zo tutto ciò che è stato sedimentato in questi anni come agenzie, consorzi, comunità ed autorità di scopo. Forse
gli alti livelli di concorrenza tra i produttori, della competizione sui prezzi e della scarsissima domanda da parte
scere le tante piante (imprese e lavoro) che operano nel settore e che possono essere foriere di un nuovo ciclo
degli operatori del verde, ed in particolar modo per il periodo di stasi legato alla mancanza di richieste per i lavori pubblici. Le vendite sono risultate in forte calo, così come gli ordinativi da parte della clientela, e anche per questo settore il
di sviluppo. Il verde è uno dei settori che può trasformare la spesa pubblica da costo ad investimento. Il verde pubblico in Italia è stato oggetto di tagli indiscriminati sia di personale che di risorse
si può risparmiare anche sulle spese di funzionamento degli enti riducendo sia il numero che il costo dei rappresentanti politici e certamente si può ri-
mercato estero risulta essere più interessato ai prodotti di quanto non lo sia il mercato interno. La nota di Ismea segnala lo scarso interesse per alcune tipologie di prodotto ed in special modo gli alberi caducifogli e gli arbusti fioriti. In questo quadro complessivamente negativo dobbiamo però registrare la dinamicità delle aree produttive che si muovono con iniziative importanti come i vari "porte aperte" o "vaipervivai" del Distretto Florovivaistico Altolombardo per arrivare a Vestire il Paesaggio che si terrà a Pistoia nel prossimo giugno. Tutte testimonianze di una volontà degli operatori sia privati che pubblici di sollecitare in tutti i modi il consumo di piante e fiori. E' certo però che occorre fare di più e che bisognerà non limitarsi a registrare l'arrivo seppur in ritardo
ormai da oltre venti anni ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: salvo rare eccezioni il verde è abbandonato a se
sparmiare facendo una reale semplificazione delle normative e delle procedure amministrative. Su quest’ultimo punto credo che la responsabilizzazione del sistema pubblico non può che passare per una strada: quella che ad ogni funzione corrisponde un solo en-
stesso, spesso esternalizzato con il solo criterio di spendere meno. Non ci sono nuovi investimenti per nuove aree a verde ed infatti siamo fra gli ul-
te ed un solo responsabile del procedimento. Solo un esempio: un autorizzazione ad edificare che è competenza del Comune deve essere rilasciata solo da lui senza la necessità di
timi Paesi in Europa per metri quadri di verde pubblico per abitante, ben al di sotto degli standard urbanistici che
altri pareri o autorizzazioni intraprocedimentali di altri soggetti come invece avviene oggi. Questi risparmi, sia in
frequentemente rimangono teorici. Non solo la spesa per il verde è oggi in Italia più o meno la metà di quella francese o tedesca ed anzi in certe aree ancora meno. E’ evidente che in-
termini finanziari che probabilmente anche di lavoro, potrebbero liberare risorse da investire, sempre, sia finanziariamente che di lavoro nel verde
vece di tagli indiscriminati sarebbe opportuno cominciare ad operare chirurgicamente e per esempio pensare a riorganizzare l’insieme delle funzioni che deve svolgere il sistema pubblico all’interno dei tre livelli territoriali previsti dalla Costituzione: Comuni, Province e Regioni; togliendo di mez-
pubblico, con un'evidente ricaduta economica diretta sul settore del vivaismo che produce le piante necessarie alla realizzazione delle aree verdi ed una serie di ricadute indirette sulla qualità delle città e della vita dei cittadini. Questo è quello di cui abbiamo bisogno dalla politica: competenza e capacità di decidere. ■
> INTERVISTA <
Gruppo Zelari: diverse realtà, un’unica passione per il verde di Silvia Vigé silvia.vige@libero.it
Agronomo, redazione
Andrea Zelari, titolare del vivaio Zelari Piante.
Il "Gruppo Zelari" è composto da realtà tra loro diversificate, create per offrire una vasta gamma di servizi nei settori dell'agricoltura, dell'ambiente e del facility management. Avvalendosi della sinergia operativa delle aziende che lo compongono, basata sull'intercomunicazione tra i rispettivi ambiti di attività, ha saputo negli anni conquistarsi un posto importante sul mercato internazionale. a passione per il proprio lavoro e l'esperienza acquisita hanno portato il “Gruppo Zelari” alla completa affidabilità professionale e alla consapevolezza che tutti i comparti produttivi e commerciali devono essere uniti per far fronte alle esigenze più diverse del mercato, dalla produzione di piante alla realizzazione di grande opere a verde. Abbiamo intervistato Andrea Zelari, titolare della “Zelari Piante” che ci ha raccontato la storia del vivaio, la nascita del “Gruppo Zelari” e qualche curiosità sui mercati dell’Est.
L
Come nasce e si sviluppa il Gruppo Zelari? L’azienda Zelari nasce 1953, con mio nonno Nello Zelari, pioniere dell’azienda che, con il nome di “Nello Zelari e figli”, avviò l’attività con la coltivazione di alberi da frutto e le piante ornamentali tipiche delle produzioni pistoiesi tra cui la magnolia, il cedro e il pino. Negli anni ‘60-‘70 pian piano l’aPag. 24 • Lineaverde Mar/Apr 2013
zienda si sviluppa con mio padre e i miei zii che danno vita alla “Zelari Piante” ed è in questi anni che il vivaio si ingrandisce passando dai 510 ettari iniziali ai 20-30 ettari. È sempre in questi anni che iniziano anche le prime esportazioni in Francia e poi pian piano in tutti gli altri paesi europei. Nel 1972 abbiamo poi creato a Pistoia il primo grande vivaio per la vendita diretta al pubblico con il nome di “Garden Zelari”. Nel 1976 nasce la “Zelari Piante Srl” l’azienda che si occupa di “impiantistica del verde” realizzando giardini, facendo manutenzioni, fino alla realizzazione di grandi opere. In un secondo momento la “Zelari Piante Srl” ha preso il nome oggi più conosciuto nel settore, ovvero di “Euroambiente”. Oggi Euroambiente si è specializzata e esegue non solo impianti a verde tradizionali ma anche impianti sportivi (campi da calcio, golf, ecc...), interventi di pianificazione, gestione del territorio e ingegneria ambientale, con particolare attenzione alle soluzioni "ecocompatibili", impianti di irrigazione, movimenti di terra, barriere vegetali fonoassorbenti, con personale altamente specializzato. Agli inizi degli anni ’80 la “Zelari Piante” si espande sull’allora quasi sconosciuto mercato del Regno Unito. Abbiamo così iniziato a collaborare e a lavorare con il nostro attuale partner, il signor Castiglioni della ditta “Classiflora”, che svolge il ruolo di agente e centro di distribuzione su una superficie di circa 5 ettari. Da qui sono iniziati a intensificarsi i rapporti commerciali con nuovi mercati e con questi la necessità di avere nuovi agenti addetti esclusivamente alla Germania, Francia, Spagna fino ad arrivare ai giorni d’oggi con un addetto madrelingua
Zelari Piante al Moscow Flower Show di Mosca.
che si dedica esclusivamente ai Paesi dell’Est. Il "Gruppo Zelari" è quindi composto da realtà tra loro diversificate, create per offrire una vasta gamma di servizi nei settori dell'agricoltura, dell'ambiente e del facility management, avvalendosi della sinergia operativa delle aziende che lo compongono, basata sull'intercomunicazione tra i rispettivi ambiti di attività. La voglia genuina di crescere affermando la propria creatività impren-
ditoriale ha determinato nel 2000 la nascita di un’altra realtà incentrata sul mondo dell’edilizia, la “I.T.A.F.”. L’“I.T.A.F.” è una società operante nel settore edile con funzioni di progettazione, costruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria di immobili. Oggi l’azienda, in cui operano circa 50 dipendenti, che aumentano nei periodi di maggiore vendita, ha raggiunto circa 150 ettari complessivi con piante in zolla e in conteni-
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> INTERVISTA <
tore. Le piante ornamentali vengono prodotte in due macro-aree con caratteristiche pedoclimatiche favorevoli alle differenti tipologie di coltivazione che vi vengono attuate, dove, io e mio padre Lidiano, ci occupiamo del vivaio “Zelari Pian-
te”, mentre mio fratello Stefano si occupa di Euroambiente.
Abbiamo accennato al mercato dei paesi dell'Est: quali sono le principali richieste che vi vengono fatte?
Zelari Piante è una struttura organizzata che affronta il mercato nazionale secondo quelli che sono i principali parametri legati all'aspetto qualitativo dei prodotti e a un servizio efficiente.
Il mercato a cui ci rivolgiamo è principalmente quello dell'Ucraina ed Azerbaijan, a differenza di quello europeo che ha ridotto la domanda di piante di una certa grandezza rivolgendosi quasi esclusivamente a piante taglia medio-piccola, è orientato verso piante quasi esclusivamente a pronto effetto, di taglia medio-grande. Questo perché, come è risaputo e ho avuto modo di constatare durante le mie diverse visite, la Russia è in fase di ricostruzione: stanno distruggendo i vecchi palazzi e stanno riconvertendo tutto in alberghi di lusso, centri commerciali e parcheggi. Le varietà più richieste sono Cupressocyparis leylandii, Photina sp., abeti nelle più svariate varietà, Taxus baccata in forma conica, possiamo dire un po’ tutte le conifere e sempreverdi. Poche invece le richieste per gli esemplari a foglia caduca. Sono rimasto inoltre particolarmente impressionato dai vivai locali che ho visitato, che sono tenuti bene, molto curati, con molta attenzione alla qualità e all’ambiente di lavoro. Per l’esportazione, il problema principale, in questi paesi, è dato dal trasporto e dai dazi doganali che, almeno da quanto ci viene detto dai nostri clienti, sono molto onerosi.
Un commento sulle molte fiere di settore Un fattore che accomuna sicuramente tutte le fiere in questi ultimi anni è la diminuzione dell’afflusso dei visitatori ma anche degli espositori. Ad esempio, a Mosca esiste il “Moscow flower show” evento nato da qualche anno, istituito direttamente dallo Stato. Ora un importante privato ha preso degli enormi capannoni e ha organizzato in prima
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> INTERVISTA <
persona un evento identico nello stesso periodo, nella stessa città e così la maggior parte degli espositori, soprattutto noi esteri, siamo rimasti in difficoltà nel scegliere a quale fiera partecipare. Così l’anno scorso abbiamo deciso di partecipare alla fiera statale mentre quest’anno abbiamo esposto a quella privata. In entrambe i casi però ci sono stati pochi contatti dovuti ad un’affluenza piuttosto ridotta.
Al “Glee”, a Birmingham, dopo vent’anni di partecipazione, sono ormai tre anni che non vi esponiamo più perché, come molte delle fiere, c’è anche il problema dei costi di partecipazione che sono molto onerosi e inoltre soprattutto non si fanno più gli affari di una volta. Conviene quindi tornare a fare come un tempo il “porta a porta” e andare di persona direttamente mirati dal cliente.
Anche il “Flormart” di settembre a Padova mi ha deluso molto. Non sono andato come espositore ma come visitatore e devo dire che, rispetto agli anni precedenti, non mi ha lasciato particolarmente impressionato. L’ultima fiera a cui ho partecipato è stata quella a gennaio dell’”IPM”, a Essen. Buoni i contatti, ma gli inizi dell’anno stanno registrando ritardi negli ordini dovuti alle questioni meteorologiche, le continue piogge e le nevicate non stanno certo aiutando il mercato florovivaistico.
Questa riduzione di affluenza è un problema legato alla crisi del mercato internazionale o è dovuto anche ai nuovi sistemi di vendita on-line che hanno preso il posto della classico metodo di mercato tradizionale? Sicuramente la crisi e la tecnologia hanno influito molto sulla partecipazione alle fiere negli ultimi anni. C’è anche da dire che i nuovi servizi low cost di molte compagnie aeree hanno permesso di fare spostamenti a prezzi modici per cui facilmente i nostri clienti arrivano da tutte le parti d’Europa, e, a differenza di andare in fiera a visitare uno stand ridotto con un campionario simbolico di piante, in una giornata possono visitare ettari di piante dove è in mostra tutta la nostra produzione al completo, segnare da subito le piante che interessano e ritornarsene indietro. Inoltre un tempo le novità si proponevano quasi esclusivamente in fiera, oggi basta inserirle sul proprio portale per essere viste in tutto il mondo da un numero elevato di visitatori in tempo reale.
Quali sono le ultime novità dell’azienda Sotto il profilo produttivo e della ricerca vere e proprie novità non ci Pag. 28 • Lineaverde Mar/Apr 2013
La lunga e diversificata esperienza del Gruppo Zelari nei vari settori di intervento sul territorio ha fatto sì che Euroambiente sviluppasse un'approfondita conoscenza delle problematiche connesse alla salvaguardia dell'ambiente. sono. Coltiviamo piante il più resistenti possibili al clima e alle nuove malattie soprattutto tenendo in considerazione gli standard di esportazione. Per questo abbiamo una persona esterna di fiducia all’azienda che segue gli aspetti fitosanitari e di concimazione e poi all’interno dell’azienda abbiamo due persone fisse che eseguono esclusivamente tali operazioni. Inoltre all'insostituibile opera dell'uomo affianchiamo attrezzature tecnologicamente avanzate che consentono di poter migliorare e ottimizzare la produzione. Un aspetto innovativo apportato in azienda è stato quello di riconvertire con i pannelli solari le coperture di alcuni capannoni. L’investimento ci ha ripagato da subito avendo avuto nel breve tempo un consistente risparmio energetico. È stato sicuramente un buon investimento.
Come si diversifica la clientela del gruppo Zelari? Per quello che riguarda la Zelari Piante la clientela è composta principalmente da garden center, da vivai tradizionali che rivendono a loro volta ai garden, da architetti paesaggisti e da costruttori. Mentre la clientela di Euroambiente è composta da so-
cietà ed enti pubblici, da istituti di credito, da aziende turistiche, imprese di costruzione e privati.
Parliamo dell’Associazione vivaisti pistoiesi di cui è presidente. Dal 2011 sono presidente dell’“Associazione vivaisti pistoiesi” e a dicembre mi hanno riconfermato l’incarico per altri due anni. L’associazione è nata il 29 settembre 2004 e si propone di svolgere ogni attività utile alla promozione, valorizzazione e tutela del settore produttivo delle piante ornamentali da esterno e del settore vivaistico in generale a livello locale, nazionale, europeo e internazionale. L’associazione è partita con i 15 soci fondatori oggi siamo già in 200 circa. Diverse inoltre sono le attività che abbiamo seguito in questi due anni, ad esempio, nel maggio del 2011 a Roma, abbiamo fatto l’allestimento a verde per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Nello stesso anno abbiamo organizzato con tutti i nostri soci la visita a Euroflora ed è stato questo un momento d’incontro importante che ci ha visto tutti uniti. Nel 2012, abbiamo mandato in omaggio un bilico di piante nella città terremotata di Cento, a Ferra-
ra, per la realizzazione del verde di una nuova scuola primaria. A Firenze, poi, abbiamo realizzato l’allestimento del verde della mostra “Florens 2012”, in piazza del Duomo, con 72 olivi secolari provenienti dai diversi soci. Inoltre sono molte le tematiche che stiamo seguendo in diverso modo: dal problema degli scarti verdi alla problematica delle riserve d’acqua che mai come in questi ultimi anni sta creando diversi disagi. Siamo molto attenti a leggi e decreti di recente introduzione che toccano da vicino il nostro settore e su questi argomenti collaboriamo con le altre associazioni di categoria Confagricoltura, Coldiretti e Cia. Cooperiamo inoltre con tutti gli enti del territorio dalla provincia di Pistoia e i vari comuni che come istituzioni, dopo tanto tempo, hanno capito come il settore del florovivaismo nella nostra provincia sia un tassello dell’economia importante e riconosciuto in tutto il mondo. ■
ZELARI PIANTE s.s. via Pratese 527, 51100 PISTOIA, tel +39 057344511 E-mail: info@zelari.it sito www.zelari.
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> EVENTI <
Torna Vestire il Paesaggio, incontro tra produttori, architetti e paesaggisti di Ilaria Bonanno e Roberta Ripaoni Provincia di Pistoia
orna “Vestire il Paesaggio” e quest’anno sarà il verde sostenibile il tema della nuova edizione dell’evento internazionale, promosso e organizzato dalla Provincia di Pistoia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, con il contributo della Regione Toscana, del Comune di Pistoia e della Camera di Commercio di Pistoia. L’evento vede la partnership dell’Associazione Vivaisti Pistoiesi, Associazione Nazionale Direttori e Tecnici Pubblici Giardini, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, Centro Sperimentale per il Vivaismo Ce.Spe.Vi, Centro Studi del Vivaismo e Uniser. La notizia è stata ufficializzata mercoledì 17 aprile, nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Palazzo de Rossi, alla presenza del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Ivano Paci, del Presidente della Provincia,
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Torna a Pistoia dal 26 al 28 giugno 2013 Vestire il Paesaggio, tre giornate ricche di confronti, mostre tematiche e visite ai vivai e alle eccellenze paesaggistiche del territorio, con produttori del verde, paesaggisti e progettisti. Federica Fratoni e del Dirigente Area Pianificazione Strategica, Renato Ferretti. “La Produzione del Distretto Vivaistico Ornamentale di Pistoia incontra i paesaggisti, i progettisti e i costruttori del Verde” è l’evento in programma dal 26 al 28 giugno a Pistoia, con l’obbiettivo di mettere in
relazione chi il verde lo produce con chi lo utilizza e promuovere la produzione vivaistico ornamentale del territorio. Far conoscere e valorizzare le esperienze e la qualità della produzione florovivaistica del distretto pistoiese e della Toscana più in generale, sviluppare idee innovative per la progettazione del paesaggio, far emergere nuovi indirizzi di ricerca per la produzione di alberi e arbusti, in risposta alle istanze della realtà internazionale, e far emergere il ruolo di Pistoia non solo come capitale europea del verde, ma anche come punto di incontro di innovazione e cultura, sono gli obbiettivi che fanno di “Vestire il paesaggio” un’occasione fondamentale per lo sviluppo economico e ambientale del territorio. Il successo riscosso dalle precedenti edizioni, la for-
mazione di una rete internazionale di contatti, l’adesione di un sempre maggior numeri di partner, la presenza crescente del mondo scientifico e l’interesse delle maggiori riviste specializzate europee, testimoniano la validità di un progetto che trova nell’industria del verde pistoiese un patrimonio di esperienze e qualità. Quella di quest’anno sarà la terza edizione dopo quelle del 2007 e del 2010 (l’evento, infatti, ha cadenza triennale) e avrà come scenario l’ex Convento di Giaccherino, ma si svilupperà anche a Palazzo De Rossi, con la settima edizione del Premio Pietro Porcinai e del premio Angelo Tosi.
La struttura dell’evento Tre giornate ricche di appuntamenti, fra confronti, mostre tematiche, visite ai vivai e alle eccellenze paesaggistiche del territorio, per un evento che si rivolge agli addetti ai lavori (paesaggisti, progettisti, produttori del verde, esperti e stampa di settore), ma vuole essere anche di divulgazione culturale, proponendo un nuovo modo di pensare gli spazi e la
La location principale: il Convento Giaccherino Il convento di Giaccherino, edificato su un colle ad ovest di Pistoia, fu fondato ai primi del Quattrocento dal nobile pistoiese Gabriele Panciatichi per la comunità dei frati francescani dell'osservanza che furono detti "del Crocifisso" o "francescani alti" per distinguerli da quelli "dell'Assunta" o "francescani bassi" del vicino convento di Vicofaro. Con successivi interventi di ampliamento, il convento acquistò imponenza e divenne centro di studi teologici. Fu profondamente modificato nel XVII secolo, quando si provvide a affrescare i due chiostri. Il più grande venne affidato ai pittori pistoiesi Alessio Gemignani e Francesco Leoncini che, tra il 1641 e il 1643, vi affrescarono le Storie di san Francesco. Il più piccolo vide all'opera Luigi Cappelli, Giovanni Grazia Mannozzi e il fiorentino Giovanni Domenico Ferrucci, che vi dipinse le Storie di san Antonio. Oggi la struttura, completamente ristrutturata è un frequentato polo congressuale dove si tengono feste eventi e meeting aziendali. Per informazioni: www.conventodigiaccherino.it
Convento Giaccherino
qualità della vita, a partire dalla presenza del verde. L’edizione 2013 si aprirà mercoledì 26 giugno al Convento di Giaccheri-
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> EVENTI <
In concomitanza con Vestire il Paesaggio si terrà un’interessante mostra che ripercorrerà la storia del vivaismo italiano attraverso i cataloghi d’epoca dei produttori.
no, con un’intera giornata dedicata al convegno internazionale “Le piante per la qualità ambientale e sostenibile delle aree urbanizzate”, alla presenza dei rappresentanti locali, di produttori, progettisti, esperti e stampa specializzata di Italia, Spagna, Danimarca, Olanda, Grecia, Francia, Germania, Belgio Ungheria, Polonia, Finlandia, Svezia, Inghilterra e Svezia. Il convegno sarà diviso in quattro sessioni, due la mattina e due il pomeriggio: gli interventi di apertura e di chiusura saranno affidati al Sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, il presidente della Provincia, Federica Fratoni, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Ivano Paci, l’Assessore Regionale, Gianni Salvadori e il presidente del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale, Vannino Vannucci; nelle sessioni tecniche si parlerà di Scienza e Tecnica della città del Verde, di Nuovi Paesaggi Urbani, di Paesaggi Periurbani e Nuovi Insediamenti. La sera la manifestazione si sposterà a Palazzo de Rossi, per la consegna del premio Pietro Porcinai, giunto alla settima edizione, e del Pag. 32 • Lineaverde Mar/Apr 2013
premio Angelo Tosi, a cura del Comune di Coniolo e dell’Associazione Direttori e Tecnici Pubblici Giardini. Giovedì 27 giugno sarà la volta delle visite ai vivai e alle innovazioni tecniche, curate ed organizzate dall’Associazione Vivaisti Pistoiesi nell’ambito del Distretto Vivaistico. Infine venerdì 28 giugno, un nuovo momento di confronto sarà quello offerto dalla Tavola Rotonda sul tema “La domanda di piante per paesaggi sostenibili e le risposte del vivaismo ornamentale”: una sorta di dibattito con domande e risposte fra i vivaisti, professionisti del verde, architetti del paesaggio ed esperti del settore, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali locali e regionali. Nel pomeriggio del 28 giugno, sono previste le visite guidate a: Collezione Gori del Parco di Arte Ambientale alla Fattoria di Celle, Riserva del Padule di Fucecchio, Giardino di Villa Garzoni e Butterfly House, Parco di Pinocchio, Parco di Villa la Magia con l’Anpil della Querciola, Oasi Cesto del Lupo. Molte le mostre tematiche che accompagneranno l’edizione di quest’anno, tra cui: La Storia del Vivai-
smo attraverso i cataloghi, l’Atlante del Paesaggio, Linneo alle Olimpiadi del Verde, Paesaggio e Turismo e molte altre.
Pistoia capitale del verde “Vestire il Paesaggio torna puntualmente secondo la cadenza fin dall’inizio prevista – dice il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Ivano Paci. A dispetto della crisi, che attanaglia ormai da troppo tempo la vita economica e sociale del nostro territorio, insieme a quella dell'intero Paese, l'Amministrazione Provinciale e la Fondazione Cassa di Risparmio hanno voluto tener ferma questa iniziativa, come espressione di fiducia e di determinazione a fronteggiare in modo positivo l’attuale situazione. D’altro canto la produzione del verde, e di un verde altamente qualificato, è da tempo una delle realtà più importanti e dinamiche, non del tutto immune, peraltro, dagli effetti della crisi, del nostro territorio. In questo contesto, “Vestire il paesaggio” aspira ad essere, e lo è stato fin dalla prima edizione in misura crescente, un’occasione di incontro e di
fecondo confronto fra studiosi, esperti, operatori professionali e produttori qualificati, in vista della migliore utilizzazione di competenze e capacità diversificate per la creazione di ambienti di vita qualitativamente più elevati attraverso il sapiente utilizzo del verde. Pistoia può veramente candidarsi, anche attraverso questa iniziativa, a diventare un centro di riferimento per una cultura dell’impiego del verde e della costruzione del paesaggio che valorizzi ulteriormente le sue eccellenze produttive. Innervare di cultura, di conoscenze diversificate e sinergiche e quindi di innovazione e di
po, all’innovazione e alla ricerca. E’ con soddisfazione, quindi, che ci prepariamo a questa terza edizione di Vestire il Paesaggio, consapevoli dello sforzo impiegato per renderlo possibile. Viviamo un momento complesso, di forte crisi economica, politica e sociale e le Province stesse attraversano una fase di precarietà istituzionale. Nonostante tutte le difficoltà, abbiamo voluto esserci e mantenere fede a questo impegno, con l’intenzione di offrire al territorio una importante occasione di crescita e di confronto. Un ringraziamento ai soggetti che hanno preso parte e collaborano attivamente a questo proget-
sia apprezzato lo sforzo compiuto per dare contenuti tecnici e scientifici alla produzione vivaistico-ornamentale di Pistoia. È indubbio che oggi dobbiamo riuscire a produrre le piante con processi produttivi sempre più ecocompatibili e realizzare parchi e giardini sostenibili tecnicamente, socialmente ed economicamente. L'obiettivo di questa edizione è proprio quello di approfondire queste tematiche in un orizzonte europeo, attraverso uno stretto confronto fra i produttori di piante e i loro utilizzatori." “Vestire il Paesaggio” sarà presentato in Regione Toscana in una prossi-
valore aggiunto, ciò che già sappiamo produrre e fare è una delle mi-
to, condividendone appieno il valore e le potenzialità. Mi auguro che Ve-
ma conferenza stampa, a giugno, con la presenza del presidente della
"Vestire il Paesaggio" torna, dedicato al verde sostenibile, con tre giornate ricche di appuntamenti, fra confronti, mostre tematiche, visite ai vivai e alle eccellenze paesaggistiche del territorio. gliori risposte ai problemi che la crisi in atto ci pone. Un benvenuto cordiale a tutti i partecipanti con i migliori auguri di proficuo lavoro”. “Il valore di questa iniziativa, è confermato dall’ attenzione e dalla domanda crescente di qualità ambientale che viene dalla realtà contemporanea, dove il paesaggio è sempre più avvertito come rappresentazione del sociale e identità di un luogo – sottolinea il presidente della Provincia, Federica Fratoni - “Vestire il Paesaggio” nasce con l’idea di promuovere il patrimonio di esperienze e di eccellenze del territorio pistoiese, dove le attività vivaistiche e florovivaistiche rivestono un ruolo fondamentale, in un contesto internazionale, che coinvolge il mondo scientifico e professionale, puntando allo svilup-
stire il Paesaggio non si esaurisca in questa esperienza, affinchè l’enorme patrimonio di lavoro, di conoscenze e di umanità fin qui maturato non vada disperso, ma che anche in futuro diventi un appuntamento fisso nel panorama nazionale e internazionale del settore”. "Mi piace sottolineare la naturalezza con cui i nostri interlocutori (paesaggisti, direttori e tecnici del verde pubblico, costruttori del verde e giornalisti del settore) a livello europeo hanno accolto l'invito a partecipare alla terza edizione di Vestire il Paesaggio – conclude Renato Ferretti, dirigente Area Pianificazione Strategica della Provincia di Pistoia. Ciò conferma la bontà dell'iniziativa nel territorio da tutti riconosciuto come la capitale europea del verde e come
Giunta Regionale, Enrico Rossi, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Salvadori, e di tutti i soggetti partecipanti. Si ricorda che per tutte le informazioni e gli aggiornamenti sulla manifestazione è possibile consultare il sito internet di "Vestire il Paesaggio", completamente rinnovato: vestireilpaesaggio.provincia.pistoia.it. Progettato e sviluppato internamente all'Ente, utilizzando un sistema di gestione dei contenuti open source, introduce una serie di novità rispetto alle scorse edizioni: registrazione ed iscrizione on-line all'evento; agenda/calendario eventi; attivazione di una newsletter; condivisione delle notizie su Twitter e Facebook; canale YouTube per la gestione dei video; motore di ricerca interno. ■ Pag. 33 • Lineaverde Mar/Apr 2013
> PORTE APERTE <
Florbusiness: dalla Puglia un segnale di fiducia per l'Italia e per l'Europa di Massimo Casolaro massimo.casolaro@epesrl.it
Redazione
La 4a edizione di Florbusiness è stato un appuntamento importante per il florovivaismo italiano dedicato alla produzione di piante da appartamento verdi e fiorite, piante da esterno di medie e piccole dimensioni, grandi esemplari, ma anche piante mediterranee di tutte le forme e dimensioni.
a quinta edizione di Florbusiness, le porte aperte delle migliori aziende florovivaistiche pugliesi, di scena dal 20 al 23 febbraio 2013, si è conclusa con un incremento dei visitatori ma soprattutto con importanti novità di rilevanza nazionale ed internazionale: l'Italia e l'Olanda collaboreranno maggiormente nella promozione dei fiori e delle piante e per far conoscere la Festa dei Nonni in Italia e in Europa. Alla quinta edizione hanno partecipato le aziende Pagano Fiori, Cantatore Michele Vivaio Piante, Caporalplant, Florpagano, Vivai Capitanio, Pagano
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Piante, Agriflor, Primavita, Camaflor. Queste aziende rappresentano 120 ettari di coltivazioni, venti milioni di pezzi in coltivazione, fra piante da interno ed esterno, piante mediterranee e da vivaismo sia in piccole taglie che su grandi esemplari, piante da ricoltivare. Circa 500 le unità lavorative fra quadri dirigenti, personale specializzato e operai. Nei quattro giorni i più bei nomi del florovivaismo italiano ed europeo hanno visitato le aziende aderenti al 5° open day per scoprire quali sono le novità e la qualità delle aziende pugliesi. Il
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> PORTE APERTE <
tema dell’innovazione è stato affrontato molto seriamente dalle aziende pugliesi che hanno preparato un assortimento completo di piante da interno verdi e fiorite con diverse varietà in esclusiva ma anche di piante da giardino, principalmente mediterranee, adatte anche ai mercati del nord Italia ed Europa. Particolare attenzione è stata prestata anche agli accessori per garden fra cui anche vasi, contenitori etc. che permettono di personalizzare i prodotti secondo le ultime tendenze. Queste in sintesi le particolarità di Florbusiness 2013: Pag. 36 • Lineaverde Mar/Apr 2013
• aumentano il numero delle aziende partecipanti e l’interesse per l’evento; • le aziende hanno dedicato più spazio e attenzione all’innovazione dell'assortimento; • è emersa una nuova consapevolezza per quanto concerne i vantaggi della collaborazione e del fare sistema.
Il convegno Il momento di incontro comune è stato il Convegno “Garden Max Business” svoltosi la sera del 21 febbraio presso il Centro Congressi dell'Hotel Pineta di Ruvo di Puglia, con una nutrita ed attenta partecipazio-
ne di oltre 150 operatori. Al convegno hanno portato il saluto personalità come Franco Bruno Gnisci premio Nobel della pace, Onofrio Introna Presidente del Consiglio Regionale delle Puglie, Alessandro Ambrosi, Presidente della Camera di Commercio di Bari, Vito Nicola Ottobrini, Sindaco di Ruvo di Puglia. Rappresentanti istituzionali, della stampa e della televisione. Il convegno presentato da Cosimo Pagano (Presidente Florbusiness) che ha fatto un appello alle istituzioni a guardare con molta attenzione il settore floricolo, è stato moderato da Artu-
ro Croci (Floraculture International) con le relazioni di Alessandro Ambrosi (Presidente Camera di Commercio), Arturo Croci, Marco Orlandelli (Organizzazione Orlandelli), Alessandro Pagano (Presidente Conaflor), Gilberto Cristanini (Coach Motivazionale e Formatore manageriale), Bartolomeo Dichio (Rappresentante AIGC Associazione Italiana Garden Center). Il convegno e i relatori si sono concentrati sugli aspetti positivi del florovivaismo, sul come superare le barriere all’apprendimento, sulla necessità di innovare e del lavorare insieme per far cono-
scere ai consumatori che i fiori e le piante sono prodotti che migliorano la qualità della vita. Questa “impronta” positiva è stata molto apprezzata dagli operatori perché non si è posta l'enfasi sulla crisi ma sulle azioni da intraprendere per cercare di superare i momenti di difficoltà con una visione ottimistica e costruttiva. Il segnale positivo di valenza europea è scaturito dall’intervento di Ivo Brautigam, Direttore Generale dell’Ufficio Olandese dei Fiori, di Charles Lansdorp, direttore per l’Italia e da Cosimo Pagano, in veste di Presidente Onorario
del Comitato Organizzatore della Festa dei Nonni. Ivo Brautigam e Cosimo Pagano hanno, infatti, concordato di collaborare per incrementare la promozione dei fiori e delle piante e la Festa dei nonni e questo non solo in Italia ma anche in tutta Europa. Florbusiness 2013 è stato organizzato grazie al supporto e al sostegno di: Banca Popolare di Bari – Syngenta – Agrimedia – Zwirs – Franco Rotunno autotrasporti – Periflor – Florsistemi. Per ulteriori informazioni sulla manifestazione passata o sulla futura edizione 2014: www.florbusiness.it; info@florbusiness.it ■ Pag. 37 • Lineaverde Mar/Apr 2013
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Il parco di San Donato a Firenze, un’occasione mancata Un parco urbano di 12 ettari, il primo che si realizza a Firenze dopo 150 anni. Purtroppo un’area verde senz’anima e senza qualità. Un manuale di errori paesaggistici da non ripetere.
di Biagio Guccione guccione@paesaggio2000.it
Docente di architettura del Paesaggio all’Università degli Studi di Firenze
Vista verso le abitazioni.
l parco urbano è uno dei temi che cattura noi paesaggisti. Realizzare un parco urbano è il sogno di ognuno di noi. Purtroppo in Italia le occasioni sono rare, anzi rarissime. Confesso che quando faccio lezione ho sempre un certo imbarazzo quando affronto il tema del parco urbano (soprattutto ora che i corsi sono affollati di studenti Erasmus), perché mi tocca dire che nel nostro paese non si sono mai realizzati parchi urbani degni di nota. Alla fine mi sforzo e qualcosa faccio
I
vedere: il Parco Nord a Milano, il Parco di Scampia a Napoli, come era 20 anni fa. Ci metto anche la Bissuola a Mestre e il Parco Fiumi a Volterra. Certamente, impegnandomi, qualche altro parco urbano italiano potrei mostrarlo. Ma siamo lì! Niente a confronto della trilogia di Parigi: La Vilette, Citroên e Bercy o alla Diagonal del Mar a Barcellona o a Barrier Park a Londra o così di seguito. La lista potrebbe essere lunghissima, ma mai parchi italiani.
Campo gioco.
Da tempo volevo parlare qui di questa esperienza fiorentina: San Donato, un parco urbano di 12 ettari che vedo tutti i giorni quando esco da casa. Ho sempre rimosso il problema. All’inizio ero molto arrabbiato: come un ingenuo ragazzino in un’intervista a La Repubblica di 6 anni fa ho dichiarato che era vergognoso realizzare nel 2000 un giardino paesaggistico all’inglese nella patria del giardino all’italiana ed altre considerazioni simili. L’indignazione aveva preso il posto della saggezza. In un paese dove va tutto a scatafascio, già aver realizzato un parco è un miracolo, se poi è un’occasione culturale mancata, pazienza! Infatti non ho mai visto questo parco pubblicato in una rivista di paesaggistica, eppure è il primo parco urbano realizzato dopo l’Unità d’Italia a Firenze, dopo 150 anni, dopo Firenze Capitale, dopo lo straordinario sistema del verde pubblico che ci ha lasciato Giuseppe Poggi! L’idea iniziale era apprezzabile! Elimi-
Si avverte la mancanza di gruppi di alberi spoglianti con chioma densa, che creino aree di ombra dove più persone possano sostare e che possano produrre dei microclimi piacevoli. di nota, mentre l’autore è un grande architetto italiano, un professionista stimato che ha fatto anche tante cose di qualità. Confesso che mi spiace e che mi chiedo quali vincoli o reticenze lo abbiano in realtà portato a firmare un progetto sbagliato. Da anni vado dicendo che un nostro studente avrebbe fatto di meglio e per non smentirmi per due anni questo parco è stato oggetto del Laboratorio di Architettura del Paesaggio che tengo insieme ai colleghi Francesco Ferrini e Carlo Carbone e purtroppo ho avuto
ragione: gli studenti di normale preparazione ci hanno restituito progetti più originali, innovativi e soprattutto più corretti di quello realizzato. Forse dopo 40 anni che insegno architettura del paesaggio, avrò lo status del vecchio accademico legato a principi astratti, un po’ sclerotizzati. Sarà! Ma penso che dire sin dalla prima lezione che quando si progetta un parco o giardino bisogna rispettare tre principi base, che sono condivisi in tutta la cultura paesaggistica mondiale, non
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Gradinata all'ingresso del parco.
nati gli stabilimenti FIAT, quell’area strategica per Firenze era stata destinata alla costruzione del Tribunale, dell’Università, di un Centro Commerciale e di molte residenze, ed invece di parcellizzare il verde in spazi interstiziali, si decise di realizzare un grande parco di 12 ettari. Doveva e poteva esser un evento. Invece, sotto i nostri occhi, c’è un’area verde senz’anima, senza un disegno degno Pag. 39 • Lineaverde Mar/Apr 2013
> ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO <
Cartello del comitato in difesa del parco.
lo vedo superato: rispettare la cultura locale, analizzare il paesaggio e la vegetazione del posto e stare attenti alla funzionalità. Ebbene, nessuno di questi principi base è stato rispettato in quel parco! Non si richiedeva il colpo di genio, ma almeno il rispetto della grammatica e della sintassi! Frequento da decenni il mondo della paesaggistica internazionale e sono invidiato dai miei colleghi perché vivo a Firenze, patria del giardino all’Italiana. Ricordo ancora la relazione di apertura di Geoffrey Jellicoe al Congresso dell’IFLA di Cambridge del 1979: la prima immagine che proiettò fu Villa Medici a Careggi, modello dei futuri sviluppi del giardino rinascimentale e continuò mostrando gli altri capolavori presenti a Firenze come base dell’idea di giardino nel corso dei secoli. Finalmente dopo 150 si realizza un nuovo parco a Firenze e si vanno a cercare i motivi ispiratori nel giardino paesaggistico all’inglese! Un susseguirsi di collinette ricoperte di prato con qualche albero qua e là sino ad arrivare alla solita e banale montagnetta belvedere con il gazebo in cima con il percorso a spirale segnalato da scontati cipressi! Certamente non poteva mancare il Pag. 40 • Lineaverde Mar/Apr 2013
Vista sul tribunale.
Un susseguirsi di collinette ricoperte di prato con qualche albero qua e là, sino ad arrivare alla solita e banale montagnetta belvedere con il gazebo in cima con il percorso a spirale segnalato da banali cipressi. ponte fuori scala - per renderlo un po’ post modern - su un patetico laghetto con zampillo. Tutti elementi triti e ritriti che mettono tanta tristezza! All’ingresso una magniloquente quanto inutile gradinata bianca affiancata a destra e sinistra da due rock garden con le cascatine d’acqua che ci sorprendono per l’ovvietà! Non parliamo di come è stato risolto il rapporto con il tribunale che incombe: sembra che il progettista non si sia accorto della sua presenza! So che la mia descrizione è impietosamente inutile, infatti nessun collega ha mai fatto cenno a questo parco. Meglio non parlarne! Anche la scelta della vegetazione è un po’ assurda. Il collega Ferrini, pur non essendo più questo parco il tema del nostro Laboratorio, ogni anno porta i nostri studenti a visitarlo per mostrar
loro tutto quello che non devono fare. «La scelta delle specie introdotte nel Parco di San Donato - dice l’autorevole docente fiorentino di orticoltura presenta numerosi aspetti critici. Non si è, infatti, tenuto conto delle esigenze pedoclimatiche degli alberi (e anche arbusti) introdotti e, soprattutto, delle caratteristiche edafiche del substrato, costituito in gran parte da terreno di riporto povero di nutrienti e dalla tessitura prevalentemente argillosa. La specie arborea dominante, il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), pur presentando ottime caratteristiche estetiche, soffre il clima caldo e la siccità, è caratterizzato da un tasso di crescita relativamente lento e da una vegetazione non particolarmente densa che produce un’ombra legge-
Due schemi proposti dagli studenti e la planimetria del parco realizzato.
ra, mentre quello che appariva e appare tuttora necessario visitando il parco, è la mancanza di alberi con chioma densa in grado di offrire aree di ombra dove i fruitori possano sostare anche nei giorni più caldi. Un altro aspetto che deve essere evidenziato, e che gli stessi fruitori percepiscono, è l’assoluta (o quasi) mancanza di alberi che fioriscano nelle diverse stagioni. Le magnolie stellate introdotte lungo alcuni percorsi sono
oramai deperite o, nei casi peggiori, morte. La scelta, in questo caso, di una specie poco adatta alla situazione ambientale sopradescritta, è risultata alquanto infelice. Nel parco si avverte, infine, la mancanza di gruppi di alberi di specie spoglianti con chioma densa, che creino aree di ombra dove più persone possano sostare e che possano produrre dei microclimi piacevoli, soprattutto nelle giornate estive.»
Collinetta Belvedere.
Lago con il ponte e zampillo.
Un parco noioso, senza alcuna attrattiva, solo dopo tre anni il Comune si è accorto che mancava un campo-gioco. Un parco pubblico senza un campo gioco mi sembra un’idea surreale o kafkiana. Il Comune recentemente ha provveduto, collocandolo a ridosso di Via di Novoli, una sorta di autostrada urbana, tanto per respirare un po’ di gas di scarico. Non capisco questo errore perché gli uffici comunali sono pieni di bravi tecnici. Ma quando qualcosa nasce storta sembra che non si riesca più a raddrizzare! Però voglio chiudere con una nota positiva perché il Parco di San Donato pur essendo quello che sopra abbiamo descritto è amato dagli abitanti del quartiere. Il giorno che ho fatto le foto per questo articolo un numeroso gruppo di volontari era impegnato a tenerlo pulito con cura ed amore e mi sono ricordato le parole di Ferdinando Chiostri che all’inizio della mia carriera, parlando dei giardini di un collega che stimava poco mi disse: «Nel nostro mestiere c’è il vantaggio che qualunque progetto realizzi, giusto o sbagliato, piantando alberi e fiori alla fine quello che fai e fai alla gente piacerà sempre!» ■ Pag. 41 • Lineaverde Mar/Apr 2013
> FITOPATOLOGIA <
Nel verde ambientale sono troppe le piante ammalate per causa dell’uomo L’allarme già lanciato da diversi anni deve essere ancora rinnovato, a causa di una situazione che va purtroppo aggravandosi vertiginosamente con il trascorrere del tempo, perché non solo piante molto datate, ma anche una parte notevole di quelle presenti negli impianti di più recente formazione, si trovano in gravi condizioni di salute ed in diversi casi ormai prossime alla fine od in continuo pericolo di schianto. di Giorgio Badiali giorgiobadiali@libero.it
Fitopatologo, dottore agronomo, già dirigente della Regione Emilia Romagna
Questo giovane impianto male realizzato e subito abbandonato a se stesso, con le piante avvolte da inutili stracci di juta ed in gran parte già morte, rappresenta un notevole danno ambientale ed economico per tutta la comunità, non solo da evitare ma da condannare.
a un esame rapido, sia pure superficiale e senza pretese di perfezione, ma sempre in attesa che qualcuno tra gli addetti ai lavori si prenda la cura di farlo risultare realmente e percentualmente per ogni zona, chiunque può facilmente constatare che il verde ornamentale in generale, sia urbano che extraurbano, sta attraversando un periodo in
D
cui le malattie ed il diffuso degrado di molti territori, pur senza voler fare di tutte le erbe un fascio, sembrano avere ormai raggiunto livelli inaccettabili. Esistono piante fortemente danneggiate da urti o da interventi sia meccanici che manuali, effettuati con ogni mezzo anche a seguito di lavori eseguiti nelle loro adiacenze sen-
Ex pianta di tiglio mai curata anche dopo il probabile danno da elevate escursioni termiche avvenuto da tempo, su cui si sono poi insediate malattie provocate da funghi ed insetti fino a provocarne la morte e la cui “non totale” asportazione rappresenta un fatto a dir poco vergognoso.
za alcun tipo di protezione o provocati da improvvisati manutentori che le hanno ferite visibilmente nell’inesperto tentativo di curarle o di contenerne lo sviluppo, provocando visibili difetti strutturali (corteccia interclusa, rami codominanti, tagli a filo di branche e tronchi) o di liberarle col taglio meccanico dalle erbe presenti (caso di piante consociate ai prati o situate in aiuole), spesso a causa della fretta esecutiva o dell’inesperienza nel modo di operare. Altre ancora, soprattutto tra quelle più giovani, presentano visibili i danni prodotti da situazioni ambientali anormali come gli spacchi da gelo o lesioni evidenti provocate dall’irraggiamento solare o dalle elevate escursioni termiche e quasi mai prevenuti con appositi ripari (evitare la juta) o raramente curati in modo rapido ed efficace, con la conseguente comparsa di formazioni cancerose e marcescenze diffuse delle cortecce e del legno, spesso non più recuperabili. Anche gli impianti di irrigazione, a volte malamente progettati ed utilizzati, spesso nel malsano tentativo di mantenere i prati sempre più verdi di quelli del vicino ed in diversi casi addirittura appoggiati o comunque sistemati senza tenere in alcun conto della loro influenza diretta sui fusti, hanno contribuito a favorire il costipamento del suolo adiacente, l’asfissia dei tessuti più direttamente interessati e lo sviluppo più rapido dei patogeni già penetrati attraverso le ferite, soprattutto inferte alle prime radici ed alle zone dei colletti. Inoltre, si può con buona frequenza riscontrare, la facile propensione a rinviare gli interventi manutentivi
che porta troppo spesso all’abbandono, rinunciando senza scrupoli ad interventi anche molto semplici, che sarebbero stati sufficienti a contenere i danni che oggi si presentano in forma molto più grave. Sia gli alberi situati in viali, parchi e giardini che le piante destinate a formare siepi, si presentano oggi in buona parte ammalate ed anche in modo molto serio, tanto che per diversi casi non esistono più possibilità di cura, ma solo la necessità di una loro rapida eliminazione per evitare soprattutto pericoli di schianto o la trasmissione delle patologie ormai insediate verso le altre piante che si trovano in prossimità e si presentano ancora vitali od almeno apparentemente non ancora invase dalle malattie più gravi. A questo punto occorre anche sfatare la rigidità di un concetto pure fondamentalmente lodevole, che ha annebbiato certamente in buona fede la mente di molti benpensanti e cioè che non si deve per nessun motivo abbattere le piante. Il concetto che deve essere sempre considerato ma ridimensionato nella sua rigidità, è per fortuna sostenuto tuttora e si deve seppure in modo più equilibrato, continuare a pretendere di non abbattere piante troppo facilmente, soprattutto per le tante situazioni di comodo che si sono con frequenza verificate in passato e continuano tuttora a presentarsi sia pure con toni apparentemente meno violenti.
Le piante devono purtroppo essere abbattute in caso di necessità, ma esclusivamente quando esistano vere ragioni, comprovate soltanto da un esperto fitopatologo che sia in grado di dimostrare l’utilità o la necessità di una loro anche rapida rimozione, come sono i frequenti casi delle tante patologie diagnosticate incurabili, di quelle nuove in fase di rapida aggressione, di quelle previste dai Decreti di Lotta obbligatoria o dalle tante situazioni di pericolo o di rischio accertati e realmente esistenti, oppure anche (ma qui si tratta di un caso doppiamente triste) a seguito della avvenuta collocazione di piante in sedi chiaramente sbagliate a causa di progettisti non professionali per il settore del verde o di qualche personaggio politico tuttofare, che ha creduto e crede di potere imporre ai tecnici delle scelte a dir poco inopportune od errate. In questi casi e comunque in tutte le situazioni in cui si verificano abbattimenti di piante, è necessario che le autorità locali impongano e poi verifichino tassativamente che in sostituzione di quelle che purtroppo verranno a mancare, siano rimesse altre piante di almeno eguale valore ed utilità ambientale complessiva.
Le piante ammalate e la necessità di una loro rapida identificazione In occasione di annate con andamenti climatici molto anomali come
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> FITOPATOLOGIA <
si e verificato durante tutto il 2012, soprattutto con un caldo estivo particolare, certe situazioni sanitarie che solitamente restano limitate o mascherate per qualche tempo, possono evidenziarsi improvvisamente lasciando pensare per gli sprovveduti, ad un effetto provocato dall’eccesso di calore, dalla scarsità idrica o quant’altro, come è capitato di sentire anche in sedi ritenute sufficientemente tecniche, proprio durante l’annata appena trascorsa. Infatti, tutte le piante che si sono presentate in grave crisi vegetativa o sono morte improvvisamente con il fogliame ancora in essere, presentavano già seri problemi pregressi di natura sanitaria che in assenza di condizioni particolarmente avverse dal punto di vista climatico, sarebbero rimasti probabilmente ancora latenti e non avrebbero provocato certamente le morti improvvise o tante evidenti degenerazioni vegetative, come in realtà ed in molte zone è capitato di riscontrare. Quindi si può affermare che il clima avverso verificatosi, ha notevolmente favorito la identificazione ed evidenziato spesso gli effetti di malattie già presenti, ma che sarebbero forse rimaste mascherate ancora per qualche tempo. A seguito di questo naturale ed ulteriore insegnamento che la natura ancora una volta ha voluto proporre, si deve pensare con maggiore attenzione a quanto si sta verificando continuamente sul verde esistente, che l’uomo vede quotidianamente e che volendo prestare maggiore attenzione, sarebbe spesso in grado di capirne con una certa facilità, le condizioni generali di salute in cui si trova e di predisporre anche i più elementari interventi, atti a contenerne o superarne i principali disagi. Purtroppo, in molti casi non si osserva o non si vuole osservare, preferendo anche soprassedere alla esecuzione di attività preventive o di cura pre-
Anche in tante zone turistiche in cui, almeno l’aspetto ambientale acquista una importanza fondamentale, si assiste purtroppo a situazioni di incuria e di abbandono spesso molto peggiori di questa che si evidenzia comunemente.
L’ippocastano che aveva regolarmente vegetato, si è completamente seccato durante la calda estate 2012, probabilmente a causa del Cancro batterico che favorito dalle temperature elevate ne ha bloccato il flusso linfatico, permettendo solo qualche debole ricaccio finale.
coce, nella speranza che purtroppo non verrà mai confermata in pratica, di una soluzione spontanea dei tanti casi anche già visibilmente presenti o comunque sempre riscontrabili con una attenta e frequente osservazione. Più precocemente si riescono ad osservare le fasi iniziali di tante patologie, determinate dalla presenza dei primi sintomi visibili, sarà sempre molto più facile prendere le misure più adeguate e svolgere le più idonee attività da tempo conosciute, a volte anche poco dispendiose, per ridurne od eliminarne gli effetti negativi che col tempo potranno diventare pregiudiziali. Per ottenere gli sperati risultati positivi, è spesso sufficiente osservare le piante anche a distanza e qualora si notino anomalie vegetative anche lievi sulle chiome, come ingiallimen-
ti, iniziali disseccamenti o comunque condizioni che visivamente si allontanano dalla norma, procedere subito a controlli più ravvicinati e diretti soprattutto su quelle piante che presentano più evidenti i primi sintomi negativi citati. Si andranno così ad esaminare le integrità dei fusti e delle grosse branche, scendendo gradualmente fino alle zone dei colletti che con troppa frequenza sono mascherate dalla vegetazione infestante o dal terreno che spesso viene riportato a ridosso dei primi tratti del fusto, tanto da provocarne almeno parziali quanto dannosi infossamenti e costipamenti, in grado purtroppo di favorire o di potenziare lo sviluppo di molte patologie in prevalenza di natura crittogamica ed anche batterica.
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Particolare del fusto dell’ippocastano presente nella foto precedente, in cui si notano le lesioni corticali e le emissioni di essudato prodotto dal cancro che è tuttora in fase di accertamento e di analisi, ma che potrebbe risultare appartenente a Pseudomonas syringae pv. aesculi.
Il malrosso dei carpini sta aggredendo molte piante da diversi anni provocandone la morte ed è ben visibile per i disseccamenti evidenti che provoca sin dall’inizio e per le emissioni di flusso gommoso rossastro su rami e fusti, presenti soprattutto in primavera come in questo caso.
E’ proprio in gran parte dalla zona dei colletti danneggiati e quindi delle prime radici che spesso ed al contrario di quanto appena sopra citato a proposito delle parti basali dei fusti, si possono trovare anche fuori terra e pure visibilmente danneggiate, che possono in gran parte penetrare i principali parassiti sempre presenti nell’ambiente ed in grado di provocare le più dannose forme patologiche, rappresentate in prevalenza da tracheomicosi (Verticillium, Fusarium, Ceratocystis, Graphium, ecc.) ed altre crittogame come i troppo frequenti marciumi raPag. 46 • Lineaverde Mar/Apr 2013
dicali e dei colletti (Armillarie, Phytophthore, ecc.), oltre ad alcune batteriosi (come l’ormai atavica Erwinia amilovora, il recente Cancro batterico dell’ippocastano, forse già presente ma per ora non ufficialmente segnalato in Italia) ed altre ancora, tutte patologie in grado anche solo in pochi anni, di portare fino alla morte le piante aggredite che devono quindi essere abbattute. Queste forme patologiche vengono in gran parte favorite nel loro sviluppo da condizioni di asfissia del suolo, dalla compattezza del terreno e dagli ec-
cessi idrici che spesso appaiono amplificati dalle troppo frequenti somministrazioni, effettuate addirittura a ridosso dei fusti principali, con errata programmazione e tempistica sconsiderata degli impianti d’irrigazione. Oltre alle patologie citate, anche tutte le forme spp. di carie del legno (Fomes, Polyporus, Trametes, Coriolus, Ganoderma, Phellinus, ecc.) e dei processi cancerosi su fusti, branche e rami (Nectria, Botryosphaeria, Phomopsis, Diplodia, Cytospora, Epidochium, Sphaeropsis, Coryneum, ecc.) sempre molto presenti ed influenti notevolmente sulla resistenza dei tessuti legnosi e quindi sulla stabilità complessiva degli alberi, sono pure all’inizio provocate da diverse forme di danneggiamento o da tagli male eseguiti e posseggono in genere attività distruttive pure elevate ma quasi sempre più graduali, tanto che risultano più facilmente localizzabili ed identificabili, spesso meno rapidamente diffusibili, più agevolmente isolabili e contenibili con adeguati interventi curativi. Per quanto riguarda i parassiti di natura animale (insetti, acari, ecc.), quelli in grado di provocare i danni più rilevanti e frequenti, appartengono al grande gruppo degli insetti xilofagi che in genere si rilevano facilmente osservando sulle superfici dei fusti e dei rami i fori di sfarfallamento degli adulti ed alla loro base gli accumuli di segatura che rappresentano le tracce di una elevata attività distruttiva all’interno del legno. Alcune situazioni spesso abbastanza improvvise di gravi danneggiamenti non facilmente diagnosticabili con immediatezza, si possono verificare anche a seguito dell’attività di alcuni di questi insetti, soprattutto quando l’attenzione, la diffusione rapida delle prime conoscenze acquisite, i continui necessari controlli ed i primi indispensabili interventi, tendono a farsi desiderare come si è verificato
> FITOPATOLOGIA <
nei casi specifici del Punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) o del Tarlo asiatico (Anoplophora chinensis), purtroppo ancora molto presenti, in fase tuttora di forte dannosità e quasi certamente non più eradicabili. Deve risultare chiaro che anche in questi casi occorre intervenire subito e con tutti i mezzi a disposizione, per evitare in primo luogo la dannosità diretta soprattutto delle larve e la elevata capacità di diffusione degli adulti, fino a consigliare anche l’abbattimento e la completa distruzione con ogni precauzione delle piante più aggredite, evitando la dispersione del legname infestato. Tutte le altre patologie di più frequente presenza, sia di natura crittogamica che entomatica, sono in genere complessivamente meno gravi e si sviluppano a carico della vegetazione in at-
to, provocando il loro effetto negativo quasi sempre molto visibile ed a volte anche molto dannoso, soprattutto a carico delle masse fogliari e degli organi più giovani, prevalentemente durante la stagione vegetativa senza provocare in genere effetti mortali soprattutto a breve termine, ma anche queste devono essere continuamente monitorate e per quanto possibile contenute al fine di evitare progressive debilitazioni vegetative e danni anche più gravi che possono verificarsi con il trascorrere del tempo.
I comportamenti da tenere nei vari casi e gli eventuali interventi da effettuare quando ancora possibile Deve essere subito chiaro che di fronte alle forme patologiche più aggressive e già in fase troppo avanzata, quindi con le piante già in condizioni
di non potere più reagire a qualsiasi forma di cura e soprattutto quando per la loro posizione si vengano a trovare in una situazione di pericolo tale da rappresentare a volte un vero stato di rischio, l’unica scelta da fare è rappresentata da un loro immediato abbattimento. Appare altrettanto chiaro che a seguito di attenta verifica e di una diagnosi professionalmente corretta, si dovrà identificare da quale patologia la pianta in esame è stata aggredita, anche per stabilire gli eventuali interventi curativi ancora possibili ed efficaci, ma soprattutto per cercare di frenarne la diffusione. Nei casi dubbi o mai riscontrati prima e per tutte le patologie già conosciute da tempo ed assoggettate ai vari Decreti di lotta obbligatoria, occorre avvertire subito il Servizio Fitosanitario Regionale competente per ogni territorio, che dopo accertamento tecnico darà le indicazioni necessarie per la esecuzione degli interventi indispensabili. Tuttavia, nei tanti casi di piante ritenute necessariamente da abbattere perché già morte o colpite da fatti patologici conosciuti ma ormai incurabili e spesso facilmente trasmissibili, tra cui alcuni di quelli più sopra genericamente citati, non basta limitarsi al semplice taglio della parte epigea della pianta (fusto, rami) che rappresenta soltanto l’operazione che in molti casi viene oggi eseguita, ma occorre procedere anche all’asportazione dell’intera ceppaia e per quanto possibile degli apparati radicali più direttamente interessati. Ovviamente tutto il materiale di risul-
»» Questo squallido tentativo di curare il malrosso sui carpini ha soltanto favorito la sua diffusione, perchè l’infezione della crittogama iniziata più a valle, si è trasmessa lungo il filare e proseguirà soprattutto per la mancata asportazione e distruzione delle piante aggredite.
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> FITOPATOLOGIA <
Anche in questo parchetto con la presenza iniziale di un buon numero di platani, la situazione è precipitata dopo la prima infezione, a causa della mancata asportazione totale delle piante morte (che è imposta per Legge) e l’assenza di ogni forma iniziale di possibile contenimento.
ta dovrà essere eliminato col fuoco o trasportato con tutte le precauzioni in discarica autorizzata, mentre il terreno contaminato dovrà essere per quanto possibile sostituito e gli scavi opportunamente disinfettati con i prodotti impiegabili al momento, come per esempio la distribuzione di calce viva nelle fosse di scavo o la somministrazione di prodotti a base rameica, evitando in ogni caso di reimpiantare altri esemplari dopo poco tempo nelle stesse buche prima occupate da quelli morti, cercando di provvedere al cambio della specie e nel caso di filari continui di sfalsarne la posizione occupata in precedenza, anche se le distanze tra le piante non risulteranno più uniformi. Tutte le attrezzature impiegate devono essere disinfettate prima e dopo l’esecuzione dei lavori, con i prodotti consigliati per quello scopo, tra cui il benzalconio cloruro e l’ipoclorito di sodio. Per quanto riguarda le altre malattie crittogamiche considerabili meno gravi od ancora curabili che si possono riscontrare sui fusti, rami, colletti e prime radici (cancri rameali. marciumi e carie), soprattutto quanPag. 48 • Lineaverde Mar/Apr 2013
do si trovano ancora nelle fasi di prima aggressione, si dovrà intervenire al più presto con l’asportazione dendrochirurgica delle parti già compromesse senza ledere le barriere naturali di difesa che la pianta ha certamente già prodotto in diversi casi o con il taglio manuale di tutta la ramaglia già secca, cercando sempre di raggiungere almeno per qualche centimetro le parti ancora sane e disinfettare tagli e ferite con prodotti a base rameica, curando che l’esecuzione dei tagli necessari avvenga sempre con attrezzi a loro volta preventivamente disinfettati. Passando alle patologie soprattutto provocate da insetti e crittogame che prevalentemente colpiscono la chioma e quindi tutta la parte vegetante, una volta individuate rapidamente con l’osservazione diretta dei primi sintomi, considerando che almeno momentaneamente appaiono meno importanti e gravi perché non uccidono rapidamente ma comunque possono debilitare diversi organi a volte anche in poco tempo, si dovrà intervenire per quanto possibile con tempestività, effettuando tagli manuali soprattutto con le forbici e la
raccolta diretta delle parti più infette od infestate, cercando di asportare quelle visibilmente ammalate rispettando per quanto possibile il concetto del taglio di ritorno. In queste occasioni peraltro abbastanza frequenti, qualora venga tecnicamente diagnosticata l’opportunità di effettuare una forma diretta di difesa chimica (ma solo in quel caso, da ritenersi comunque molto raro), è necessario evitare tanti ripensamenti ed intervenire subito con i mezzi ed i prodotti a disposizione purchè tassativamente autorizzati, tenendo in considerazione che in troppi casi intervenendo tardivamente o fuori tempo, non si risolve egualmente il problema come tanti ancora pensano, ma al contrario si possono arrecare addirittura danni maggiori. Quando il momento più adatto od ancora utile per intervenire è già stato superato, è controproducente tentare di correre tardivamente ai ripari, ma è senz’altro molto meglio soprassedere, tenere sotto controllo la situazione ed eventualmente intervenire successivamente, nel momento utile più prossimo e sempre qualora venga diagnosticato che l’attività di difesa a suo tempo programmata risulti ancora necessaria. A questo punto è anche indispensabile sottolineare che ogni attività di difesa da oggi impostata contro qualsiasi forma patologica, deve essere programmata tenendo sempre in considerazione i principali concetti di lotta biologica a cui è sempre più necessario attenersi, evitando comunque ed anche nei casi in cui venga ritenuta indispensabile l’utilizzazione di qualche prodotto chimico, di utilizzare quelli al momento non più ammessi dalla legislazione vigente e comunque cercando di scegliere fra quelli ancora in commercio, i soli formulati autorizzati specificatamente per quell’impiego e dotati della minore tossicità sia per l’uomo che per gli animali domestici. ■
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